26/04/2004: Notizie dalla lotta di classe Aprile 2004


Unire quello che il capitalismo divide.
01 aprile 2004
PALMERA: LICENZIA 70 GIOVANI http://www.unionesarda.it/
Settanta giovani fra qualche giorno si troveranno sulla strada. I vertici dell’azienda non hanno mostrato alcuna disponibilità a Cgil Cisl e Uil nell’incontro tenutosi l’altro ieri nella sede di Confindustria. Ragion per cui i sindacati, sin da ieri mattina, al termine di una riunione congiunta, hanno scritto una lettera per invitare la controparte a un ripensamento e a una riflessione più approfondita. Il documento è stato affisso in una bacheca dello stabilimento perché tutti sappiano quale sia l’attuale clima. Intanto, per oggi, sono previste due distinte assemblee dei lavoratori (una alle 11 e l’altra alle 15, durante i turni) per discutere di una situazione che sembra senza via d’uscita. E non si esclude che fra qualche giorno si possa arrivare a un clamoroso sciopero. Al momento non si intravedono alternative. Il mancato rinnovo del contratto di formazione lavoro per i settanta giovani è un preoccupante campanello d’allarme, soprattutto in prospettiva. Nessuno dimentica che il prossimo anno scadranno i contratti per altri duecento dipendenti e le previsioni attuali non possono non essere improntate al pessimismo. In ambienti vicini a Palmera si sussurra che le difficoltà momentanee sono destinate a protrarsi nel tempo con conseguenze ora inimmaginabili. È un altro dei motivi per cui i sindacati pretendono la massima chiarezza. In ballo, oltre al futuro di centinaia di lavoratori, c’è un pezzo di storia industriale che non appartiene solo a Olbia o alla Sardegna.

DALMINE: CASSA INTEGRAZIONE STRAORDINARIA http://www.ecodibergamo.it/
La vertenza per gli esuberi fra i colletti bianchi della Dalmine farà un passaggio al ministero del Lavoro per verificare la possibilità di ricorrere alla cassa integrazione straordinaria, in alternativa alla mobilità, prospettata in un primo tempo come unica strada al momento percorribile dal punto di vista tecnico. A sostegno delle trattative, ieri gli impiegati hanno fatto sciopero: quattro ore all'inizio della giornata. Nei prossimi giorni i rappresentanti sindacali degli impiegati terranno una serie di incontri nelle singole aree interessate alla ristrutturazione al fine di accertare l'entità del fenomeno. I 136 esuberi, di cui 125 impiegati e 11 operai dei servizi generali, sono stati individuati infatti nelle aree "supply chain", ovvero la catena che si occupa di seguire gli ordini; l'amministrazione finanza, il commerciale, l'area informatica e i servizi generali. Agli incontri con i dipendenti seguirà una riunione tecnica con le direzioni delle aree per una verifica conclusiva.

SANITA': PROTESTA NEL VENETO http://www.leggonline.it/
Ieri la protesta davanti agli ospedali di Mestre, Padova, Vicenza e di tutto il Veneto. Oggi alle 11, la manifestazione davanti a Palazzo Balbi: i lavoratori della sanità sono mobilitati dopo che, a sorpresa, la Corte dei Conti ha bloccato l’approvazione del nuovo contratto siglato lo scorso dicembre. I dubbi riguardano le garanzie di copertura degli aumenti da 109 euro. Cgil, Cisl e Uil del pubblico impiego hanno chiesto un incontro urgente col governo.

SANITA': PROTESTE IN CAMPANIA http://www.lacittadisalerno.quotidianiespresso.it/
Sanità nel caos. Se il comparto degli operatori delle strutture private hanno effettuato una serrata nei giorni di martedì e mercoledì, ieri sono scesi in piazza anche i dipendenti della sanità pubblica. All'ospedale di San Leonardo, un cospicuo gruppo di medici ed infermieri ha stazionato nell'atrio della palazzina dell'amministrazione per effettuare un sit-in di protesta, con il supporto delle organizzazioni sindacali che hanno chiesto un incontro urgente a sindaco, prefetto e questore, per risolvere alcuni gravi problemi e ridefinire un settore in crisi economica ed organizzativa. Nel mirino dei lavoratori e dei sindacati, in particolare, la decisione assunta pochi giorni fa dalla Corte dei Conti di bocciare il contratto nazionale della sanità, documento fondamentale atteso da tutti i dipendenti del settore da ben tre anni. E' un attacco a tutti i lavoratori che vedono il loro stipendio eroso sempre di più, è un attacco a quanti aspettano il rinnovo del contratto per vedere rispettati i loro diritti, alla sanità pubblica, perchè genera sfiducia e cristallizza la scarsità delle risorse, ed ai contratti nazionali, perchè si corre il rischio di creare sperequazioni tra Regioni ''ricche'' e Regioni ''povere''. Annunciato che a partire da venerdì effettuerà per ventiquattro ore lo sciopero della fame per protestare contro la mobilità interna che ha toccato il personale ausiliario dell'ex impresa di pulizia dell'ospedale di San Leonardo. I lavoratori in questione, ieri mattina, avevano chiesto un incontro a Pirozzi teso a garantire il diritto di parità di trattamento, attuando la procedura di mobilità. Il manager si sarebbe rifiutato di incontrare i lavoratori, preoccupati per il loro futuro. Di qui la scelta di protestare attraverso uno sciopero della fame.


02 aprile 2004
PIGNA: 45 ESUBERI http://www.ecodibergamo.it/
La Cartiere Paolo Pigna ha dichiarato 45 esuberi fra gli impiegati. L'intenzione dell'azienda è ricorrere alla procedura di mobilità. Già nei prossimi giorni, ricevuto il piano dettagliato della società, i sindacati apriranno il confronto con i lavoratori convocando le assemblee e valutando le opzioni a disposizione per cercare di ridurre il numero delle persone coinvolte e di utilizzare strumenti diversi dalla mobilità, come potrebbe essere la cassa integrazione straordinaria. Il confronto con l'azienda riprenderà a metà mese. I tagli interessano all'incirca il 30% del personale impiegatizio, che comprende in tutto più di 150 dipendenti. L'organico totale di Alzano è di circa 400 unità, quello di gruppo supera le 800 persone. La distribuzione esatta degli esuberi sia per sedi dell'azienda sia per settori, dall'amministrativo al commerciale, sarà illustrata nei prossimi giorni e sarà oggetto di trattativa, per cui nei dettagli il quadro potrà cambiare nel corso del confronto. Secondo le prime informazioni, comunque, la parte più significativa degli esuberi, si parla di una trentina, riguarda la Cartiera di Alzano. Gli altri dovrebbero coinvolgere lo stabilimento di Tolmezzo e la Rilecart, sempre di Alzano. Nel 2003 la Pigna aveva venduto alla Siram, filiale italiana del gruppo francese Dalkia, la centrale di cogenerazione costruita ad Alzano. Il disimpegno dal settore dell'energia era stato annunciato da tempo per concentrarsi sul «core business» dell'azienda e faceva parte del riassetto complessivo del gruppo. Grazie anche a questa operazione straordinaria, il bilancio 2003, che sarà approvato a giugno, chiuderà in utile.

PLATI ELETTROFORNITURE: 8 SETTIMANE DI CIG http://www.ecodibergamo.it/
Accordo sindacale raggiunto alla Plati Elettroforniture Spa di Madone (elettroforniture, cablature elettriche ed elettroniche) per l'attivazione di 8 settimane di cassa integrazione ordinaria richiesta per un massimo di 50 lavoratori (circa 190 i dipendenti in forza), a partire dal 5 aprile. La Plati intende procedere su due linee strategiche: la delocalizzazione delle produzioni a basso contenuto tecnologico (il gruppo Plati realizza 52,7 milioni di fatturato consolidato - secondo le prime stime sul 2003 - contando sull'apporto di 1.100 dipendenti operativo anche nelle controllate presenti in Messico, Polonia, Ungheria e le 2 joint-venture in Cina) e la realizzazione di nuovi investimenti su Madone (circa 2 milioni di euro) dove saranno sviluppati prodotti innovativi e di alto contenuto tecnologico.


03 aprile 2004
SUN ANNUNCIA 3.300 ESUBERI http://www.ilmanifesto.it/
Nonostante l'imprevisto incasso di oltre un miliardo e mezzo da Microsoft, Sun taglierà 3.300 posti di lavoro, il 10% della sua forza lavoro. La società ha spiegato gli esuberi con le perdite accumulate nell'ultimo anno e mezzo: 3,84 mld di dollari. La società ha inoltre nominato presidente Jonathan Schwartz e annunciato perdite di oltre 800 milioni di dollari nel trimestre in corso.

ISMESI: OCCUPATA LA FABBRICA http://www.ilmanifesto.it/
Gli operai dello stabilimento Ismesi di Carini (PA) hanno occupato la fabbrica, per tentare di contrastare la decisione del gruppo Ansaldo-Breda di chiudere lo stabilimento per otto mesi, mandando i 163 lavoratori in cassa integrazione a zero ore a partire da lunedì prossimo e fino al 31 dicembre. Un gesto contro Finmeccanica, azionista di Ansaldo-Breda e il ministero delle attività produttive che stanno avallando un'operazione oscura che ha l'obiettivo di dismettere e svendere una delle più grandi fabbriche d'Europa, ridotta negli ultimi undici anni ai minimi termini, con un organico al di sotto delle capacità produttive per un sito industriale che potrebbe occupare almeno 800 addetti. Dietro la Cigs si cela il preliminare di vendita che Ansaldo-Breda ha firmato con l'imprenditore di Arezzo Piero Mancini, che attraverso la Keller Elettromeccanica di Villa Cidro (Cagliari) si prepara a mettere le mani su buona parte dell'area e di alcuni capannoni con lo scopo di trasferire a Carini la produzione e i lavoratori della ex Keller di Palermo, fabbrica di materiale rotabile acquisita 18 mesi fa e mai riaperta con i 230 operai da sette mesi senza salario né indennità di Cigs. Il vero obiettivo di Mancini è liberare l'area dell'ex Keller, rilevata per circa 4 milioni di euro, e attendere il cambio di destinazione d'uso, da industriale a commerciale, che farebbe lievitare il prezzo a circa 320 milioni di euro. Proprio per impedire la speculazione edilizia, la prossima settimana i legali dei sindacati presenteranno alla procura di Palermo un esposto contro Mancini e la Keller sarda per non aver rispettato gli adempimenti della Prodi bis, alla quale l'ex Keller è sottoposta fino al prossimo settembre.


05 aprile 2004
BACINO SALERNO 3: 21 LICENZIAMENTI http://www.salernonotizie.it/
Il Consorzio di Bacino SA 3, con sede a Camerino di San Rufo, ha inviato otto avvisi di pre-licenziamento ad altrettanti operai impiegati in diversi settori del servizio del ciclo integrato dei rifiuti gestito dall’Ente Consortile. Questi si sommano ai 13 inviati agli operai del Bacino SA 3 nei giorni scorsi. Martedì 6 aprile alle ore 11,00 presso la Prefettura di Salerno si terrà un incontro per discutere della situazione lavorativa dei 21 operai del Consorzio che hanno ricevuto gli avvisi.

SANITA': PROTESTE A SALERNO http://www.salernonotizie.it/
Non trova sbocchi la vertenza degli operatori della Sanità che chiedono il rinnovo del contratto Nazionale scaduto ormai da tre anni. Nuova protesta sotto i portici della Prefettura per manifestare contro l’immobilismo delle istituzioni preposte a sbloccare la situazione.


06 aprile 2004
ALIMONTI: MOBILITA' PER 40 http://www.ecodibergamo.it/
Vertice sindacale ieri per la Alimonti Spa di Covo. La società specializzata nella lavorazione di marmo e graniti che ad inizio marzo (dopo le difficoltà denunciate a febbraio con un accordo sindacale per la messa in cassa integrazione sraordinaria di tutti i lavoratori per un anno) ha visto accolta dal Tribunale di Bergamo la richiesta di concordato preventivo sulla base di una situazone patrimoniale pari a circa 23 milioni di attività e a circa 26,4 milioni di passività. L'azienda parrebbe intenzionata a chiedere l'apertura della mobilità per i 40 lavoratori ancora in forza. Dei 60 lavoratori alle dipendenze a metà febbraio (quando si arrivò all'accordo per la Cig straordinaria) una ventina nel frattempo (considerato che dall'inizio di marzo l'attività si è fermata definitivamente) ha lasciato l'azienda trovando una nuova occupazione. Quest'oggi nuova assemblea di fabbrica per valutare, insieme ai lavoratori, la situazione. Un nuovo appuntamento tra i delegati sindacali e gli organismi della procedura avverrà nelle prossime settimane.

COOPERATIVE GRUPPO AMADORI http://www.ecodibergamo.it/
Più di quattro ore di trattative ieri negli uffici della Regione Lombardia per le due procedure di mobilità aperte alla Gesco Consorzio cooperativo e alla Co.A.B. (Cooperativa avicola bergamasca) di Lallio, entrambe realtà del gruppo Amadori. Alla fine l'intesa è stata raggiunta in extremis, dal momento che ieri era l'ultima occasione utile per arrivare a una gestione concordata delle procedure, dopodiché sarebbero scattati i licenziamenti. La mobilità, che interessa nove impiegati, sette di Gesco e due di Co.A.B., diventerà operativa entro fine mese. Con gli accordi di ieri si è conclusa tutta la vertenza con il gruppo Amadori. Un primo capitolo si era chiuso già all'inizio di marzo con l'accordo per la messa in mobilità di sei degli otto addetti del mangimificio di Urgnano e il ricollocamento degli altri due dipendenti all'interno degli stabilimenti del gruppo. Il mangimificio cessa così il suo servizio, in seguito alla decisione della società di accentrare l'attività nella sede di Brescia.

VITARI: ESUBERI http://www.ecodibergamo.it/
Gli esuberi alla Vitari (macchine per la lavorazione dei fili metallici) finiscono sul tavolo del ministero del Lavoro. L'obiettivo è verificare se esistono le condizioni per ricorrere alla cassa integrazione straordinaria anziché alla mobilità. La vertenza si è aperta in seguito all'annuncio da parte della Eurolls di Udine, gruppo da 200 persone, nuovo partner al 51% dell'azienda di Valbrembo, che ha dichiarato la necessità di procedere a una ristrutturazione che comporta una quarantina di esuberi su un totale di 61 dipendenti.

NETTURBINI DELL'ASIA IN LOTTA http://ilmattino.caltanet.it/
I lavoratori dell'Asia (Benevento) hanno ieri tenuto assemblee sia in mattinata che nel pomeriggio. Una di queste assemblee è stata tenuta presso la sede dell’Asia in via delle Puglie, una sorta d’occupazione simbolica dei locali per il tempo in cui è durato il confronto con i vertici dell’azienda. I dipendenti denunciano in una nota sindacale, firmata da Cgil, Cisl, Uil e Cub, che da circa un mese, "devono far fronte all’emergenza rifiuti senza idonei strumenti per la raccolta di tonnellate di sacchetti ammucchiati in strada". Nei giorni scorsi c’erano stati incontri con il Consiglio di Amministrazione, il direttore e i rappresentanti del Comune e si era concordato che sarebbero stati messi a disposizione guanti, mascherine, stivali e pale nonché ruspe e camion per raccogliere i rifiuti. Secondo i sindacati questi accordi, però, non sono stati mantenuti e i lavoratori sono stati costretti tra venerdì e sabato scorsi, a raccogliere, ancora una volta, con le mani o al massimo con qualche pala centinaia di tonnellate di materiali in putrefazione.

FIAT DI POMIGLIANO: OPERAI "IN LIBERTA'" DOPO UNO SCIOPERO IMPROVVISO http://ilmattino.caltanet.it/
Uno sciopero improvviso scoppiato nel reparto montaggio della fabbrica ha scatenato le ire della Fiat che inaspettatamente ha messo in libertà tutti i dipendenti per due turni lavorativi. Quindi per quasi tutta la giornata, lo stabilimento dell'Alfa Romeo non ha prodotto neanche un'automobile. Secondo i sindacati il clima che si sta instaurando in questi giorni nello stabilimento più importante del Mezzogiorno induce a pensare che molto probabilmente la Fiat sta pensando di disimpegnarsi rispetto agli accordi sottoscritti con il sindacato. Il fatto stesso che sono gia diverse volte che a fronte di uno sciopero indetto dal sindacato questa azienda anziché confrontarsi preferisce adottare il metodo di mettere i lavoratori in libertà questa condizione non può rappresentare sicuramente un punto di dialogo con il sindacato. La Fiat sta tentando di mettere i lavoratori giovani contro i meno giovani. Intanto, a Mirafiori dal 13 al 17 aprile 3.500 lavoratori delle linee di produzione di Punto e Idea andranno in cassa integrazione, a causa del mancato arrivo di motori diesel dalla Polonia. Ed è ripresa, di contro, la produzione a Termini Imerese della Punto restyling, dopo una settimana di «cassa» dovuta al calo di richieste. Ma come è già programmato, la produzione tornerà a fermarsi dal 26 aprile al 2 maggio.

IRISBUS: 800 IN CIG http://www.denaro.it/
E’ cominciata ieri la cassa integrazione per 800 lavoratori dell’Irisbus di Flumeri (Avellino). Uno stop che si protrarrà fino al 16 aprile e che riguarda la maggior parte dell’organico composto da 1100 unità. Intanto però è stato siglato nei giorni scorsi un accordo tra il management dell’Irisbus e la Corea per la fornitura di venti autobus doppi. Si tratta di mezzi urbani che sono stati richiesti come veicoli base e senza alcun accessorio sofisticato. L’ordinazione prevede l’esportazione di venti autobus doppi, di diciotto metri di lunghezza, alimentati a metano, Il costo finale di ogni mezzo, modello 491 di colore giallo, si aggira intorno ai 250 mila euro.

ATICARTA: CIG http://www.ladige.it/
I lavoratori dell'Aticarta non ce la fanno più. Non ce la fanno più ad aspettare risposte che non arrivano, a chiedere incontri che non si fanno. Le uniche certezze che hanno sono quelle amare: da ieri tutti in cassa integrazione ordinaria per due settimane. Poi, al termine di questi quindici giorni di stop, in fabbrica ci torneranno solo in venti. Non solo, la cassa ordinaria, partita il 9 febbraio, scadrà l´8 maggio. E dopo? La fabbrica che fa parte del Gruppo Europoligrafico controllato dalla Reno De Medici è senza lavoro. Ma anche su questo non c'è chiarezza. La scorsa settimana, Robert Gallo, il responsabile dei rapporti esterni della Bat, la multinazionale inglese che ha acquistato l'Eti, ha detto invece che le commesse all'Aticarta vanno avanti come da contratto. Contratto che scadrà a fine anno e sul quale l'Ati ha un diritto per prorogarlo per tutto il 2005. Quindi cosa sta succedendo? Un brutto clima e un sospetto: a settembre scadono i tre anni durante i quali l'azienda, in base alla privatizzazione, deve mantenere i livelli occupazionali. Dopo ha le mani libere e i lavoratori si aspettano il peggio. D'altra parte, quello che Gallo ha detto la scorsa settimana basta e avanza per non stare tranquilli. La Bat è disposta a rinnovare il contratto ma non ai prezzi attuali (il 30% in più rispetto alla media europea), chiede una riduzione delle forniture e investimenti sulla tecnologia e la qualità. Quindi i tagli di manodopera sarebbero comunque inevitabili. A tutto ciò va aggiunta la «botta» della Philip Morris che ha lasciato l´Italia per andare a produrre in Olanda. Robert Gallo ha detto che il vero colpo all´Aticarta è venuto proprio dalla multinazionale americana perché, a suo dire, la quota maggiore di lavoro veniva proprio da lì. I lavoratori negano, dicono che era l'Eti, oggi Bat, il maggior cliente con il 65% della produzione.

AMCOR: 63 LICENZIAMENTI IN VISTA http://ilmessaggero.caltanet.it/
Domani ad Ancona si decide della sorte dei 63 dipendenti dell'Amcor di Ascoli per i quali l'azienda ha aperto una procedura di mobilità che scade fra una settimana circa. Negli incontri che si sono susseguiti finora (in settanta giorni) a livello locale, regionale e ministeriali sono stati fatti tanti ragionamenti che non hanno lasciato traccia: il management vuole chiudere lo stabilimento. Punto. E i tempi per firmare un accordo che possa salvare i posti di lavoro e il reddito di altrettante famiglie diventano sempre più stretti. Per dare maggiore forza all'incontro le maestranze attenderanno l'esito in strada, con la speranza che possa rendersi necessaria una loro consultazione immediata per concludere in modo positivo la dura vertenza. Se ci dovesse essere ancora una volta fumata nera la reazione non mancherà. Gli operai hanno già dichiarato che sono anche pronti ad un'assemblea permanente in fabbrica per impedire che questa chiuda o magari che vengano portati via i macchinari.

LSU IN SCIOPERO DELLA FAME http://ilmessaggero.caltanet.it/
Continua lo sciopero della fame degli ex Lsu della Val Vibrata (Abruzzo) che ieri mattina hanno spostato la loro protesta davanti alla sede provinciale. Una protesta che continua da anni e che affonda le radici nell’uso e nell’abuso che si sta facendo del "pacchetto Treu". I cosiddetti lavori precari, a tempo determinato, stanno portando alla precarizzazione la vita dei lavoratori. A pagarne le spese sono soprattutto i giovani e le donne, messi al margine e nella condizione di non poter pianificare progetti di vita per il futuro. Il portavoce degli ex Lsu, Settimio Ferranti, si è dichiarato pronto a continuare su questa linea d’azione fino a quando non si avrà un’intervento attivo da parte delle istituzioni. Ferranti ha ribadito: "Spetta a loro portare avanti progetti e programmazioni di riqualificazione. C’è troppa indifferenza e scarso senso civico". Questa mattina continueranno la protesta davanti alla sede del consiglio regionale, dove verrà messo al voto il loro emendamento da inserire nella finanziaria 2004, che prevede uno stanziamento di 9 milioni di euro per la formazione, l’orientamento e il reintegro professionale.

LEGNANO TINTI E LEGNANO TRE: 13 SETTIMANE DI CIG http://www.giornaledibrescia.it/
Tredici settimane di cassa integrazione ordinaria per la Legnano Tinti e la Legnano Tre di Cividate Camuno. Dei 140 lavoratori in carico alle due unità produttive, fino a luglio ne lavoreranno una trentina (a rotazione). L’accordo completa l’utilizzo delle ore di integrazione che già coinvolge la metà dei 60 addetti della Legnano Due (il terzo sito del gruppo a Cividate Camuno). Lavora a pieno ritmo, per ora, la Montalto di Paratico che appartiene alla stessa holding. Le motivazioni che hanno portato al confronto con il sindacato dal quale è nato l’accordo per la cig, fanno riferimento alla difficile situazione nella quale versa il tessile.

LUCK: 123 SENZA LAVORO http://www.gazzettino.it/
Entro un paio di mesi la Luck Tessuti Srl di Verona chiuderà definitivamente i battenti. Rimarranno in funzione soltanto lo spaccio per la vendita al dettaglio ed il centralino. Nei prossimi giorni sarà avviato l'iter di messa in mobilità dell'intero organico dello stabilimento di via Ca' Mignola Vecchia. Sono complessivamente 123 i posti di lavoro a rischio. Sono esclusi dalla procedura sia i dirigenti che i dipendenti assunti con contratti di formazione. Otto operai rimarranno invece in organico sino alla fine dell'anno. Dovranno garantire le operazioni di svuotamento del magazzino. Altri colleghi hanno già presentato le dimissioni nei giorni scorsi. Nel solo 2003 l'azienda badiese, specializzata nella tessitura e nella tintoria di tessuti per abiti da uomo, ha accumulato un passivo di tre milioni e mezzo di euro. Un altro milione di euro è sfumato nel primo trimestre di quest'anno. Oggi le organizzazioni sindacali riuniranno i lavoratori in assemblea per studiare le iniziative di lotta.

ASL1 DI PALERMO: LAVORATORI SENZA STIPENDIO http://www.lasicilia.it/
Non hanno ancora avuto accreditato lo stipendio di marzo i dipendenti dell'ASL 1 e sono in stato di agitazione. Il ritardo, oltre alle evidenti difficoltà denunciate dal personale, desta preoccupazione per "le strani voci che circolano", come è riportato da una lettera che la Cgil, a firma del segretario generale Giuseppe Contino, inviata al Direttore Generale e al Direttore Amministrativo dell'Azienda. Il sindacato chiede un chiarimento al fine di rassicurare i lavoratori e allontanare ogni preoccupazione.

SOCIMI: LAVORATORI IN SCIOPERO DELLA FAME http://www.lasicilia.it/
Una manifestazione davanti ai cancelli della Sasol Italy ha avuto ancora come protagonisti gli ex dipendenti della Socimi, ditta metalmeccanica che operava nell'ambito della zona industriale prima di essere liquidata. Attendevano un occupazione che era stata loro promessa circa un mese fa, ma si ritrovano sempre senza un lavoro e sono piombati nella totale disperazione. Sono oltre 20 gli operai metalmeccanici attualmente non occupati molti dei quali vogliono riprendere lo sciopero della fame.


07 aprile 2004
CARBOSULCIS: LAVORATORI IN ESUBERO http://www.unionesarda.it/
La cura dimagrante è drastica: più carbone, meno minatori. La Carbosulcis presenta il nuovo piano industriale per rimettere in moto le miniere del Sulcis ma i sindacati scoprono che ci potrebbe essere un effetto collaterale: il dimagrimento degli organici. La società ha fatto i conti e, per una miniera che viaggi al minimo, avanzano circa 200 dipendenti. Per estratte il carbone, infatti, basterebbero 400 addetti tra minatori, operai, tecnici e impiegati. Attualmente i dipendenti della Carbosulcis, che appartiene alla Regione, sono 589. I sindacati non accetteranno neppure l’ipotesi che i minatori in esubero possano essere adibiti a mansioni parcheggio oppure avviati a corsi di riqualificazione.

ALCOA-PROGEMA http://www.unionesarda.it/
Manifestazione di due ore ieri mattina davanti ai cancelli dello stabilimento Alcoa di Portovesme (CA). A protestare davanti ai cancelli dello stabilimento che si occupa della lavorazione dell’allumina una decina di ex lavoratori della Nuova impianti oggi dipendenti della Progema. L’azienda non ha dato la liquidazione prevista nel caso di un passaggio da un’impresa all’altra perché non avrebbe soldi, e questo perché avrebbe impiegato buona parte delle risorse per il pagamento del premio produzione erogato nel 2003. Circostanza respinta al mittente dai lavoratori che in tarda mattinata hanno chiesto un incontro ai vertici delle imprese committenti e alle organizzazioni sindacali.

PALMAS CAVE http://www.unionesarda.it/
Ieri hanno proclamato lo stato di agitazione e manifestato davanti i cancelli della cava. Questa mattina alle 10 incontreranno invece gli amministratori comunali. Continuano le iniziative degli operai della Palmas Cave di Sant’Antioco (CA) nell’attesa degli incontri tra assessorato all’industria, Sigma Investe sindacati Regione, previsti dal 15 aprile prossimo, che con la privatizzazione aziendale dovranno tracciare anche il futuro delle maestranze. Gli operai della Palmas Ceve stanno vivendo una vicenda già vissuta ai tempi della ex Sardamag da dove sono approdati dopo anni di mobilità e di lotte. Per il momento hanno vinto la battaglia del salario garantito sino a maggio grazie all’impegno del presidente della Regione che ha autorizzato la Sigma Invest al prelievo bancario di un milione di euro per i salari. Ma all’orizzonte rimangono le nubi dell’incertezza che gli 86 operai sperano di dissipare dopo gli incontri in programma a Cagliari.

CARTIERA DI ARBATAX: OPERAI SENZA STIPENDIO http://www.unionesarda.it/
Non vedono una lira da due mesi. Lo stipendio di febbraio e marzo resta ancora una chimera. Davanti ai quarantuno operai impegnati nelle manutenzioni alla Cartiera di Arbatax rischia di materializzarsi lo spettro di una Pasqua al verde. Nell’uovo potrebbe esserci la sorpresa di un accredito dell’ultimora, ma vista l’aria che tira non sembra lecito alimentare il vento dell’ottimismo. Impegnati a fronteggiare il rischio di un fallimento in Piemonte, i vertici della Nebiolo Printech, società che, attraverso la Girasole spa, ha acquisito la fabbrica ogliastrina, sta cercando di recuperare crediti per pagare i salari alle maestranze di Arbatax, ma non è detto che ci riesca entro questa settimana. La situazione è drammatica. Da lunedì non lavorano più i sei guardiani che garantivano il servizio di custodia dello stabilimento. Girasole non li ha pagati collocandoli momentaneamente in ferie. Loro, per tutta risposta, l’altro ieri a mezzogiorno hanno levato le tende. E ora a fare da portinai sono gli stessi operai della Cartiera.

SANITA': A MESTRE INFERMIERI IN CORTEO http://www.leggonline.it/
I lavoratori della sanità e i sindacati di settore Cgil, Cisl e Uil protestano contro la bocciatura da parte della Corte dei Conti del nuovo contratto, che concede aumenti medi di circa 109 euro. Ma la magistratura contabile ha ritenuto insufficiente la copertura, e i dipendenti sono entrati in agitazione. Ieri alle 10, gli infermieri sono usciti dall’ospedale in abiti da lavoro e, imbracciate le bandiere, hanno cominciato a passeggiare in circolo sulle strisce pedonali dell’incrocio. Volantinaggi davanti agli ospedali di Venezia e Mestre, assemblee e nuove manifestazioni sono previsti anche nei prossimi giorni.


09 aprile 2004
FRANCIA: LAVORATORI ENERGIA CONTRO LE PRIVATIZZAZIONI http://www.ilmanifesto.it/
I dipendenti di Edf (l'Enel francese) e di Gdf (gas) hanno scioperato in massa. Una mobilitazione che ha fatto registrare il 75% delle adesioni secondo i sindacati e il 50% secondo la direzione. Motivo dello sciopero: la minaccia di privatizzazione. "Volete i prezzi bassi francesi, la mancanza di sicurezza inglese o la candela della Califonia?", ha chiesto alla cittadinanza il corteo parigino. Manifestazioni importanti ci sono state anche in altre città, con tanto di azioni spettacolari: la luce è saltata, per esempio, nella notte di mercoledì dalle 21 alle 6 del mattino nelle strade dei centri storici di Lille, Roubaix, Tourcoing e Wasquehal, mentre in altre zone è stata mantenuta la tariffa notturna, più bassa, anche di giorno. Elettricità tagliata anche ieri pomeriggio al castello di Versailles, dove i turisti sono stati evacuati. I dipendenti di Edf-Gdf protestano contro la minaccia di una prossima privatizzazione. Il neo-ministro delle finanze, Nicolas Sarkozy, va con i piedi di piombo, ma il messaggio che ha fatto passare in parlamento è chiaro: il nuovo governo Raffarin procederà a una serie di privatizzazioni, per migliorare i conti pubblici, che hanno accumulato 980 miliardi di euro di debito (che superaranno i mille alla fine di quest'anno, cioè il 67% del pil), mentre il deficit corre sul 4%. Sulla lista delle prossime privatizzazioni c'è il costruttore aeronautico Snecma, una nuova tranche di France Telecom, una parte di Air France (dopo la fusione con Klm). Per EF, comunque, è già previsto il cambiamento di statuto della società elettrica. Per far digerire meglio la pillola, ieri, il governo ha promesso un intervento a favore delle famiglie più povere: secondo Raffarin, 600mila falmiglie potranno pagare il 30-50% in meno della bolletta sui primi 100 kilowatt al mese. Il corteo parigino era aperto da un grande striscione: "Tutti assieme per il servizio pubblico, gas ed eletricità: un diritto per tutti, non all'apertura di capitale". Per Force ouvrière, lo sciopero e i cortei di ieri di ieri sono "un punto di partenza di una mobilitazione più ampia che potrebbe estendersi alle altre imprese privatizzabili".

GANDALF: MOBILITA' PER 130 http://www.ecodibergamo.it/
I 130 lavoratori licenziati dalla compagnia aerea Gandalf possono iscriversi alle liste di mobilità. Il giudice delegato della procedura di fallimento di Parma Pasquale Liccardo ha riconosciuto infatti che le lettere di licenziamento individuali recapitate dalla società devono essere interpretate come espressione di un licenziamento collettivo. Sulla base di questo principio, dunque, i dipendenti, che per la maggior parte sono di Bergamo, potranno iscriversi alle liste di mobilità, pur non ricevendo alcuna indennità, non prevista nel settore dei trasporti. La sola iscrizione, produrrà sgravi per le aziende che procedono ad assunzioni da questi elenchi. Ma per i lavoratori? La Gandalf Store & Services, invece, che era controllata al 100% da Gandalf e si occupava dei servizi di handling (assistenza a terra dei passeggeri, non è stata interessata dalla procedura di fallimento e per i quindici dipendenti licenziati a far data dal 31 marzo dovranno essere seguite le normali vie sindacali per ottenere il riconoscimento delle mensilità arretrate e delle altre competenze spettanti. Quanto all'ipotesi di un'assunzione dei dipendenti Gandalf da parte di Alitalia Express, la controllata di Alitalia che ha rilevato la compagnia aerea, i sindacalisti hanno già chiesto di avere un incontro con la nuova società per verificare la possibilità di ricollocare almeno una parte del personale.

PIGNA: PRONTA LA PROTESTA CONTRO I LICENZIAMENTI http://www.ecodibergamo.it/
È stata formalizzata in questi giorni l'apertura della mobilità alla Cartiere Paolo Pigna di Alzano e i lavoratori si preparano a forme di protesta. I sindacati hanno ricevuto ieri la comunicazione ufficiale che indica l'avvio della procedura per 35 impiegati su 120 dell'unità di cartiera e cartotecnica di Alzano, cinque in più rispetto ai trenta che erano stati prospettati nelle prime indicazioni informali. Non si hanno notizie, per ora, sugli altri esuberi, individuati sempre fra i "colletti bianchi", che dovrebbero coinvolgere lo stabilimento di Tolmezzo e la Rilecart di Alzano e che porterebbero il totale, secondo quanto era stato preannunciato dall'azienda, a 45 dipendenti. Ieri ad Alzano si è svolta un'assemblea degli impiegati: i lavoratori vogliono avere il quadro di un piano industriale complessivo per capire le ragioni della riorganizzazione e quali prospettive di consolidamento e sviluppo ci sono per l'azienda. Il timore emerso in assemblea è che se questa riduzione di personale risponde solo a una necessità di taglio dei costi il problema possa riproporsi anche in futuro. Gli impiegati hanno dato quindi ai sindacalisti il mandato di chiedere all'azienda, nell'incontro fissato per giovedì prossimo, un piano complessivo. Il giorno precedente, mercoledì, a sostegno delle trattative ci sarà probabilmente uno sciopero di due ore con presidio ai cancelli dell'azienda. La protesta dovrebbe coinvolgere tutto il personale proprio perché la preoccupazione emersa ieri in assemblea riguarda non solo il problema contingente degli esuberi fra gli impiegati, ma tutta la struttura.


13 aprile 2004
COMUNE DI CALTAGIRONE: ARRETRATI AI DIPENDENTI http://www.lasicilia.it/
Prima schiarita nella problematica riguardante il pagamento degli arretrati ai dipendenti in servizio al Comune di Caltagirone: con gli stipendi di giugno saranno corrisposte le somme dovute. Alla base della vertenza il saldo degli arretrati del biennio 2002 e 2003. Ecco le voci della discussione nei dettagli: pianificazione, fondo trattamenti accessori anno 2004, incarichi di mansioni superiori e modifica del regolamento sui concorsi interni. Ecco l'analisi fornita da un sindacato. L'assemblea dei dipendenti pur non trovandosi d'accordo sulle precedenti soluzioni adottate, ha accolto quasi a maggioranza le proposte dell'Amministrazione. Il personale dipendente aveva dapprima richiesto il saldo delle spettanze a aprile e in un'unica soluzione. L'Amministrazione propose il pagamento dei corrispettivi dovuti in tre tranche. L'ente Comune, al termine di più riunioni, ha adesso accolto le richieste di sindacati e lavoratori, pagando loro il dovuto con gli stipendi di giugno. I dipendenti coinvolti sono 380, ai quali s'aggiungono pure i lavoratori socialmente utili Puc.

ALITALIA http://ilmattino.caltanet.it/
Parte una settimana decisiva per il destino dell’Alitalia. Il 15 aprile: in serata ci sarà il vertice tra premier, vicepremier, sottosegretario alla presidenza del Consiglio e i ministri competenti (Infrastrutture, Economia, Welfare) per dare il via libera al decreto sui requisiti di sistema del settore. Il provvedimento è ormai pronto, le risorse sono state individuate e forse già oggi e domani verrà illustrato al management della compagnia di bandiera. Nel decreto ci saranno anche provvedimenti di sostegno al reddito per circa 2.000-2.500 lavoratori del trasporto aereo, di questi 1.500 dovrebbero essere dipendenti di terra di Alitalia. In particolare, per quanto riguarda il personale della compagnia di bandiera, circa mille lavoratori andranno in cassa integrazione e in mobilità breve, per gli altri 500 dovrebbero essere messi in atto provvedimenti di formazione. Il ministero del Welfare avrebbe pensato alla costituzione di un fondo misto, Stato-Alitalia, per l’erogazione di contributi ai lavoratori vicini alla pensione fino al momento della loro uscita. Trovate le risorse anche per ridurre i diritti di sorvolo che le compagnie pagano all'Enav e le accise sul carburante GP1 (Jet fuel) per 300-400 milioni di euro.

RUSSIA: ESPLOSIONE IN MINIERA http://ilmattino.caltanet.it/
È di 47 morti il bilancio dell'incidente avvenuto sabato nella miniera Taizhina, in Russia, nel bacino carbonifero siberiano di Kemerovo. Quarantaquattro corpi sono stati già recuperati, mentre gli altri tre sono stati individuati dai soccorritori. L'incidente è avvenuto a 560 metri profondità e ha coinvolto una sessantina di minatori al lavoro in una galleria che è parzialmente crollata per una probabile esplosione di metano. Alcuni lavoratori sono stati tratti in salvo dalle squadre della protezione civile, ma fin da sabato sera i circa 200 soccorritori intervenuti hanno potuto recuperare solo cadaveri. La magistratura ha aperto un'inchiesta ipotizzando violazioni delle norme di sicurezza.

OLIIT: PROTESTA DEGLI OPERAI http://ilmessaggero.caltanet.it/
Assemblea aperta ad istituzioni e gruppi politici oggi presso lo stabilimento Oliit (ex Ixfin) a Chieti Scalo. L’hanno indetta la rappresentanza sindacale unitaria (Rsu) aziendale e le segreterie sindacali di categoria Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil, decise a coinvolgere enti locali, la Regione Abruzzo e gli esponenti più rappresentativi nella vicenda del polo elettronico di Chieti. L’iniziativa fa seguito allo sciopero di venerdì 9 aprile, quando davanti alla fabbrica di Chieti Scalo, Rsu e sindacalisti hanno illustrato la situazione (il macato pagamento degli stipendi) e manifestato le loro perplessità sull’affidabilità del gruppo Oliit che dopo aver acquisito gli stabilimenti ex Ixfin di Chieti Scalo e di Avezzano non hanno spostato di una virgola i comportamenti in atto. I 180 lavoratori, senza stipendio, e con non poche preoccupazioni per la loro sorte, hanno sollecitato anche attraverso i sindacati una convocazione delle parti presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri per un inciontro con l’on. Borghini.

OPERAIO ANAS MUORE TRAVOLTO DA UN AUTO http://www.kataweb.it/
Un operaio dell'Anas, Vincenzo Macagnino, di 62 anni, di Ugento (Lecce), è stato travolto e ucciso da un' auto stamani sulla statale che collega Gallipoli a Leuca, all'altezza dello svincolo per la frazione Gemini. L' operaio era impegnato in lavori di manutenzione lungo il ciglio della strada, quando è stato travolto da una Fiat Punto, guidata un ventiquattrenne di Casarano. Il giovane - secondo una prima ricostruzione dei fatti - ha perso il controllo del mezzo e ha invaso la corsia opposta scontrandosi con il furgone condotto da un uomo di 42 anni. Macagnino è morto durante il trasporto in ospedale; i conducenti dell' automobile e del furgone guariranno l'uno in 30 e l'altro in cinque giorni.

ILVA: SCIOPERO DOPO INFORTUNIO MORTALE http://www.kataweb.it/
Ha avuto grande successo lo sciopero di protesta organizzato questa mattina all'Ilva di Taranto dopo l'ennesimo infortunio mortale avvenuto all'interno dello stabilimento siderurgico, con la morte di un operaio del tubificio, impegnato alla cianfrinatrice. I dati Inail 2003 dicono con estrema chiarezza che in Puglia gli infortuni mortali hanno registrato un calo complessivo: dai 45.107 del 2002 ai 41.027 dello scorso anno. Ma questo non vale purtroppo per Taranto, e dunque per l'Ilva, i cui numeri continuno ad essere preocupanti, con la triste media di una morte bianca al mese. Se c'è questa controtendenza solo per il capoluogo jonico e' un segnale che deve far meditare.

PENSIONI http://www.ilmanifesto.it/
Solo una minoranza di lavoratori si dice disponibile a ritardare l'uscita dal lavoro in cambio di incentivi monetari. Non funzionano neppure i "bonus" previsti dalla riforma Maroni. Il risultato non cambia neppure se si concedesse al lavoratore la possibilità di cumulare tutta la pensione con il reddito da lavoro. E' uno dei risultati dell'ultima indagine della Banca d'Italia sui bilanci delle famiglie italiane nel 2002. Con o senza incentivi, l'87% degli intervistati per il campione di Bankitalia, non è disposto a cambiare idea a proposito della scelta di andare in pensione prima del raggiungimento dei requisiti massimi. Lo studio di Bankitalia, di cui si è parlato già nei giorni scorsi a proposito dell'aumento delle diseguaglianze sociali, rileva che tra gli occupati con più di 50 anni, il 56,1% pensa di lasciare la propria occupazione una volta raggiunta l'età massima di pensionamento, il 28,1% appena ottenuti i requisiti minimi di legge, mentre il restante 15,8% lega l'uscita dal mondo del lavoro ad altri fattori come la salute o i problemi famigliari.

14 aprile 2004
SACHS: CASSA INTEGRAZIONE (L'eco del Chisone)
Si è chiusa con il più scontato degli epiloghi, la vicenda dei dodici cassintegrati Sachs Zf che aveva diviso Alp e Fim nelle settimane scorse. L’azienda di Villar Perosa aveva fatto capire di non rivolerli al loro posto. Enrico Lanza dell’Alp, temendo licenziamenti, annunciava lotta dura. Invece nessuna lotta e nessuna contrattazione sindacale. Solo due rientri secondo gli accordi e una decina di dimissioni spontanee. Di quelle che una volta, come ha ricordato lo stesso Lanza, "si chiamavano 'spintanee' ", perché ottenute in cambio di soldi: una buona uscita concordata in privato, direttamente con i lavoratori. Al di là dei dodici, il futuro immediato dell’azienda era altrettanto prevedibile: anche dopo la cassa integrazione i problemi rimangono, i magazzini sono ancora pieni e già da questa settimana riparte una nuova cassa ordinaria, che potrebbe coinvolgere la maggior parte dei lavoratori, forse per dodici settimane. A meno di sviluppi in itinere che ne ridimensionino le proporzioni.

CARBOSULCIS: OPERAI IN MARCIA SU CAGLIARI http://www.unionesarda.it/
La miniera di carbone va salvata. Per questo, se la regione non dà i soldi, sono pronti a marciare su Cagliari e a occupare la sala della Giunta a tempo indeterminato. L’ultimatum, indirizzato al presidente della Giunta regionale e all’assessore regionale all’Industria, parte dai lavoratori della Carbosulcis, società controllata dall’assessorato regionale. Le contestazioni riguardano anche un eventuale passaggio della minieraai venezuelani. Per la precisione alla Sardinia Energy.

TORCITURA CAIROLI: CHIUDE E 16 DIPENDENTI LICENZIATI http://www.laprovinciadicomo.it
Un'altra azienda tessile chiude: la torcitura Cairoli di Luisago (Como) nei giorni scorsi ha cessato l'attività e proprio in questi giorni porterà i libri in tribunale per chiedere il fallimento. La notizia ha colto di sorpresa anche i sindacati di categoria, Filtea-Cgil e Femca-Cisl, che hanno dovuto accelerare i tempi per trovare un accordo che garantisse almeno in parte i lavoratori. Con la chiusura della torcitura di Luisago andranno perduti altri 16 posti di lavoro. Le lettere di licenziamento sono già state spedite ai lavoratori e per alcuni è già partita anche la mobilità. L'azienda aveva dei problemi di liquidità, visto che che ci sono stati pesanti ritardi nei pagamenti delle mensilità di febbraio e marzo. Con l'azienda che a malapena superava i 15 dipendenti il rischio era che per i lavoratori di qui a qualche settimana non vi fossero gli ammortizzatori sociali ma soltanto la disoccupazione ordinaria.

TRASPORTO PUBBLICO A COMO http://www.laprovinciadicomo.it/
La sentenza del Tar soddisfa sia i sindacati che i lavoratori perché rassicura sulla possibilità che il trasporto pubblico a Como possa continuare ad essere gestito da Spt. La sentenza del Tar, però, costituisce, per i sindacati e per i lavoratori, un documento su cui basarsi per portare avanti le istanze per la tutela del personale. La sentenza dà l'assicurazione che l'unicità del servizio non è compromessa e che l'azienda possa di nuovo aggiudicarsi la gara. Il servizio, anche per quanto riguarda la possibilità per gli utenti di usufruire, con lo stesso biglietto, di autobus urbani ed extraurbani, sarebbe peggiorato. Il servizio con più aziende non è funzionale e si rischia di perdere utenza. Attenzione deve essere prestata anche nei confronti dei lavoratori che non devono essere sfruttati per ottimizzare il servizio.

EURALLUMINA: SCIOPERANO IMPRESE D'APPALTO http://www.unionesarda.it/
Sciopero di otto ore in nome della sicurezza sugli ambienti di lavoro. Ad astenersi dalle loro mansioni chiedendo maggiore sicurezza sul lavoro, visite specialistiche e consegna dei referti in tempi ragionevoli sono stati, ieri mattina, i 200 dipendenti delle imprese d’appalto che operano all’interno dello stabilimento Eurallumina di Portovesme. Una contestazione che alle 7 del mattino ha dato luogo a un’assemblea sciopero che ha coinvolto anche una parte dei lavoratori dell’azienda madre. I rappresentanti dei lavoratori hanno anche affrontato il problema legato al pagamento degli stipendi arretrati: risulta che alcuni dipendenti della Sept Italia impegnati nel cantiere depuratore all’interno dell’Eurallumina non ricevono lo stipendio da dicembre.

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SOMMARIO: Lavoro minorile, Ati, Edili, Medici, Cartiera di Arbatax, Lsu sardi, Progema, Gama, Arvil - Fiat, Speedline, Ansaldo Breda, Pantalonificio Seta, Alitalia, Sanità a Napoli

AGGIORNAMENTI su http:\\it.geocities.com\cen_doc_lotta

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15 aprile 2004

ITALIA: 400.000 LAVORATORI SOTTO I 14 ANNI http://www.repubblica.it/

"Il lavoro minorile in Italia è in crescita ed è facile capire il perché: crescono la povertà e l'emarginazione, cresce il lavoro irregolare clandestino, cresce l'abbandono scolastico". Sono questi, secondo Guglielmo Epifani della CGIL, i fattori determinanti di una delle piaghe più odiose dell'economia italiana, quella dello sfruttamento dei minori. Il segretario della Cgil conferma la stima dei minori al lavoro: sono 400mila bambini tra i 7 e i 14 anni (l'Istat parla invece di 144mila bambini lavoratori), il 10 per cento dei quali lavora otto ore o più al giorno. La metà aiuta la famiglia, il 32,5 per cento fa lavori stagionali, il 17,5 per cento lavora in maniera continuativa - prevalentemente nel commercio e nell'artigianato - dalle quattro alle otto ore al giorno. La retribuzione di questi ultimi è compresa tra i 200 e i 500 euro al mese. Il rapporto della Cgil focalizza tre realtà metropolitane: Roma, Milano, Napoli. In queste tre città, la Cgil ha censito circa 26mila bambini-lavoratori tra i 7 e i 14 anni. A Roma, sottolinea la ricercatrice dell'Ires Anna Teselli, è emersa una forte concentrazione di bambini che lavorano in strada, Napoli è la città dove i bambini cominciano a lavorare prima, verso i 9-10 anni. Milano, invece, conta un cospicuo numero di adolescenti "rinunciatari e nullafacenti".


16 aprile 2004
ATI: AGITAZIONE PERMANENTE http://www.denaro.it/
Direzione e lavoratori uniti nello sciopero contro il provvedimento della commissione europea per le risorse agricole. Dallo stabilimento Ati, azienda tabacchi italiani di Battipaglia, parte questa mattina il corteo contro il provvedimento che prevede l’erogazione di incentivi ai produttori che intendano convertire la propria coltivazione di tabacco. 120 i lavoratori dello stabilimento in località Santa Lucia, che da ieri mattina hanno indetto lo stato di agitazione permanente. Si teme una chiusura delle industrie di trasformazione delle foglie di tabacco greggio. In Campania sono 25 mila i posti a rischio già dal prossimo mese di maggio, 130mila in tutta Italia. La riforma europea prevede di fatto la cancellazione di aiuti alla produzione, che invece sarebbero destinati in forma di sostegno diretto ai coltivatori per una cifra pari a 7.800 euro per ettaro all’anno, per cinque anni. I contributi, secondo la proposta, verrebbero erogati a prescindere dalla reale produzione di tabacco: una tolleranza cha ha l’obiettivo di spingere i coltivatori di greggio a modificare la propria produzione, sostenendo nel tempo della conversione i costi di questa trasformazione come indicato nella bozza proposta dall’Ocm (organizzazione comune di mercato) e definita tecnicamente "disaccoppiamento" fra produzione e aiuto. L’effetto immediato comporterà la chiusura delle fabbriche trasformatrici. Le regioni coinvolte sono la Campania, il Veneto, l’Umbria e la Puglia, circa il 50 per cento della produzione agricola nazionale. In Europa leader della produzione sono Italia, Grecia e Spagna. In Italia la produzione del greggio è di 130 mila tonnellate, la superficie investita è di 40 mila ettari, la produzione di sigari e sigarette è pari a 45milioni di kg, un mercato di sigarette di 102milioni di kg e circa 180mila addetti nell’intera filiera. Nel 2002 il prelievo fiscale in Italia è stato pari a 9,2 miliardi di euro finiti allo stato.


17 aprile 2004
EDILI: VERSO LO SCIOPERO http://www.ilmanifesto.it/
Per CGIL-CISL-UIL, accordo subito o per i lavoratori dell'edilizia scatterà la mobilitazione. Il contratto dell'edilizia è scaduto il 31 dicembre del 2003. Sono interessati un milione di lavoratori e 300 mila imprese. Il negoziato riprenderà il 21 aprile. Le richieste sono un aumento medio di 90 euro al mese, ma anche migliori tutele per malattia, congedo matrimoniale e previdenza complementare.

MEDICI IN SCIOPERO http://www.ilmanifesto.it/
Nove medici di famiglia su dieci, ieri, hanno tenuto chiusi i loro ambulatori per difendere il diritto universale alla salute e protestare contro un contratto scaduto da oltre 3 anni. Altrettanto hanno fatto pediatri, medici della continuità assistenziale e del 118. Niente ricette, certificati medici o visite, per 24 ore sono stati garantiti solo gli interventi urgenti e quelli in assistenza domiciliare programmata e integrata. Sciopero indetto, tra gli altri, da Fimmg, Snami e Fimp nell'ambito della Vertenza per la salute lanciata in dicembre da 50 sigle sindacali. Pier Luigi Tucci, presidente della Federazione italiana medici pediatri, dice che "i genitori dei nostri assistiti ci hanno ringraziato: l'opinione pubblica ha compreso che lottiamo per il contratto, ma soprattutto per evitare che ci siano bambini meno assistiti in una regione rispetto a un'altra".


18 aprile 2004
CARTIERA DI ARBATAX http://www.unionesarda.it/
Cresce la preoccupazione per la salute dei tre operai della Cartiera di Arbatax barricati da cinque giorni nella direzione dello stabilimento. Per tutta la giornata di ieri Antonio Tosciri, Severino Scorcu e Giorgio Serra hanno incassato la solidarietà di colleghi e amministratori, ma anche mostrato i primi inquietanti sintomi di malessere dovuti al digiuno che si protrae ormai da quasi una settimana. Lo sciopero della fame inizia a ripercuotersi sugli organismi dei lavoratori. Stanchi, debilitati eppure ancora in vena di scherzare i tre ieri sono stati visitati da un medico. Ed è proprio il dottor Mimmo Pecoraro a lanciare l’allarme. Nel pomeriggio si è recato per l’ennesima volta nell’ufficio (due scrivanie, tre giacigli per il difficile riposo notturno e un cestino strapieno delle bottiglie d’acqua minerale ingurgitata a litri per placare i morsi della fame) per effettuare l’elettrocardiogramma al più anziano dei tre lavoratori. Tosciri, due infarti alle spalle ed una scorta di pillole appresso, è quello che rischia di più ma anche Scorcu e Serra, entrambi veterani dello sciopero della fame, non se la passano bene. Il primo ha la pressione alta, il secondo accusa capogiri. Inutilmente si sono attese buone notizie da Cagliari sul recupero di quattrini necessari a pagare gli stipendi arretrati e che, in qualche maniera, avrebbero potuto indurli a desistere dai loro propositi. Le prospettive nonostante l’agguerrita mobilitazione non sono delle migliori. L’unico possibile acquirente, la società Sardegna Energy, che nei mesi scorsi aveva intavolato con Mario Seghi trattative per l’acquisto di centrale e stabilimento, non si muove dalla sua posizione. La società, già all’indomani della brusca interruzione delle trattative aveva sempre dichiarato, per bocca del suo rappresentante in Italia Giuseppe Pozzo, di essere comunque interessata ai due asset. Solo la scadenza del 30 giugno, data in cui il complesso tornerà in mano ai tre commissari straordinari, potrà uccidere questa speranza.

LSU SARDI http://www.unionesarda.it
Da tre giorni fanno la spola da Giba a Cagliari. Una trasferta di 120 chilometri per manifestare la rabbia per una situazione di precariato che dura da quasi dieci anni. I lavoratori socialmente utili di Giba e del Sulcis Iglesiente sono giunti al terzo giorno di occupazione delle stanze dell’assessorato regionale al Lavoro. E la protesta non accenna a concludersi. "È tempo che tutti gli lsu e i sindacati - spiega Marcellino Loddi di Giba - si uniscano per rivendicare quei diritti che non ci sono mai stati riconosciuti". Da sempre i lavoratori socialmente utili rivendicano il riconoscimento dello status di dipendenti a tutti gli effetti e quei contributi previdenziali mai riconosciuti. Per questo, dopo aver occupato la sala giunta del Municipio di Giba, hanno deciso di portare la protesta a Cagliari.

PROGEMA: CONTINUA LO SCIOPERO http://www.unionesarda.it/
Incroceranno le braccia anche per tutta la giornata di domani mattina i lavoratori della Progema, l’impresa d’appalto che negli stabilimenti Eurallumina e Alcoa di Portovesme si occupa delle manutenzioni. A far scoppiare la protesta dei dipendenti sono stati il mancato pagamento del premio di risultato e del premio produzione aziendale che, a sentire i lavoratori, l’azienda d’appalto avrebbe comunque dovuto riconoscere. Per domani inoltre dovrebbe essere in programma anche un incontro tra i rappresentanti sindacali di categoria del Sulcis Iglesiente direttamente con i responsabili delle imprese committenti.

GAMA: LICENZIAMENTI IN VISTA http://www.larena.it/
La Gama, azienda di San Giovanni Lupatoto (Verona), leader nazionale nel campo del catering alimentare, è in amministrazione straordinaria. La Gama ha debiti tali da non poter essere salvata, impossibile quindi continuare l’attività. Il Tribunale di Verona non condivide le analisi del commissario straordinario e vuole quindi approfondire, valutare ancora, prendere visione di tutti i documenti. Secondo i vertici dell’azienda con sede a San Giovanni Lupatato e che annovera 250 dipendenti, i debiti contratti dalla società di catering riguarderebbero solo il pregresso, la gestione precedente a quella attuale. La Gama sta quindi lavorando, produce profitto, ha commesse in corso, gli appalti vanno avanti, perché dichiarare fallita una società che lavora? Per questo il Tribunale vuole avere maggiori certezze, dati più concreti dello stato economico dell’azienda, visto che, in base alla relazione del commissario, le passività sarebbero così importanti da non permettere la continuazione alla Gama. Secondo una voce che arriva direttamente dai lavoratori della Gama, sarebbe già stata stilata una lista di lavoratori che dal 1° maggio verrebbero colpiti da un provvedimento di licenziamento.

SCIOPERO ARVIL: FIAT METTE IN LIBERTA' OPERAI http://www.corriereadriatico.it/
A causa dello sciopero dei dipendenti della Arvil, che trasferiscono pezzi e materiali dai magazzini alle linee di produzione, circa 800 operai dello stabilimento di Melfi (Potenza) della Fiat - entrati in fabbrica nel primo turno di ieri mattina, alle 6 - sono stati messi in libertà dall'azienda dopo che la produzione di Lancia Y e Punto si è bloccata. I dipendenti della Arvil (che sono circa 480), infatti, hanno aderito ad uno sciopero proclamato dalla Fiom per chiedere aumenti salariali uguali per tutti, al fine della cosiddetta "doppia battuta" (cioè la ripetizione consecutiva del turno di notte per circa due settimane), il miglioramento delle condizioni di lavoro e contro la "condotta repressiva e discriminatoria delle aziende". Nella fabbrica della Fiat, sono fermi i reparti di montaggio, lastratura e verniciatura. Ieri pomeriggio, uno sciopero alla Sistema sospensioni (Magneti Marelli), aveva provocato un blocco analogo e la collocazione in libertà di molti dipendenti. Giuseppe Cillis (Fiom-Cgil) ha evidenziato che il ripetersi degli scioperi dimostra la preoccupazione dei lavoratori per le condizioni e le prospettive dell'insediamento Fiat di Melfi.

SPEEDLINE: CIG PER 500 OPERAI http://www.gazzettino.it/
La Speedline manda in cassa integrazione 500 lavoratori e materializza così la crisi economico-produttiva che da tempo attanaglia la grande zona industriale di Santa Maria di Sala (VE). Le prime avvisaglie di questo cambiamento di tendenza l'hanno dato gli stessi operai addetti all'evasione degli ordini, i quali si vedevano arrivare commesse con il contagocce, giusto per il lavoro di una settimana, un mese al massimo, contro commesse che assicuravano lavoro per un anno intero. La prima a farne le spese di questa grave situazione economica è stata la Speedline appunto, la nota fabbrica che fornisce cerchioni in lega per le ruote delle auto delle principali marche di tutto il mondo; un'industria che occupa ottocento lavoratori e che recentemente ha vissuto delle vere e proprie battaglie circa la sua gestione nel tentativo di rilanciarla al livello che le competeva.

ANSALDO BREDA http://www.lasicilia.it/
È scontro tra l'Ansaldo Breda e gli operai che da settimane occupano lo stabilimento di Carini. La direzione dell'azienda ha fatto sapere che se non avverrà la smobilitazione l'azienda non predisporrà i pagamenti per la cig. L'Ansaldo minaccia inoltre un'azione legale per i danni causati dall'occupazione. Domani intanto si svolgerà un vertice tra l'assessore Noè e i sindacati.

PANTALONIFICIO SETA http://www.ilquotidianocalabria.it/
Per i 25 dipendenti, che da circa 14 mesi non ricevevano alcun sussidio, è stata ottenuta la mobilità. Il contenzioso aperto dal sindacato ha dunque sortito un risultato positivo. Soddisfazione è stata espressa dai lavoratori che hanno dato atto al sindacato di aver svolto una proficua azione di tutela dei loro diritti. Per le maestranze si prospettano anche ipotesi di reinserimento nel ciclo produttivo se il gruppo imprenditoriale pugliese procederà al rilevamento dell'azienda per avviare un'attività produttiva legata alla maglieria intima. Questo tipo di accordo rientra nell'ambito del più ampio accordo di programma predisposto dalla Regione Calabria per il rilancio del polo industriale nelle realtà in crisi. Rimane comunque aperta la vertenza Emiliana Tessile, che ancora tiene banco nel dibattito politico territoriale.


19 aprile 2004
ALITALIA http://www.gdmland.it/
Oggi disagi potrebbero verificarsi a Fiumicino, con possibili file ai check-in e ritardi negli imbarchi, a causa di una assemblea del personale di terra Alitalia, che chiede una svolta nel negoziato. All'iniziativa parteciperanno anche rappresentanze di piloti, di hostess e steward. I sindacati annunciano una escalation della lotta, in assenza di interventi. E ad aspettarsi una svolta per la società nella prossima settimana sono anche i piloti della associazione professionale Anpac. Domani si riunirà il consiglio di amministrazione della società che dovrebbe iniziare l'esame del piano industriale.

118 DEL CARDARELLI http://ilmattino.caltanet.it
Quinto giorno di autoconsegna del personale del "118" cittadino, e quarto di sciopero della fame e della sete effettuato dagli operatori della centrale per protestare contro i dirigenti del Cardarelli e dell’assessorato alla Sanità. Una crisi che rischia di aggravarsi col passare delle ore: l’altro ieri un dipendente per un improvviso malore è stato costretto a interrompere la protesta per rientrare a casa, mentre sale il numero degli operatori che per problemi di stress interrompono l’agitazione per dare il via a un periodo di malattia. "Noi lavoratori - chiariscono in un comunicato gli uomini del 118 - stiamo vivendo sulla nostra pelle il detterioramento della società italiana e napoletana in particolare: stiamo protestando per offrire un servizio sicuro e più funzionale alla società, nell’indifferenza delle istituzioni". E senza ambulanze pronte a correre da un capo all’altro della città per trasportare pazienti negli ospedali in cui ci sono medici e posti letto garantiti, la sanità campana si potrebbe trovare presto in tilt. I dipendenti sono 32 nella centrale cittadina, ma divisi per cinque turni senza sostituzioni per ferie o malattie.


20 aprile 2004
ISOTTA FRASCHINI http://www.giornaledicalabria.it/i
Il Ministero del Lavoro ha ribadito la propria disponibilità a concedere la cassa integrazione in deroga ai lavoratori dell'Isotta Fraschini, come previsto nella legge finanziaria 2004. E' quanto è emerso nel corso di una riunione sulla vertenza svoltasi nella sede del Comitato per il coordinamento delle iniziative per l'occupazione presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Per i dipendenti ex Isotta Fraschini è scaduta la cassa integrazione il 31 dicembre 2003 e attualmente non hanno alcuna integrazione al reddito, da gennaio 2004 senza cassa integrazione guadagno e senza indennità di mobilità.


21 aprile 2004
SANITA': FIRMATO IL CONTRATTO NAZIONALE http://ilmessaggero.caltanet.it/
I segretari generali della Cgil Cisl e Uil hanno stipulato definitivamente il contratto collettivo nazionale di lavoro per il triennio 2002-2005 del personale sanità. La firma è stata apposta presso l’Aran (agenzia che cura i rinnovi contrattuali per conto del governo). Il tutto nonostante la mancata certificazione della Corte dei Conti. Il contratto prevede 109 euro medie di incremento, oltre a numerose altre novità che riguadano la riqualificazione del personale, il finanziamento della formazione continua e la riconferma dei due livelli contrattuali, oltre all’ampliamento delle tutele e l’incremento anche del salario accessorio.

IAC http://ilmessaggero.caltanet.it/
Concordato preventivo per la camiceria "Industria Adriatica Confezioni" di Chieti Scalo. L’assemblea dei creditori ha approvato con un’adesione dell’80 per cento alla proposta (si sono opposti soltanto alcune piccole ditte) di concordato, che dovrebbe aprire nuove prospettive all’industria tessile, che conta 85 dipendenti attualmente, rilevata dalla Saitt di Oscar Fabbri della Repubblica di San Marino. Sono 140 i lavoratori in mobilità o dimissionari dello stabilimento che sono in attesa di vedersi pagare il trattamento di fine rapporto (tfr). Su tale pagamento ci sono stati incontri con i rappresentanti sindacali di categoria di Cgil, Cisl ed Uil che hanno sottoscritto un accordo che prevede il pagamento rateizzato del tfr a partire dal mese di giugno per una quota del 42 per cento (sarà erogato un ulteriore 12 per cento a quanti sono in mobilità e hanno già ricevuto il 30 per cento) e fino all’ottobre del 2005.

LUCK: LICENZIAMENTI IN VISTA http://www.gazzettino.it/
Il titolare della Luck Tessuti Srl sarebbe disposto a cedere anche lo stabilimento in affitto pur di mantenere in piedi la struttura produttiva. È quanto emerso nel primo incontro previsto dalla procedura di mobilità. Avviato l'iter per il licenziamento di 123 dipendenti, in pratica l'intero organico della struttura, ad eccezione di otto addetti che avranno il compito di svuotare il magazzino e di ultimare le pratiche di carattere amministrativo.

DOMINA: I LAVORATORI BLOCCANO LA PRODUZIONE http://www.giornaledibrescia.it:
Tutte lì, davanti al cancello della Domina. Sciopero a oltranza dei lavoratori - in larghissima maggioranza donne - della azienda tessile di Castrezzato (BS). Due gli obiettivi della protesta, decisa al termine dell’incontro con il liquidatore Maurizio Dorigo, dal quale non erano emerse novità: chiedere il pagamento dello stipendio di marzo; accelerare la chiarificazione che porti ad uno sbocco della crisi. Uno sbocco che, per il momento, resta legato alla proposta di affitto di ramo di azienda avanzata dal gruppo che fa capo a Carlo Patrucco.

PBA: LAVORATORI OCCUPANO STAZIONE http://www.salernonotizie.it/
Un centinaio di dipendenti in cassa integrazione della Pba, azienda che realizza componentistica elettronica, ha occupato la stazione ferroviaria di Pagani, nel Salernitano. La manifestazione di protesta ha causato il blocco del traffico ferroviario per circa tre ore. Già lunedì i dipendenti della "Pba" avevano inscenato, sempre a Pagani, una manifestazione di protesta, bloccando il traffico in via Filettine. A rischio oltre 300 posti di lavoro, 137 dei quali ritenuti in esubero dall'azienda. Preoccupazioni per gli enormi ritardi per il pagamento degli stipendi. La vertenza risale al periodo 1995-1998, quando la Ericsonn decise la scissione dell'azienda in due sedi produttive nella citta' di Pagani: la Pbc spa, che si occupava della realizzazione dei circuiti stampati, e la Pba spa che invece si occupava degli assemblaggi. Successivamente i due rami dell'azienda vennero trasferiti, la Pnc al gruppo El.Man e la Pba alla Finmek. Negli accordi sindacali e nel piano industriale che furono sttoscritti per il trasferimento della Pbc furono inseriti investimenti e garanzie le nuove tecnologie che avrebbero consentito la produzione di piastre tecnologicamente piu' evolute e maggiormente remunerative da consentire anche il riequilibrio di eventuali cadute del mercato Ericsonn nazionale ed internazionale. Con un accordo commerciale la Ericsonn infatti garantiva El.Man fino al dicembre 2000 la copertura di eventuali perdite economiche, mentre gli accordi sindacali avrebbero garantito per la durata di cinque anni il mantenimento dei livelli occupazionali senza ricorrere agli ammortizzatori sociali. Sta di fatto che la Pbc spa il 7 agosto dello scorso anno ha chiuso i battenti e 100 lavoratori sono finiti in mobilita'.

COLTIVATORI TABACCO http://www.kataweb.it/
Tratto autostradale Caserta Nord- Caianello, bloccato all'altezza del casello di Capua, da oltre 1.500 lavoratori di industrie di trasformazioni del tabacco della provincia di Caserta. Il blocco è stato rimosso alla notizia della convocazione di una riunione sulla vertenza tabacco promossa dal ministro delle Politiche Agricole, Gianni Alemanno.


22 aprile 2004
SCAINI http://www.unionesarda.it/
I 145 lavoratori della Scaini e i sindacati attendono l’incontro di lunedì prossimo al Consiglio dei ministri senza tante illusioni. Chiedono che al tavolo di discussione partecipi anche l’Eni che detiene ancora il venti per cento della fabbrica di batterie. Il primo passo da compiere è ottenere il rinnovo della mobilità per i lavoratori che, da settembre del 2003, si trovano senza sussidio, ridotti alla fame e incapaci di trovare un nuovo lavoro: troppo vecchi per incominciare una nuova attività, troppo giovani per andare in pensione. Prosegue intanto l’occupazione dell’assessorato regionale all’Industria dei lavoratori della Scaini e dei Municipi del territorio iniziata una settimana fa. Fanno sapere che non si sposteranno finché non vedranno firmato il documento sul rinnovo della mobilità.

CARTIERA ARBATAX http://www.unionesarda.it/
Dopo lo spiraglio che si è aperto martedì sera, ieri è stata una giornata decisamente negativa per gli operai della Cartiera. Oltre alle notizie provenienti da San Mauro Torinese, anche quelle che arrivano da Cagliari creano qualche nuova preoccupazione agli operai di Arbatax. Potrebbe essere più lunga del previsto, infatti, la procedura avviata con il coinvolgimento dell’Insar, per ottenere un’anticipazione sui crediti vantati dalla Girasole per rimborsi Iva e pagare così gli stipendi arretrati agli operai.

ALITALIA http://www.liberazione.it/
Il governo torna a dividersi su Alitalia: Maroni che sconfessa Tremonti e viceversa. Senza esclusione di colpi. Il ritiro del ministro dell'Economia dal pantano Alitalia non va giù al titolare del Welfare. C'è chi sta lavorando per uccidere l'Alitalia e dividere le sue spoglie a quattro compagnie legate ad ambienti politici di qua e di là, commenta Raffaele Bonanni, segretario della Cisl. Se non sarà così l'unica strada è il blocco del trasporto aereo.

COROZITE: 17 ESUBERI http://www.ecodibergamo.it/
Per la vertenza Corozite si è arrivati ieri a stendere un'ipotesi di verbale di accordo. A poco più di un mese dall'apertura della procedura di mobilità da parte del bottonificio di S. Paolo d'Argon si profila quindi l'intesa, che lunedì sarà sottoposta all'assemblea dei lavoratori perché venga ratificata. L'aspetto più significativo è la riduzione degli esuberi: dai 31 dichiarati all'inizio, su un organico di 90 dipendenti, si è scesi a 17, grazie a part-time e trasferimenti interni. Si tratta di tre impiegati e 14 operai. Alcuni saranno accompagnati alla pensione.

EXIDE (Ansa)
Alcune decine di operai della Exide, una fabbrica metalmeccanica in provincia di Casalnuovo a rischio chiusura, hanno occupato i binari della stazione centrale di Napoli, in prossimità del nodo ferroviario di Gianturco. La circolazione dei treni in entrata e in uscita è al momento bloccata. Si tratta della ennesima protesta degli operai che nelle scorse settimane avevano attuato analoghe iniziative, manifestando sulla ferrovia o in prossimità di svincoli autostradali.

FIAT MELFI: TERZO GIORNO DI SCIOPERO http://www.ilmanifesto.it
Èsempre più tesa la situazione davanti ai cancelli della Fiat Sata di Melfi, i blocchi continuano e nuovi lavoratori si aggiungono allo sciopero. Ieri le segreterie dei sindacati contrari alle manifestazioni - Fim Cisl, Uilm e Fismic - hanno addirittura pensato di organizzare una contromanifestazione per "affermare il diritto al lavoro di chi non è d'accordo con le proteste". I segretari si sono dovuti beccare più di un fischio da iscritti e delegati, e diverse Rsu - che avevano già firmato un documento comune con Fiom Cgil e Cobas - hanno deciso di tornare ai presidi accanto ai colleghi: l'assemblea è terminata dunque con l'invito a ritrovare l'unità invece che con l'atteso "contromanifestiamo". In effetti non è più questione di sigla, qui a Melfi si scoppia davvero e la Fiat deve trattare. Altrimenti il lavoro non riprenderà. Gli operai dello stabilimento "modello" della Fiat - la produttività più alta con il salario più basso - non ce la fanno più a sopportare. Lo spiegamento delle forze dell'ordine è quello delle grandi occasioni, i poliziotti sono diverse decine e hanno indossato gli indumenti antisommossa. Le dichiarazioni del governo - Sacconi e Maroni - e delle autorità locali - il sindaco di Melfi, di Forza Italia, e il prefetto - d'altra parte sono state tutte di un unico segno: i lavoratori creano problemi di ordine pubblico, teniamoli sotto controllo ed evitiamo che si degeneri. L'indotto - tutte le fabbriche che forniscono i componenti alla casa madre - sono con gli operai Fiat. Chiedono un miglioramento delle condizioni di lavoro, l'equiparazione salariale a tutti gli altri stabilimenti Fiat, una turnistica più umana, con il superamento della doppia battuta. Bisogna sapere infatti che la fabbrica di Melfi è stato l'unico stabilimento risparmiato dalla cassa integrazione che sta martoriando le altre fabbriche Fiat proprio per il fatto che è convenientissimo: i 5 mila addetti lavorano con il Tmc2 - modello velocizzato di catena di montaggio - e soprattutto - caso unico - sono costretti a subire la cosiddetta "doppia battuta", ovvero turni di 12 o 15 notti consecutive, una vera mazzata anche per i cavalli. Il lavoro notturno è valutato in tutti gli altri stabilimenti Fiat il 60,5%, qui a Melfi il 45%. "Finora ci hanno solo provocato", dice Lello Raffo, responsabile nazionale auto Fiom. "Come è accaduto con gli autobus inviati oggi, 100 capi che dicevano di voler andare al lavoro. Nessuno dei lavoratori ha fatto nulla, ma i pullman hanno fatto retromarcia senza entrare in fabbrica dicendo che erano stati i presìdi a intimidirli".

EDS E RIFIUTI http://ilmattino.caltanet.it
Un incontro al quale dovranno partecipare, con il sindaco e le organizzazioni sindacali, i vertici del consorzio Ce3 ed il commissario straordinario all’emergenza rifiuti. E’ il risultato della riunione che ieri mattina si è tenuta a palazzo Castropignano tra i leader sindacali e Falco. Il confronto era stato sollecitato dalla Rsu dell’Eds per denunciare la gravità della situazione ambientale che si è venuta a creare per i lavoratori a causa della eccezionale quantità di immondizia sversata nella ex Uttaro, a pochi metri dallo stabilimento. L’appuntamento è stato fissato per il 12 maggio. Nella circostanza, si parlerà anche di tutto l’assetto, anche produttivo, dell’area interessata.

CORDERIA NAPOLETANA http://ilmattino.caltanet.it/
I lavoratori della "Corderia napoletana" di Santa Anastasia, l'azienda che ha chiuso i battenti circa un mese fa, hanno manifestato ieri davanti alla sede della fabbrica, chiedendo assicurazioni sul futuro occupazionale. Da oltre un mese, infatti, i dipendenti sono senza stipendio in quanto la fabbrica, in crisi finanziaria, è oggetto di verifica da parte di un curatore fallimentare nominato dal tribunale di Napoli. Il traffico sulla strada che collega Sant'Anastasia a Pomigliano e alla statale 268 ha subito forti ripercussioni per oltre un'ora.

SIMONELLI TRAFILERIE: SCIOPERO http://www.bresciaoggi.it/
Alla Simonelli Trafilerie di Sarezzo (BS) scatta una nuova protesta dei lavoratori. L’iniziativa è scaturita dall’assemblea convocata ieri in fabbrica; lunedì i sindacati avevano incontrato i vertici dell’azienda. I lavoratori, informati dell’esito dell’incontro, hanno deciso di passare all’azione: oggi è in programma uno sciopero di otto ore con presidio della fabbrica. Protestano per ottenere il pagamento degli arretrati ma anche per la mancanza di indicazioni riguardo il futuro della Simonelli. L’azienda occupa oltre 100 dipendenti; l’80% è a lavoro; il prossimo 6 luglio scade la Cigs.

GABRIELLI: SCIOPERO http://www.corriereadriatico.it/
Puntuale come un orologio svizzero, è scattato ieri pomeriggio alle 16 lo sciopero di due ore degli operai della Nazareno Gabrielli Spa, settore pelletteria, a Tolentino. In tutto 55 le adesioni ad una astensione dall'orario lavorativo voluta dalle rappresentanze sindacali unitarie e dai lavoratori per alcune decisioni discutibili della direzione aziendale. L'oggetto del contendere è legato alla seconda richiesta di cassa integrazione, accordo che la Cgil non ha firmato proprio per alcune storture evidenziate nell'intesa medesima. La cassa integrazione era iniziata con la rotazione per tutti.

FIAT: MELFI FERMA ANCHE MIRAFIORI http://www.repubblica.it/
Melfi è ferma da quattro giorni. E anche lo stabilimento Fiat di Mirafiori è bloccato. Gli operai del primo turno, quelli che arrivano alle sei, non sono entrati in fabbrica e anche quelli dei turni successivi rimarranno fuori: l'azienda ha comunicato ai sindacati che l'impianto rimarrà fermo anche nel secondo e terzo turno di oggi e nel primo di domani. Dallo stabilimento di Melfi, in Basilicata, non arrivano i componenti. E così la produzione Fiat lentamente si sta bloccando.

FIAMM: 90 A RISCHIO http://www.larena.it/
Alla Fiamm si vivrà un mezzogiorno di fuoco? Oppure, dopo la rottura delle trattative e lo sciopero di martedì (con il blocco del traffico sulla provinciale 7) i rappresentanti dell’azienda e quelli dei lavoratori torneranno a dialogare nell’incontro convocato oggi alle 12? Sono queste le domande che si pone chi lavora nella fabbrica nella quale si producono batterie per autotrazione e che fa parte, assieme ad altri dieci stabilimenti sparsi nel mondo, dell’omonimo gruppo di Montecchio Maggiore, nel Vicentino - ma anche la gente di Veronella e dei comuni vicini. Domande per molti pressanti, perchè le trattative e le proteste riguardano la procedura di mobilità avviata il 15 aprile dall’azienda che coinvolge 90 dipendenti - 67 operai e 23 impiegati - dei 360 occupati nello stabilimento veronellese.


http://www.autprol.org/