29/01/2004: Aggiornamenti sul sito di Lavoroinformazione


Numero 12 - dicembre 2003
SOMMARIO: scioperi confederali e scioperi di base; precontratti in Emilia; contro la guerra imperialista; a Nassirya per la pace o per il petrolio dell'ENI?; pretesti di guerra, Missione Babilonia; lutti nazionali; sullo sciopero del 7 novembre; la lotta degli autoferrotranvieri

Foglio di lotta e di organizzazione per le lavoratrici e i lavoratori a Parma - Gennaio 2004

Solidarietà agli autoferrotranvieri in lotta
La vertenza in corso degli autoferrotranvieri non si è fermata con l'accordo bidone siglato da CGIL-CISL-UIL il 19 dicembre scorso, un'accordo che non riesce nemmeno a coprire la metà di quanto spetta ai lavoratori della categoria. Anzi, subito dopo quella firma, gli autoferrotranvieri di tutta Italia hanno immediatamente ripreso la mobilitazione: le giornate di venerdì, sabato e domenica sono state segnate da scioperi selvaggi, da numerosi certificati medici piovuti in molti depositi, dalla riduzione dei ritmi di lavoro attuati applicando alla lettera il codice della strada. A Milano, Venezia, Genova, Brescia e in molte altre città di Italia, numerose assemblee spontanee si sono formate nei depositi e l'adesione alla lotta, in tutte le sue forme, è stata enorme, mentre da alcuni depositi sono partiti cortei spontanei in direzione degli uffici della controparte aziendale e delle prefetture responsabili delle precettazioni. A Milano, sono stati allontanati quei delegati e funzionari sindacali che diffondevano notizie false sulla mancata adesione allo sciopero negli altri depositi, minacciando, con il solito atteggiamento paternalistico, i lavoratori con contratti a termine più ricattabili.
La criminalizzazione degli autoferrotranvieri in lotta operata da quasi tutti i quotidiani nazionali, mirante a dividere la categoria dagli altri lavoratori e dall'utenza in generale, si è scontrata con le moltissime dimostrazioni di solidarietà sia davanti ai cancelli dei depositi che in mezzo alla strada.
Lunedì 22, nonostante le precettazioni, in molti depositi vi era una forte determinazione a continuare la mobilitazione. Soltanto l'impiego della polizia davanti ai depositi di molte città è riuscita a porre un temporaneo freno alla lotta anche se in alcuni casi, come a Brescia, i lavoratori non si sono fatti intimidire ed hanno continuato lo sciopero respingendo la provocazione poliziesca.
Il livello di adesione, di determinazione e di coraggio che ha espresso la categoria in quest'ultimo mese testimonia, più di qualsiasi referendum, la reale volontà dei lavoratori.
La lotta in corso degli autoferrotranvieri ha ormai superato i confini della specifica vertenza sindacale, è riuscita ad imporsi all'attenzione generale e a rompere gli schemi di pacificazione sociale esistenti garantiti da una normativa antisciopero particolarmente restrittiva.
Questa mobilitazione parla a tutti coloro che vedono quotidianamente perdere il potere d'acquisto dei propri salari; a tutti coloro che sono costretti a lavori usuranti e a turni massacranti; a tutti coloro che vedono procedere il processo di precarizzazione sui posti di lavoro e sanno quali sono le ricadute di questa situazione in ogni altra sfera della propria esistenza; a tutti coloro che si scontrano con una controparte sorda alle proprie richieste e arrogante quando vuole imporre i propri interessi. In particolare, oggi, parla ai lavoratori metalmeccanici in lotta contro l'ennesimo contratto bidone siglato da CISL e UIL sulla loro pelle e senza il loro consenso.
L'opposizione alla perdita di potere d'acquisto dei salari, ai processi di ulteriore precarizzazione contenuti nella legge 30 (legge Biagi), alla flessibilità selvaggia, all'aumento dei carichi di lavoro si coagula oggi principalmente sui cosiddetti pre-contratti avviati dalla FIOM che, soprattutto in Emilia, Toscana, Lombardia, stanno coinvolgendo migliaia di operai metalmeccanici con scioperi, picchetti, blocchi stradali…
Il rischio più immediato, sia per gli autoferrotranvieri che per i metalmeccanici, è dato dal tentativo padronale di cancellare il livello di contrattazione nazionale attraverso accordi territoriali o aziendali che se da una parte, ossia laddove si esprime una maggiore forza, possono permettere parziali miglioramenti salariali e normativi, dall'altra minano alle fondamenta la potenziale forza di impatto dell'intera categoria.

LA LOTTA DEGLI AUTOFERROTRANVIERI
E' LA LOTTA DI TUTTI I LAVORATORI

AL TRANVIERE NON FAR SAPERE…
Alcune notizie che circolano poco sui media

La lotta degli autoferrotranvieri sta diventando un punto di riferimento per molte altre categorie che stanno assumendo anche loro gli obbiettivi che ci siamo dati: SALARIO, DIRITTI, DIGNITA'.
E' evidente quindi che i problemi che abbiamo posto sono più ampi e vanno anche oltre la vertenza della categoria.
Anche per questo e' importante che la nostra lotta abbia esiti positivi
Dopo la straordinaria partecipazione agli scioperi promossi dal Coordinamento dei sindacati di base, di cui la CUB è grande parte, la categoria è chiamata ad un nuovo sciopero per il 30 gennaio.
L'accordo del 20 dicembre è stato rigettato dalla categoria attraverso la mobilitazione; oggi CGIL, CISL e UIL tentano di recuperare uno striminzito consenso alla firma dell'accordo attraverso una falsa consultazione unicamente dei propri iscritti il cui esito favorevole all'accordo è scontato.
Tale consenso servirà loro soprattutto per cercare di dimostrare di avere ancora seguito in categoria e poter continuare a sedersi ai tavoli di trattativa a partire dal rinnovo del contratto nazionale che è scaduto il 31 dicembre.
Cgil cisl uil faisa e ugl vivono di rendita!
I lavoratori lottano, loro siedono ai tavoli di trattativa!
Questa volta dobbiamo impedire che quanto accaduto con l'accordo biennale si ripeta anche con il rinnovo del CCNL imponendo che al tavolo di trattativa ci siano, con la propria piattaforma, anche le organizzazioni del sindacalismo di base e gli autoferrotranvieri stessi che hanno dimostrato di rappresentare effettivamente i lavoratori.
La firma di accordi a Milano, Venezia, Roma, eccetera è stata raggiunta solo perché c'era una forte mobilitazione in atto che ha costretto sindacati confederali e amministratori locali a cercare un'intesa. E' evidente che i contenuti dell'accordo, che non condividiamo, sono il risultato del fatto che a quel tavolo fosse assente il sindacato di base!
Lo sciopero nazionale di 24 ore definitivamente fissato per il 30 gennaio deve riportare l'attenzione sul merito dei problemi della categoria e impedire che si continui a parlare degli autoferrotranvieri solo per scagliarci contro gli utenti per i nostri scioperi in deroga ad una legge che sanziona solo i lavoratori e non le inadempienze del governo e delle aziende.
Solo la presenza diretta del sindacalismo di base e degli autoferrotranvieri al tavolo del rinnovo contrattuale potra' garantire il recupero di quanto perso con l'accordo bidone del 20 dicembre ed ottenere un contratto che dia salario, diritti e dignità agli autoferrotranvieri.
Passa dalla tua parte
Il 30 gennaio partecipa allo sciopero nazionale di 24 ore promosso da tutto il sindacalismo di base

14 gennaio 2004
Confederazione Unitaria di Base

Vertenze ATM - Alfa Romeo: TUTTA MILANO LI DIFENDERA'
Ieri sera si è tenuta a Milano alla casa della cultura di via Borgogna una affollata assemblea promossa dagli Slai Cobas dell'ATM e dell'Alfa Romeo. Erano presenti lavoratori in rappresentanza di molte aziende delle province di Milano, Varese e Como, molti dei quali sono intervenuti nel dibattito. E' stato deciso:
Nelle prossime settimane le vertenze Atm e Alfa Romeo avranno il sostegno concreto dei lavoratori delle altre aziende presenti, tutti impegnati a organizzare riunioni e assemblee nei loro posti di lavoro;
Se verrà toccato un solo lavoratore dell'ATM, verrà organizzata una risposta di massa in tutte le aziende;
ATM e Alfa Romeo, se ci sarà una risposta positiva dalle assemblee dei lavoratori di altre aziende, si faranno promotori a Milano di una iniziativa a carattere generale su lavoro, salario e diritti.

Milano, 24-1-2004
Slai Cobas ATM e Alfa Romeo 02-58104017 / fax 02-48032023
cobasatm@tiscali.it

Comunicato lavoratori ATM di Milano
Ancora una volta i lavoratori ATM si sono spontaneamente fermati con l'intento di dire no all'accordo nazionale del 20.12.2003 siglato tra confederali, governo e aziende.
L'obiettivo degli autoferrotranvieri è quello di riaprire il tavolo nazionale ed ottenere i famosi 106 euro di recupero inflattivo e i circa 3.000 euro di arretrati.
I tranvieri di Milano rifiutano ogni trattativa locale che non risolve la situazione di un CCNL al ribasso e non hanno intenzione di svendere le proprie pause di lavoro in cambio di "anticipi" di denaro nostro.
I tranvieri ritengono inutile la ventilata consultazione referendaria perché questa offende i sacrifici dei lavoratori che hanno scioperato considerando le altissime adesioni l'unico vero e proprio referendum.

12.01.2004
I tranvieri di Milano

Sciopero spontaneo autoferrotranvieri Bologna
Questa mattina alle 4.00 i lavoratori ATC si sono ritrovati nei tre depositi cittadini e hanno deciso spontaneamente di scendere in sciopero. Vi hanno aderito tutti i lavoratori che dovevano entrare in servizio.
Gli autoferrotranviari hanno ragione da vendere a chiedere la riapertura del tavolo di contrattazione nazionale.
Lo sciopero spontaneo di oggi dimostra se ancora ce ne fosse bisogna che la questione sul tappeto non è la contrattazione di secondo livello e non riguarda solo Milano. Le dichiarazioni di totale chiusura, fatte in questi giorni dal sottosegretario Sacconi, hanno fatto crescere la rabbia e la consapevolezza che è necessario continuare la lotta contro l'accordo bidone del 20 dicembre scorso.
I lavoratori ATC hanno anche un altro buon motivo per scioperare: la Legge Regionale che privatizza l'Azienda (entro marzo vogliono fare le gare)
Già alle 6.40 la Prefettura ha precettato i lavoratori e l'Atc ha mandato i propri dirigenti nei depositi cercando d'intimidire gli scioperanti, mentre la polizia presenziava all'uscita dei depositi
Nonostante tutto ciò i lavoratori hanno cominciato ad uscire dai depositi, a passo di lumaca, solo alle ore 8,00.
L'apparato repressivo messo in piedi questa mattina rischia di alzare ulteriormente il livello del conflitto.
Sarà probabilmente l'assemblea organizzata per questa sera alle ore 21.00 il luogo più congruo per decidere come continuare la lotta.
Ci auguriamo che arrivino finalmente dei segnali di apertura da parte del Governo e che la Giunta Regionale dichiari la propria disponibilità a modificare la Legge affinché attraverso l'assegnazione diretta del servizio all'ATC, lo stesso non sia privatizzato.

14/01/2004
p. RdB/CUB Massimo Betti

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