06/10/2003: Comunicato del Centro di Iniziativa Popolare sul "pretesto CIP" usato per diffamare il progetto EUROPPOSIZIONE


"IL PACCO"
E' arrivata. Puntuale e più insidiosa di un ignoto "pacco-bomba".
La campagna di diffamazione contro l'EUROPPOSIZIONE, in questa settimana dI "Convenzione Europea" che segnerà un ulteriore accelerazione del progetto neoimperialista europeo.
Una campagna mascherata nel Cavallo di Troia dell'ormai trita e ritrita "questione-CIP", di ultradecennale memoria.
"Lanciata" nella piazza virtuale di Indymedia dalle mani di alcuni censori cibernetici che, tra un "bacino e l'altro", scoprono che è proprio giunto il momento di "fare chiarezza" e quindi di censurare il link dell'EUROPPOSIZIONE.
Un "pacco" di sospetta onestà intellettuale che, a brevissima scadenza dalle manifestazioni contro la Convenzione euroimperialista, ha tutta l'aria di voler intorbidire le acque nel fronte di forze e realtà coagulatesi intorno al percorso di EUROPPOSIZIONE, cercando di fare breccia nella determinazione ad avanzare di alcuni, obiettivamente cercando di incrinarne la volntà mobilitativa di altri.
Non crediamo sia casuale che questa "pulce nell'orecchio" rappresentata dalla "questione-CIP" sia mossa sulle spalle di una delle realtà (l'Assemblea Nazionale Anticapitalista) che più si sono spese in questo percorso ricompositivo delle forze di opposizione anticapitalista e antimperialista.
Certo è che questi censori radical-chic, sempre pronti a fomentare la logica del sospetto e del pregiudizio, sembrano proprio non voler accettare il fatto che la chiarezza politica di una forza anticapitalista non può essere determinata semplicisticamente dalle vicissitudini di un personaggio poco chiaro che abbiamo definitivamente estromesso dal nostro movimento già 10 anni fa, cosa nota a tutti, soprattutto a Roma.
Consapevoli del fatto che l'esperienza storica dimostra che i tentativi di infiltrazione nemica nelle fila del movimento di classe sono possibili e che nessuna forza sinceramente rivoluzionaria può sentirsene esente.
Perciò, una chiarezza politica che non è possibile stabilire in base alla volontà o alle dichiarazioni di qualcuno, ma che -come per tutti, ovviamente-, si acquisisce o si perde in quel gigantesco "depuratore" storico che è la lotta di classe.
Pensiamo che in questi ultimi 10 anni a fare chiarezza, più che le paranoie di qualche idiota, siano state le lotte senza tregua condotte a tutti i livelli contro i padroni (chi ci conosce sa di cosa parliamo, chi non ci conosce farebbe meglio ad informarsi), fatte di irriconciliabile attitudine di principio anticapitalista e antimperialista, condotte nel fuoco di licenziamenti politici subiti, inquisizioni poliziesche -accuse di associazione sovversiva, banda armata, perquisizioni, intercettazioni e il tintinnio delle manette a fare costantemente da sfondo- e con l'aggiunta di ogni sorta di provocazioni di stampo mafioso da parte di alcuni sedicenti "compagni"...
Stessa cosa, forse, non si può dire di molti "virtuosi della chiarezza" sempre pronti a sedersi al tavolo del compromesso con le istituzioni del padrone dove, a spese del movimento di classe, brigano e trafficano per il mantenimento "dell'ordine pubblico" e della "pace sociale", in cambio di qualche briciola o semplicemente per un attimo di notorietà sui mass-media del Capitale.
Ed ai quali pochissimi hanno il coraggio politico di richiedere di renderne conto.
Ma la cosa più "sorprendente" in questa triste campagnuccia di intorbidamento dell'EUROPPOSIZIONE condotta dai cyber-censori, è la "coincidenza" con l'attacco ben più scientifico e potente degli apparati di sicurezza dello Stato che, in parallelo, aumentano la pressione poliziesca sulla nostra realtà politica e sociale, presentandosi a casa delle famiglie dei nostri militanti, intervistando minacciosamente vicini e simpatizzanti e piazzando sistemi di monitoraggio elettronico come piovesse, in tutti i luoghi e i mezzi in nostro uso.è proprio di questa settimana l'ultimo ritrovamento di un kit di posizionamento satellitare e uno di ricetrasmissione audio in una
nostra automobile.
Una STRANA COINCIDENZA, che dovrebbe far riflettere i censori di turno, soprattutto sui potenziali effetti distruttivi che la loro superficiale condotta può avere sulla mobilitazione di domani, dove si rischia che qualche utile idiota esagitato da questa campagnuccia diffamatoria, invece che, eventualmente, sfogare le proprie tensioni e frustrazioni contro il "campo nemico" "domani di guardie ce ne sarà per tutti i gusti"-, arrivi all'assurdo di portare lo scontro nel campo amico, ossia quello di noi tutti.Di questo possibile scenario se ne dovranno assumere interamente la responsabilità, i tempestivi censori telematici.
Discutiamo di politica, compagni.
Sarebbe più utile per tutti!
Centro di Iniziativa Popolare
Roma 3 ottobre 2003


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