29/03/2004: Da due giorni violenze sui rom davanti alla casa di via adda


Storie di ordinaria repressione razzista

Ieri, sabato 27 marzo, ore 13
Una pattuglia dei carabinieri chiede i documenti ad un rom occupante di via Adda, nei pressi della casa.
Lui gli mostra la richiesta di asilo politico, loro gliela strappano.
Allora interviene una ragazza di 25 anni, anch'essa occupante, per chiedere spiegazioni. Allora i carabinieri la aggrediscono, la insultano, la ammanettano, le sbattono la faccia contro il cofano della macchina.
Ma gli abitanti di via Adda vedono ed escono, vanno in soccorso dei due loro compagni. I carabinieri hanno paura e scappano riuscendo a portare con loro il rom, ma "dimenticando" la ragazza ammanettata.
Le prove sono in via Adda, sia il rom, sia la ragazza rumena che le manette, comprensive di chiavi; sì, perché, nel frattempo, i carabinieri ce le hanno consegnate nel tentativo di ottenere indietro le manette e mettere tutto a tacere.
Ma il consiglio di via Adda ha deciso che le prove dell’accaduto rimanevano in via Adda.
I carabinieri se ne sono andati e, da allora, non si sono fatti più vivi.

Oggi, domenica 28 marzo, ore 14,30
Questa volta è una pattuglia di polizia ad agire. Due ragazzi di 14 anni vengono fermati davanti alla casa. Loro dice che i documenti sono in casa con i genitori e si rifiutano di seguire i poliziotti in centrale.
La polizia allora cercano di prenderli con la forza e portarli via, spuntano di nuovo le manette. E di nuovo le botte. Quando le donne di via Adda e tutti gli abitanti escono a soccorrere il minore, il poliziotto, con la testa del ragazzo sotto lo scarpone, spara due colpi di pistola.
Dopodiché la scena sembra la stessa del giorno prima: i poliziotti se ne vanno e, sembra incredibile, lasciano sul campo ancora le manette, i bossoli dei due colpi sparati. I minori sono tuttora in ospedale.
Non ci credete?
Per il momento aggiungiamo solo che siete tutti invitati alla conferenza stampa–assemblea di domani pomeriggio, alle ore 17, davanti alla casa occupata (dove parleranno le testimonianze umane e non solo)
e al presidio di martedì pomeriggio, a partire dalle 18, perché in pochi o in tanti, crediamo che sia giusto schierarsi con questa lotta, dicendo NO a questa schifosa violenza, e SI al diritto ad una casa per tutti, contro ogni tipo di razzismo.
Abbiamo occupato via Adda proprio per questo.

Il consiglio di via Adda
Milano 28 marzo 2004, ore 21



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