12/07/2003: solidarietà


Questa mattina, 11 luglio, su ordinanza del sostituto procuratore di Bologna Giovagnoli, sono state effettuate 56 perquisizioni ad altrettanti compagni e compagne con l'ormai usuale accusa di "associazione sovversiva con finalità di terrorismo" (art. 270 bis). Le città coinvolte sono Bologna, Milano, Parma, Firenze, Torino, Rovereto, Roma, Padova, Modena, Venezia e Trieste. Nelle perquisizioni sono stati coinvolti amici e parenti dei compagni e delle compagne indagate, finanche persone, anche straniere, che si trovavano casualmente ospitati in alcune case. Sono stati sequestrati computers, materiale cartaceo ed addirittura effetti personali o riguardanti il lavoro. L'inchiesta riguarda formalmente la sigla, non più esistente da tempo, del CRAC (centro di Ricerca per l'Azione Comunista), ma ha coinvolto una vasta area del movimento, compresi alcuni nostri compagni. Le indagini dirette dal solerte Giovagnoli riguardano esclusivamente iniziative e documenti
di carattere pubblico. Non vengono imputati fatti concreti, ma si contesta agli indagati di essere "comunisti internazionalisti" (pagina 2 del decreto), di considerare che il capitalismo "ha ormai esteso il suo dominio su tutto il pianeta [...] e che con l'aggravarsi delle condizioni sociali di sopravvivenza anche i focolai di scontro si diffondono e si intensificano" (pagina 7). In sostanza, si imputa ai compagni e alle compagne di denunciare il carattere disumano di questo modello economico, sociale e politico e di partecipare al vasto movimento che si oppone e resiste nella prospettiva di una società diversa e libera dallo sfruttamento.
Da Genova 2001 è ormai uno stillicidio continuo di denunce, pedinamenti, perquisizioni, provvedimenti restrittivi, cariche e pestaggi, sevizie e omicidi perpetrati ai danni di chi non piega la testa ai diktat dei poteri forti capitalistici e cerca di individuare una strada radicalmente alternativa per risolvere una crisi economica ormai endemica che produce guerre, miseria, sfruttamento, morti per lavoro su tutto il pianeta.
Contrastiamo questa ennesima intimidazione rafforzando la ricomposizione sociale e politica di classe ed esprimiamo solidarietà attiva nei confronti di tutti i compagni e le compagne indagati, perseguitati o arrestati. Procedendo separati siamo tutti/e più deboli e facilmente reprimibili. Differentemente, radicandoci nei posti di lavoro, sul territorio e nelle scuole, e riuscendo a sviluppare lotte e mobilitazioni unitarie, saremo non solo capaci di affrontare l'inevitabile repressione che colpisce chi si mobilita contro il capitalismo, ma ciò ci aiuterà anche ad individuare e praticare meglio un percorso di reale liberazione dal sistema del mercato.

SOLIDARIETA' AI COMPAGNI E ALLE COMPAGNE INDAGATI E PERQUISITI!
CONTRO IL CAPITALISMO E LA SUA REPRESSIONE LOTTIAMO UNITI!
ORE E SEMPRE RESISTENZA!

Assemblea Nazionale Anticapitalista


http://www.autprol.org/