Operai attacchiamo i padroni

 

Il 29 dicembre il sindacato ci chiama a scioperare, contro la Confindustria e le sue politiche, non riuscendo tuttavia a indire un effettivo sciopero generale per tutte le categorie. Per il sindacato il problema è il governo di destra, dimeticandosi che il precedente governo ha attaccato gli operai allo stesso modo. Come operai siamo soli contro i padroni, siamo l’ultima delle classi, e dobbiamo contare solo sulle nostre forze.

Noi crediamo sia importante offrire maggiori strumenti ai lavoratori e promuovere momenti di lotta più efficaci, con scioperi generali, con forme di collegamento tra fissi e precari, con battaglie sulla casa sui trasporti ecc..

Con l’abrogazione dell’art 18, le condizioni della classe operaia verranno ad essere drasticamente abbassate. Il padrone potrà licenziare tutte le avanguardie politiche e sindacali di fabbrica, disfarsi dei lavoratori meno produttivi (leggi anziani, malati, ecc...), avrà un arma in più per controllare la classe operaia, portando tutti lavoratori e non più solo i precari a vivere nell’incertezza del futuro.

Il precariato porta i lavoratori ad avere maggiori problemi nel trovare una casa, nell’avere un permesso di soggiorno, subirà maggiori ricatti (straordinari, aumento dei ritmi produttivi, ecc...), e con la paura di ritornare disoccupati. Già ora i padroni hanno uno strapotere che li porta a decidere quando dobbiamo andare a pisciare o prendere un caffè, è storia di questi giorni la vicenda della Ducati energia e dello sciopero per abolire la regola che vuole che un operaio debba chiedere sempre il permesso per andare al bagno o alla macchinetta del caffè.

Questa livellamento al ribasso di massa tuttavia infrangerà le divisioni di classe che si erano create precedentemente e con l’Argentina negli occhi, vediamo operai, disoccupati, impiegati, contadini e proletari in genere in strada assieme, che si organizzano autonomamente contro padroni, polizia e Stato. Questa società si basa sullo sfruttamento dei lavoratori e sta offrendo solo guerre (che si susseguono in tutto il pianeta) al tempo stesso la crisi economica che si sta manifestando in Asia e America del Sud è figlia della crisi che investe le nazioni più forti del pianeta gli USA e il Giappone.

Il sindacato in questo momento non riesce a produrre una azione efficace, anzi smorza l’iniziativa degli operai più combattivi. Non coglie che i termini dello scontro sono da ricondurre alla contrapposizione tra il potere degli operai rispetto a quello dei padroni e non all’agibilità del sindacato come soggetto istituzionale. Il sindacato oggi, non riesce a tutelare tutti i lavoratori, lascia volutamente fuori tutti i lavoratori precari (giovani operai, immigrati, ex cassaintegrati), arriva addirittura ad avere quote partecipative in Obiettivo Lavoro (una delle più importanti agenzie di lavoro interinale).

Insegna insomma la passività. La passività tuttavia non va solo imputata al sindacato, ma anche alla stupidita e miopia di molti lavoratori che credono di poter risolvere la loro condizione di vita in modo individuale. Mentre i padroni fra di loro sono solidali gli operai spesso si fanno la guerra fra di loro.

Noi siamo un gruppo di operai incazzati e stanchi di subire, volgiamo muoverci partendo dal nostro punto di vista sulla società rispetto alle esigenze della casa, del lavoro, ecc.... con azioni che possono andare oltre a quelle del sindacato indipendentemente dalla legge

Per fare questo crediamo che il problema non si possa risolvere in una azienda singola, ma collegandosi a livello territoriale. Qui a Bologna-Nord ci sono molte fabbriche: Marelli, Ex Sabiem, Ducati Motor, Ducati Energia, Samp Utensili... noi crediamo sia possibile organizzarci come gruppo operaio territoriale, al di la delle categorie, dei contratti.

Vi invitiamo a venire alla manifestazione del 29 sotto lo striscione: No al precariato Per l’unità operaia ...L’Argentina...è il mondo

Partecipate all’assemblea di costituzione del gruppo operaio territoriale sabato 23 febbraio alle 16.00 in via Cuccoli 1/c Bologna

 

Contro il potere dei padroni per il potere operaio

Operai uniti nella lotta

 

Un gruppo di operai rivoluzionari-Bologna