Alcune questioni sulla guerriglia in Brasile

 

Il 1968 è stato l'anno di inizio della guerriglia urbana in Brasile, di intenso lavoro politico e di preparazione delle condizioni per lo scatenarsi della lotta non solo nelle città ma anche nelle campagne. Questa è la prima bozza di una teoria rivoluzionaria per il Brasile.

 

La lotta di guerriglia nel corso della storia è sempre stato uno strumento di liberazione dei popoli e l'esperienza ha dimostrato innumerevoli volte quanto è importante e che valore ha nelle mani degli sfruttati.

Oltre a questa inestimabile importanza la guerriglia ha assunto al giorno d'oggi una nuova dimensione venendole attribuito il ruolo strategico decisivo nella liberazione dei popoli. Ciò significa che la guerriglia è entrata definitivamente nella via dei popoli come la strategia a loro propria per la liberazione, la via fondamentale ed unica per scacciare l'imperialismo e distruggere le oligarchie portando le masse al potere.

Tale formulazione del problema, vale a dire il ruolo strategico della guerriglia, non è sorta casualmente ma bensì perchè la rivoluzione cubana l'ha introdotta sulla scena della lotta.

Fino a quel momento l'esperienza delle rivoluzioni di carattere marxista-leninista si fondava sulla trasformazione della guerra antimperialista mondiale in guerra civile per la presa del potere. Questa situazione con le sue indispensabili varianti caratterizzò il processo storico dei popoli per almeno quattro decenni, a partire dal trionfo della grande rivoluzione socialista di ottobre.

La rivoluzione cubana, come parte integrante della rivoluzione socialista mondiale, aggiunse al marxismo-leninismo un nuovo concetto: quello della possibilità di conquistare il potere attraverso la guerra di guerriglia e scacciare l'imperialismo quando non vi è una guerra mondiale e non si può perciò trasformarla in una guerra civile.

Questo contributo teorico e pratico della rivoluzione cubana al marxismo-leninismo ha portato ad un livello interamente nuovo la guerriglia, mettendola all'ordine del giorno in ogni luogo e soprattutto in America Latina.

In Brasile questo argomento è di grande attualità e perciò malgrado la vigilanza e la repressione della dittatura militare che massacra il nostro popolo, aumenta in tutto il paese l'interesse per la guerriglia e ne vengono discussi gli aspetti più importanti.

Cosa c'è di fondamentale e allo stesso tempo di più elementare nella guerriglia in Brasile? Quali sono i problemi che ci interessano maggiormente? Quello che intendiamo mostrare qui di seguito è una visione generale di questi problemi con l'ausilio della recente esperienza brasiliana sopra la guerriglia.

 

Annientare le forze del nemico: compito fondamentale della guerriglia

 

Il Brasile è un paese di quasi 90 milioni di abitanti che dispone di una immensa estensione territoriale. Come superficie continua, nel mondo, è superato solo da Unione Sovietica, Cina e Canadà. Le condizioni storico sociali e geografiche favoriscono in Brasile, come già in URSS e in Cina, lo scoppio della rivoluzione e la sua vittoria.

A nostro modo di vedere, rivoluzione in Brasile significa guerra rivoluzionaria al cui centro si trova la lotta di guerriglia.

Il compito strategico fondamentale della guerriglia brasiliana è la liberazione del Brasile con l'espulsione dell'imperialismo USA. Parlando in termini di guerra, questo compito strategico fondamentale consiste nell'annientare le forze del nemico, intendendo con questo non solo le forze militari dell'imperialismo degli Stati Uniti ma anche le forze militari convenzionali dei gorillas brasiliani.

Annientare significa togliere al nemico la capacità di agire militarmente, distruggendo e catturando le sue armi e impedendogli di proseguire nella guerra di manovra.

Nel caso delle forze militari dei gorillas brasiliani, annientare significa anche danneggiarle consumarle demoralizzarle e separarle infine dalle forze militari degli Stati Uniti lasciando gli imperialisti soli e le forze armate nazionali reazionarie completamente distrutte. Ogni volta che gli Stati Uniti si alleino alle forze militari gorilla dei paesi latino americani è necessario annientare il nemico uno a uno e lasciare gli imperialisti a combattere isolati, Sarà sempre in questo senso che impiegheremo il termine annientare.

 

La strategia globale della guerriglia

 

L'imperialismo nord-americano adotta una strategia globale contro i popoli e applicherà tale strategia contro la guerriglia brasiliana che verrà combattuta dalle forze militari degli Stati Uniti e i loro lacchè latino-americani.

Risponderemo con la stessa moneta combattendo l'imperialismo e la sua strategia globale con una strategia globale latinoamericana. La strategia globale di guerriglia in Brasile, si fonda sull'internazionalismo proletario dei rivoluzionari brasiliani e nel loro elevato spirito di solidarietà verso i popoli che lottano con le armi in pugno.

In conseguenza di questo internazionalismo uno degli obiettivi della strategia globale della nostra guerriglia è lottare per rendere effettiva la parola d'ordine «creare due, tre, molti Vietnam».

Un altro obiettivo della nostra strategia globale è dimostrare concretamente la solidarietà con Cuba attraverso la lotta armata nel nostro paese.

La rivoluzione cubana e Cuba socialista sono avanguardie della rivoluzione latino-americana, costituiscono le nostre alleanze fondamentali e il nostro più solido punto di appoggio in virtù della loro lotta contro l'imperialismo nord-americano. È per noi una questione di principio essere a favore della rivoluzione cubana e indirizzare la guerriglia brasiliana verso una strategia globale capace di creare ostacoli al blocco e alla posizione aggressiva degli Stati Uniti contro Cuba.

La nostra guerriglia mira fondamentalmente alla esplosione di tutta l'America Latina. Ciò si tratta di coordinare le guerriglie dei paesi limitrofi e fare in modo che i rivoluzionari dei paesi in lotta si aiutino reciprocamente per l'annientamento dei gorilla latino-americani.

L'imperialismo degli Stati Uniti, nostro comune nemico, dovrà vedere distrutti i suoi alleati e dovrà lottare senza di essi contro tutti i popoli latino-americani.

 

L'offensiva strategica come metodo principale per la condotta della guerriglia in Brasile

 

Nei paesi che sono in guerra regolare con il nemico e dove si svolgono le guerriglie, queste disimpegnano un ruolo di complemento della guerra regolare in corso. Abbiamo due esempi classici di questo tipo, nella seconda guerra mondiale, con i casi della Russia e della Cina.

Questo non è il caso del Brasile attuale dove la guerra di guerriglia non è destinata a svolgere il ruolo di complemento di una guerra regolare che non esiste nè è destinata a svolgere una missione tattica ma al contrario a svolgere una funzione strategica.

Il problema del Brasile è che le forze popolari e rivoluzionarie subirono una disfatta con il golpe dell'aprile del 64 e batterono in ritirata con pesanti perdite.

Per liberarle dalla dittatura dell'imperialismo e dalle sue forze armate di repressione le forze popolari e rivoluzionarie devono uscire dalla difensiva e passare alla lotta di guerriglia, affrontando il nemico. In questo caso il metodo principale di condotta della lotta armata è l'offensiva strategica.

Il Brasile è un paese di superficie continentale e di conseguenza adatto alla offensiva strategica della guerriglia che ha bisogno di spazio per muoversi. La guerriglia brasiliana deve essere addestrata per operazioni mobili dalle più elementari alle più complesse poiché una guerra rivoluzionaria prolungata nel Brasile sarà una guerra di movimento.

L'offensiva strategica come metodo principale di condurre la lotta armata lascia il massimo di iniziativa alla guerriglia, e una libertà di movimento che non è permessa al nemico, esposto ai rischi di un inseguimento interminabile in zone rurali tremendamente ostili e sconosciute.

Oltre a ciò la diversità dei territori e la verità delle occupazioni della numerosa popolazione del paese fanno sì che la guerriglia possa disporre di riserve strategiche come: riserve di potenziale umano, ampiamente rinforzate da contingenti di operai e contadini, mezzi provenienti dalle attività dei lavoratori rurali e mezzi provenienti dal potenziale economico delle aree urbane.

Contando su tali riserve strategiche e lottando per obiettivi politici patriottici come l'espulsione dell'imperialismo e la presa del potere, e per la totale liberazione del paese e la sua trasformazione radicale, la guerriglia brasiliana possiede nell'offensiva strategica un metodo invincibile di conduzione della guerra rivoluzionaria.

 

Evitare l'accerchiamento strategico del nemico

 

Date le condizioni storiche brasiliane la sovrastruttura delle classi dominanti e delle loro forze repressive si concentra nella estesa fascia litoranea dell'atlantico la regione più popolata del Brasile, di maggior penetrazione del capitalismo servita da moderne ferrovie e autostrade.

Questa è la regione dell'accerchiamento strategico. Questo accerchiamento avviene per diversi fattori tra i quali sottolineiamo i due seguenti:

1. Il nemico mantiene le sue truppe in caserme disposte lungo la regione litoranea dove si sviluppano i rapporti capitalistici molto facilitati dalle comunicazioni, dai trasporti e dai vantaggi della tecnica moderna.

2. Il nemico domina con le sue forze militari i rilievi nordest così come il più importante sistema orografico del paese proiettato verso l'Atlantico che si erge all'interno della fascia litoranea tra i maggiori centri urbani del Brasile.

La guerriglia brasiliana deve evitare lo scontro con la schiacciante superiorità del nemico nella fascia atlantica, dove quasi ha concentrato le sue forze. Se optasse per questa soluzione, la guerriglia anche se disponesse dei mezzi per installarsi nel sistema orografico esistente all'interno dell'area nemica, si troverebbe per sua propria scelta in condizioni di accerchiamento strategico. Al contrario lanciare la lotta di guerriglia nell'area esterna all'accerchiamento vuol dire iniziare il camino della offensiva strategica contro il nemico, obbligandolo a spostarsi dalla fascia litoranea per inseguire la guerriglia. Tale situazione permetterà l'accrescersi delle azioni delle forze rivoluzionarie urbane, che potranno interrompere vie di rifornimento o di comunicazione e rendere difficile il trasporto di truppe e intensificare l'appoggio logistico alla guerriglia.

In questo modo le conseguenze per le forze armate convenzionali saranno disastrose, non solo perché dovranno combattere fuori dal loro habitat naturale ma anche perché si troveranno costrette ad affrontare gli attacchi delle forze urbane rivoluzionarie nelle retrovie.

 

Le fasi fondamentali della lotta di guerriglia

 

La lotta di guerriglia non si sviluppa mai in una fase sola cioè dall'inizio alla fine ottenendo una vittoria o una sconfitta. Pensare che possa accadere questo, significa pensare alla guerriglia come una lotta improvvisata e arbitraria e non come una lotta di classe che si sviluppa secondo le leggi della guerra.

Benché sia un prolungamento della politica, la guerra ha le sue leggi specifiche. Quando siamo in guerra, dobbiamo sapere che la legge fondamentale è la preservazione delle nostre forze e l'annientamento delle forze del nemico.

Nessuna di queste due cose si può ottenere in un colpo solo, ed è obbligatoriamente necessario passare per un certo numero di fasi per raggiungere gli obiettivi previsti.

È per questo che lo sviluppo della lotta guerrigliera avviene attraverso fasi distinte e ben caratterizzate, interdipendenti e relazionate fra loro.

Non si tratta di fasi determinate arbitrariamente ma definite da leggi inerenti all'attività cosciente degli uomini e delle classi in lotta. Queste fasi hanno aspetti comuni. L'aspetto comune fondamentale di ognuna di esse consiste nella loro subordinazione totale alla legge fondamentale della guerra; preservare le nostre forze annientare quelle del nemico.

Ogni fase però ha i suoi obiettivi e le sue particolarità e deve trovare in sè gli elementi e i requisiti indispensabili per il passaggio ad una fase posteriore. Nella lotta guerrigliera in Brasile si distinguono tre fasi fondamentali.

La prima è della pianificazione e della preparazione della guerriglia.

La seconda è dell'inizio e della sopravvivenza della guerriglia.

La terza è la fase della crescita della guerriglia e della sua trasformazione in guerra di manovra.

La durata di tutte o di una di queste fasi non importa, come insegna la storia, perché i popoli che lottano per la libertà non si preoccupano mai della durata della loro lotta.

 

Pianificazione e preparazione della guerriglia

 

Uno dei requisiti fondamentali della prima fase della guerriglia è l'esistenza di un piccolo gruppo di combattenti che sorge in determinate condizioni storico-sociali. Questo requisito costituisce una regola generale. La sua unica eccezione è nel caso di una guerra regolare quando la guerriglia svolge una funzione tattica e la sua nascita può venire in diversi modi.

Il nucleo iniziale dei combattenti deve essere immune dal convenzionalismo dei partiti politici della sinistra tradizionale e dai loro dirigenti opportunisti, e essere in condizione di affrontare e condurre la lotta ideologica contro il gruppo di destra che si oppone alla via armata.

La lotta ideologica deve essere portata a conoscenza del popolo con grande audacia, fiducia e ampiezza, avendo come scopo di assicurare l'appoggio politico rivoluzionario delle masse. Deve essere esposto alle masse con molta chiarezza l'obiettivo politico della guerriglia, ovvero l'espulsione dell'imperialismo degli Stati Uniti e la distruzione totale della dittatura e delle sue forze militari affinché si possa affermare il potere del popolo.

Non si deve perciò intraprendere la guerriglia senza un piano strategico e tattico globale, basato sulla realtà oggettiva. Un tale piano è necessario affinchè la guerriglia non diventi una iniziativa isolata, slegata dai grandi obiettivi patriottici del nostro popolo, e priva dell'imprescindibile visione del processo di annientamento delle forze del nemico. Oltre a un piano la guerriglia ha bisogno di una preparazione. Una buona preparazione comincia con la selezione attenta degli uomini che devono provenire soprattutto dal settore operaio e contadino.

La preparazione della guerriglia esige inoltre l'addestramento del combattente soprattutto per il tiro e la marcia, per l'uso di alcune armi e munizioni, per la ricognizione del terreno, nozioni di sopravvivenza e di orientamento e l'organizzazione iniziale dell'appoggio logistico, ivi compreso la raccolta di mezzi di ogni genere.

Ciò che caratterizza la pianificazione e la preparazione della guerriglia è il segreto, la vigilanza e la sicurezza più assoluta, la proibizione rigorosa dell'uso di carte e taccuini con nomi e indirizzi scritti, piani e appuntamenti, che potrebbero cadere nelle mani del nemico.

Senza queste precauzioni la prima fase della guerriglia non ha possibilità di procedere.

 

Avvio e sopravvivenza della guerriglia

 

Malgrado il nemico in Brasile sia già preparato e reprima violentemente i tentativi di guerriglia, la prima fase della lotta guerrigliera prosegue ancora. Quanto alla seconda fase, quella dell'avvio e della sopravvivenza della guerriglia è destinata a convertire una situazione politica in una situazione militare. In questa seconda fase gli obiettivi politici convenzionali proposti dalla destra ovvero elezioni, Frente Ampla, lotta pacifica ecc., cadono nel discredito generale. Sorgono metodi di lotta rivoluzionari e di appoggio alla guerriglia, con lo scopo di annientare le forze del nemico.

Questo cambiamento è molto violento e ha un impatto in tutti i settori della lotta.

I gorilla si troveranno ad affrontare una situazione militare che cercheranno di risolvere con i metodi convenzionali del militarismo. Questi metodi affronteranno i metodi non convenzionali della guerriglia. La vittoria sarà di chi avrà fatto l'uso migliore della legge fondamentale della guerra o di chi goda delle migliori condizioni in mezzo al popolo per farlo. La vittoria sarà della guerriglia.

L'inizio della guerriglia deve costituire obbligatoriamente una sorpresa per il nemico, per la concomitanza di due fattori. Uno di essi è che nella seconda fase della lotta di guerriglia in Brasile, la forma principale delle azioni di combattimento consiste in azioni di sorpresa e in imboscate. L'altro che il metodo principale di condotta della lotta di guerriglia in questa fase risiede nella offensiva, il cui ruolo decisivo si dimostra nell'annientamento delle forze del nemico.

In materia di forme di azione e di combattimento e di condotta della lotta armata la sconfitta della guerriglia al momento del suo inizio è causata dai seguenti errori:

a. non utilizzare la sorpresa contro il nemico

b. lasciarci sorprendere dal nemico o cadere nel suo accerchiamento tattico

c. ingaggiare combattimenti decisivi in punti in cui il nemico possa godere di una qualche superiorità

d. cominciare la lotta in condizioni di accerchiamento strategico del nemico e non avere un piano strategico e tattico globale, non conoscere il terreno e violare grossolanamente le leggi di guerra.

I tentativi falliti di guerriglie in Brasile, ivi compreso il tentativo del Caparao, sono incorsi in uno o più di questi errori.

 

Fattori da cui dipende la sopravvivenza

 

Quando la guerriglia è iniziata con successo il problema della sua sopravvivenza diventa prioritario, e ha un'importanza fondamentale e decisiva.

La sopravvivenza della guerriglia dipende perciò da:

1. i suoi obiettivi politici

2. il metodo di conduzione della lotta armata

3. la stretta relazione fra la guerriglia e il popolo.

 

Gli obiettivi politici

 

A proposito di questo i principi sono i seguenti:

a. cercare di risvegliare il popolo e soprattutto i contadini con la continua presenza di combattenti guerriglieri e la ripercussione della loro azione politica e rivoluzionaria;

b. far conoscere al popolo l'obiettivo politico della guerriglia (l'espulsione dell'imperialismo degli Stati Uniti e la distruzione totale della dittatura e delle sue forze gorilla). La guerriglia deve poter contare per questo su di un apparato ed organizzazioni rivoluzionarie clandestine oltre a punti di appoggio in tutto il paese.

 

Metodi di conduzione della lotta armata

 

I principi relativi sono i seguenti:

a. il principio fondamentale della guerriglia è partire da una situazione in cui noi siamo inferiori e il nemico è superiore, e arrivare ad una situazione in cui noi siamo superiori e il nostro nemico è inferiore. In questo caso non decidono solo le armi, il fattore decisivo è l'uomo che maneggia le armi e le cattura al nemico. Se le armi fossero decisive vincerebbero i gorilla;

b. subordinare tutte le azioni di combattimento alla legge fondamentale della guerra, non lasciandosi annientare e annientando il nemico ad ogni occasione, per rinforzarci a sue spese e mantenere le forze della guerriglia;

c. l'offensiva è il mezzo migliore per annientare il nemico ma non dobbiamo mai dimenticare il principio di combinare l'offensiva con la ritirata;

d. ogni operazione strategica deve essere ben pianificata per non avere sorprese durante il cammino;

e. l'obiettivo della nostra strategia non è la soluzione dei problemi economici nel corso della guerra di guerriglia, bensì l'annientamento del nemico. È per questo che mai dovremo avere basi fisse nè difendere territori;

f. dobbiamo lasciare al nemico il compito di difendere le sue basi fisse e i territori minacciati da incursioni, occuparli o di recuperarli. Questo tiene il nemico sulla difensiva mentre la guerriglia gode libertà di azione e di iniziativa nella misura in cui non si lascia annientare e conserva le sue forze;

g. gli scontri, le azioni di sorpresa, le imboscate o le piccole manovre tattiche hanno come obiettivo principale la cattura di armi e munizioni;

h. oltre all'estrema mobilità, rapidità e decisione delle azioni di combattimento, la regola di condotta della guerriglia è lo spostamento permanente, favorito dall'estensione continentale del paese e della diversità di condizioni del terreno;

i. la guerriglia deve esercitare una severa vigilanza ed esigere una rigorosa attenzione alle norme di sicurezza.

 

Relazioni tra guerriglia e popolo

 

I principi di sopravvivenza in questo campo sono i seguenti:

a. la guerriglia deve avere una condotta onesta e leale, non commettere ingiustizie e dire la verità. Stimare, rispettare, aiutare il popolo e mai violare i suoi interessi.

b. la guerriglia deve vivere e nutrirsi in mezzo ai contadini identificandosi con essi e rispettando i loro costumi e religione. Spiegar loro la natura di classe del nemico, il ruolo della guerriglia e il suo obiettivo politico. Organizzare fra loro il lavoro di informazione e l'appoggio logistico alla guerriglia;

c. la guerriglia deve astenersi dall'applicare qualsiasi metodo di banditismo, di effettuare qualsiasi atto tipico dei banditi o di unirsi a loro.

Quando la seconda fase della guerriglia è condotta in maniera tale che gli errori vengono corretti nel processo di lotta, la stagnazione e la passività sono abolite ed è assicurata la sopravvivenza della guerriglia, sono rispettate le condizioni per il passaggio alla terza fase.

 

La crescita della guerriglia e la sua trasformazione in guerra di manovra

 

La terza fase della guerriglia è l'ultima della guerra rivoluzionaria. È la fase della crescita della guerriglia e della sua trasformazione in guerra di manovra, la fase decisiva di annientamento del nemico.

Lo svolgersi di questa fase importante senza una serie di condizioni, tra le quali:

1) la crescita politica della guerriglia;

2) la crescita della sua potenza di fuoco;

3) il sorgere della retroguardia;

4) la creazione dell'esercito rivoluzionario;

5) il mutamento della forma principale delle azioni di combattimento.

 

La crescita politica della guerriglia

 

Nella terza fase l'obiettivo politico della guerriglia è conosciuto dal popolo e termina la fase in cui era conosciuto solo da una cerchia limitata di persone. L'obiettivo politico della guerriglia si trasforma in questa fase nello stesso obiettivo delle grandi masse popolari. Da questo deriva la crescita della autorità politica della direzione della guerriglia. Il suo lavoro ideologico diventa più efficiente. Le parole d'ordine della guerriglia hanno influenza nelle città. La direzione generale della lotta si trasferisce alla guerriglia.

 

La crescita della potenza di fuoco della guerriglia

 

Con il successo del tipo di azioni militari della seconda fase, la guerriglia passa ad avere nuovi tipi di armi. Migliora la qualità dell'armamento. Può disporre di un maggior numero di animali da soma, giungere alla motorizzazione e a operazioni con l'aviazione. Migliora il servizio di comunicazioni, informazioni e di soccorso medico. Si consolida la radio ribelle clandestina, la cui installazione può far parte della fase precedente della lotta. Aumenta l'esperienza di guerriglia, il suo eroismo, la sua perseveranza e la sua capacità combattiva si rafforza. La combinazione di tutti questi fattori determinano l'aumento della potenza di fuoco della guerriglia. Quando aumenta la sua potenza di fuoco la guerriglia deve applicare i due principi seguenti, avendo in vista l'annientamento del nemico:

1) Passare da una situazione in cui non vi è una grande capacità di fuoco a una situazione in cui la linea di fuoco si estende.

2) Aumentare lo spirito combattivo della guerriglia e far vacillare lo spirito combattivo del nemico.

 

Il sorgere della retroguardia

 

La caratteristica della guerriglia nelle due fasi precedenti è operare senza retroguardia contando solo sui punti di appoggio. La crescita politica della guerriglia le fornisce punti di appoggio collettivi e porta alla creazione di una retroguardia.

Alla fase finale la guerriglia brasiliana disporrà di una retroguardia interna e di una retroguardia esterna, quest'ultima rappresentata dalle forze dei paesi socialisti, le forze dei paesi del terzo mondo e le forze progressiste del mondo capitalista.

La retroguardia interna della guerriglia brasiliana sarà costituita da tutto il campo di appoggio logistico e di lotta complementare alla guerriglia.

La guerriglia passerà così da una situazione senza retroguardia a una situazione in cui avrà una retroguardia. Questo porterà l'appoggio logistico a un livello mai raggiunto in qualunque fase precedente e grazie all'appoggio del popolo il rifornimento della guerriglia si trasformerà in un sistema regolare di sostentamento.

Disponendo della retroguardia la guerriglia avrà a disposizione riserve strategiche e potrà allora manovrare su larga scala.

 

La creazione dell'esercito rivoluzionario

 

Per raggiungere l'obiettivo fondamentale della guerriglia è necessario creare l'esercito di origine guerrigliera, esercito rivoluzionario capace di annientare le forze armate convenzionali e di condurre le masse alla presa del potere, distruggendo l'apparato burocratico militare dell'attuale stato brasiliano e sostituendolo con il popolo armato.

La creazione di un esercito di questo tipo è un principio generale della rivelazione, principio sul quale Lenin insisteva nell'affermare: «L'esercito rivoluzionario corrisponde ad una necessità, perchè i grandi problemi storici possono essere risolti solo con la forza e l'organizzazione della forza, è, nella lotta moderna, l'organizzazione militare» (articolo pubblicato in «Proletariato», 1925, sotto il titolo «Esercito rivoluzionario e governo rivoluzionario»). Nello stesso articolo Lenin aggiunge: «Il governo rivoluzionario è necessario per assicurare la direzione politica alle masse popolari».

Partendo da zero la guerriglia rende possibile l'organizzazione delle forze del popolo, inizialmente sotto la forma di un piccolo nucleo di combattenti che si getta nella lotta dentro un piano strategico tattico globale, e in seguito sotto la forma di un esercito combattente, che non ha nulla a vedere con il convenzionalismo militare.

Uno dei compiti indispensabili della strategia di guerriglia in Brasile, è la creazione di questo esercito genuinamente popolare che partendo dal nulla attraverso la guerra rivoluzionaria si trasforma in una organizzazione militare capace di praticare la guerra di manovra, vincere il nemico e di conseguenza conquistare il potere per il popolo.

La crescita della guerriglia in prestigio politico, potenza di fuoco e appoggio di massa produce dei mutamenti nel corso della lotta modificando l'organizzazione militare, i metodi di conduzione della guerra, di azione di combattimento e l'impiego delle forze della guerriglia. La guerriglia fa un balzo avanti e passa dal tipo di organizzazione di gruppi guerriglieri al tipo di organizzazione di un esercito rivoluzionario. Ma un esercito rivoluzionario non convenzionale sorto dalla guerriglia, che si basa sulla alleanza armata di operai e contadini, ai quali si uniranno studenti, intellettuali e altre forze della rivoluzione brasiliana.

Distaccamenti, colonne e altre forme rivoluzionarie di organizzazione militare costituiranno l'esercito del popolo che libererà il paese.

 

Mutamento della forma principale di azioni di combattimento

 

Nella terza fase della guerriglia la forma principale delle azioni di combattimento sono le azioni di manovra e non più le azioni di sorpresa tipiche della seconda fase. Questo significa un mutamento di qualità nella lotta di guerriglia. Si tratta ora della trasformazione della guerriglia in guerra di manovra. Diventa possibile per la guerriglia concentrare o dislocare le forze per annientare il nemico e realizzare operazioni di accerchiamento e di annientamento.

Il metodo principale di condurre la guerra di manovra continua ad essere l'offensiva. Più che mai in questa fase la guerriglia deve seguire due principi:

1) Non solamente avanzare ma anche ammettere la ritirata.

2) Non esporre le forze principali della guerriglia a un decisivo attacco del nemico durante la conduzione della lotta o all'inizio della guerra rivoluzionaria.

Le sorti della guerra sono decise dalle azioni di manovra. Il nemico, una volta inferiore di forze, è costretto a passare alla guerra di posizione o ad arrendersi e disintegrarsi, con l'annientamento totale.

 

Il nucleo operaio-contadino e l'appoggio del popolo, segreto della vittoria

 

Quando si è verificato il colpo di stato del 64 non si è avuta resistenza. L'imperialismo nord-americano e i gorilla nazionali ne hanno approfittato e stanno massacrando il nostro popolo. Se tenteremo di resistere, essi tenteranno di annientarci affinchè continui lo sfruttamento del Brasile. Ma è necessario resistere. La resistenza del popolo brasiliano è la guerriglia. La guerriglia è per difendere la causa dei poveri, degli umiliati e degli offesi, degli uomini e delle donne a piedi nudi. È per raggiungere la liberazione del Brasile, per espellere l'imperialismo nord-americano, per annientare la dittatura e le sue forze armate, rovesciare il suo potere, instaurare il potere del popolo.

La nostra guerriglia non ha basi fisse. La sua base è il popolo, è l'uomo brasiliano. Il suo principale punto di appoggio è il nucleo operaio contadino, l'alleanza armata degli operai e dei contadini brasiliani, che costituiscono la maggioranza della nazione.

La guerriglia brasiliana non occuperà territori nè adotterà la tattica della autodifesa dei contadini, per non dover difendere posizioni e basi fisse e allontanarsi dalla linea dell'offensiva strategica cadendo nella difensiva. La difensiva è la morte.

I debiti dei contadini saranno cancellati. Le carte e le ricevute dei loro debiti saranno bruciate. I contadini che occupano le terre, gli affittuari, i mezzadri, i salariati agricoli che bruciano le piantagioni di canna, i lavoratori rurali che fanno scioperi nelle campagne, lottano per le loro rivendicazioni e sono perseguitati dalla polizia e dall'esercito, e che organizzano spontaneamente sindacati, leghe contadine e associazioni, possono entrare nella guerriglia e all'interno di essa, proseguire la lotta per la rivoluzione agraria, per l'annientamento del nemico e la presa del potere.

La guerriglia brasiliana colpirà i latifondisti nord-americani proprietari di terre in Brasile e i latifondisti brasiliani controrivoluzionari insieme con i loro sicari e quelli che abusano delle mogli dei contadini.

Quello che la guerriglia deve fare è sconvolgere la campagna innalzandovi la bandiera della lotta armata.

La guerriglia brasiliana farà incursioni nei villaggi ma solo in difesa degli interessi del popolo e alla ricerca del suo appoggio politico e logistico. A questo scopo formerà distaccamenti armati segreti fra la popolazione locale e organizzerà il popolo in forme rivoluzionarie.

La guerriglia brasiliana sarà dotata di uno spirito politico avanzato e progressista, seguendo la guida dei principi del marxismo-leninismo con i quali conquisterà l'appoggio del popolo. L'appoggio della popolazione deve esistere per escludere la possibilità che filtrino informazioni sulla guerriglia nel campo nemico. Compito di eliminare i delatori sarà affidato al popolo.

La causa del nemico è ingiusta. Egli lo sa poichè è cosciente di essere uno sfruttatore. Trovandosi in difficoltà nelle campagne a causa della guerriglia il nemico si farà sempre più crudele. Questa crudeltà ci darà l'appoggio di milioni di persone. La guerriglia sarà l'opposto della crudeltà, darà un trattamento umano ai prigionieri, li rispetterà e soccorrerà i feriti.

In seno al nemico vi sono molti militari che individualmente appoggiano il popolo. Questi militari al momento opportuno, dovranno disertare con le loro armi ed equipaggiamenti ed entrare nella guerriglia.

Il fattore decisivo della vittoria della guerriglia sta nel l'appoggio del popolo, nella fiducia cieca ed assoluta nelle masse. La guerriglia deve realizzare la mobilitazione politica del popolo attraverso una ardente agitazione in seno ad esso. È sulle
spalle di milioni di donne e di uomini del popolo, soprattutto i giovani, che devono essere collocati compiti di responsabilità: raccogliere fondi, armi, munizioni, medicinali, risorse di ogni tipo, rifornimento di combattenti e di volontari per la guerriglia.

Per vincere è necessaria l'unità. Il popolo deve unirsi alla base, nelle sue organizzazioni e attraverso ciò giungere all'unità delle forze popolari e rivoluzionarie, e mai permettere la formazione di fronti borghesi del tipo «Fronte Ampla». Segreto della vittoria è il popolo.

Havana, ottobre 1967

Azione di Liberazione nazionale