12/07/2003: perquisizioni 08/07/03


“ACCUSANO I COMUNISTI DI ESSERE COMUNISTI”


Alle 06:00 di questa mattina 08/07/2003, i ROS, su mandato del P.M di Bologna Giovagnoli hanno effettuato 56 perquisizioni in tutta Italia a compagni appartenenti a diverse aree del movimento.

A 8 di questi compagni è stato contestato il famigerato art. 270 bis (associazione sovversiva con finalità di terrorismo).

Nel corso delle perquisizioni nelle abitazioni e sui luoghi di lavoro sono stati sequestrati computers, stampanti, floppy disc, libri, documenti, volantini, biglietti ferroviari, schede telefoniche…; tutto quel materiale ritenuto idoneo ad impedire di fatto la continuazione dell’attività politica dei compagni ( relazioni, fornitura di materiale di controinformazione…).

L’impianto accusatorio del P.M di Bologna si basa sulla capziosa ricerca di analogie tra i programmi delle organizzazioni combattenti e i passaggi di analisi politica generale di chi come i compagni del CRAC considera “ il capitalismo un rapporto sociale che come tale va combattuto in tutti i suoi aspetti”.

Oltre alla estrapolazione di frasi tratte da documenti di carattere politico-ideologica vengono elencate a sostegno dell’ipotesi “sovversiva” una serie di iniziative pubbliche che vanno dall’appoggio alle lotte dei lavoratori alle iniziative contro la guerra, dall’impegno per la chiusura dei centri di detenzione temporanea alle istituzioni psichiatriche, alle riunioni redazionali della rivista “Senza Censura” sino alle manifestazioni di movimento (Genova) e al sostegno dei prigionieri rivoluzionari contro l’applicazione dell’art. 41 bis.

L’onnipresente Giovagnoli, fedele servo dello Stato, già inquisitore dei compagni di Rivoluzione, dei Carc, di Persichetti e “regista” della bufala di S. Petronio contro sedicenti “terroristi arabi”, rivelatisi successivamente studenti berberi di storia dell’arte, con questa ulteriore iniziativa si fa il principale interprete dell’attacco generalizzato all’ipotesi comunista e rivoluzionaria che vede nell’abbattimento del sistema capitalistico e nell’organizzazione autonoma della classe gli elementi centrali dell’agire politico.

I fatti sostanziati dalle indagini di polizia giudiziaria, risalenti all’estate del 2001, evidenziano come gli elementi utilizzati per giustificare l’emissione degli avvisi di garanzia per 270 bis, siano tutti quei momenti di mobilitazione e controinformazione nei quali tutti i compagni non possono che riconoscersi.

Questo ennesimo attacco della controrivoluzione preventiva contro compagni attivi nelle differenti istanze di base del movimento di classe (mondo del lavoro, immigrazione, antimperialismo…) cerca di eliminare l’ipotesi di organizzazione dei rivoluzionari nel momento in cui il sistema capitalista mostra ogni giorno, sempre di più, le sue profonde contraddizioni e la sua intrinseca debolezza.

Le perquisizioni di queste ore non costituiscono un fattore sorpresa ma sono in diretta continuità con l’articolazione del controllo sociale e della repressione su ampie porzioni di classe e sulle avanguardie di lotta.

Sosteniamo i compagni colpiti ribadendo che l’unica risposta alla repressione è l’estensione e l’intensificazione dell’attività militante nelle lotte presenti e future.

Panetteria Occupata e Rete dei Lavoratori di Milano Milano 08/07/03


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