08/06/2003: Buongiorno Vodafone, sono un lavoratore: oggi sciopero!


I call center: una moderna catena di montaggio? Negli ultimi anni Milano ha visto la diffusione di una miriade di call center, legati ad aziende che operano oramai in pressoché tutti i campi produttivi: dalle comunicazioni alle assicurazioni, dalle fabbriche ai trasporti ecc. Sono migliaia i lavoratori impiegati in queste moderne catene di montaggio telematiche, lavoratori perlopiù giovanissimi, alla prima esperienza di lavoro, senza cultura sindacale e il più delle volte assunti con contratti precari. Le caratteristiche principali che le aziende chiedono agli “operatori telefonici” sono la flessibilità totale, negli orari ma anche nello svolgere diverse mansioni, l’adattabilità a tutti i carichi di lavoro, l’adesione ai modelli ideologici che l’azienda propone e dunque la totale assenza di dissenso.
Nella maggior parte dei casi inoltre, le aziende si fidano del fatto che questa “professione” viene vista dalla maggioranza dei lavoratori come un momento di passaggio, un lavoretto per pagarsi gli studi o mantenersi finchè capiterà un lavoro più gratificante; il turn over è altissimo e contribuisce ad eliminare in partenza le condizioni per il generalizzarsi del malessere causato dal lavoro in sé, così come la possibile formazione di “zoccoli duri” di lavoratori che iniziano a rivendicare migliori condizioni di lavoro.
Tuttavia, non tutte le ciambelle riescono col buco: anche nei call center, anche nel regno del precariato e dell’alienazione, si stanno iniziando a sperimentare percorsi di lotta e di organizzazione dei lavoratori.
Eppur qualcosa si muove…
In tutti i più grandi call center si sono formate le RSU, la partecipazione alle assemblee sindacali da rarità è divenuta la norma, le battaglie contro la precarietà dilagante e lo strapotere delle aziende si diffondono a macchia d’olio. Il caso di Atesia, con i suoi 6.000 operatori TUTTI co.co.co pagati a cottimo, è emblematico non solo per la condizione semi-schiavistica di lavoro, ma anche perché, per la prima volta in Italia, è stato organizzato uno sciopero –riuscito- solo di precari. Alla TIM, dopo la creazione del contratto delle telecomunicazioni, si sono formate esperienza di base dei lavoratori, che alla linea aziendalista dei sindacati firmatari del CCNL hanno opposto l’autorganizzazione. Al call center di Targa Assistance, del gruppo FIAT, i lavoratori hanno appoggiato le lotte degli operai superando le “barriere” invisibili erette dai padroni per dividere i dipendenti in categorie e professioni diverse.
In VodafoneOmnitel, da alcuni mesi si è aperta un’aspra vertenza sindacale, dovuta alla decisione dell’azienda di passare al contratto delle Telecomunicazioni abbandonando il settore metalmeccanico. A questa decisione, i lavoratori hanno opposto e stanno opponendo una forte resistenza, data dall’aver compreso che il passaggio di area contrattuale è solo uno strumento per peggiorare le condizioni lavorative e salariali dei dipendenti di questa grande multinazionale.
Non solo Megan Gale: in VodafoneOmnitel si accende la protesta Proprio dall’esperienza maturata in VodafoneOmnitel, abbiamo iniziato a capire che è importantissimo socializzare agli altri lavoratori, dei call center ma non solo, le cose che stiamo imparando “sul campo” nella lotta che ci vede protagonisti, per alimentare una riflessione-pratica comune che aiuti tutti a fare meglio il lavoro che facciamo: che non è solo rispondere al telefono, ma capire come possiamo organizzarci per migliorare le nostre condizioni di lavoro, rivendicare una vita migliore, riappropriarci dei tempi e dei saperi che l’azienda ci ruba.
Crediamo sia interessante confrontare le diverse esperienze, anche perché la forza lavoro impiegata è in massima parte giovane, come giovane è l’ esperienza sindacale presente, e le spinte innovative anche sul terreno della lotta si fanno sempre più visibili: in alcune aziende gruppi di lavoratori, al di là della tessera sindacale che hanno in tasca, hanno dato vita a giornalini, gruppi di intervento, comitati; tra i delegati RSU, è forte la spinta a superare le divisioni sindacali e confrontarsi sui problemi reali dei lavoratori, tenendo sempre al centro quelli per improntare la propria azione di rappresentanza.

“Old” e “New” economy unite…nella lotta!
Tuttavia, non vogliamo correre il rischio di “chiuderci” nel nostro specifico, ma vogliamo confrontarci anche dalle esperienze più generali che i lavoratori, in ogni settore, sviluppano, tanto più in un momento di attacco generalizzato alle conquiste dei lavoratori, dall’articolo 18, alla legge delega 848, alle pensioni ec.
Il nostro essere stati “metalmeccanici” per parecchio tempo, ci ha permesso di imparare molto dalla storia e dalla pratica di questo settore centrale dei lavoratori, costruendo momenti unitari di partecipazione con lavoratori di diverse fabbriche durante le mobilitazioni per il contratto e per l’ articolo 18. Abbiamo anche costruito momenti di collaborazione con lavoratori di altre aziende, espresso la nostra solidarietà alle loro lotte, ricevuto il loro appoggio durante le nostre, come nell’ultimo sciopero del 9 maggio, la cui riuscita è dovuta anche grazie a compagni e lavoratori che ci hanno sostenuto.
Noi ci sentiamo parte del corpo più ampio dei lavoratori, che in ogni settore vivono i ricatti della precarietà, l’estensione della flessibilità, l’aumento dei ritmi, l’attacco al salario: per questo, vogliamo mantenere un confronto con tutti coloro che, nel proprio posto di lavoro, si muovono per trasformare questo stato di cose, al di là dell’appartenenza a questo o quel sindacato o a nessuno.
Proponiamo un primo momento di assemblea pubblica, MERCOLEDI 18 GIUGNO ore 21 presso la Camera del lavoro, in C.so di P.ta Vittoria, rivolta agli attivisti e ai lavoratori dei call center e a tutti i lavoratori che lottano contro la precarietà, la flessibilità selvaggia ecc., per iniziare a confrontarci su:

-situazione interna alle diverse aziende
-contenuti e forme di organizzazione presenti, sindacale e non, dei
lavoratori
-legami possibili di solidarietà: sostegno reciproco, scambio di
informazioni, mobilitazioni comuni sui problemi generali che ci toccano
tutti, come la precarietà, la flessibilità ecc.

Delegati RSU Fiom e Collettivo lavoratori in lotta di Vodafone


mail: milano.rsu@vodafone.com
http://www.rsuomnitelmilano.org


http://www.autprol.org/