PICCOLO MANUALE DELLA GUERRIGLIA URBANA

Carlos Marighella

(Ação Libertadora Nacional)

 

 

 

INDICE

 

0.        Introduzione

1.        Definizione di guerrigliero urbano

2.        Qualità personali del guerrigliero urbano

3.        Come vive un guerrigliero

4.        Preparazione tecnica del guerrigliero urbano

5.        Le armi del guerrigliero urbano

6.        Sparare: motivo di sopravvivenza del guerrigliero urbano

7.        Il gruppo di fuoco

8.        La logistica della guerriglia urbana

9.        Caratteristiche delle tattiche di guerriglia urbana

10.     I vantaggi iniziali della guerriglia urbana

11.     La sorpresa

12.     Conoscenza del territorio

13.     Mobilità e velocità

14.     Informazioni

15.     Decisione

16.     Obiettivi dell’azione di guerriglia

17.     Sui tipi e la natura delle missioni della guerriglia urbana

18.     Assalti

19.     Assalti alle banche come missione popolare

20.     Incursioni e penetrazioni

21.     Occupazioni

22.     Agguati

23.     Tattiche di strada

24.     Scioperi ed interruzioni del lavoro

25.     Diserzioni, diversioni, sequestri, espropri di munizioni ed esplosivi

26.     Liberazione di prigionieri

27.     Esecuzioni

28.     Rapimenti

29.     Sabotaggi

30.     Terrorismo

31.     Propaganda armata

32.     La guerra psicologica

33.     Come si esegue un’azione

34.     Alcune osservazioni sulle tattiche

35.     Il soccorso dei feriti

36.     La sicurezza del guerrigliero urbano

37.     I sette peccati del guerrigliero urbano

38.     Appoggio popolare

39.     Guerra di guerriglia urbana, scuola per selezionare il guerrigliero (presente nell’edizione in lingua spagnola)

 

INTRODUZIONE

 

Vorrei fare un dedica in due parti di questo lavoro.

La prima alla memoria di Edson Souto, Marco Antonio Bras de Carvalho, Melson Jose de Almeida (“Escoteiro”) e a tutti gli eroici combattenti e guerriglieri caduti nelle mani degli assassini della polizia militare, dell’esercito, della marina militare, della forza aerea e del DOPS, odiati strumenti della dittatura repressiva militare.

Secondo, ai valorosi compagni - uomini e donne - imprigionati nelle carceri medievali del governo Brasiliano e soggetti a torture che hanno superato gli orrendi crimini perpetrati dai nazisti. Come per quei compagni la cui memoria onoriamo, così come per quelli fatti prigionieri in combattimento, ciò che dobbiamo fare è combattere.

Ogni compagno che si oppone e che vuole opporsi alla dittatura militare può fare qualcosa, per quanto piccola essa possa apparire. Esorto tutti quelli che leggono questo piccolo “mini manuale”, e che sono decisi a non rimanere inattivi, a seguire le sue istruzioni e unirsi alla lotta ora. Chiedo questo perché, indipendentemente dalle varie posizioni teoriche e circostanze, il compito di ogni rivoluzionario è fare la rivoluzione.

Un altro punto importante è quello di non leggere semplicemente questo mini-manuale, ma di farne circolare il contenuto. Questa circolazione sarà possibile se chi è d’accordo con queste idee farà copie ciclostilate o stamperà degli opuscoli (sebbene in questo ultimo caso, sarà necessaria la lotta armata stessa).

Infine, la ragione per cui questo mini manuale porta la mia firma è che le idee qui espresse o sistematizzate riflettono le esperienze personali di un gruppo di persone impegnate nella lotta armata in Brasile, al quale io ho avuto l’onore di appartenere.

Per evitare che le persone abbiano dubbi su cosa dice questo mini-manuale, per impedire che si possa continuare a negare i fatti e continuare a dire che non esistono le condizioni della lotta armata, è necessario assumersi la responsabilità per ciò che si dice e ciò che si fa.

Quindi, l’anonimato diventa un problema in un lavoro come questo. Il fatto importante è che ci sono patrioti preparati a combattere come soldati e più ce ne sono meglio è.

L’accusa di “violenza” o “terrorismo” non ha più il significato negativo che gli veniva attribuita. Ha acquisito un altro aspetto, un nuovo colore. Non divide, non discredita; al contrario, rappresenta un elemento di attrazione. Oggi essere “violento” o un “terrorista” è una qualità che nobilita ed onora una persona, perché è un azione degna di un rivoluzionario impegnato nella lotta armata contro la vergognosa dittatura militare e le sue atrocità.

 

Carlos Marighella, 1969

 
 

1. DEFINIZIONE DI GUERRIGLIERO URBANO

 

Il guerrigliero urbano è una persona che combatte la dittatura militare con le armi, usando metodi non convenzionali; è un rivoluzionario e un ardente patriota, un combattente per la liberazione del suo paese, un amico del popolo e della libertà.

L’area in cui opera il guerrigliero urbano è la grande città brasiliana. Ci sono anche criminali e fuorilegge che operano nelle grandi città. Molte volte, le azioni di criminali sono prese come azioni di guerriglia urbana. Il guerrigliero urbano, d’altra parte, differisce radicalmente dal criminale. Il criminale beneficia personalmente delle sue azioni e attacca indiscriminatamente senza distinzione tra sfruttati e sfruttatori, e questo è il motivo per cui ci sono molte persone comuni tra le sue vittime. Il guerrigliero urbano persegue uno scopo politico e attacca solo il governo, i grandi affari e gli imperialisti stranieri.

Un altro elemento dannoso per il guerrigliero come per il criminale che operano nell’area urbana è la controrivoluzione, che crea confusione, rapina banche, lancia bombe, rapisce, assassina e commette i peggiori reati immaginabili contro i guerriglieri urbani, i preti rivoluzionari, gli studenti ed i cittadini che si oppongono alla tirannia e che cercano la libertà.

Il guerrigliero urbano è nemico implacabile del regime e infligge sistematicamente danni alle autorità e a coloro che dominano il paese ed esercitano il potere. Il compito primario del guerrigliero urbano è distrarre, consumare, demoralizzare il regime militare e le sue forze repressive, attaccare e distruggere la ricchezza e la proprietà dei dirigenti stranieri e della classe dominante brasiliana.

Il guerrigliero urbano non ha paura a smantellare e distruggere l’attuale economia brasiliana, il sistema politico e sociale, perché è animato dal desiderio di aiutare i guerriglieri rurali e contribuire alla creazione di una struttura politica e sociale rivoluzionaria completamente nuova, con il popolo armato al potere.

 

2. QUALITÀ PERSONALI DEL GUERRIGLIERO URBANO

 

Il guerrigliero urbano è caratterizzato dal suo coraggio e dalla sua decisione.

Deve essere un buon tattico ed un buon tiratore; deve essere una persona di grande intelligenza per compensare il fatto che non è sufficientemente dotato di armi, munizioni ed equipaggiamenti.

Gli ufficiali di carriera ed i poliziotti governativi hanno armi moderne e trasporti e possono andare dove vogliono liberamente, usando la potenza della loro forza. Il guerrigliero urbano non ha queste risorse a sua disposizione e conduce un’esistenza clandestina.

Egli può avere precedenti o essere fuori sulla parola e quindi deve usare documenti falsi.

Tuttavia, il guerrigliero urbano ha un vantaggio sul militare convenzionale o il poliziotto. E cioè, mentre i primi agiscono a beneficio del nemico, che il popolo odia, il guerrigliero urbano difende una causa giusta, che è la causa del popolo.

Le armi del guerrigliero sono inferiori a quelle del nemico, ma dal punto di vista morale, egli ha una superiorità innegabile. Questa superiorità morale è ciò che sostiene la guerriglia. Grazie ad essa, il guerrigliero può portare a termine il proprio compito principale che è di attaccare e sopravvivere.

Il guerrigliero deve catturare o rubare le armi al nemico per essere capace di combattere.

Poiché le sue armi non sono tutte uguali - tra quelle che ha rubato o che gli sono capitate tra le mani in vari modi - il guerrigliero deve affrontare il problema della varietà di armi e della scarsezza di munizioni. Inoltre, non ha un luogo in cui far pratica di tiro.

Queste difficoltà possono essere superate costringendo il guerrigliero urbano ad essere ricco di immaginazione e creatività, qualità senza le quali sarebbe impossibile per lui esercitare il suo ruolo di rivoluzionario.

Il guerrigliero deve possedere iniziativa, mobilità e flessibilità, così come versatilità e controllo di qualsiasi situazione. Specialmente lo spirito di iniziativa è una qualità indispensabile.

Non è sempre possibile prevedere ogni cosa ed il guerrigliero non può lasciarsi confondere o attendere istruzioni. Il suo dovere è agire, trovare soluzioni adeguate per ogni problema che si trova di fronte e ritirarsi. E’ meglio sbagliare in azione che non far niente per paura di sbagliare. Senza spirito di iniziativa non esiste nessuna guerriglia urbana.

Altre importanti qualità nel guerrigliero sono le seguenti: essere un buon camminatore, essere capace di resistere alla fatica, alla fame, alla pioggia o al caldo. Sapere come nascondersi e come essere vigile. Imparare l’arte del mimetizzarsi. Non temere mai il pericolo. Comportarsi allo stesso modo di giorno e di notte. Non agire impetuosamente. Avere pazienza illimitata. Rimanere calmo e tranquillo nelle peggiori condizioni e situazioni. Non tralasciare mai di seguire una traccia. Non scoraggiarsi.

Di fronte a difficoltà quasi insormontabili alcuni compagni si demoralizzano e rinunciano a combattere. Un guerrigliero non è un uomo d’affari di un’impresa, né un attore in un gioco. La guerriglia urbana, come quella rurale, è un impegno che il guerrigliero prende con sé stesso. Quando egli non può continuare a far fronte alle difficoltà o sa che gli manca la pazienza di aspettare, allora è meglio per lui rinunciare al suo ruolo prima che tradisca il suo impegno, perché chiaramente gli mancano le qualità di base necessarie per essere un guerrigliero.

 

3. COME VIVE UN GUERRIGLIERO

 

Il guerrigliero deve saper come vivere tra la gente e deve stare attento a non sembrare strano o diverso dalla comune vita di città. Non dovrebbe usare vestiti che sono diversi da quelli degli altri. Vestiti elaborati o di alta moda per uomini o donne possono essere spesso un ostacolo se la missione porta il guerrigliero vicino alla classe lavoratrice o settori in cui tali vestiti non sono comuni.

Deve avere la stessa cura se si deve muovere dal Sud del paese al Nord e vice versa.

Il guerrigliero urbano deve creare la propria vita attraverso il lavoro e l’attività professionale.

Se è conosciuto o ricercato dalla polizia, deve entrare in clandestinità, e talvolta deve vivere nascosto. In tali circostanze, il guerrigliero urbano non può rivelare la propria attività a nessuno, dal momento che tale informazione è sempre e soltanto responsabilità dell’organizzazione rivoluzionaria di cui fa parte.

Il guerrigliero urbano deve possedere una grande capacità di osservazione. Deve esser ben informato su ogni cosa, in particolare sui movimenti del nemico, e deve essere molto curioso e ben informato sulla zona in cui vive, opera o attraverso cui viaggia.

Ma la caratteristica fondamentale di un guerrigliero urbano è quella di essere un uomo che combatte con le armi; date queste circostanze, c’è una probabilità molto piccola che sia capace di seguire a lungo la sua normale professione senza essere identificato dalla polizia.

E’ impossibile per lui esistere e sopravvivere senza combattere per espropriare.

Quindi, la lotta armata punta verso due obiettivi essenziali:

 

1.  l’eliminazione fisica dei capi e dei collaboratori delle forze armate e della polizia;

2.  l’esproprio di risorse del governo e delle ricchezze appartenenti a ricchi uomini d’affari, grandi proprietari terrieri e imperialisti, con tanti piccoli espropri usati per il sostegno dei singoli guerriglieri e alcuni grandi per il mantenimento della stessa organizzazione rivoluzionaria.

 

E’ chiaro che la lotta armata ha anche altri obiettivi. Ma qui ci riferiamo ai due obiettivi base e soprattutto all’esproprio. E’ necessario che ogni guerrigliero abbia sempre in mente che può mantenere la sua esistenza solo se è capace di uccidere i poliziotti e coloro che sono impegnati nella repressione e se è determinato - veramente determinato - ad espropriare i beni dei ricchi uomini d’affari, latifondisti ed imperialisti.

Una delle fondamentali caratteristiche della rivoluzione brasiliana è che, fin dall’inizio, si è sviluppata attorno all’esproprio delle ricchezze dei principali interessi degli imperialisti e dei latifondisti, senza escludere i più grandi e potenti interessi commerciali impegnati in affari di import-export. Attraverso l’esproprio della ricchezza dei principali nemici del popolo, la rivoluzione brasiliana è stata capace di colpirli nel loro centro vitale, con attacchi sistematici e preferenziali alla rete bancaria, cioè a dire, i colpi più efficaci furono quelli al livello del sistema nervoso del mondo degli affari.

Le rapine alle banche eseguite dai guerriglieri urbani brasiliani colpiscono i grandi affari e le compagnie straniere che assicurano il capitale bancario, le compagnie imperialiste, i governi federali e statali; tutti questi sono sistematicamente espropriati.

Il frutto di questi espropri è stato utilizzato per formare e perfezionare le tecniche di guerriglia urbana, l’acquisto, la produzione ed il trasporto di armi e munizioni in aree rurali, le misure di sicurezza dei guerriglieri, il mantenimento quotidiano dei combattenti, di quelli che sono stati liberati dalle prigioni delle forze armate, di quelli che sono stati feriti o che sono perseguitati dalla polizia e ad ogni tipo di problema riguardante i compagni liberati dal carcere o assassinati dalla polizia e dalla dittatura militare.

I tremendi costi della guerra rivoluzionaria devono ricadere sui grandi affari, sugli imperialisti, sui grandi latifondisti, ed anche sul governo - statale e federale - dal momento che sono tutti sfruttatori e oppressori del popolo.

Gli uomini del governo, specialmente gli agenti della dittatura e dell’imperialismo straniero, devono pagare con la loro vita per i crimini che hanno commesso contro il popolo brasiliano.

In Brasile, il numero di azioni violente eseguite da guerriglieri urbani, incluse esecuzioni, esplosioni, sequestro di armi, munizioni ed esplosivi, assalti a banche e prigioni, ecc., è abbastanza significativo da non lasciare spazio a dubbi sugli attuali scopi dei rivoluzionari; tutti sono testimoni del fatto che siamo in piena guerra rivoluzionaria e che questa guerra può essere fatta solo con mezzi violenti.

Questa è la ragione per cui il guerrigliero urbano usa la lotta armata, perché continua a concentrare i suoi sforzi sulla eliminazione fisica degli agenti della repressione e a dedicare 24 ore al giorno per espropriare gli sfruttatori del popolo.

 

4. PREPARAZIONE TECNICA DEL GUERRIGLIERO URBANO

 

Nessuno può diventare guerrigliero senza prestare una attenzione speciale alla preparazione tecnica.

La preparazione tecnica del guerrigliero urbano va dalla cura per la sua condizione fisica alla conoscenza dei rudimenti in professioni e abilità di ogni tipo, particolarmente quelle manuali.

Il guerrigliero urbano può avere una costituzione fisica robusta solo se si allena sistematicamente. Non può essere un buon combattente se non ha imparato l’arte di combattere. Per questa ragione, egli deve imparare e praticare le varie forme di combattimento senza armi, di attacco e di difesa personale. Altre utili forme di preparazione fisica sono l’escursionismo, il campeggio, la pratica di sopravvivenza nei boschi, l’arrampicata in montagna, la voga, il nuoto, il nuoto subacqueo e l’addestramento come sommozzatore, la pesca, l’arpionaggio e la caccia di uccelli o di selvaggina piccola e grande. E’ molto importante imparare a guidare una macchina, a pilotare un aereo, maneggiare un battello a motore e a vela, capire di meccanica, radio, telefonia, elettricità e avere alcune conoscenze di tecniche elettroniche. E’ anche importante avere conoscenze di topografia, essere capaci di determinare la propria posizione con strumenti o altre risorse disponibili, calcolare distanze, fare mappe e disegni e lavorare con un goniometro, un compasso, ecc. Avere conoscenze di chimica, di combinazioni di colori e fare timbri, padronanza nella calligrafia e nella copia di lettere e in altre tecniche che sono parte della preparazione del guerrigliero che è obbligato a falsificare documenti per vivere in una società che lo cerca per distruggerlo. Nel campo della medicina, il guerrigliero deve improvvisarsi dottore o capire di medicina, infermeria, farmacologia, droghe, chirurgia di base e primo soccorso di emergenza.

La questione base nella preparazione tecnica del guerrigliero è, tuttavia, nel saper maneggiare armi come pistole mitragliatrici, revolver, pistole automatiche, FAL, vari tipi di fucili da caccia, carabine, mortai, bazooka, ecc.

Una conoscenza dei vari tipi di munizioni ed esplosivi è un altro aspetto da considerare. Tra gli esplosivi, la dinamite deve essere conosciuta bene. E’ inoltre indispensabile un addestramento particolare nell’uso di bombe incendiarie, fumogeni ed altri tipi di esplosivi. Sapere come improvvisare e riparare armi, preparare bombe Molotov, granate, mine, congegni distruttivi fatti in casa, far saltare ponti e mettere fuori servizio binari e automotrici; queste sono necessità della preparazione tecnica del guerrigliero che non devono essere trascurate.

Il massimo livello di preparazione per il guerrigliero urbano è realizzato attraverso i campi di addestramento. Ma solo il guerrigliero che abbia già passato un esame preliminare può andare a questa scuola - che è come dire, uno che ha passato la prova del fuoco in un’azione rivoluzionaria, nel vero combattimento contro il nemico.

 

5. LE ARMI DEL GUERRIGLIERO URBANO

 

Le armi del guerrigliero urbano sono armi leggere, facilmente ottenibili, normalmente catturate al nemico, comprate o fatte al volo per l’occasione. Le armi leggere hanno il vantaggio di un rapido utilizzo e facilità di trasporto. In generale, le armi leggere sono caratterizzate dalla canna corta. Questo riguarda molte armi automatiche.

Le armi automatiche e semi-automatiche incrementano considerevolmente la potenza di fuoco del guerrigliero. Lo svantaggio di questo tipo di armi, per noi, è la difficoltà di controllarle con il risultato di un grande spreco di munizioni, correggibile solo da una buona mira e precisione di fuoco. Uomini con un addestramento insufficiente trasformano le armi automatiche in uno spreco di munizioni.

L’esperienza ha dimostrato che l’arma di base del guerrigliero urbano è la mitraglietta.

Quest’arma, oltre ad essere leggera e facile da usare in una missione urbana, ha il vantaggio di essere molto temuta dal nemico. Il guerrigliero deve saper maneggiare la mitraglietta, oggi così popolare ed indispensabile per la guerriglia urbana brasiliana.

La pistola mitragliatrice ideale per il guerrigliero è la INA calibro .45. Possono essere usate anche pistole mitragliatrici di calibro diverso, tenendo conto del problema delle munizioni. Quindi, è preferibile che la capacità di costruzione dei guerriglieri urbani sia usata per la produzione di un solo tipo di arma così che il munizionamento possa essere standardizzato. Ogni gruppo di fuoco deve avere una mitraglietta usata da un buon tiratore. Gli altri membri del gruppo possono essere armati con revolver calibro .38, nostra arma standard. Anche il calibro .32 può essere usato da chi vuol partecipare. Ma il calibro .38 è preferibile, dal momento che il suo impatto normalmente mette il nemico fuori combattimento.

Anche le bombe a mano e le bombe fumogene convenzionali possono essere considerate armi leggere con capacità difensive per la copertura e la ritirata.

Le armi a canna lunga sono più difficili da trasportare per il guerrigliero urbano e attirano molto l’attenzione per le loro dimensioni. Tra le armi a canna lunga ci sono il FAL, la pistola ed il fucile Mauser, armi da caccia, come il Winchester ed altri.

Le armi da caccia possono essere utili se usate a corto raggio o a bruciapelo. Sono utili specialmente la notte, quando la precisione non serve molto.

Un’arma ad aria compressa può essere usata per l’addestramento al tiro di precisione.

Possono anche essere usati mortai e bazooka, ma devono essere preparate le condizioni per il loro uso e le persone che li utilizzano devono essere addestrate.

Il guerrigliero urbano non dovrebbe tentare di basare le sue azioni sull’uso di armi pesanti che hanno maggiori svantaggi nel tipo di combattimento che richiede armi leggere per assicurare mobilità e velocità.

Le armi fatte in casa sono spesso efficienti come quelle prodotte nelle fabbriche convenzionali ed anche il fucile a canne mozze è una buona arma per il combattente della guerriglia.

Il ruolo del guerrigliero urbano come armaiolo ha un’importanza fondamentale.

Come tale, si prende cura delle armi, sa come ripararle ed in molti casi può metter su un’officina per improvvisare la produzione di armi leggere efficienti.

L’esperienza nella metallurgia e nell’uso del tornio meccanico sono conoscenze basilari che il guerrigliero dovrebbe includere per la pianificazione e la produzione di armi fatte in casa. Questa produzione e i corsi su esplosivi e sabotaggi devono essere organizzati. I materiali principali per esercitarsi in questi corsi, devono essere ottenuti in anticipo, per prevenire un addestramento incompleto e per non dare spazio all’improvvisazione.

Bombe Molotov, benzina, congegni fatti in casa con catapulte e mortai per esplosivi incendiari, granate fatte con tubi e barattoli, bombe fumogene, mine, esplosivi convenzionali come la dinamite ed il clorato di potassio, esplosivi al plastico, capsule di gelatina e munizioni di ogni tipo sono indispensabili al successo delle missioni di guerriglia urbana.

I metodi per ottenere i materiali e le munizioni necessarie sono di comprarli o prenderli con la forza in azioni di esproprio appositamente pianificate ed eseguite. I guerriglieri urbani avranno la cura di non tenere per molto tempo esplosivi e materiali che possono causare incidenti, ma cercheranno sempre di usarli immediatamente sui loro obiettivi.

Le armi del guerrigliero urbano e la sua capacità a mantenerle costituiscono il suo potere di fuoco. Traendo vantaggio dalle armi moderne e introducendo innovazioni nella sua potenza di fuoco e nell’uso di alcune armi, il guerrigliero urbano può migliorare molte delle tattiche di guerriglia urbana. Un esempio di ciò è stata l’innovazione operata dalla guerriglia urbana brasiliana quando introdusse l’uso della mitraglietta negli assalti alle banche.

Quando è possibile l’uso massiccio di mitragliette dello stesso tipo, ci possono essere ulteriori modifiche nelle tattiche di guerriglia urbana. Il gruppo di fuoco che utilizza armi dello stesso tipo con le munizioni corrispondenti può raggiungere un considerevole livello di efficienza.

Il guerrigliero incrementa la propria efficienza incrementando la propria potenza di fuoco.

 

6. SPARARE: MOTIVO DI SOPRAVVIVENZA DEL GUERRIGLIERO URBANO

 

Il motivo di sopravvivenza del guerrigliero urbano, la condizione base in cui agisce e sopravvive, è sparare. Il guerrigliero deve saper sparare bene, perché ciò è richiesto da questo tipo di combattimento.

In una guerra convenzionale, generalmente si combatte a distanza con armi a lungo raggio. In una guerra non convenzionale, come la guerriglia urbana, il combattimento è a corto raggio e spesso molto ravvicinato. Per evitare la morte, il guerrigliero deve sparare per primo e non sbagliare. Non può sprecare munizioni perché non ne ha molte e deve conservarle. E neppure può sostituire velocemente le sue munizioni dal momento che è parte di una piccolo gruppo in cui ogni membro deve essere capace di essere autosufficiente. Il guerrigliero urbano non può perdere tempo e deve saper sparare velocemente.

Un fatto basilare che vogliamo sottolineare con forza, e la cui importanza non può essere sottovalutata, è che il guerrigliero non deve sparare continuamente, terminando tutte le sue munizioni. Può accadere che sia il nemico a rispondere con precisione a questo fuoco aspettando che le munizioni del guerrigliero siano esaurite.

A quel punto, senza la possibilità di ricaricare, il guerrigliero si trova sotto la pioggia di fuoco del nemico e può essere catturato o ucciso.

Nonostante l’importanza del fattore sorpresa, che molte volte rende non necessario per il guerrigliero usare le sue armi, egli non può permettersi il lusso di entrare in combattimento senza saper sparare. E quando è faccia a faccia con il nemico, deve sempre muoversi da una posizione all’altra, dato che stando fermo in un posto diventa un bersaglio fisso e, come tale, molto vulnerabile.

La vita del guerrigliero dipende dal saper sparare, dalla sua abilità nell’uso delle armi e dall’evitare di essere colpito.

Quando parliamo del tiro, parliamo della sua accuratezza. Il tiro deve essere praticato fino a quando non diventa un’azione automatica del guerrigliero. Per imparare a sparare ed avere una buona mira il guerrigliero deve allenarsi sistematicamente, utilizzando ogni metodo pratico ed ogni occasione per il tiro al bersaglio, perfino in un parco di divertimenti e a casa.

Il tiro e l’abilità nella mira sono l’aria e l’acqua del guerrigliero urbano.

La sua abilità nell’arte del tiro può farne un tipo speciale di guerrigliero come il cecchino, una categoria di combattenti solitari, indispensabili in azioni isolate. Un cecchino sa come sparare a corto e a lungo raggio e le sue armi sono appropriate per ogni tipo di esigenza.

 

7. IL GRUPPO DI FUOCO

 

Perché possa funzionare, la guerriglia urbana deve essere organizzata in piccoli gruppi.

Una squadra di non più di quattro o cinque membri è chiamata gruppo di fuoco. Un minimo di due gruppi di fuoco, separati ed isolati da altri gruppi di fuoco, diretti e coordinati da una o due persone, è quello che si chiama una squadra di fuoco.

All’interno di un gruppo di fuoco ci deve essere completa confidenza tra i membri.

Colui che sa maneggiare al meglio la mitraglietta è la persona incaricata delle operazioni.

Il gruppo di fuoco pianifica ed esegue le azioni di guerriglia urbana, tiene e immagazzina le armi, studia e corregge le proprie tattiche.

Quando ci sono dei compiti pianificati dal comando strategico, questi sono prioritari.

Ma non c’è niente come un gruppo di fuoco con iniziativa propria. Per questa ragione è necessario evitare ogni rigidità nell’organizzazione della guerriglia, per permettere la massima iniziativa possibile da parte del gruppo di fuoco. Le gerarchie di vecchio tipo, lo stile dei rivoluzionari tradizionali, non esiste nella nostra organizzazione. Eccezion fatta per la priorità assegnata agli obiettivi stabiliti dal comando strategico, qualsiasi gruppo di fuoco può decidere di assaltare una banca, uccidere o rapire un agente delle dittatura, una figura identificata con la reazione o una spia straniera, può fare qualsiasi tipo di propaganda o di guerra psicologica contro il nemico, senza la necessità di consultarsi con il comando generale.

Nessun gruppo di fuoco può rimanere inattivo aspettando ordini superiori. E’ obbligato ad agire. Ogni singolo guerrigliero che voglia costituire un gruppo di fuoco ed iniziare ad agire può farlo e così entrare a far parte dell’organizzazione.

Questo metodo di azione elimina la necessità di sapere chi sta eseguendo quale azione; dal momento che c’è libera iniziativa il solo punto importante è il maggior incremento dell’attività della guerriglia urbana con lo scopo di indebolire il governo costringendolo alla difensiva.

Il gruppo di fuoco è lo strumento dell’azione organizzata.

Al suo interno, le operazioni di guerriglia e le tattiche sono pianificate, eseguite e portate al successo. Il comando generale conta sui gruppi di fuoco per colpire obiettivi di natura strategica e fa così in ogni parte del paese. Per parte sua, il comando generale aiuta i gruppi di fuoco nelle loro difficoltà e nel colpire obiettivi di natura strategica.

L’organizzazione è una salda rete di gruppi di fuoco e di coordinamento tra di loro che funziona semplicemente e praticamente nell’ambito di un comando generale che partecipa anch’esso agli attacchi, un organizzazione che non esiste per nessun altro motivo che per una pura e semplice azione rivoluzionaria.

 

8. LA LOGISTICA DELLA GUERRIGLIA URBANA

 

Convenzionalmente la logistica è espressa con la sigla CCEM

 

C (cibo) -> C (carburante) -> E (equipaggiamento) -> M (munizioni)

 

Convenzionalmente il concetto di logistica si riferisce alla gestione dei problemi per un esercito o una forza armata regolare, trasportata su veicoli, con basi fisse e linee di rifornimento. I guerriglieri urbani, al contrario, non sono un esercito, ma piccoli gruppi armati, intenzionalmente frammentati. Non hanno né veicoli né retrovie. Le loro linee di rifornimento sono precarie ed insufficienti e non hanno basi fisse eccetto delle specie di fabbriche di armi all’interno di case. Mentre lo scopo della logistica convenzionale è rifornire le necessità di guerra dei “gorilla” che sono impiegati per reprimere la ribellione urbana e rurale, la logistica della guerriglia urbana mira al sostegno di operazioni e di tattiche che non hanno niente in comune con la guerra convenzionale e sono dirette contro il governo e la dominazione straniera del paese.

Per la guerriglia urbana che inizia dal nulla e che non ha supporto all’inizio, la logistica è espressa dalla formula MDAME, e cioè:

 

M (meccanizzazione) -> D (denaro) -> A (armi) -> M (munizioni) -> E (esplosivo)

 

La logistica rivoluzionaria considera la meccanizzazione come una delle sue basi.

Tuttavia, essa è inseparabile dall’autista. Colui che guida è importante come colui che spara. Senza di loro, le macchine non lavorano; l’automobile e la mitragliatrice diventano cosa morte. Un autista esperto non si crea in un giorno e l’apprendistato deve cominciare presto. Ogni buon guerrigliero urbano deve essere un buon autista. Così egli può espropriare un veicolo quando ne ha bisogno. Quando ha già queste risorse, il guerrigliero può organizzare l’esproprio di un veicolo con altri metodi di acquisizione.

Denaro, armi, munizioni ed esplosivi, così come le auto, devono essere espropriati. Il guerrigliero deve assalire banche ed armerie e prendere esplosivi e munizioni dovunque si trovino.

Nessuna di queste operazioni è eseguita per uno scopo unico. Quando è eseguita una incursione per ottenere denaro, devono essere prese anche le armi delle guardie.

L’esproprio è la prima fase nell’organizzazione della nostra logistica che assume un carattere armato e permanentemente mobile.

La seconda fase è rinforzare ed ampliare la logistica, ricorrendo alle imboscate e alle trappole in cui il nemico è sorpreso e vengono catturate le sue armi, munizioni, veicoli ed altre risorse.

Una volta che ha le armi, le munizioni e gli esplosivi, uno di più seri problemi logistici che si trova di fronte la guerriglia urbana è avere un luogo nascosto in cui lasciare il materiale e appropriati mezzi per trasportarlo e raccoglierlo dove necessario.

Ciò deve essere fatto perfino quando il nemico è allertato e blocca le strade.

La conoscenza che la guerriglia possiede del terreno e dei mezzi che usa o è capace di usare, come esploratori appositamente preparati e reclutati per questa missione, sono elementi di base nella soluzione degli eterni problemi logistici che i guerriglieri devono affrontare.

 

9. CARATTERISTICHE DELLE TATTICHE DI GUERRIGLIA URBANA

 

La tattica di guerriglia urbana ha le seguenti caratteristiche.

 

1.  E’ una tattica aggressiva, in altre parole, ha un carattere offensivo. Com’è ben noto, l’azione difensiva significa la nostra morte. Poiché siamo inferiori al nemico nella potenza di fuoco e non abbiamo né le sue risorse né la sua potenza, non possiamo difenderci da un’offensiva o un attacco concentrato dei “gorilla”. Questa è la ragione per cui le nostre tattiche urbane non possono essere permanenti; non potremmo difendere una base fissa né rimanere fermi aspettando di rompere il cerchio della repressione.

2.  E’ una tattica di attacco e rapida ritirata, attraverso cui preserviamo le forze.

3.  E’ una tattica che mira allo sviluppo della guerriglia urbana la cui funzione sarà quella di mettere fuori combattimento, demoralizzare e distrarre le forze nemiche, permettendo l’emergere ed il sopravvivere della guerriglia rurale, che è destinata a giocare un ruolo decisivo nella guerra rivoluzionaria.

 

10. I VANTAGGI INIZIALI DELLA GUERRIGLIA URBANA

 

Le dinamiche della guerriglia urbana stanno nel violento scontro con i militari e le forze di polizia della dittatura. In questo conflitto la polizia ha la superiorità. La guerriglia urbana ha forze inferiori. Il paradosso è che, tuttavia, la guerriglia urbana è l’attaccante.

I militari e le forze di polizia da parte loro, rispondono al conflitto mobilitando e concentrando forze notevolmente superiori nella caccia e nella distruzione della guerriglia urbana. Il guerrigliero può evitare la sconfitta soltanto se mantiene il vantaggio iniziale che ha e sa come sfruttarlo sino alla fine per compensare la sua debolezza e mancanza di materiali.

I vantaggi iniziali sono:

 

1.  Deve colpire il nemico di sorpresa.

2.  Deve conoscere il terreno dello scontro.

3.  Deve avere maggiore mobilità e velocità della polizia e delle forze repressive.

4.  Il suo servizio informazioni della guerriglia deve essere migliore di quello nemico.

5.  Deve avere il controllo della situazione e dimostrare una decisione così grande che ognuno dei nostri ne debba essere ispirato e non debba mai pensare di esitare, mentre dall’altra parte il nemico resterà sorpreso ed incapace di agire.

 

11. LA SORPRESA

 

Per compensare la sua debolezza e la sua scarsità di armi rispetto al nemico la guerriglia urbana usa la sorpresa. Il nemico non ha modo per combattere la sorpresa, viene confuso e distrutto.

Quando la guerriglia urbana esplose in Brasile, l’esperienza dimostrò che la sorpresa fu essenziale per il successo di qualsiasi operazione di guerriglia. La tecnica della sorpresa è basata su quattro requisiti essenziali:

 

1.  Conosciamo la situazione del nemico che attacchiamo, normalmente grazie ad informazioni precise ed osservazioni minuziose, mentre il nemico non sa che sta per essere attaccato e non sa niente degli attaccanti.

2.  Conosciamo la forza del nemico che attacchiamo ed il nemico non sa niente della nostra.

3.  Attaccando di sorpresa, salviamo e conserviamo le nostre forze, mentre il nemico non può fare lo stesso ed diventa, allora, in balia degli eventi.

4.  Stabiliamo il luogo e l’ora dell’attacco, ne fissiamo la durata e stabiliamo i suoi obiettivi. Il nemico ignora completamente queste informazioni.

 

12. CONOSCENZA DEL TERRITORIO

 

Il miglior alleato del guerrigliero urbano è il territorio e per questo deve conoscerlo come il palmo della sua mano.

Avere il territorio come alleato vuol dire saper usare con intelligenza le sue irregolarità, i suoi punti alti e bassi, le sue curve, i suoi passaggi fissi e segreti, le zone abbandonate, le sue alture, ecc. traendo il massimo da tutto questo per il vantaggio delle azioni armate, fughe, ritirate, coperture e luoghi in cui nascondersi.

Punti impraticabili o stretti, strade sotterranee, posti di blocco della polizia, zone militari e strade chiuse, le entrate e le uscite delle gallerie e quelli che il nemico può chiudere, angoli controllati o vigilati dalla polizia, semafori e segnali; tutto questo deve essere conosciuto e studiato minuziosamente per evitare errori fatali.

Il nostro problema è sapere dove e come nasconderci, lasciando il nemico sconcertato in aree che non conosce. Essendo familiare con viali, strade, vicoli, angoli dei centri urbani, percorsi e collegamenti, aree vuote, passaggi sotterranei, tubazioni ed sistema fognario… il guerrigliero si salva attraverso il territorio impervio ed irregolare non familiare alla polizia, dove essa può essere sorpresa in un agguato fatale o intrappolata in ogni momento.

Poiché conosce il territorio, il guerrigliero urbano può attraversarlo a piedi, in bicicletta, in jeep, in automobile o su un camion, senza essere intrappolato. Agendo in piccoli gruppi, di poche persone, i guerriglieri possono incontrarsi in ore e luoghi stabiliti in anticipo, facendo seguire l’attacco iniziale con nuove operazioni di guerriglia o sottraendosi al cordone della polizia e disorientando il nemico con la loro inaspettata audacia.

E’ impossibile per la polizia, sul territorio labirintico della guerriglia urbana, prendere chi non può vedere, reprimere chi non può prendere e avvicinarsi a chi non può trovare.

La nostra esperienza ci dice che il guerrigliero ideale è colui che opera nella sua città e conosce alla perfezione le sue strade, i suoi quartieri, i suoi problemi di traffico e tutte le sue peculiarità. Il guerrigliero che viene da fuori in una città le cui strade non gli sono familiari, è un punto debole e se è assegnato a qualche operazione la può danneggiare. Per evitare questo errore, è necessario che conosca la disposizione delle strade.

 

13. MOBILITÀ E VELOCITÀ

 

Per assicurarsi una mobilità ed una velocità che la polizia non possa eguagliare, il guerrigliero urbano necessita di quanto segue:

 

1.  Meccanizzazione

2.  Conoscenza del territorio

3.  Distruzione o interruzione dei trasporti e delle comunicazioni del nemico

4.  Armamento leggero

 

Usando attenzione nel portare avanti operazioni brevi e lasciando il luogo con un mezzo meccanico il guerrigliero urbano batte in una rapida ritirata, sfuggendo alla cattura.

Il guerrigliero deve conoscere la strada dettagliatamente e questa conoscenza deve essere programmata ben in anticipo come in un addestramento, per evitare di entrare in vicoli senza uscita o entrare nell’ingorgo del traffico o essere bloccati dai semafori e dai segnali del Dipartimento del Traffico.

La polizia dà la caccia al guerrigliero alla cieca, senza sapere che strada usa per la sua fuga.

Mentre egli fugge velocemente perché conosce il territorio la polizia perde le sue tracce e rinuncia alla caccia.

La guerriglia urbana deve lanciare le sue operazioni lontano dai centri logistici della polizia. Un vantaggio primario di questo metodo operativo è che ci allontana ragionevolmente dalla possibilità di essere catturati, ciò che facilita la nostra manovra evasiva.

Oltre a questa precauzione necessaria, il guerrigliero deve conoscere il sistema di comunicazioni del nemico. Il telefono è l’obiettivo da colpire primario per impedire l’accesso del nemico alle informazioni e distruggere i suoi sistemi di comunicazione.

Di regola, se conosce le operazioni di guerriglia, il nemico dipende da trasporti moderni per il suo appoggio logistico ed i suoi veicoli necessariamente perdono tempo per questo trasporto nel traffico pesante delle grandi città. E’ chiaro che un traffico caotico ed infido è uno svantaggio per il nemico, come lo sarebbe per noi se non lo avessimo previsto.

Se vogliamo avere un certo margine di sicurezza ed essere certi di non lasciare tracce per il futuro, dobbiamo adottare i seguenti metodi:

 

1.  Intercettare deliberatamente la polizia con altri veicoli, attraverso inconvenienti ed incidenti apparentemente casuali, ma in questo caso i veicoli in questione non dovrebbero né essere legali né avere un reale numero di licenza.

2.  Ostruire la strada con alberi caduti, sassi, fosse, falsi segnali stradali, ostruzioni, deviazioni o altri metodi intelligenti.

3.  Mettere mine fatte in casa sulla strada della polizia, usare benzina o bombe Molotov per incendiare i loro veicoli.

4.  Sparare una raffica con la mitraglietta o con il FAL mirando al motore o alle gomme delle auto impiegate nella caccia.

 

Con l’arroganza tipica della polizia e delle autorità militari, il nemico ci combatterà con armi ed equipaggiamenti pesanti e con manovre complesse di uomini armati fino ai denti. Il guerrigliero deve rispondere con armi leggere che possono essere facilmente trasportate, così può fuggire con la massima velocità senza dover mai accettare lo scontro diretto.

Il guerrigliero urbano non ha altra missione che attaccare e ritirarsi rapidamente. Ci esporremmo alle più cocenti sconfitte se ci caricassimo con armi pesanti e con il peso tremendo delle munizioni necessarie, dimenticando allo stesso tempo il dono prezioso della mobilità.

Quando il nemico ci attacca con poliziotti a cavallo, non siamo in svantaggio fintanto che siamo meccanizzati. L’automobile va più veloce del cavallo. Dall’interno dell’automobile possiamo anche avere come obiettivo il poliziotto a cavallo, buttandolo giù con il fuoco della mitraglietta o del revolver o con bombe Molotov e bombe a mano.

D’altro canto, non è così difficile per un guerrigliero a piedi prendere di mira un poliziotto a cavallo. Inoltre, cavi in mezzo alla strada, pietre, sono metodi molto efficienti per farli cadere entrambi. Il grande svantaggio per il poliziotto a cavallo è che il guerrigliero urbano ha due eccellenti obiettivi, il cavallo ed il suo cavaliere.

Se non per il fatto di essere più veloce di un uomo a cavallo, l’elicottero non ha maggiori chances nella caccia. Se il cavallo è troppo lento paragonato all’automobile del guerrigliero, l’elicottero è troppo veloce. Movendosi a 200 kilometri orari, non riuscirà mai a colpire un obiettivo dall’alto che sia perso tra la folla ed i veicoli di una strada e non potrà mai atterrare per catturare qualcuno. Ogni qualvolta vola troppo basso, diventa eccessivamente vulnerabile al fuoco dei guerriglieri.

 

14. INFORMAZIONI

 

La possibilità che il governo ha di scoprire e distruggere la guerriglia diminuisce quando la forza dei nemici della dittatura diventa più grande e concentrata tra la popolazione.

Questa concentrazione gioca un ruolo molto importante nel fornire informazioni sui movimenti della polizia e degli uomini del governo, così come nel nascondere le nostre attività.

Il nemico può anche essere ingannato con false informazioni e questo per lui è la cosa peggiore dal momento che rappresenta un tremendo spreco.

Le fonti di informazione della guerriglia sono potenzialmente migliori di quelle della polizia. Il nemico è controllato dal popolo e non conosce chi sia a trasmettere le informazioni ai guerriglieri. I militari e la polizia sono odiati dal popolo per le ingiustizie e le violenze che hanno commesso e questo facilita l’ottenimento delle informazioni che danneggiano le attività degli agenti del nemico.

Le informazioni, che sono solo un piccola parte del supporto popolare, rappresentano un potenziale straordinario nelle mani della guerriglia urbana.

La creazione di un servizio informazioni, con una struttura organizzata, è una necessità fondamentale per noi. La guerriglia urbana ha un bisogno vitale di informazioni sui piani e sui movimenti del nemico; dove sono, come si muovono, quali sono le risorse della loro rete bancaria, i loro mezzi di comunicazione e le loro attività segrete. Informazioni affidabili passate ai guerriglieri sono un colpo ben assestato alla dittatura. Essa non ha i mezzi per difendersi da un’importante fuga di notizie che agevola i nostri attacchi.

Il nemico vuole anche conoscere le azioni che stiamo pianificando, così che possa distruggerci e prevenirle. In questa situazione, il pericolo del tradimento è sempre presente ed il nemico incoraggia i traditori e infiltra spie nell’organizzazione.

La risposta della guerriglia è quella di denunciare pubblicamente le spie, i traditori, gli informatori ed i provocatori. Dal momento che la nostra lotta sta in mezzo al popolo e dipende dalla sua simpatia - mentre il governo ha una cattiva reputazione a causa della sua brutalità, corruzione ed incompetenza - gli informatori, le spie, i traditori e la polizia diventano nemici del popolo, senza sostenitori, denunciati alla guerriglia urbana e, in molti casi, opportunamente puniti.

Da parte sua la guerriglia, non deve eludere le proprie responsabilità; una volta individuata la spia o il traditore, deve eliminarlo fisicamente. Questo è il metodo giusto, approvato dal popolo, che minimizza considerevolmente l’incidenza dell’infiltrazione o dello spionaggio del nemico.

Per un completo successo nella battaglia contro spie ed informatori è essenziale organizzare un servizio di controspionaggio e controinformazione. Tuttavia, per quel che riguarda le informazioni, non tutto può essere ridotto a conoscere i movimenti del nemico e ad evitare l’infiltrazione delle spie. La raccolta delle informazioni deve essere larga - deve includere tutto, compresi i dati più insignificanti. C’è una tecnica per ottenere le informazioni di cui il guerrigliero deve essere padrone. Seguendo questa tecnica le informazioni possono essere acquisite. Il guerrigliero urbano, vivendo tra la popolazione e movendosi al suo interno, deve essere attento a tutti i tipi di conversazioni e di relazioni umane, imparando a nascondere i suoi interessi con grande abilità.

Nel luogo dove le persone lavorano, studiano e vivono, è facile raccogliere informazioni su pagamenti, affari, piani di tutti i tipi, punti di vista, opinioni, stato mentale della gente, centri operativi, interni di edifici, officine, abitazioni, centri operativi, ecc.

Anche l’osservazione, l’indagine e l’esplorazione del terreno sono un’eccellente fonte di informazioni. Il guerrigliero urbano non va da nessuna parte senza attenzioni e senza precauzioni rivoluzionarie, sempre allerta quando occorre. Occhi e orecchie aperti, sensi tesi, la sua memoria racchiude ogni elemento necessario, per il presente e per il futuro, per continuare l’attività di guerrigliero combattente. Leggere attentamente la stampa, prestare particolare attenzione ai mezzi di comunicazione di massa, alla ricerca di dati, alla trasmissione di ogni genere di notizie, alla costanza nell’informarsi e nell’informare, tutto questo dà alla guerriglia urbana un vantaggio decisivo.

 

15. DECISIONE

 

Per il guerrigliero non è sufficiente avere dalla sua la sorpresa, la velocità, la conoscenza del territorio e le informazioni. Deve anche dimostrare il suo controllo e capacità decisionale in qualsiasi situazione, senza di che tutti gli altri vantaggi si mostreranno inutili.

E’ impossibile eseguire qualsiasi azione, comunque ben pianificata, se il guerrigliero si rivela indeciso, incerto, non risoluto. Anche un azione che comincia bene può finire in un disastro se viene a mancare il controllo della situazione e la capacità di decisione nel bel mezzo dell’esecuzione del piano. Quando questo controllo della situazione e capacità di decisione sono assenti, il vuoto è riempito dall’esitazione e dal terrore. Il nemico trae vantaggio da questa situazione ed è capace di liquidarci.

Il segreto del successo di qualsiasi operazione, semplice o complessa, facile o difficile, è contare su uomini decisi. Strettamente parlando, non ci sono operazioni facili: tutte devono essere condotte con la stessa cura adottata per le più difficili, cominciando con la scelta degli elementi umani, ciò che significa contare su capacità di comando e di decisione in ogni situazione.

Si può vedere in anticipo se l’azione avrà successo o meno dal modo in cui i partecipanti si comportano durante il periodo preparatorio. Quelli che rimangono indietro, che non trovano un contatto indicato, che si confondono facilmente, che dimenticano le cose, che sbagliano completamente i compiti basilari, sono forse uomini indecisi e possono essere un pericolo. E’ meglio non includerli.

Decisione significa mettere in pratica il piano che è stato concepito con determinazione, con audacia e con assoluta fermezza. Basta una sola persona che esita per perdere tutto.

 

16. OBIETTIVI DELL’AZIONE DI GUERRIGLIA

 

Con le sue tecniche sviluppate e sperimentate, la guerriglia urbana si traduce in metodi d’azione principalmente d’attacco e, in Brasile, ha i seguenti obiettivi:

 

1.  Minacciare il triangolo all’interno del quale è mantenuta la dominazione dello stato Brasiliano e nord-americano, un triangolo i cui punti sono Rio, Sao Paulo e Belo Horizonte e la cui base è l’asse Rio - Sao Paulo, dove è localizzato il potere decisionale dell’apparato industriale, finanziario, economico, politico, culturale, militare e poliziesco del paese.

2.  Indebolire la milizia locale ed il sistema di sicurezza della dittatura; dato che noi stiamo attaccando ed i “gorilla” si difendono, vuol dire mettere il governo è costretto sulla difensiva con le sue truppe immobilizzate in difesa dell’intero sistema di mantenimento nazionale e con la paura, sempre presente, di un attacco in un centro nevralgico sempre senza sapere dove, come o quando avverrà l’attacco.

3.  Attaccare ogni area con diversi gruppi armati, piccoli di dimensione, ciascuno autosufficiente e operativamente autonomo, per disperdere le forze governative nella loro caccia ad un’organizzazione estremamente frammentata, invece di offrire alla dittatura l’opportunità di concentrare le sue forze nella distruzione di un sistema centralmente organizzato ed operante nel paese.

4.  Dare prova di combattività, decisione, fermezza, determinazione e costanza nell’attacco alla dittatura militare, per permettere a tutti i ribelli di seguire il nostro esempio e combattere con tattiche di guerriglia urbana. Nello stesso tempo, il governo, con tutti i suoi problemi, incapace di fermare le azioni di guerriglia nelle città, perderà tempo, subirà una continua usura e sarà finalmente costretto a ritirare le sue forze repressive e a montare la guardia a tutte le banche, industrie, caserme militari, prigioni, uffici pubblici, stazioni radio e televisive, aziende nordamericane, raffinerie, navi, aerei, porti, aeroporti, ospedali, centri medici, banche del sangue, depositi di gas, magazzini, garage, ambasciate, residenze di membri d’alto rango del governo come ministri e generali, stazioni di polizia, organizzazioni ufficiali, ecc.

5.  Incrementare gradualmente le azioni di guerriglia urbana, con un numero crescente di incursioni a sorpresa, in modo che il governo non possa sguarnire le aree urbane per dare la caccia ai guerriglieri nella campagna all’interno del paese senza correre il rischio di abbandonare le città e permettere alla ribellione di svilupparsi sulla costa come nell’interno del paese.

6.  Costringere l’Esercito e la polizia, i loro comandanti ed i loro collaboratori, a rinunciare al relativo comfort e tranquillità delle loro caserme per uno stato di paura e crescente tensione nell’attesa dell’attacco o alla ricerca di tracce scomparse nel nulla.

7.  Evitare battaglie in campo aperto e combattimenti decisivi con il governo, limitando la lotta a brevi, rapidi attacchi con risultati fulminei.

8.  Assicurare la massima libertà di movimento e di azione alla guerriglia, senza mai abbandonare l’uso di azioni armate, rimanendo fermamente orientati ad aiutare la nascita della guerriglia rurale e favorire la costruzione di un esercito rivoluzionario di liberazione nazionale.

 

17. SUI TIPI E LA NATURA DELLE MISSIONI DELLA GUERRIGLIA URBANA

 

Per raggiungere gli obiettivi precedentemente elencati, il guerrigliero è obbligato, nelle sue tattiche, a seguire missioni la cui natura sia il più possibile diversificata. Il guerrigliero non sceglie arbitrariamente questa o quella missione. Alcune azioni sono semplici, altre complicate. Il guerrigliero inesperto deve essere introdotto gradualmente in azioni che vadano dalla più semplice alla più complessa. Egli comincia con compiti e missioni più semplici, fino a diventare esperto.

Prima di qualsiasi azione il guerrigliero urbano deve pensare ai metodi e al personale per attuarla. Operazioni ed azioni che richiedono una preparazione tecnica da parte del guerrigliero, non possono essere eseguite da qualcuno che ne sia sprovvisto. Con queste precauzioni le missioni che il guerrigliero può condurre sono:

 

1.  Assalti

2.  Incursioni e penetrazioni

3.  Occupazioni

4.  Agguati

5.  Tattiche di strada

6.  Scioperi ed interruzioni del lavoro

7.  Diserzioni, diversioni, sequestri, espropri di armi, munizioni ed esplosivi

8.  Liberazione di prigionieri

9.  Esecuzioni

10.  Rapimenti

11.  Sabotaggi

12.  Terrorismo

13.  Propaganda armata

14.  Guerra psicologica

 

18. ASSALTI

 

Gli assalti sono gli attacchi armati che eseguiamo per espropriare fondi, liberare prigionieri, impadronirci di esplosivi, mitragliette ed altri tipi di armi e munizioni. Gli assalti possono essere condotti in pieno giorno o di notte. Gli assalti diurni sono compiuti quando l’obiettivo non può essere raggiunto in altre ore, come un trasporto valori per le banche che non è effettuato di notte. L’assalto notturno è normalmente più vantaggioso per la guerriglia. L’ideale per tutti gli assalti è condurli di notte, quando le condizioni per un attacco di sorpresa sono più favorevoli e l’oscurità facilita la fuga e nasconde l’identità dei partecipanti. Tuttavia, il guerrigliero urbano si deve preparare ad attaccare in tutte le condizioni, di giorno come di notte.

Gli obiettivi più vulnerabili sono i seguenti:

 

1.  Aziende di credito

2.  Imprese commerciali ed industriali, inclusi gli impianti per la costruzione di armi ed esplosivi

3.  Stabilimenti militari

4.  Commissariati e stazioni di polizia

5.  Carceri

6.  Proprietà del governo

7.  Mezzi di comunicazione di massa

8.  Aziende e proprietà nord-americane

9.  Veicoli governativi, inclusi i veicoli militari e della polizia, camion, veicoli corazzati, trasporti valori, treni, navi ed aerei

 

Per l’assalto ai luoghi d’affari si usa la stessa tattica, perché in ogni caso i palazzi sono obiettivi fissi. Gli assalti agli edifici sono operazioni di guerriglia che variano a seconda che siano contro banche, imprese commerciali, industrie, basi militari, commissariati, prigioni, stazioni radio, magazzini di imprese straniere, ecc.

L’assalto a veicoli portavalori, veicoli corazzati, treni, aerei, sono di altra natura, essendo obiettivi in movimento. La natura delle operazioni varia a seconda della situazione e delle circostanze, cioè a dire, se l’obiettivo è fermo o in movimento. Le auto blindate, inclusi i veicoli militari, non sono immuni dalle mine. Blocchi stradali, trappole, trucchi, intercettazione di altri veicoli, bombe Molotov, attacchi con armi pesanti, sono metodi efficaci per attaccare i veicoli. Veicoli pesanti, aerei a terra, navi ormeggiate possono essere catturati ed i loro equipaggi e guardie sopraffatti. Gli aerei in volo possono essere dirottati da un’azione di guerriglia o da una sola persona. Le navi ed i treni in movimento possono essere attaccati o catturati con operazioni di guerriglia per ottenere armi e munizioni o prevenire movimenti di truppe.

 

19. ASSALTI ALLE BANCHE COME MISSIONE POPOLARE

 

La missione più popolare è l’assalto alle banche.

In Brasile, la guerriglia ha introdotto un certo tipo di assalto alle banche come operazione di guerriglia. Oggi, questo tipo di assalto è largamente usato ed è servito come una sorta di test preliminare per il guerrigliero nel suo processo di addestramento alle tattiche di guerriglia urbana.

Sono state sviluppate innovazioni nelle tattiche di assalto alle banche, garantendo la fuga, il prelievo dei soldi e l’anonimato dei partecipanti che vi sono coinvolti. Tra queste innovazioni, citiamo il fuoco di copertura dalla macchina per impedire l’inseguimento, la chiusura della gente nel bagno, far sedere le persone sul pavimento, immobilizzare le guardie della banca e portargli via le armi, costringere qualcuno ad aprire la cassaforte o le cassette di sicurezza, usare travestimenti.

Il tentativo di installare allarmi elettronici nelle banche ed usare guardie e congegni elettronici di controllo ne dimostra l’inutilità quando l’attacco è politico ed è condotto secondo le tecniche della guerriglia urbana. Con questo metodo la guerriglia usa nuove risorse per adeguarsi ai mutamenti tattici del nemico, così che la guerriglia usa tutta la sua potenza di fuoco che cresce ogni giorno, diventa sempre più esperta e sicura ed usa ogni volta un numero maggiore di guerriglieri: tutto questo per garantire il successo di operazioni pianificate nei minimi dettagli.

L’assalto alle banche è una tipica espropriazione. Ma, come in ogni tipo di esproprio armato, la guerriglia è ostacolata da una doppia concorrenza:

 

1.  concorrenza dei fuorilegge

2.  concorrenza dei controrivoluzionari di destra

 

Questa concorrenza produce confusione che poi si riflette sull’incertezza popolare.

Sta al guerrigliero impedire che ciò avvenga e per farlo deve usare due metodi:

 

1.  Deve evitare le tecniche dei fuorilegge, come la violenza non necessaria e l’esproprio di beni e proprietà che appartengono al popolo.

2.  Deve usare l’assalto alle banche con obiettivi propagandistici nel momento stesso in cui si sta realizzando e più tardi distribuire materiale, volantini e ogni altro possibile mezzo per spiegare gli obiettivi ed i principi della guerriglia come espropriatrice del governo, dell’elite al potere e dell’imperialismo.

 

20. INCURSIONI E PENETRAZIONI

 

Le incursioni e le penetrazioni sono attacchi rapidi nei quartieri o anche nel centro cittadino, contro piccole unità militari, commissariati, ospedali, per causare problemi, impadronirsi di armi, punire e terrorizzare il nemico, effettuare rappresaglie o soccorrere persone ferite o ricoverate in ospedale e vigilate dalla polizia.

Le incursioni e le penetrazioni sono anche effettuate nei garage e nei depositi per distruggere i veicoli e danneggiare le installazioni, specialmente se sono aziende e proprietà nord-americane. Quando questi raid si realizzano in tratti di autostrade o in quartieri distanti, possono servire per obbligare il nemico a inviare un gran numero di soldati, uno sforzo totalmente inutile dal momento che quando arrivano non trovano nessuno da combattere. Quando i raid sono condotti in case, uffici, archivi o pubblici uffici, il loro scopo è cercare ed impadronirsi di carte segrete e documenti con cui denunciare affari sporchi, corruzione e transazioni criminali degli uomini del governo. Le incursioni e le penetrazioni sono più efficaci se eseguite di notte.

 

21. OCCUPAZIONI

 

Le occupazioni sono un tipo di attacco eseguito quando i guerriglieri prendono posizione in un luogo o in un edificio specifico, per un’azione temporanea contro il nemico o a scopo di propaganda. L’occupazione di fabbriche e scuole durante uno sciopero o in altra occasione è un metodo di protesta e di distrazione dell’attenzione del nemico. L’occupazione di stazioni radio ha scopo propagandistico.

L’occupazione è un tipo di azione altamente efficace ma, per evitare perdite e danni alle nostre forze, è sempre buona regola pianificare la possibilità di una ritirata forzata. Essa deve essere meticolosamente pianificata ed eseguita al momento opportuno. Le occupazioni hanno sempre limiti di tempo ed è meglio completarle rapidamente.

 

22. AGGUATI

 

Gli agguati sono attacchi, caratterizzati dalla sorpresa, condotti quando il nemico è intrappolato per strada o quando una rete di poliziotti circonda una casa o una proprietà. Un falso allarme può portare il nemico in un punto, dove scatta la trappola.

Il principale obiettivo dell’agguato è quello di impadronirsi delle armi del nemico e punirlo con la morte. Gli agguati realizzati fermando treni passeggeri hanno scopo propagandistico e nel caso si tratti di treni militari l’obiettivo è annientare il nemico e prendere le sue armi. Il cecchino è un tipo di combattente particolarmente adatto per l’agguato perché può nascondersi facilmente nelle irregolarità del territorio o in cima ai palazzi e agli appartamenti in costruzione. Da una finestra o dalla penombra può occuparsi con cura del bersaglio prescelto.

L’agguato ha effetti devastanti sul nemico e lo rende snervato, insicuro e spaventato.

 

23. TATTICHE DI STRADA

 

Le tattiche di strada sono usate per combattere il nemico per le strade, utilizzando la partecipazione delle masse contro di lui.

Nel 1968, gli studenti Brasiliani hanno usato un’eccellente tattica di strada contro la polizia, manifestando in strade piene di traffico e tirando pietre contro la polizia a cavallo. Altre tattiche di strada sono costruire barricate, rompere il selciato a pezzi e tirarli contro la polizia, lanciare bottiglie, fermacarte ed altri proiettili sulla polizia dall’alto di uffici e appartamenti, utilizzare gli edifici e le strutture per fuggire, nascondersi e sostenere gli attacchi a sorpresa.

E’ anche necessario sapere come rispondere alle tattiche nemiche. Quando la polizia usa gli elmetti per proteggersi dal lancio di oggetti, dobbiamo dividerci in due squadre - una per attaccare il nemico frontalmente, l’altra da dietro -; una squadra si ritira quando l’altra attacca per evitare che l’una sia colpita dai proiettili lanciati dall’altra.

Nello stesso tempo, è importante saper rispondere alla rete della polizia. Quando la polizia manda i suoi uomini tra la folla per arrestare un dimostrante, un grande gruppo di guerriglieri urbani deve circondare il gruppo di poliziotti, disarmarli e picchiarli e contemporaneamente permettere al prigioniero di fuggire. Questa operazione di guerriglia è chiamata “rete nella rete”.

Quando la polizia attua la rete attorno ad una scuola, una fabbrica, un luogo in cui si concentrino i dimostranti o in altri punti, il guerrigliero non deve rinunciare e non si può permettere di essere colto di sorpresa. Per rendere efficiente la sua rete, il nemico è obbligato a trasportare le sue truppe su veicoli o auto speciali per occupare i punti strategici, irrompere nei palazzi e nei luoghi prescelti. Da parte sua la guerriglia urbana non deve mai sgombrare un palazzo o un’area, o entrarvi, senza prima conoscere le sue uscite, le vie per rompere un accerchiamento, i punti strategici che la polizia può occupare e le strade che inevitabilmente portano dentro la rete e deve avere il controllo degli altri punti strategici da cui colpire il nemico. Le strade percorse dai veicoli della polizia devono essere minate nei punti chiave lungo la strada, che sarà ostacolata con blocchi stradali. Quando le mine esplodono, i veicoli devono saltare in aria. La polizia verrà attirata in trappola, avrà perdite e sarà vittima di un agguato. La rete deve essere spezzata da vie di fuga che devono rimanere sconosciute alla polizia. La rigorosa pianificazione della ritirata è il miglior modo per frustrare gli sforzi di accerchiamento da parte del nemico. Quando non c’è la possibilità di un piano di fuga, la guerriglia urbana non deve avere incontri, concentramenti o altro, e così facendo eviterà irruzioni attraverso la rete da cui il nemico cerca di colpirci.

Le tattiche di strada hanno rivelato un nuovo tipo di guerrigliero urbano che partecipa alle proteste di massa. Quella è quella che noi definiamo “il guerrigliero urbano dimostrante” che si unisce alla folla e partecipa alle marce con scopi precisi e ben definiti. Il guerrigliero urbano dimostrante deve mettere in pratica la “rete nella rete”, saccheggiare i veicoli del governo, auto ufficiali e della polizia prima di affrontarli o sparargli, per vedere se qualcuno di loro ha armi o denaro. Il cecchino è molto utile per le dimostrazioni di massa e con il guerrigliero urbano dimostrante può giocare un ruolo importante. Nascosto nei punti strategici, il cecchino ha completo successo se usa armi da caccia o pistole mitragliatrici che possono causare facilmente perdite al nemico.

 

24. SCIOPERI ED INTERRUZIONI DEL LAVORO

 

Lo sciopero è il tipo di azione impiegato dalla guerriglia urbana nei luoghi di lavoro e nelle scuole per colpire il nemico fermando il lavoro e le attività di studio. Poiché è una delle armi più temute dagli sfruttatori e dagli oppressori, il nemico usa le sua tremenda potenza di fuoco e una violenza incredibile contro di essa. Gli scioperanti sono imprigionati, subiscono violenze e molti di loro vengono uccisi.

Il guerrigliero deve preparare lo sciopero in modo tale da non lasciare tracce e impedire che i leader dell’azione possano essere identificati. Uno sciopero ha successo quando è organizzato da un piccolo gruppo accuratamente preparato in segreto e con metodi clandestini.

Armi, munizioni, bombe Molotov, armi di attacco e distruzione fatte in casa, tutto questo deve essere preparato in anticipo per scontrarsi con il nemico. Affinché l’azione possa causare i maggiori danni possibili, è buona regola studiare e mettere a punto un piano di sabotaggio. Scioperi ed interruzioni delle attività di studio, anche se di breve durata, causano seri danni al nemico. E’ più facile per i guerriglieri apparire di sorpresa in luoghi diversi e in differenti settori della stessa zona, scompaginando la vita quotidiana, se necessario a oltranza, un giorno dopo l’altro, in forma autenticamente guerrigliera.

Negli scioperi o in una semplice interruzione del lavoro, il guerrigliero può ricorrere all’occupazione o alla penetrazione dei luoghi o, più semplicemente, effettuare un’incursione. In questo caso, il suo obiettivo è prendere prigionieri o catturare agenti nemici e proporre uno scambio con scioperanti arrestati.

In certi casi, scioperi e brevi interruzioni del lavoro possono offrire un eccellente opportunità per preparare agguati o trappole che mirino alla eliminazione fisica della polizia. Il fatto basilare è che il nemico soffre danni materiali e morali ed è indebolito dall’azione.

 

25. DISERZIONI, DIVERSIONI, SEQUESTRI, ESPROPRI DI MUNIZIONI ED ESPLOSIVI

 

Diserzioni e sequestri di armi sono azioni eseguite in basi militari, sulle navi, negli ospedali militari, ecc. Il soldato della guerriglia o l’ufficiale deve disertare al momento più opportuno con armi moderne e munizioni, passandole alla guerriglia. Uno dei momenti più opportuni è quando il soldato guerrigliero è chiamato a dare la caccia ai suoi compagni guerriglieri fuori dalle basi militari. Invece di eseguire gli ordini dei “gorilla” il guerrigliero militare deve unirsi ai ranghi rivoluzionari con le armi e le munizioni che porta e con il mezzo su cui opera. Il vantaggio di questo sistema è che i ribelli ricevono armi e munizioni da esercito, marina, forza aerea, polizia militare, guardia civile o polizia senza un gran lavoro, dal momento che queste armi arrivano nelle sue mani direttamente dai trasporti del governo.

Altre opportunità sono date dalle caserme e il militare guerrigliero deve essere sempre pronto. In caso di trascuratezza da parte dei comandanti o in altre condizioni favorevoli - come l’attitudine burocratica o l’allentamento della disciplina da parte degli ufficiali o di altro personale interno - il militare guerrigliero non deve attendere, ma informare i guerriglieri e disertare con la massima quantità di armi possibile.

Quando non c’è possibilità di disertare con armi e munizioni, il militare guerrigliero urbano può occuparsi del sabotaggio, accendendo fuochi e provocando esplosioni nei depositi di munizioni. Questa tecnica della diserzione con armi o del sabotaggio in centri militari è il mezzo migliore per indebolire e demoralizzare il nemico lasciandolo nella confusione.

Lo scopo della guerriglia urbana nel disarmare un nemico individualmente è di catturare le sue armi. Normalmente queste armi sono nelle mani di sentinelle o di altri che eseguono la mansione di sentinella. La cattura delle armi può essere compiuta con metodi violenti o con intelligenza o con uno stratagemma o con una trappola. Quando il nemico è disarmato, si devono cercare altre armi oltre quelle prese. Se non siamo attenti egli può usare le armi che non abbiamo sequestrato per sparare ai guerriglieri. La confisca di armi è un metodo efficace per acquisire pistole mitragliatrici, l’arma più importante per il guerrigliero.

Quando eseguiamo operazioni o azioni per sequestrare armi e munizioni, il materiale catturato può essere destinato ad uso personale o per armare e rifornire le squadre.

La necessità di fornire di potenza di fuoco i guerriglieri urbani è così grande che, partendo da zero, spesso dobbiamo comprare un arma o rubare una singola arma da fuoco. Il punto basilare è iniziare, iniziare con uno spirito di decisione e audacia. Il possesso di una singola mitraglietta moltiplica le nostre forze. Nell’assalto ad una banca dobbiamo ricordare di sequestrare le armi alle guardie. Le armi restanti potranno essere individuate tramite il tesoriere, il cassiere o il direttore e devono essere anch’esse sequestrate. Spesso riusciamo a catturare armi nelle stazioni di polizia, come risultato di un attacco. La cattura di armi, munizioni ed esplosivi è lo scopo della guerriglia urbana nell’attacco ai centri commerciali, industrie e miniere.

 

26. LIBERAZIONE DI PRIGIONIERI

 

La liberazione di prigionieri è un’azione armata che ha lo scopo di liberare i guerriglieri prigionieri. Nella quotidiana battaglia contro il nemico, il guerrigliero è soggetto all’arresto e può essere condannato ad un numero illimitato di anni di prigione.

Questo non significa che la battaglia rivoluzionaria finisca qui. Per il guerrigliero la prigionia è un approfondimento della sua esperienza e la sua lotta continua anche nella cella dove è detenuto. Il guerrigliero imprigionato vede le carceri del nemico come un terreno da comprendere e dominare e dal quale può essere liberato con una operazione di guerriglia. Non c’è prigione, fosse anche su un’isola, in un penitenziario cittadino o in una fattoria che non sia espugnabile con astuzia, intelligenza e potenza di fuoco dai ribelli. Il guerrigliero libero considera le carceri del nemico come il luogo in cui sarà inevitabile compiere un’azione di guerriglia organizzata per liberare i suoi compagni dalla prigione.

La combinazione dei guerriglieri urbani liberi e di quelli prigionieri permette l’azione armata che noi definiamo “liberazione di prigionieri”.

I tipi di operazioni di guerriglia che si possono organizzare nella liberazione di prigionieri sono:

 

1.  Rivolte negli istituti penali, nei campi e nelle colonie correzionali e sui trasporti e navi di prigionieri.

2.  Assalti a prigioni rurali o urbane, centri di detenzione, campi di prigionia o qualsiasi altro luogo di detenzione permanente o temporanea.

3.  Assalti a trasporti e convogli di prigionieri.

4.  Incursioni e penetrazioni nelle carceri.

5.  Agguati alle guardie che scortano i prigionieri.

 

27. ESECUZIONI          

 

L’esecuzione è l’uccisione di una spia straniera, di un agente della dittatura, di un torturatore della polizia, di una personalità del governo coinvolta in crimini e persecuzioni contro i patrioti, di un informatore, di un agente o di un provocatore della polizia. Coloro che vanno di loro iniziativa alla polizia per fare denunce e accuse, coloro che forniscono informazioni e indicano persone, devono essere eliminati quando catturati dalla guerriglia.

L’esecuzione è una operazione segreta, in cui è coinvolto il minor numero di guerriglieri. In molti casi, l’esecuzione può essere portata avanti da un singolo cecchino, paziente, solo e sconosciuto, operante in assoluta segretezza e con sangue freddo.

 

28. RAPIMENTI

 

Il rapimento è la cattura e la detenzione in un luogo segreto di una spia, una personalità politica o un pericoloso nemico del movimento rivoluzionario. Il rapimento è usato per liberare e scambiare rivoluzionari imprigionati o per far cessare la tortura nelle carceri della dittatura militare.

Il rapimento di personalità quali artisti famosi, figure dello sport o che sono di grande rilievo in altri campi, ma che non hanno evidenziato interessi politici, può essere un’utile forma di propaganda per la guerriglia per far sì, se avviene nelle circostanze giuste e se viene opportunamente gestita, che il pubblico capisca e simpatizzi con la guerriglia. Il rapimento di stranieri o visitatori costituisce una forma di protesta contro la dominazione dell’imperialismo nel nostro paese.

 

29. SABOTAGGI

 

Il sabotaggio è un tipo di attacco altamente distruttivo in cui viene utilizzato un numero molto basso di guerriglieri - a volte uno solo - per raggiungere il risultato desiderato. Quando il guerrigliero urbano usa il sabotaggio, la prima fase è un atto isolato. Poi viene la fase del sabotaggio diffuso e generalizzato eseguito dal popolo. Un sabotaggio ben eseguito richiede studio, pianificazione ed esecuzione molto accurate. Un caratteristico atto di sabotaggio è l’esplosione usando la dinamite, l’incendio e la dislocazione di mine. Un po’ di sabbia, un rivolo di combustibile, una vite rimossa, un corto circuito, l’inserimento di un pezzo di legno o di ferro, possono creare danni irreparabili. L’obiettivo di un sabotaggio è ferire, danneggiare, rendere inservibili e distruggere i punti vitali del nemico come:

 

1.  L’economia del paese

2.  La produzione agricola e industriale

3.  I sistemi di comunicazione e trasporto

4.  I sistemi militari e polizieschi, i loro stabilimenti e depositi

5.  Il sistema repressivo politico-militare

6.  Le aziende e le proprietà degli sfruttatori nordamericani del paese

 

La guerriglia urbana deve danneggiare l’economia del paese, particolarmente i suoi aspetti economici e finanziari, come la rete bancaria interna e straniera, i suoi sistemi di credito e di cambio, il suo sistema di raccolta delle tasse, ecc.

Gli uffici pubblici, i centri ed i depositi governativi sono facili obiettivi per il sabotaggio.

Non sarà facile impedire il sabotaggio della produzione agricola ed industriale da parte della guerriglia urbana, data la sua minuziosa conoscenza della situazione locale. I lavoratori di una fabbrica che agiscono come guerriglieri urbani sono eccellenti sabotatori perché loro, meglio di chiunque altro, conoscono l’industria, la fabbrica, i macchinari o la parte più facile da distruggere in un’operazione, facendo più danni di quanti ne possano fare persone poco informate.

Per quanto riguarda i sistemi di comunicazione e trasporto del nemico, cominciando dal traffico ferroviario, è necessario attaccarli sistematicamente con dei sabotaggi.

La sola cautela è contro la morte o il ferimento di passeggeri, specialmente sui treni suburbani, pendolari o a lunga distanza. Attacchi a treni merci, materiale rotabile e non, l’interruzione dei sistemi di trasporto e comunicazione militari… questi sono i principali obiettivi in questo campo. Le traversine possono essere danneggiate o divelte, così come le rotaie. Le gallerie bloccate da una esplosione o un’ostruzione causata da una vettura deragliata, provocano enormi danni.

Il deragliamento di un treno che trasporta carburante è uno dei maggiori danni che si possano infliggere al nemico. Così come minare un ponte ferroviario. In un sistema in cui il peso e le dimensioni del materiale sono enormi, ci vogliono mesi ai lavoratori per riparare i danni e ricostruire ciò che è andato distrutto. Le autostrade possono essere ostruite con alberi, fosse, veicoli, la dislocazione di barriere di dinamite o con la distruzione dei ponti usando gli esplosivi. Le navi possono essere danneggiate quando sono ormeggiate nei porti o nei cantieri navali. Gli aerei possono essere danneggiati o distrutti a terra. Le linee telefoniche e telegrafiche possono essere sistematicamente danneggiate, le torrette abbattute, le linee rese inutilizzabili. I trasporti e le comunicazioni possono essere sabotati immediatamente, perché il movimento rivoluzionario in Brasile è già iniziato ed è essenziale impedire i movimenti delle truppe e delle munizioni del nemico.

Oleodotti, impianti per il carburante, depositi di bombe e arsenali, campi e basi militari devono essere obiettivi di operazioni di sabotaggio mentre veicoli, camion dell’esercito ed altri veicoli militari o della polizia, devono essere distrutti ovunque vengano trovati. I centri della repressione militare e della polizia ed i loro organismi specializzati devono essere al centro delle attenzioni dei sabotatori. Proprietà ed aziende straniere nel paese, da parte loro, devono diventare frequenti obiettivi dei sabotaggi tanto che il volume delle azioni dirette contro di loro superi il totale di tutte le altre azioni contro punti vitali del nemico.

 

30. TERRORISMO

 

Il terrorismo è un’azione, normalmente eseguita piazzando una bomba esplosiva o incendiaria dal grande potere distruttivo, capace di infliggere perdite irreparabili al nemico. Il terrorismo richiede che la guerriglia abbia adeguate conoscenze teoriche e pratiche su come maneggiare gli esplosivi.

L’atto terroristico, a parte l’apparente facilità con cui può essere eseguito, non è diverso dalle altre azioni di guerriglia il cui successo dipende dalla pianificazione e dalla determinazione.

E’ un’azione che il guerrigliero deve eseguire con la massima calma e determinazione.

Sebbene generalmente il terrorismo comporti un’esplosione, ci sono casi in cui deve essere eseguito con incendi sistematici di installazioni, proprietà, piantagioni, ecc. E’ essenziale sottolineare l’importanza degli incendi e della costruzione di ordigni incendiari, come bombole di benzina, nella tecnica della guerriglia urbana.

Un’altra cosa è l’importanza del materiale che il guerrigliero urbano può convincere il popolo ad espropriare nei momenti di fame e scarsità causate dalla cupidigia dei grandi interessi commerciali.

Il terrorismo è un’arma che il rivoluzionario non deve mai tralasciare.

 

31. PROPAGANDA ARMATA

 

Il coordinamento delle attività di guerriglia urbana, inclusa ogni azione armata, è il principale mezzo per fare propaganda armata. Queste azioni, eseguite con specifici obiettivi e scopi, diventano inevitabilmente materiale di propaganda per i sistemi di comunicazione di massa.

Gli assalti alle banche, gli agguati, l’esproprio di armi, il soccorso dei prigionieri, le esecuzioni, i rapimenti, i sabotaggi, gli atti di terrorismo sono tutti casi in questione.

Anche il dirottamento di aerei in volo o il sequestro di navi e treni, possono essere eseguiti solo per scopi di propaganda. Ma il guerrigliero urbano non deve mai dimenticare di allestire una tipografia clandestina e deve essere capace di preparare copie ciclostilate usando alcool o cliché o altri apparati di riproduzione espropriati che non possono essere comprati per produrre piccoli giornali clandestini, opuscoli, volantini e stampe di agitazione e propaganda contro la dittatura.

Il guerrigliero urbano incaricato della propaganda clandestina facilita enormemente l’ingresso di un gran numero di persone nella lotta, aprendo un fronte di lavoro permanente per quei volenterosi che vogliono fare la propaganda, anche quando così facendo agiscono da soli e a rischio della propria vita.

Con l’esistenza della propaganda clandestina e del materiale di agitazione, l’inventiva del guerrigliero urbano si espande per creare catapulte, artefatti, mortai ed altri strumenti con cui distribuire la propaganda anti-governativa a distanza.

Nastri registrati, occupazione di stazioni radio, uso di altoparlanti, graffiti sui muri o in altri luoghi inaccessibili, sono altre forme. Una consistente propaganda fatta spedendo lettere a specifici indirizzi, spiegando il significato delle azioni armate della guerriglia urbana, produce considerevoli risultati ed è un mezzo per influenzare sicuramente segmenti della popolazione.

Questa influenza - esercitata nel cuore del popolo da ogni possibile mezzo di propaganda, che gira attorno alle attività della guerriglia urbana - non indica che le nostre forze hanno l’appoggio di tutti. E’ sufficiente conquistare l’appoggio di una parte della popolazione e questo può essere fatto rendendo popolare lo slogan “che chi non vuol fare niente per la guerriglia non faccia contro di essa”.

 

32. LA GUERRA PSICOLOGICA

 

La guerra dei nervi o guerra psicologica è una tecnica aggressiva, basata sull’uso diretto o indiretto dei mass-media tramite la propagazione di voci per demoralizzare il governo. Nella guerra psicologica il governo è sempre in svantaggio, perché impone la censura ai media o li chiude. A questo punto, preso dalla disperazione, si contorce in grandi contraddizioni e perde tempo ed energie in uno sforzo tremendo per controllare i mezzi di comunicazione, per quanto sia possibile ed in ogni momento.

L’obiettivo della guerriglia è sviare, diffondere notizie false, creando così un’atmosfera di nevrosi, discredito, insicurezza, incertezza e preoccupazione nel governo. I migliori metodi di guerra psicologica usati dalla guerriglia urbana sono i seguenti:

 

1.  Usare il telefono o la posta per dare false comunicazioni alla polizia e al governo, come informazioni su bombe o altri atti di terrorismo negli uffici pubblici e in altri luoghi, piani per rapimenti ed assassini, ecc., costringendo le autorità a sfiancarsi seguendo le false piste e le false informazioni fornitele.

2.  Lasciare falsi piani nelle mani della polizia per distoglierne l’attenzione.

3.  Spargere voci per mettere in difficoltà il governo.

4.  Sfruttare con ogni mezzo possibile la corruzione, gli errori e i fallimenti del governo e dei suoi rappresentanti, costringendoli a dare spiegazioni e giustificazioni demoralizzanti sui mezzi di comunicazione su cui mantengono la censura.

5.  Presentare denunce alle ambasciate straniere, alle Nazioni Unite, ai Nunzi Apostolici, alle commissioni internazionali in difesa dei diritti umani e della libertà di stampa, esponendo ogni concreta violazione ed ogni uso della violenza da parte della dittatura militare e facendo sapere che la guerra rivoluzionaria continua, con seri pericoli per i nemici del popolo.

 

33. COME SI ESEGUE UN’AZIONE

 

Il guerrigliero che porta avanti correttamente il suo apprendistato e il suo addestramento deve dare la massima importanza ai metodi per l’esecuzione di un’azione di modo che, eseguendola, non possa commettere il minimo errore.

Ogni mancanza nell’approfondimento delle tattiche e del loro uso, porta certamente a disastri, come ogni giorno ci insegna la nostra esperienza. I criminali comuni commettono frequentemente errori a causa delle loro tattiche e questa è una delle ragioni per cui i guerriglieri devono essere così preoccupati della realizzazione di tattiche rivoluzionarie e non di quelle dei banditi. E non solo per questa ragione.

Non c’è nessun guerrigliero degno di questo nome che ignori il metodo dell’azione rivoluzionaria e fallisca a praticarla rigorosamente nella pianificazione e nell’esecuzione della sua attività.

“Il gigante si riconosce dal suo dito del piede”. Lo stesso può essere detto del guerrigliero, che si riconosce per le sue tattiche corrette e la sua assoluta fedeltà ai principi. Il metodo rivoluzionario per eseguire le azioni è fortemente e necessariamente basato sulla conoscenza e sull’uso dei seguenti elementi:

 

1.  Inchieste e raccolta di informazioni

2.  Osservazione e vigilanza

3.  Conoscenza ed esplorazione del territorio

4.  Studio e cronometraggio dei percorsi

5.  Uso delle mappe

6.  Meccanizzazione

7.  Cura nella selezione del personale

8.  Selezione della potenza di fuoco

9.  Studio e pratica

10.  Successo

11.  Uso di coperture

12.  Ritirata

13.  Dispersione

14.  Liberazione e trasferimento dei prigionieri

15.  Eliminazione di prove

16.  Soccorso dei feriti

 

34. ALCUNE OSSERVAZIONI SULLE TATTICHE

 

Quando non ci sono informazioni, il punto di partenza per la pianificazione dell’azione deve essere l’inchiesta, l’osservazione e la vigilanza. Questo metodo produce buoni risultati. Anche quando esistono le informazioni, è necessario osservare per verificare che esse non siano in contraddizione con l’osservazione e vice versa. L’esplorazione e la ricognizione del territorio, così come lo studio ed il cronometraggio dei percorsi, sono così importanti che ometterli sarebbe come fare un salto nel buio.

La meccanizzazione, in generale, è un fattore sottovalutato dalle tattiche di conduzione di un’azione. Frequentemente la meccanizzazione è lasciata alla fine, alla vigilia dell’azione, e qualsiasi altra cosa viene pianificata prima. Questo è un errore.

La meccanizzazione deve essere considerata seriamente. Deve essere intrapresa con considerevole previdenza e pianificata con cura, basata su informazioni precise e accurate. La cura, la conservazione, manutenzione e camuffamento dei veicoli rubati, sono dettagli molto importanti per la meccanizzazione.

Quando l’organizzazione dei trasporti è fallimentare fallisce anche l’azione principale con seri problemi morali e materiali per i guerriglieri.

La selezione del personale richiede grande cura per evitare il reclutamento di persone indecise ed esitanti che presentano anche il pericolo di contagiare gli altri, un danno, questo, che deve essere evitato a tutti i costi.

Anche la ritirata è uno dei punti fondamentali dell’operazione, al punto che deve essere rigorosamente pianificata, includendo la possibilità della sconfitta. Bisogna evitare il soccorso ed il trasferimento dei prigionieri in presenza di bambini e cercare di non attirare l’attenzione della gente che passa nelle vicinanze. La cosa migliore è far sì che il soccorso appaia il più naturale possibile, cambiando direzione su strade diverse o strette che permettano appena il passaggio a piedi. Conviene anche evitare l’incontro tra due auto che provengano da direzioni opposte. L’eliminazione delle tracce è obbligatoria e richiede la massima cura, come rimuovere le impronte digitali che potrebbero dare informazioni al nemico. La mancanza di cura nella rimozione degli indizi è un fattore che accresce il nervosismo tra i nostri ranghi e che il nemico può sfruttare.

 

35. IL SOCCORSO DEI FERITI

 

Il problema dei feriti nella guerriglia urbana merita un’attenzione speciale.

Durante le operazioni nelle aree urbane, può accadere che alcuni compagni siano feriti dalla polizia. Quando un guerrigliero di un gruppo di fuoco ha conoscenze di pronto soccorso, può aiutare sul posto un compagno ferito. In nessuna circostanza il ferito deve essere abbandonato sul luogo dello scontro o lasciato nelle mani del nemico. Una delle precauzione che dobbiamo prendere è organizzare corsi di pronto soccorso per uomini e donne, corsi nei quali i guerriglieri possano imparare i rudimenti della medicina di emergenza. Il guerrigliero che sia dottore, infermiere, studente di medicina, farmacista o abbia semplicemente fatto un corso di pronto soccorso, è una necessità nella moderna lotta di guerriglia. Un piccolo manuale di pronto soccorso ciclostilato, può essere prodotto da chiunque abbia sufficienti conoscenze.

Nel pianificare ed eseguire un’azione armata, il guerrigliero non può dimenticare l’organizzazione del supporto medico. Questo deve essere organizzato con una clinica mobile o motorizzata. Si può anche organizzare una stazione mobile di pronto soccorso. Un’altra soluzione è utilizzare le conoscenze di un compagno medico che attenda con la sua attrezzatura in una casa predisposta per accogliere i guerriglieri feriti. L’ideale sarebbe una clinica ben equipaggiata, ma questa è molto costosa, a meno che non si esproprino tutti i materiali necessari.

Quando manca tutto è spesso necessario ricorrere a cliniche legali usando, se necessario, anche la forza armata per obbligare i dottori a curare il nostro ferito.

Nell’eventualità che ripiegassimo su banche del sangue per comprare sangue o plasma, non dobbiamo usare indirizzi legali e certamente non indirizzi in cui il ferito potrebbe essere rintracciato, dal momento che è sotto le nostre cure e la nostra protezione. Né dobbiamo fornire gli indirizzi di coloro che sono coinvolti con l’organizzazione della guerriglia agli ospedali o alle cliniche dove potremmo portarli. Tale precauzione è indispensabile per coprire le nostre tracce. Le case in cui stanno i feriti non devono essere conosciute da nessuno, se non dal piccolo numero di compagni responsabili delle loro cure e trasporto. Carte, medicine, abiti insanguinati e qualsiasi altra indicazione delle cure dei compagni feriti in combattimento deve essere completamente eliminata da ogni luogo che visitano per essere curati.

 

36. LA SICUREZZA DEL GUERRIGLIERO URBANO

 

Il guerrigliero vive nel costante pericolo di essere scoperto o denunciato.

Il principale problema della sicurezza è avere la certezza di essere ben nascosti e vigilati e che ci siano metodi sicuri per tenere la polizia lontana dalla possibilità di localizzarci. Il peggior nemico per il guerrigliero urbano, e il peggior pericolo che corriamo, è l’infiltrazione nella nostra organizzazione di una spia o di un informatore.

La spia scoperta nell’organizzazione deve essere punita con la morte. Lo stesso vale per quelli che disertano ed informano la polizia. Una sicurezza ben organizzata significa che non ci saranno agenti infiltrati in mezzo a noi ed il nemico non può ricevere informazioni su di noi neanche attraverso fonti indirette. Il metodo fondamentale per garantirci la sicurezza è quello di essere severi e cauti nel reclutamento. Inoltre non è ammissibile per nessuno sapere tutto di tutti. Questa regola è l’abc fondamentale della sicurezza della guerriglia. Il nemico ci vuole annientare e combatte implacabilmente per cercarci e distruggerci, così che l’arma più importante è nascondersi da lui e attaccarlo di sorpresa.

Il pericolo per il guerrigliero urbano è che potrebbe scoprirsi a causa della mancanza di cura nella sicurezza e permettere di essere scoperto per carenza di vigilanza.

Al guerrigliero non è permesso dare il proprio (o qualsiasi altro) indirizzo clandestino alla polizia o parlare troppo. Note ai margini dei giornali, documenti dimenticati, biglietti da visita, lettere e appunti, sono tutti indizi che la polizia non sottovaluta.

Indirizzi e rubriche telefoniche devono essere distrutti e non si deve scrivere o conservare alcun documento. E’ necessario evitare di tenere archivi di nomi legali o illegali, informazioni biografiche, mappe o piani. Numeri di contatti telefonici non dovrebbero essere scritti, ma imparati a memoria. Il guerrigliero che viola queste regole deve essere avvertito la prima volta che lo fa e, se lo ripete, bisogna evitare di lavorare con lui in futuro.

Il guerrigliero si deve muovere costantemente in mezzo a poliziotti - dal momento che la rete della polizia copre tutte le città - ed adottare varie misure di sicurezza in relazione ai movimenti del nemico. Per questa ragione, è necessario mantenere un servizio informazioni giornaliero su ciò che il nemico sembra voler fare, dove è operativa la rete della polizia e quali sono i punti che devono essere controllati.

La lettura quotidiana di notizie della polizia sui giornali è una preziosa fonte di informazioni.

La più importante lezione per la sicurezza del guerrigliero urbano è, in qualsiasi circostanza, non permettere mai nessuna negligenza nel mantenimento delle misure di sicurezza e precauzioni all’interno dell’organizzazione.

La sicurezza deve essere mantenuta anche in caso di arresto. Il guerrigliero arrestato non deve rivelare niente alla polizia che metta a repentaglio l’organizzazione, egli non deve dire niente che possa portare, come conseguenza, all’arresto di altri compagni, alla scoperta di indirizzi e luoghi nascosti o alla perdita di armi e munizioni.

 

37. I SETTE PECCATI DEL GUERRIGLIERO URBANO

 

Anche quando il guerrigliero urbano applica correttamente le regole della sicurezza e vi si conforma, può commettere errori. Non esiste il guerrigliero perfetto. Tuttalpiù, può fare il massimo sforzo per diminuire il margine di errore, ma non può essere perfetto. Uno dei metodi che può usare per diminuire il margine di errore è quello di conoscere minuziosamente i sette peccati mortali del guerrigliero urbano, e cercare di evitarli.

Il primo peccato è l’inesperienza. Il guerrigliero accecato da questo peccato, pensa che il nemico sia stupido, ne sottovaluta l’intelligenza, pensa che ogni cosa sia facile e, come risultato, lascia indizi che possono portarlo al disastro. A causa della sua inesperienza, può anche sopravvalutare le forze del nemico, credendole superiori a quanto sono realmente. Facendosi ingannare da questo presupposto, il guerrigliero si intimidisce, diventa insicuro ed indeciso, paralizzato e povero di audacia.

Il secondo peccato del guerrigliero urbano è il vantarsi delle azioni fatte e raccontarle ai quattro venti.

Il terzo peccato è la vanità. Il guerrigliero che “soffre” di questa malattia cerca di risolvere i problemi della rivoluzione con azioni in città, ma senza preoccuparsi dei principi e della sopravvivenza di altri guerriglieri di altre zone. Accecato dal successo, comincia ad organizzare un’azione che considera decisiva e che lo costringe a mettere in gioco tutte le risorse dell’organizzazione. Dal momento che non possiamo permettere l’interruzione della lotta di guerriglia nelle città, mentre quella rurale non è ancora scoppiata, corriamo il rischio che il nemico ci porti colpi decisivi.

Il quarto peccato del guerrigliero urbano è sopravvalutare la propria forza ed intraprendere azioni per le quali non abbia le risorse e le infrastrutture necessarie.

Il quinto peccato è un’azione sconsiderata. Il guerrigliero può commettere questo peccato quando perde la pazienza, ha un attacco di nervi, non aspetta gli altri e si getta impetuosamente nell’azione, soffrendo una sconfitta incalcolabile.

Il sesto peccato è attaccare il nemico quand’è molto arrabbiato.

Il settimo peccato è fallire la pianificazione delle cose ed agire spontaneamente.

 

38. APPOGGIO POPOLARE

 

Una delle preoccupazioni permanenti della guerriglia è la sua identificazione con la causa popolare per conquistare l’appoggio pubblico. Ogni qualvolta le azioni del governo sono inette e corrotte, il guerrigliero non deve esitare e passare all’azione per dimostrare che egli si oppone al governo e così conquistare la simpatia popolare.

L’attuale governo, per esempio, impone al popolo pesanti fardelli finanziari e tasse eccessivamente alte. Sta dunque alla guerriglia attaccare il sistema di raccolta delle tasse della dittatura ed interromperne l’attività finanziaria, impegnando tutto il peso dell’azione armata contro di esse.

La guerriglia non combatte solo per stravolgere il sistema di raccolta delle tasse; lo strumento dell’azione armata deve essere diretto anche contro quelle agenzie che aumentano i prezzi e contro le ricchezze dei profittatori nazionali e stranieri.

In breve, tutti coloro che accumulano fortune sull’aumento del costo della vita, i salari da fame, i prezzi eccessivi e gli alti affitti.

Le imprese straniere, come quella della refrigerazione, ed altre industrie nord-americane, che monopolizzano il mercato e la fornitura di generi alimentari, devono essere sistematicamente attaccate dalla guerriglia.

La ribellione della guerriglia urbana e la sua costanza nell’intervenire sulle questioni politiche è il miglior modo per assicurare l’appoggio popolare alla causa che difendiamo. Continuiamo ad insistere, è la via migliore per assicurarsi il sostegno del popolo. Al più presto, una ragionevole parte del popolo, comincerà a considerare con serietà le azioni della guerriglia ed il suo successo sarà garantito.

Il governo non ha altra alternativa che intensificare la repressione.

La rete della polizia, la ricerca nelle case, gli arresti di sospetti e di persone innocenti, la chiusura delle strade… rendono insopportabile la vita nelle città. La dittatura si imbarca in persecuzioni politiche di massa. Assassini politici e terrore poliziesco diventano routine.

A dispetto di tutto questo, la polizia fallisce sistematicamente. Le forze armate, la marina, la forza aerea sono mobilitate per eseguire compiti di polizia di routine, ma anche così non possono fermare le operazioni di guerriglia e annientare l’organizzazione rivoluzionaria con i suoi gruppi frammentati che si muovono e operano attraverso tutto il paese.

Il popolo si rifiuta di collaborare con il governo ed il sentimento generale è che esso è ingiusto, incapace a risolvere i problemi, e che ricorre semplicemente alla liquidazione fisica dei suoi oppositori. La situazione politica del paese si trasforma in una situazione militare in cui i “gorilla” appaiono sempre di più come gli unici responsabili delle violenze, mentre la vita del popolo peggiora.

Quando vedono i militari e la dittatura sull’orlo dell’abisso, e spaventati dalle conseguenze di una guerra civile già ben avviata, i pacifisti (che si possono sempre trovare all’interno dell’elite al potere) e gli opportunisti (sostenitori della lotta non violenta) congiungono le mani verso i boia per elemosinare le elezioni, la “ri-democratizzazione”, le riforme costituzionali ed altre sciocchezze per ingannare il popolo e bloccarne la ribellione.

Ma, seguendo la guerriglia, il popolo capisce che è una farsa votare in qualsiasi elezione che ha sempre come solo scopo quello di garantire la sopravvivenza della dittatura e di coprirne i crimini. Attaccando apertamente queste elezioni farsa e la cosiddetta “soluzione politica”, chiamata in tal modo dagli opportunisti, la guerriglia urbana diventa sempre più aggressiva e attiva ricorrendo senza sosta a sabotaggi, espropri, assalti, rapimenti, esecuzioni, ecc.

Questa attività risponde al tentativo di ingannare il popolo con l’apertura del Congresso e la riorganizzazione dei partiti politici - partiti del governo che hanno le posizioni che esso permette loro - quando per tutto il tempo il parlamento ed i cosiddetti partiti politici funzionano solo grazie al permesso della dittatura militare come un vero e proprio spettacolo di burattini e come cani al guinzaglio.

Il ruolo della guerriglia, per conquistare l’appoggio della popolazione, è quello di continuare a combattere, tenendo ben in mente quali sono gli interessi del popolo e peggiorare la disastrosa situazione in cui deve agire il governo. Ci sono le condizioni, dannose per la dittatura, che permettono ai guerriglieri di aprire guerriglie rurali nel bel mezzo di una ribellione urbana ormai incontrollabile.

La guerriglia urbana è impegnata in un’azione rivoluzionaria per il popolo e cerca la sua partecipazione nella lotta contro la dittatura e per la liberazione del paese.

Cominciando nelle città e con l’appoggio del popolo, la guerriglia rurale si sviluppa velocemente, stabilendo con cura le sue infrastrutture, mentre nelle città la ribellione continua.

 

39. GUERRA DI GUERRIGLIA URBANA, SCUOLA PER LA SELEZIONE DEL GUERRIGLIERO

 

La rivoluzione è un fenomeno sociale che dipende dagli uomini, dalle armi e dalle risorse. Le armi e le risorse esistono nel paese e possono essere prese e usate, ma per fare questo bisogna contare sugli uomini. Senza di loro, le armi e le risorse non hanno alcun valore. Da parte loro, gli uomini devono possedere due qualità basilare ed indispensabili:

 

1.  Avere una motivazione politico-rivoluzionaria

2.  Avere la necessaria preparazione tecnico-rivoluzionaria

 

Gli uomini con la preparazione politico-rivoluzionaria si trovano nel contingente vasto e coscienzioso dei nemici della dittatura militare e della dominazione degli Stati Uniti.

Pressoché giornalmente questi uomini si avvicinano alla guerriglia urbana […].

Gli uomini più addestrati, più sperimentati e impegnati nella guerriglia urbana costituiscono la base della guerra rivoluzionaria e, pertanto, della rivoluzione Brasiliana.

E’ da questa base che nasce il nucleo dell’esercito rivoluzionario di liberazione nazionale, sollevandosi per la guerra rivoluzionaria.

Questo è il nucleo centrale, non di opportunisti e burocrati nascosti all’interno della struttura organizzativa, non di vacui conferenzieri, non di scrittori di risoluzioni che rimangono sulla carta, ma di uomini che lottano.

Gli uomini che fin dal primo momento hanno avuto la determinazione e sono stati pronti per qualsiasi cosa, che partecipano personalmente alle azioni rivoluzionarie, che non hanno dubbi e non ingannano.

Questo è il nucleo preparato e disciplinato con una strategia di largo respiro e una visione tattica che consiste nell’applicazione della teoria marxista e degli sviluppi del leninismo e del castro-guevarismo alle condizioni specifiche della situazione rivoluzionaria.

Questo è il nucleo che dirigerà la ribellione e la fase della guerra di guerriglia.

Da questa nasceranno gli uomini e le donne il cui lavoro sarà quello di dirigenti del futuro dopo il trionfo della rivoluzione, nella ricostruzione di una nuova società brasiliana.

Fin da ora, gli uomini e le donne scelti per la guerriglia urbana sono lavoratori, contadini attratti dal potenziale di lavoro delle città e che torneranno nelle campagne completamente preparati e tecnicamente preparati, studenti, intellettuali e preti.

Questo è il materiale umano con il quale stiamo costruendo - cominciando la guerra di guerriglia - l’alleanza armata dei lavoratori e dei contadini, con studenti, intellettuali e preti.

I lavoratori hanno un’infinita conoscenza della sfera industriale e sono i migliori soggetti per il lavoro rivoluzionario nelle città. Il lavoratore guerrigliero urbano partecipa alla lotta con la costruzione di armi, sabotando e preparando i sabotatori ed i dinamitardi, partecipando personalmente alle azioni impugnando le armi o organizzando scioperi e paralisi parziali con la violenza di massa, tipicamente nelle fabbriche e in altri luoghi di lavoro.

I contadini hanno un’intuizione straordinaria nella conoscenza della terra, giudizio nei confronti del nemico e l’abilità indispensabile nel comunicare con le masse umili. Il guerrigliero contadino sta già partecipando alla nostra lotta ed è colui che stabilisce i punti di appoggio nelle campagne, cerca luoghi dove nascondere le persone, le armi, le munizioni, gli approvvigionamenti, organizza la semina e la raccolta del grano, le fonti di approvvigionamento di carne, addestra le guide che insegnano ai guerriglieri urbani le strade e crea un sistema di informazioni nelle zone rurali.

Gli studenti si distinguono per essere “nudi e crudi” politicamente e per tanto rompono gli schemi. Quando sono integrati nella guerra di guerriglia urbana, come sta avvenendo ora su larga scala, dimostrano un talento speciale per la violenza rivoluzionaria e subito acquisiscono un alto livello di prontezza politico-tecnico-militare. Gli studenti hanno abbastanza tempo libero perché sono sistematicamente sospesi ed espulsi dalla scuola del regime e così impiegano vantaggiosamente il loro tempo a favore della rivoluzione.

Gli intellettuali costituiscono l’avanguardia della guerriglia nella resistenza agli atti arbitrari, le ingiustizie sociali e la terribile disumanità della dittatura. Essi allargano la chiamata alla rivoluzione e hanno una grande influenza sulla popolazione.

Gli uomini di chiesa, cioè quei ministri o sacerdoti di varie gerarchie ecclesiastiche, rappresentano un settore che ha speciali capacità per comunicare con il popolo, particolarmente con i lavoratori, i contadini e le donne brasiliane.

Il sacerdote che è anche un guerrigliero è una componente formidabile nella guerra rivoluzionaria brasiliana e costituisce un’arma formidabile contro il potere militare e l’imperialismo nordamericano.

Rispetto alla donna brasiliana, nella sua partecipazione alla guerra rivoluzionaria, in particolare alla guerra di guerriglia urbana, si è distinta per il suo spirito di lotta e la sua tenacia senza limiti; non è per caso che tante donne sono state accusate di partecipazione ad azioni di guerriglia contro le banche, centri militari, ecc. mentre tante stanno in prigione e tante altre sono ricercate dalla polizia. La guerra di guerriglia urbana prepara e colloca allo stesso livello di responsabilità ed efficienza uomini e donne che condividono gli stessi pericoli nel lottare, nel cercare approvvigionamenti, nel servire come messaggeri, corrieri, autisti, naviganti, piloti di aerei, ottenendo informazioni segrete e aiutando con la propaganda o il lavoro di formazione ideologica.

 

Carlos Marighella, giugno 1969

 

  

AUTOPRODUZIONI

Finito di stampare febbraio 2004

 

Traduzione:

Laboratorio Marxista, 2004, da:

Carlos marighella, Minimanual of the Urban Guerrilla

www.marxists.org\archive\marighella-carlos\1969\06\minimanual-urban-guerrilla\index.htm