10/06/2003: repressione in argentina


URGENTE : TUTTI ALLA PORTA DELLA FABBRICA BRUKMAN, REPRESSIONE E AZIONI ILLEGALI DELLA POLIZIA

Oggi, un gruppo di 5 persone pagati dalla proprieta' e' entrato nella fabbrica Brukman con la complicita' della Polizia Federale che ha circondato di grate la fabbrica difesa da un numero impressionante di forze dell'ordine tra cui Fanteria e personale del commissariato dell'ottavo distretto.
Questo gruppo e' entrato cercando di nascondersi ai lavoratori e a noi tutti che stavamo facendo la guardia alla fabbrica dalle prime ore della notte, dato che come avevano gia' detto i lavoratori era molto probabile che questo ingresso avvenisse e che il padronato volesse riprendere possesso della fabbrica attraverso questi provocatori.
Ore piu' tardi per proteggere l'uscita dei provocatori la polizia ha represso e picchiato le lavoratrici. In questo momento c'e' un compagno arrestato nel commissariato dell'ottavo distretto.
Irregolarita' di questo tipo nelle azioni giudiziarie non sono cosa nuova: oggi il ceprodh insieme ad altri avvocati del comitato di azione giuridica della CTA, alla CORREPI, alla lega argentina per i diritti umani, ad APEL, alla Associazione ex detenuti, ha presentato la denuincia di questi fatti, sollecitando l'annullamento di tutti gli atti del giudica Rimondi e il ritiro immediato della polizia. In questo momento ci e' stata data notizia che il giudice Rimondi era stato sostituito dal giudice Julio Marcelo Lucini.
Nel colloquio con il giudice ci ha detto di non aver ordinato che si desse luogo alla misura in corso, cosa che dimostra l'illegalita' dell'azione della polizia e del padronato.
Denunciamo energicamente la repressione e lo scandaloso agire illegale della Polizia Federale, e i metodi da caporalato dei proprietari corrotti e insolventi che dopo aver abbandonato la fabbrica tentano di tornarvi con questi metodi.
Centinaia di vicini, di organizzazioni sociali, studentesche e di lavoratori, partiti politici e organizzazioni per la tutela dei diritti umani sono di fronte alla porta della fabbrica.
Dal ceprodh chiamiamo urgentemente a radunarsi nella via jujuy 554 per impedire che fatti come quelli di oggi tornino a succedere e ad appoggiare il giusto reclamo delle operaie per recuperare la fabbrica che da un anno e mezzo stanno facendo produrre come hanno manifestato piu' volte e per impedire che la fabbrica torni in mano ai proprietari corrotti.

http://www.autprol.org/