L'EDIZIONE DI ENGELS DEL TERZO VOLUME DEL CAPITALE

ED IL MANOSCRITTO ORIGINALE DI MARX*

Michael Heinrich

Riassunto

Il manoscritto di Marx del 1864-65, utilizzato da Engels come base per il III Volume del Capitale, è disponibile dal 1993 come parte del Marx-Engels Gesantausaabe (MEGA), perciò è possibile ora confrontare lo scritto originale con la versione pubblicata da Engels. Questo raffronto rivela che Engels ha operato delle modifiche significative, contrariamente alle dichiarazioni di aver limitato il suo intervento alla fedele presentazione del lavoro di Marx. Le modifiche al testo di Marx includono la suddivisione delle sezioni, inserimenti di sottosezioni e trasposizioni del testo, omissioni ed aggiunte. Tali cambiamenti costituiscono un grave impatto con il testo, specialmente nella parte relativa alla teoria delle crisi, alla teoria del credito ed ai rapporti tra capitalismo e produzione di merci. La posizione di Marx era molto ambigua e molto meno sviluppata di quanto non appaia nell'edizione di Engels e sorge il dubbio se i materiali fossero effettivamente utilizzabili per completare il Capitale. In ogni caso, gli studi futuri sul pensiero di Marx dovranno prendere in esame i manoscritti del MEGA piuttosto che il III Volume di Engels.

***

Nel 1894 Engels pubblicò il terzo Volume del Capitale indipendentemente dallo scritto che Marx aveva lasciato.Ventisette anni dopo la prima pubblicazione del I Volume, l'opera fondamentale di Marx era completata, almeno per quanto riguardava la sua parte "teorica", giacchè Marx nel decennio del 1860 aveva progettato un quarto volume di storia della teoria[1].

Ancor prima di essere  pubblicato, il terzo volume provocò pesanti controversie riguardo la teoria economica di Marx, come il problema della trasformazione dei valori in prezzi di produzione, il declino del tasso del profitto, la teoria delle crisi, l'analisi del sistema del credito, argomenti questi che si riferiscono a parti del terzo volume del Capitale. Durante l'edizione del manoscritto furono immediatamente sollevate delle discussioni tanto che Engels dovette intervenire sul testo di Marx (vedi ad esempio Gide e Rist, 1913, 514).

Il manoscritto del 1864-65, sostanzialmente utilizzato da Engels per la sua edizione, è stato pubblicato per la prima volta nel 1992 nel Marx Engels Gesamtausgabe (MEGA)[2] così, ora, per la prima volta dopo cento anni, possiamo prendere in considerazione due questioni: 1) Quale fu l'ampiezza dell'intervento di Engels sul manoscritto di Marx durante l'edizione e quali le implicazioni relative al contenuto? e 2) Fino a che punto Marx ha avuto effettivamente un ruolo nelle elaborazioni del terzo volume del Capitale?

1. LE ATTUALI CONOSCENZE RELATIVE ALL'EDIZIONE DI ENGELS

Due anni dopo la morte di Marx, Engels aveva già pubblicato il secondo volume del Capitale dallo scritto originale. Nella prefazione a questo volume egli parlò del III libro che sarebbe poi stato pubblicato:

         La preparazione di questo Libro per le stampe prosegue rapidamente. Per quanto posso giudicare finora, esso in generale presenterà difficoltà soltanto tecniche, ad eccezione, certo, di alcune sezioni molto importanti (Il Capitale, II, 13)

Nonostante le aspettative causate da questa dichiarazione e cioè che il III libro sarebbe stato pubblicato immediatamente dopo il II, ci sono voluti più di nove anni affinchè fosse finalmente terminato, nel frattempo Engels ne aveva ripetutamente annunciato la pubblicazione, in genere attraverso delle lettere. Considerando il lungo periodo trascorso fino alla data della sua uscita, e tenendo anche in considerazione gli altri impegni di Engels, si può presumere che la pubblicazione del manoscritto lo impegnò moltissimo e ci si chiede quale obiettivo poteva giustificare un simile sforzo?

Nella prefazione del volume finalmente pubblicato, Engels fa riferimento alla sua attività editoriale e definisce il manoscritto di Marx come "una prima bozza estremamente incompleta".

 

"Normalmente la parte iniziale di ogni singola sezione era elaborata con una certa cura e rifinita anche stilisticamente. Però quanto più si procedeva, tanto più la stesura diventava lacunosa e frammentaria, tanto più conteneva digressioni su questioni collaterali emerse nel corso dell'indagine, per le quali la sistemazione definitiva veniva rimessa ad un successivo riordinamento della materia, tanto più lunghi ed intricati diventavano i periodi nei quali si esprimevano pensieri  scritti in statu nascendi (Il Capitale III, 10)

Sull'edizione del testo di Marx da lui curata Engels scrisse:

Mi sono limitato all' indispensabile, mantenendo il più possibile il primo abbozzo ovunque la chiarezza lo permetteva...Dove i miei mutamenti e aggiunte non sono di carattere puramente redazionale, oppure dove ho dovuto rielaborare il materiale documentario fornito da Marx in conclusioni mie, seppur mantenute il più possibile nello spirito di Marx, tutto il passo è posto in parentesi quadre e contrassegnato con le mie iniziali. (Il Capitale III, 11)

Questa dichiarazione fa pensare che Engels avesse conttrassegnato tutti i suoi interventi sul testo (eccetto quelli che come tali "non eccedessero i limiti della revisione". Ma nelle varie caratterizzazioni dei singoli paragrafi, egli fa un numero considerevole di trasposizioni, di aggiunte, di riduzioni e particolari alterazioni, specialmente nella Parte V, dove fa sparire addirittura un intero capitolo distribuendone poi il suo contenuto. In tal modo egli "riuscì finalmente ad inserire nel testo tutte le enunciazioni dell'Autore" (Il Capitale III, 14). A questo punto egli afferma: "Questo non potè naturalmente essere fatto senza notevoli interpolazioni da parte mia, per stabilire il nesso. Tali interpolazioni, quando non abbiano natura del tutto formale, sono espressamente contrassegnate come mie" (Il Capitale III, 14). Questa affermazione dimostra chiaramente che Engels non aveva indicato affatto tutte le interpolazioni e le alterazioni che aveva compiuto. La Prefazione non offre alcun indizio relativo a tali cambiamenti, tuttavia si può desumere che essi non dovevano essere di poco conto.

Anche nelle sue Considerazioni Supplementari al Capitale, Engels mette in evidenza i notevoli cambiamenti effettuati, in esse scrive che egli ha cercato di "dissipare difficoltà di interpretazione per mettere in luce dei punti di grande interesse che nel testo non hanno sufficiente rilievo" (Il Capitale III, 30). In tal modo lo stesso Engels, attraverso la correzione dell'originale, voleva comunicare ciò che era importante per i lettori. In una lettera del 4 Luglio 1889 a Danielson troviamo anche quanto ampie fossero le manipolazioni operate, in essa Engels scrive:

 

Ma poichè questo volume di coronamento è un opera così splendida e inconfutabile, mi sento

in dovere di pubblicarlo in modo tale che tutta l'argomentazione risulti con chiarezza e con

ardita  plasticità.E considerato lo stato di questo manoscritto - null'altro che un primo

abbozzo, spesso interrotto e incompleto - ciò non è del tutto facile.(Il Capitale III, 1023-1024,

1965).

Gli interventi dello stesso Engels nella sua attività editoriale sono nel complesso contraddittori, da una parte egli dichiara di avere fatto solo dei piccoli cambiamenti, e desiderava utilizzare nel testo, per quanto fosse possibile,"i termini stessi di Marx" (Il Capitale III, 29) e dall'altra che voleva mantenere il carattere di un testo abbozzato. La sua edizione invece mostra che questo terzo volume non era affatto "terminato", tanto che si dovette aspettare una edizione accurata del manoscritto di Marx. Daltronde è evidente che Engels doveva aver operato numerose modificazioni del testo, non indicate ai lettori, col fine di rendere chiara "la linea complessiva di argomentazione" o quella che Engels presumeva esserlo. Tuttavia, nella revisione, egli non può avere operato molte limitazioni così come andava affermando. Questa contraddizione nel suo lavoro editoriale del testo di Marx è ovviamente una espressione delle sue stesse intenzioni contraddittorie. Da una parte voleva  preservare il carattere provvisorio del manoscritto di Marx e presentare ai lettori un testo autentico, dall'altra voleva anche renderlo più comprensibile (specialmente in vista dell'importanza politica del libro). I punti più importanti non venivano messi in evidenza attraverso un commento ma direttamente all'interno del testo. Questi ultimi due obiettivi tuttavia sono in contrasto con i primi.

2. UN ULTERIORE ESAME DELLE MODIFICAZIONI TESTUALI DI ENGELS

Il confronto tra il manoscritto e l'edizione di Engels, cosa divenuta possibile solo ora, mostra che vi sono stati cambiamenti del testo originale praticamente in ogni pagina, cambiamenti che naturalmente non vengono indicati, eccetto un paragrafo che è rimasto esattamente come Marx lo ha scritto. Le modificazioni di Engels non si sono limitate all'aspetto "stilistico" ma possono essere classificate nei tipi che seguono[3]:

a. Progettazione dei titoli e delle intestazioni relative alla struttura del manoscritto. Engels cambiò persino il titolo del manoscritto trasformandolo da "Gestaltungen des Gesamptprozesses" (Formazione del Processo complessivo" in "Der Gesamptprozess der kapitalistischen Produktion" (Il Processo complessivo della produzione capitalistica), così da escogitare una sorta di analogia col Volume I e II, ma eliminando nello stesso tempo una certa indeterminatezza nel titolo dato dallo stesso Marx. Inoltre sorge il dubbio se nel titolo si debba utilizzare il termine "Riproduzione", analogamente ai titoli precedenti, e non "Produzione"[4].

Engels ha anche operato una particolareggiata frammentazione del testo. Il manoscritto originale era costituito solamente da sette capitoli con poche o nessuna suddivisione, egli ha trasformato i sette capitoli in sette parti contenenti 52 capitoli ed un certo numero di sottoparagrafi; fece, inoltre molti incisi e la maggior parte delle intestazioni. Il testo di Marx era costituito da 34 intestazioni (e cinque tesi analitiche che sono state solamente numerate), mentre l'edizione di Engels contiene 92 intestazioni.

L'arrangiamento del testo e le intestazioni che sono state utilizzate influenzano molto la sua comprensione, in special modo se questo non è stato rifinito ma in larga parte ancora abbozzato ed incompleto. Utilizzando un materiale del genere, costringendolo in capitoli ed inserendo le intestazioni viene mascherato il suo carattere di bozza. Una cosa ancora più importante è che i lettori non possono assolutamente operare una distinzione quando, nel manoscritto, l' "esposizione" si trasforma in un "indagine". Tuttavia per il metodo di lavoro dello stesso Marx è di fondamentale importanza la differenza tra esposizione ed indagine[5], per Marx infatti l' "esposizione" non implica propiamente la capacità di mettere insieme dei risultati definitivi. La correlazione fattuale delle condizioni esposte dovrebbero essere espresse da una presentazione corretta delle categorie, attraverso il "procedere dall'astratto al concreto", inoltre secondo Marx la ricerca è una parte essenziale del processo di indagine per poter fare un'esposizione adeguata. Ma nella struttura imposta da Engels non risulta evidente la differenza tra un'esposizione completa ed una incompleta, inoltre egli cercò di rafforzare la coerenza del testo con delle omissioni e la connessione di frasi. I lettori non riescono così a comprendere che gran parte del manoscritto di Marx è aperto al dubbio e ricco di incertezze, mentre Engels fornisce una soluzione possibile dei problemi senza permettere di capire che ci si trova di fronte ad un problema; la soluzione fornita da Engels appare come la più completa elaborazione di Marx.

b.Trasposizioni del testo. Engels ha operato degli spostamenti di numerosi brani del testo di Marx, questi spostamenti riguardano frammenti di un periodo, paragrafi piuttosto lunghi e il riarrangiamento di intere parti complicate, come nel V capitolo (Parte V dell'edizione di Engels).

A questo proposito, si può menzionare un errore piuttosto grave fatto da Engels. Marx voleva iniziare il suo settimo capitolo, "La Rendita e le sue Fonti", con "1) La Formula della Trinità", Engels credeva di trovarsi di fronte a tre frammenti indipendenti che trattavano questo punto, due più corti, che contrassegnò con I e II, ed uno più lungo, contrassegnato con III, quest'ultimo frammento aveva anche una interruzione che Engels si preoccupò di sottolineare ai lettori. Dopo una analisi corretta del manoscritto, ancora prima della pubblicazione del Volume nel MEGA, Larissa Miskewitsch e Witali Wygodski (1985) sono riusciti a dimostrare che questi non sono affatto tre frammenti indipendenti. I frammenti contrassegnati da Engels con I e II costituiscono un testo continuativo che va a riempire esattamente l'interruzione del frammento III.

c.Omissioni del testo. Engels eliminò singole parole, parti di periodo, interi paragrafi e lunghi passaggi all'interno del testo. Solo alcuni di questi passaggi erano delle ripetizioni, spesso erano delle affermazioni sostanzialmente importanti, come nel caso delle riflessioni sul passaggio dal capitolo I al II (MEGA II.4.2,282-283).

d.Cambiamenti del testo. Engels ha cambiato l'attinenza di molti passaggi del testo, inserendovi note a piè pagina, eliminando molte parentesi; facendo sparire molte delle sottolineature di Marx ed inserendovi in alcuni punti le sue. L'eliminazione delle parentesi è un aspetto particolarmente problematico, infatti non è sempre chiaro se la parte del testo in parentesi è un arricchimento della argomentazione corrente o un'osservazione che non poteva essere inserita in quel punto, oppure se è una riflessione preliminare ed incompleta. Ma tali differenziazioni non risultano nella presentazione di Engels; ad esempio il famoso passaggio sulla povertà delle masse come "causa ultima di tutte le crisi effettive" (Il Capitale III, 569), che viene spesso definito come la prova dell'esistenza di una teoria sottoconsumista nell'opera di Marx, risulta essere inserito tra parentesi ma fu integrato da Engels all'interno del testo. Inoltre Engels ha operato dei cambiamenti linguistici, ma queste pure trasformazioni "stilistiche" diventano, nel contesto, alterazioni importanti; ad esempio la sostituzione di "modo di produzione" con "produzione" ( MEGA II.4.2,540) (Il Capitale III, 569).

e.Inserimenti ed ampliamenti del testo. Oltre a quelli contraddistinti dalle sue iniziali, Engels ha operato un numero notevole di inserimenti relativi a singole parole, parti di una trattazione, frasi di collegamento del testo o chiarimenti di alcuni argomenti, si possono inoltre rilevare anche riferimenti e riserve al testo di Marx. Le alterazioni delle osservazioni metodologiche di Marx sono particolarmente importanti per la comprensione del testo, come vedremo in seguito.

f. Modifiche di minore importanza. Consistono in riassunti (Engels ha riassunto molti passaggi espressi da Marx in maniera complessa); cambiamenti nella terminologia; mutamenti stilistici (in senso stretto, ad esempio sostituzione di termini inglesi); alterazione, sostituzione ed eliminazione di esempi matematici, correzione nei riferimenti e nelle citazioni (e la loro traduzione).

Tutto ciò che è stato messo in evidenza dimostra quindi che l'edizione del 1894 era un adattamento piuttosto esteso del manoscritto di Marx ed Engels non rende nota ai lettori la reale consistenza del suo intervento che, come abbiamo visto sin ora, ha avuto un effetto deleterio sul significato del testo originale. Possiamo ora entrare maggiormente nei dettagli.

3. DIFFICOLTA' INTERPRETATIVE PROVOCATE DALL'EDIZIONE DI ENGELS.

a.Teoria delle crisi. Marx non aveva dato una struttura al terzo capitolo del suo manoscritto che affronta  la "Legge della caduta tendenziale del saggio del profitto". Engels, nella sua edizione, ha diviso questa parte in tre capitoli (dal XIII al XV); i primi due capitoli seguono l'argomentazione di Marx, che nell'originale è elaborata in maniera adeguata, l'ultimo capitolo di Marx si perde in un numero considerevole di osservazioni, aggiunte ed approcci argomentativi in una forma non elaborata ed incompleta; a questo livello l'esposizione di Marx non è molto sistematica. E' opera di Engels la raccolta di questo materiale in un capitolo problematico intitolato "Sviluppo delle Contraddizioni Intrinseche della Legge", in cui, per migliorare in maniera considerevole il materiale del manoscritto originale, vengono introdotti dei fondamenti supplementari, vengono inseriti dei titoli e viene arricchita la coerenza del testo con l'eliminazione di paragrafi e di parentesi. In verità questo capitolo XV, creato da Engels, viene spesso considerato un'ampia e completa "Teoria delle Crisi" basata sulla legge della caduta tendenziale del saggio del profitto. Anche se il contenuto del testo pubblicato da Engels non mostra ancora una completa definizione della teoria delle crisi da parte di Marx, l'impressione che viene data è che Marx  abbia prodotto essenzialmente una struttura completa che avrebbe dovuto essere solo ampliata.

Non è ancora chiaro se il materiale adattato da Engels doveva  costituire un paragrafo a parte, per poter fare ulteriori considerazioni sono possibili diverse alternative: Marx avrebbe cercato di inserire questo materiale in un capitolo a parte in stretta relazione con la presentazione della legge della caduta tendenziale del saggio del profitto; potrebbe aver pensato, ad esempio, di dedicare un paragrafo particolare alle crisi del capitalismo, inserendo ulteriore materiale dalla sfera del sistema del credito; oppure egli avrebbe anche potuto distribuire in capitoli diversi la presentazione dei vari fenomeni di crisi presi in esame, evitando di esporre una sua teoria; o forse non voleva utilizzare la gran parte di ciò che aveva scritto sulle crisi all'interno dei tre volumi del Capitale. Si possono trovare delle spiegazioni per ogniuna di queste possibilità e per ogniuna di esse la teoria delle crisi avrebbe un significato diverso.

Engels non solo ha evitato di mostrare che vi sono diverse interpretazioni possibili ma ha anche interferito con il testo di Marx là dove veniva contraddetta l'interpretazione che egli prediligeva. Per esempio, in merito alla sovrapproduzione di capitale (che Engels definisce  "sovraccumulazione di capitale") Marx scrisse: "die nähere Untersuchung darüber gehört in die Betrachtung der erscheinenden Bewegung des  Capitals, wo Zinscapital etc Credit etc entwickelt (l'analisi più coerente di tale questione si riferisce allo  studio del movimento apparente del Capitale, come l'andamento dell'interesse, del credito ecc che saranno trattati)" e si può essere in accordo con gli editori del volume dei MEGA quando in una nota sostengono che :"erscheinende Bewegung des Capitals" (il movimento apparente del capitale) non fa parte della materia trattata nel Capitale (MEGA II.4.2,1255). Tuttavia Engels trasforma l'affermazione di Marx nel suo contrario, egli ha eliminato l'osservazione di Marx ed al suo posto ha scritto: "e verrà più tardi ulteriormente esaminato" (Il Capitale III, 340), ed infatti alcune osservazioni sulla sovrapproduzione, o sovraccumulazione, di capitale vengono fatte successivamente. Il fatto che Marx in questo punto non abbia dato ad essa una particolare rilevanza, poichè riteneva che tale questione non poteva essere trattata ad un dato livello di astrazione[6], fu trasformato nel suo opposto dalle alterazioni inserite nel testo da Engels.

b. Teoria del Credito. Una situazione simile emerge nel quinto capitolo del manoscritto originale di Marx. A questo punto Engels, nella prefazione, ebbe l'idea di ampliare le trasposizioni che aveva fatto. In questo capitolo la presentazione di Marx anticipa il cambiamento di protocollo di un processo di ricerca contenente una gran quantità di riflessioni esposte in maniera incompleta. Nell'edizione di Engels l'impressione che viene data è che le questioni più semplici siano state in larga parte risolte e che il problema risiede esclusivamente in una esposizione non del tutto completa.

Mentre la struttura originale del terzo capitolo risulta ancora evidente dopo l'edizione di Engels, le enfasi nel quinto capitolo sono state completamente evitate. Come mostra l'originale di Marx, l'argomento di questo capitolo riguarda l'interesse, egli divise questo capitolo in sei sottocapitoli: i primi quattro corrispondono ai primi quattro capitoli della Parte V dell'edizione di Engels (Dal capitolo XXI al XXIV nel Capitale, III). Marx intitolò il punto V "Credito, Capitale Fittizio" (MEGA.II.4.2,469). Utilizzando questo materiale Engels costruì i suoi capitoli a partire dal XXV fino al XXXV, così facendo egli operò numerosi riarrangiamenti: mise le note all'interno del testo, redistribuì un intero capitolo ("La Confusione"), ed inserì poi in bella posta numerose osservazioni di passaggio rendendo così oscuri  quei passi dove il testo di Marx non manifestava ancora una esposizione compiuta in quanto "processi di indagine" oppure a volte era un semplice stralcio. Un caso del genere si verifica nel punto VI di Marx ("Rapporti pre-capitalistici") che corrisponde all'ultimo capitolo della Parte V dell'edizione di Engels. La struttura, che negli scritti di Marx indica anche l'importanza sistematica dell'argomento che viene trattato, include il credito come l'ultima sottotesi (sistematica) nella presentazione del capitale di interesse. Engels da questo quinto punto ne ricava 11 capitoli. Non per il punto in cui è stata sistemata l'esposizione o per necessità di organizzare il materiale ma l'impressione che se ne trae è che la trattazione del capitale di interesse sia proprio una introduzione alla discussione sul credito. Ciò risulta evidente anche nella terminologia: La Parte V viene definita spesso "Parte sul Credito", anche se il credito non viene menzionato nel titolo. In questo capitolo Engels opera anche dei cambiamenti nel testo non appena l'originale procede con le proprie interpretazioni. Marx introdusse il punto "5) Credito.Capitale Fittizio" con le parole seguenti: "Un‘analisi del sistema del credito e degli strumenti che crea per la sua garanzia, come il credito monetario ecc. si pone al di fuori del nostro progetto" (MEGA II.4.2,469). Engels introdusse in questo punto il termine "particolareggiata": "Il piano del nostro studio non abbraccia un'analisi particolareggiata del sistema del credito e degli strumenti che esso si crea (moneta di credito, ecc.) va al di là del nostro progetto" (Il Capitale, III, 473).

Già in precedenza egli aveva fatto dei cambiamenti dello stesso genere, infatti nel primo capitolo del manoscritto di Marx dopo il sottotitolo vi sono le seguenti citazioni: "Apprezzamento, Deprezzamento, Cessione e Fusione di Capitale":

Per uno sviluppo completo dei fenomeni analizzati in questo paragrafo è necessario il sistema del credito e la concorrenza sul mercato mondiale... Queste forme più definitive di produzione capitalista possono 1) essere presentate comunque solo dopo la comprensione della natura generale del capitale. e 2) non rientrano nella finalità di questo lavoro e possono essere trattate in un eventuale continuazione. (MEGA II.4.2,178.).

Engels introdusse la parola "globale" nella seconda citazione: "Di queste forme più concrete della  produzione capitalista si può dare però una rappresentazione globale quando  si sia compresa la natura del capitale in generale." (Il Capitale, III, 147). Tuttavia, mentre Marx dichiara ripetutamente in maniera chiara che la presentazione del sistema del credito va al di là del suo piano, questa affermazione viene decisamente relativizzata nel passaggio citato[7]. Come conseguenza di questi inserimenti, ne deriva una distinzione qualitativa tra ciò che può essere trattato ad un livello di esposizione completa e ciò che non lo è viene bloccato e ridotto ad un mero problema quantitativo: Una presentazione "globale" e "particolareggiata" che va al di là del piano di lavoro, viene messa a confronto con una disponibile ma di difficile comprensione. Così Engels può inserire all'interno del corpo del Capitale tutta una serie di punti citati da Marx anche se questi non possono essere presentati sistematicamente ad un livello di astrazione assoluto. Sembrerebbe che tutto ciò per Engels non costituisse un problema nel lavoro di sistemazione. La presentazione strutturata in maniera dialettica, com'era nell'intento di Marx, nella quale la giusta sequenza dei termini  e delle categorie è cruciale per la comprensione del suo significato, viene trasformata dall'edizione di Engels in una pura raccolta enciclopedica.

Mettere in luce queste differenze non vuol dire spaccare un capello in due; possiamo dimostrarlo prendendo in esame la teoria del credito. Secondo il criterio di presentazione proprio di Marx la questione fondamentale è se a questo punto è possibile discutere ad un alto livello di astrazione, caratteristico del Capitale, delle leggi che riguardano la regolazione del credito oppure se esse siano condizionate da una serie di fattori istituzionali storicamente specifici, come la costituzione del sistema monetario e bancario, di conseguenza non può esserci una teoria generale del credito. Nel manoscritto di Marx questo problema rimane aperto ed Engels preferisce presentare in maniera generale il materiale di ricerca rinvenuto nel manoscritto stesso, cosa che scredita lo stesso Marx il quale aveva generalizzato in maniera alterna le specifiche condizioni storiche del sistema del credito nell' Inghilterra del XIX° secolo.

c. Produzione mercantile e produzione capitalista. L' influenza notevole esercitata da Engels sull'interpretazione del Capitale risulta evidente nel capitolo "Legge del Valore e Saggio del Profitto" presente nel Supplemento al III Volume. Quì viene ripresa l'esistenza della produzione mercantile semplice nei milleni che precedono l'emergere della produzione mercantile capitalista in cui le merci venivano scambiate secondo il tempo di lavoro necessario per la loro produzione. Egli cita una osservazione inerente fatta da Marx per provare che la sua opinione era la stessa ("è dunque conforme alla realtà considerare i valori delle merci non solo da un punto di vista teorico, ma anche storico, come il prius dei prezzi di produzione"; (Il Capitale III, 35) Di conseguenza Engels favorì una lettura storica del Capitale che può essere rinvenuta anche nella diffusa volgarizzazione del Capitale fatta da Kautsky (1887). Il modo con cui vengono presentate la merce ed il denaro all'inizio del primo volume del Capitale viene ora trasformato ponendo queste categorie all'interno delle condizioni precapitaliste ed il problema (teorico) della trasformazione dei valori in prezzi di produzione viene affrontato, diversamente, in una successione storica. Tuttavia, come dimostra l'Introduzione del 1857 con l'esempio del termine "labor", Marx era consapevole che semplici categorie hanno ovviamente significati diversi nei differenti rapporti di produzione[8].

Tuttavia, come ci spiega Marx nel primo periodo del Capitale, egli non analizza la merce nella fase precapitalista della produzione mercantile semplice, ma piuttosto come forma "elementare"della "ricchezza di quelle società in cui domina il modo di produzione capitalistico"(Il Capitale I, 67,): Con la stessa chiarezza, rivisitando lo stesso argomento nell'ultimo capitolo del suo manoscritto, Marx afferma:  

"Nel caso delle categorie più semplici del modo di produzione capitalistico, abbiamo già sottolineato il carattere mistificatorio delle merci e del denaro ..." (MEGA. II.4.1, 848f).

Tuttavia Engels fa dipendere questa affermazione da quanto aveva compreso della trattazione relativa alla parte iniziale del Capitale e trasforma questa frase in tal modo.

"Abbiamo già dimostrato a proposito delle più semplici categorie del modo di produzione capitalistico, e anche della produzione mercantile, la merce e il denaro, il carattere mistificante... (Il Capitale III, 940) . Merci e denaro ora non costituiscono più le categorie più semplici del modo di produzione capitalistico, ma della produzione di merci.

4. CONCLUSIONI

Il libro pubblicato da Engels nel 1894 non costituisce una edizione fedele del manoscritto di Marx, ma un riadattamento di vasta portata del lavoro originale. Gli interventi di Engels risultano evidenti solo in un numero estremamente limitato di casi, ai lettori permane ignota la maggior parte dei cambiamenti. Gli interventi stessi non sono propriamente di natura formale o stilistica, ma ingannano i lettori sull' effettiva ampiezza dell'elaborazione, offrono soluzioni a problemi che il manoscritto lascia in sospeso ( senza chiarire che esse sono dovute ad Engels!), ed in alcuni passaggi costituiscono anche uno stravolgimento dell'argomentazione presente nel testo originale, quando questa contrasta con le interpretazioni di Engels. Perciò l'edizione di Engels non può più essere considerata come il III Volume del Capitale di Marx; essa non costituisce il testo di Marx "il più possibile autentico", come scrisse Engels nelle Considerazioni Supplementari (Il Capitale III, 29), ma una revisione sostenuta di questa esposizione Il manoscritto di Marx diventa così una specie di libro di testo completamente spiegato.

Il fatto che Engels non si sia assunto la responsabilità della pubblicazione di un testo pieno di interrogativi, come avviene attualmente, è dovuto al modo di pensare di quei tempi. I libri non potevano contenere, per mantenere fedeltà al testo, una tale abbondanza di argomenti in sospeso. Contrariamente a ciò che accade ai nostri tempi, all'editore veniva garantita una libertà molto più ampia, specialmente se era spiritualmente legato all'autore che veniva pubblicato. Inoltre per Engels era di fondamentale importanza pubblicare un libro che potesse servire come arma teorica per la classe operaia nella lotta di classe, purchè fosse comprensibile ed attuale, e nonostante le critiche fatte non possiamo dimenticare che la pubblicazione di questo manoscritto è stata un 'impresa incredibile, e, come aveva affermato una volta lo stesso Marx in una lettera ad Engels, nessuno, tranne egli stesso, sarebbe riuscito a pubblicarlo in forma leggibile (lettera del 13 Febbraio 1866).

Nonostante vada tutta la nostra comprensione per i motivi ed i metodi adottati da Engels non possiamo modificare la valutazione che il testo da lui pubblicato non costituisce in alcun modo il terzo volume del Capitale. Ogni futura discussione sulla teoria economica di Marx dovrà fare riferimento al manoscritto originale. Ma anche questo manoscritto non può essere considerato in maniera semplicistica come il terzo volume del Capitale, a giudicare dalla piena elaborazione presente nel primo volume, di conseguenza, esso è veramente "un primo abbozzo" come afferma Engels nella Prefazione. Tuttavia le lacune non sono propriamente di natura quantitativa non certo perchè a Marx mancasse il tempo per completare definitivamente una struttura sostanzialmente già abbozzata, infatti solo in alcune parti non risulta ancora chiaro ad un certo livello cosa esaminino le bozze. In nessun punto Marx si era avvicinato alla soluzione dei problemi concettuali, anche le parti completamente sviluppate del suo lavoro, come la teoria del valore e del denaro nel primo volume, contengono numerose ambiguità[9], che, sulla base di tali premesse, portano a chiedersi se fosse stato in qualche modo possibile, ad un certo livello, completare il Capitale.                                                         

BIBLIOGRAFIA

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Rosdolsky, Roman 1977. The Making of Marx's "Capital". London: Pluto Press.

Vollgraf, Carl-Erich, and Jürgen Jungnickel. 1995. "Marx in Marx ' Worten?Zu Engels" Edition des

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* (N.d.R.) Per i riferimenti ai testi citati nell'articolo abbiamo utilizzato l'edizione del Capitale degli Editori Riuniti del 1965 e del 1974 riportando fedelmente i brani citati per comodità di lettura, ma occorre sottolineare che esitono diffuse discrepanze tra l'edizione inglese e quella italiana poichè l'edizione inglese, per l'uso della terminologia è molto più fedele all'edizione tedesca.

[1]Marx aveva ripreso a Londra i suoi studi economici nel decennio del 1850 ed alla fine scrisse tre grandi bozze di Per una critica dell'Economia Politica (ed inizialmente non del Capitale): 1) nel 1857-58 erano allo studio i Grundrisse ed il piano di un' opera in sei libri (capitale, proprietà della terra, lavoro salariato, lo Stato, commercio estero, mercato mondiale). Nel 1859 fu pubblicato Un Contributo alla Critica dell'Economia Politica come prima parte del primo libro. 2) nel 1861-63 Marx scrisse un esteso manoscritto che contiene le Teorie sul Plusvalore. Solo durante la stesura di questo manoscritto, fu progettato il piano di pubblicazione del Capitale, un lavoro indipendente in tre volumi  ed un quarto volume che doveva contenere la storia della teoria. 3) Nel 1863-65 Marx scrisse i manoscritti dei tre libri del Capitale. Nella versione pubblicata del I° libro veniva escluso solo l'ultimo capitolo "Risultati del Processo di Produzione Immediato", tale capitolo è tutto ciò che rimane della bozza del primo volume, a parte poche pagine singole. Sulla base di questo manoscritto lo stesso Marx  pubblicò nel 1867 il I° libro del Capitale.

Il manoscritto del III° Libro, scritto nel 1864-65, fu utilizzato da Engels come base per la sua edizione del terzo volume nel 1894. Per la pubblicazione del secondo volume del Capitale, Engels non utilizzò il manoscritto corrispondente del 1864-65, ma testi successivi. Per quanto riguarda la questione se i tre volumi del Capitale derivino dal piano originale di sei libri è ancora una disputa aperta (cf. Rosdlosky,1977; Heinrich,1989). 

[2]Marx, 1992. Le pagine di copertina del MEGA sono a volte predatate. Il MEGA è stato pubblicato a Berlino (RDT) dal 1975. La pubblicazione è proseguita a cura dell' Istituto di Marxismo-Leninismo di Berlino e Mosca fino al 1989. Dopo il collasso del blocco sovietico fu continuata grazie ad una nuova fondazione internazionale indipendente dai partiti politici ed attualmente la pubblicazione viene curata dall' "Internationale Marx-Engels Stiftung" (IMES) che ha sede ad Amsterdam. Oltre ad essere vicino ai due Istituti tedesco e russo, l'Istituto Internazionale di Storia Sociale (IISG) di Amsterdam fa parte anche dell'IMES che possiede quasi i due terzi dei manoscritti di Marx. Il MEGA è una edizione storico-critica di tutti gli scritti di Marx e di Engels ed è suddiviso in quattro parti: la Divisione I contiene tutte le opere eccetto il Capitale e gli scritti preparatori; la Divisione II è costituita dal Capitale e dagli scritti preparatori; nella Divisione III vi sono tutte le lettere di Marx e di Engels e tutte quelle indirizzate a loro; la Divisione IV contiene le omissioni. Il MEGA è formato da più di 100 volumi, ed attualmente ne sono stati pubblicati 50.(segue) Tuttavia questo è il secondo tentativo di una edizione completa delle opere di Marx  ed Engels, negli anni venti e negli anni trenta in Germania ed in Unione Sovietica furono pubblicati inizialmente 12 volumi del MEGA. Il lavoro fu interrotto in Germania con la vittoria del nazismo, in Unione Sovietica fu boicottato dallo stalinismo. Molti editori, compreso David Riazanov, direttore dell'Istituto Marx-Engels-Lenin di Mosca e primo editore del MEGA, furono condannati ad indicibili tribulazioni e poi assassinati negli anni trenta. 

[3] Una prima classificazione (che differisce da quella presentata quì) si può trovare in Jungnickel (1991). In Volgraf e Jungnickel (1995) questa prima classificazione viene approfondita ed illustrata con un certo numero di esempi. 

[4]Volfgraf e Jungnickel (1995) lo hanno fatto rilevare ed hanno anche sottolineato in tale contesto come Engels spesso sostituiva il termine "produzione" con "riproduzione" e viceversa. La ragione di tutto ciò non è sempre ben chiara. 

[5] Vedi il Proscritto alla seconda edizione tedesca del I° volume del Capitale (Specialmente Il Capitale I, 31) ed il paragrafo sul metodo dell'economia politica nella Introduzione del 1857.

[6] Nella discussione sulla sovraccumulazione che segue nel testo, Marx, tra le altre cose, tratta le trasformazioni del processo di sfruttamento che avvengono nel ciclo. Tuttavia Marx, nella  trattazione del modo di produzione capitalistico nella sua "media ideale", intendeva fare astrazione da tali movimenti ciclici (Il Capitale, III, 944). Se una sovraccumulazione di capitale può essere spiegata solamente con fenomeni ciclici, allora essa non è parte integrante della legge generale del movimento del modo di produzione capitalistico, che si suppone sia descritta nel Capitale. Una considerazione dettagliata dello sviluppo della teoria delle crisi in Marx nelle tre grandi bozze di Una critica dell'Economia Politica (vedi nota 1) ed i problemi teorici che ne derivano, si può trovare in Heinrich,1995.

[7] Un passaggio ulteriore in cui Marx afferma che la trattazione della congiuntura delle industrie e della disponibilità di credito va al di là del suo obiettivo, fu rivista da Engels inserendo (in questo caso particolare) solo cambiamenti stilistici, ma in maniera corretta (Il Capitale, III, 473; MEGA II.4.2, 852f)

[8] Ad esempio gli studi di Karl Polanyi ed altri (1957) dimostrano quanto notevoli siano queste differenze. 

[9]Nell'opera di Marx possiamo trovare una sovrapposizione tra due questioni: da un lato vi è una rottura con l'impianto teorico dell'economia politica classica, dall'altro egli rimane all'interno di questo impianto per numerosi aspetti. La sovrapposizione tra tali questioni  produce sicuramente una serie di problemi ed ambiguità irrisolte (vedi Heinrich, 1991).