28/06/2003: Comunicato di solidarietà


Ai compagni Giuseppe Maj e Giuseppe Czeppel e alla compagna Caterine Bastard, arrestati in Francia
Solidarietà ai compagni e alle compagne perquisiti/e e inquisiti/e, ai Carc e alle organizzazioni soggette a repressione

Con sempre nuovi strumenti legali e illegali, palesi ed occulti, usati sia in profondità che in estensione (vedi “accordo Italia-Francia” sulle estradizioni), lo Stato prosegue il suo vecchi lavoro di privare le classi oppresse di determinati strumenti e mezzi di lotta per rovesciare gli oppressori, nel vano tentativo di mantenere il potere e conservare i propri privilegi.
Questo vecchio lavoro ha accumulato in sé l’esperienza di una classe che ha dovuto far fronte non solo alle rivoluzioni proletarie vittoriose del secolo scorso, ma, in generale, ad un movimento di lotta rivoluzionaria mondiale tale da averle insegnato come non possa e non debba permettersi di tornare indietro dal fascismo. Se, in periodi normali, mascherano bene il carattere reazionario dello Stato, in altri periodi mostrano il loro vero volto.
La crisi generale del sistema capitalista spinge la borghesia imperialista ad usare ogni mezzo per raggiungere i propri scopi, cioè continuare lo sfruttamento e l’oppressione. Nei periodi di crisi, inoltre, l’apparato repressivo e controrivoluzionario viene utilizzato non solo contro i nemici di classe di sempre (comunisti, rivoluzionari, oppositori del sistema capitalista…), ma anche tra gli stessi banditi, nelle lotte intestine che la crisi stessa scatena al suo interno.
Comprendere e saper valutare il nemico di classe, oltre a comprendere e saper valutare le nostre forze, è sicuramente una legge valida sia per la reazione che per la rivoluzione.
Lo stato capitalista cerca di farlo, in ogni modo, per assicurarsi la vittoria. Come fa di tutto per isolare comunisti e rivoluzionari dalle masse e come tenta di intimidirci e dissuaderci dal nostro obiettivo.

Solidarietà alla compagna e ai compagni arrestati in Francia e a tutti i perquisiti e inquisiti in Italia.
Difendiamo e rafforziamo le nostre organizzazioni, liberandoci da tutti gli ostacoli che ci impediscono un reale processo di avanzamento.
Stiamo saldamente uniti al patrimonio teorico e pratico del movimento comunista internazionale per superare l’attuale superficiale conoscenza dei nostri nemici di classe e delle nostre stesse forze.
Uniamoci alla resistenza delle classi e dei popoli sfruttati e oppressi.
Viva la lotta per il comunismo!

24 giugno 2003 Linearossa e Assemblea Nazionale Anticapitalista


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