04/09/2003: repressione a rovereto


Lunedì 1 settembre verso mezzanotte un compagno viene fermato dai
carabinieri. Dopo vari pretesti, i militi lo portano in caserma dove
effettuano delle "verifiche scientifiche" (con dei batuffoli di cotone
imbevuti di acqua distillata) nella sua auto, allo scopo di trovare
eventuali tracce di combustibile e di terra. Eseguono prelievi sui sedili,
sui pedali, sui tappetini e nel bagagliaio. Il compagno viene così a sapere
che qualche ora prima ignoti hanno incendiato un ripetitore della Omnitel
vicino a Rovereto. Accompagnato a casa, gli sequestrano i vestiti e le
scarpe che indossa. I carabinieri, in costante contatto con il P.M. Marco
Gallina, gli perquisiscono la casa, la cantina e il garage. In tutto lo
trattengono circa quattro ore.
Il giorno dopo, sempre su ordine del P.M., altri cinque compagni vengono
portati in caserma per prelievi dello stesso tipo sulle auto (per qualcuno
anche su quelle dei genitori) e su un motorino. In più, viene prelevato un
campione di benzina dai serbatoi.
Questa operazione in grande stile avviene due giorni prima del vertice dei
ministri degli esteri dell'Unione europea che si terrà a Riva del garda dal
4 al 6 settembre. Il Controllo mette in scena la propria onnipotenza.
Alla faccia di queste intimidazioni, salutiamo con gioia l'incendio di un
ripetitore, in quanto azione contro il cancro industriale. Finché esisterà
il dominio, ci sarà resistenza. Non c'è blindatura poliziesca che tenga.

anarchici roveretani


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