27/06/2003: BILANCIO MANIFESTAZIONE CONTRO LO SGOMBERO DEL GRAMIGNA


Sabato 21 giugno il Centro Popolare Occupato Gramigna è sceso in piazza con una manifestazione che aveva lo scopo di rendere pubblica la situazione di questa realtà che per l’ennesima volta è stata minacciata di sgombero. L’obiettivo era quello di rispondere alle provocazioni di questa giunta fascista che, con la scusa di voler vendere lo spazio comunale occupato dal Gramigna a una scuola privata, vuole eliminare una realtà scomoda alle lobby padovane. Scomoda perché il Gramigna ha aperto uno spazio lasciato al degrado, perché lo ha trasformato in un luogo dove tutte le attività vengono rivolte al quartiere, ai proletari e in ogni modo sempre fuori dalle logiche commerciali.
Con questa manifestazione abbiamo voluto far capire agli speculatori del Comune che il Gramigna non deve essere sgomberato, perché è e deve restare uno spazio di libertà aperto a tutti coloro che cercano un’alternativa alla sfrenata commercializzazione dei pochi spazi giovanili presenti a Padova. Infatti, la politica fascista e speculatrice di questa Giunta sta cercando in tutti i modi di “fare pulizia” di tutte quelle situazioni che rispecchiano un disagio sociale creato da questa politica capitalista e borghese: 60 case popolari da sgomberare, un centro popolare da smantellare, sedi di propaganda da sfrattare. A questa infame politica abbiamo ribadito che a Padova, come a livello nazionale, si sente sempre più il bisogno di creare spazi di aggregazione che diano una risposta concreta alla repressione dettata da questo governo infame.
La manifestazione ha visto la partecipazione di circa 200 persone, che comprendevano compagni del Gramigna, studenti del collettivo universitario Studenti Contro la Guerra, occupanti del Comitato per il diritto alla casa, giovani, lavoratori e pensionati. Rispetto all’obiettivo locale che aveva questa mobilitazione, riteniamo che la partecipazione è stata buona, nonostante l’infame silenzio della stampa borghese che per l’ennesima volta ha fornito prova della propria complicità con questo sistema basato su una propaganda comandata. Poche righe annunciavano la presenza a Padova di un corteo che avrebbe denunciato apertamente la politica fascista di questa giunta, dando l’impressione che chi controlla la stampa abbia paura di mostrare troppo le contraddizioni che nascono a causa di una giunta speculatrice. Nonostante questo silenzio i giovani hanno risposto positivamente, seguendo un corteo militante e autodifeso che aveva lo scopo di far capire al Comune che il Gramigna non è un problema da sottovalutare e che con il quale non ci si può permettere di lanciare avvisi di sgombero senza aspettarsi una risposta determinata.
Durante il corteo sono stati colpiti vari obiettivi ritenuti complici delle politiche antipopolari di questa Giunta e in particolare di questo Governo: banche, Benetton, Mondadori, sono stati imbrattati di colore al fine di denunciare la complicità di queste strutture, che all’apparenza sembrano semplici edifici, ma che in realtà nascondono interessi capitalisti, guerrafondai e antipopolari.
Purtroppo anche il giorno dopo i soliti sciacalli, detti giornalisti, hanno manipolato la manifestazione a loro favore: il Mattino di Padova ha centrato i contenuti della manifestazione sul problema del SIS, la squadra militare di vigili urbani creata dall’assessore di AN Saia. Rispondiamo affermando che il vero obiettivo della mobilitazione non era quello che è stato scritto, e che volontariamente l’attenzione sia stata spostata su questo tema semplicemente in previsione delle prossime elezioni che vedranno tornare alla carica il centrosinistra, a cui il Mattino fa fede. Ogni occasione è quindi ghiotta per questi manipolatori al fine di centrare l’attenzione su temi che potranno portare voti all’opposizione. Con questo non intendiamo affermare che la SIS non sia un problema, anzi, questo contenuto era fortemente presente all’interno della manifestazione poiché coinvolge non solo noi come centro popolare, ma anche centinaia di giovani che si vedono limitare la libertà da questo squadrone fascista. Ma riteniamo che l’aver centrato il problema sulla questione SIS sia stato un modo per dare credito al centrosinistra che tra poco dovrà iniziare la propaganda elettorale contro la Giunta Destro; inoltre questo ha tolto molto spazio al problema dello sgombero, che rimane tutt’ora per noi problema primario e imminente. Quello che abbiamo letto ci fa tornare in mente i numerosi sgomberi effettuati dalla precedente giunta di pseudo-sinistra che non si era fatta problemi a criminalizzarci e che tutt’ora, nelle città in cui è al potere, come a Firenze, ricalca la politica speculatrice delle destre, vendendo le case popolari e sgomberando i centri sociali.
Questo per noi significa che ci stanno usando solo per scopi elettorali, nonostante siano stati anche loro promotori di sgomberi e minacce.
Per quanto riguarda le dichiarazioni del fascista Saia che ammetteva di rispettare il Gramigna per la sua politica “pulita”, rimandiamo al mittente le sue parole con l’aggiunta che questi giochetti di “calmare le acque” con noi non funzionano; inoltre, come responsabile della proposta di sgombero, come portavoce di un partito fascista e amico di Forza Nuova, deve ritenersi in questo momento, insieme al boia Ascierto, peggior nemico di tutti coloro che non accettano la sfacciata repressione della sua squadraccia e dei suoi amici fascistelli che scorazzano per la città.
Questa manifestazione è stata per noi solo l’inizio di una lunga battaglia che continuerà nelle piazze e all’interno del Centro Popolare con numerose iniziative e mobilitazioni.
CONTRO LA CITTÀ DEI PADRONI, 10-100-1000 OCCUPAZIONI!
NESSUNA GIUNTA DI FASCISTI E SPECULATORI FERMERÀ LA NOSTRA LOTTA!
C.P.O. Gramigna - Padova

cpo-gramigna@libero.it

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