26/06/2004: Cronaca di una morte non accidentale


Domenica 20 giugno 2004 una macchina ha stroncato la vita di un ragazzo di 15 anni, rom rumeno abitante della favela di via Barzaghi.
Leggendo il corriere della sera di lunedì si sarebbe trattato di un “normale” incidente: la macchina investe il ragazzo che sta attraversando di corsa l’uscita dell’autostrada dei laghi, all’altezza di viale Certosa.
Ma insieme al ragazzo c’erano anche altri 5 minori che hanno assistito all’intera scena e nelle ore successive hanno fatto emergere la verità nascosta.
I sei amici stavano entrando in un Mc Donald quando una pattuglia dei carabinieri li vede, gli si avvicina, due agenti scendono dalla vettura minacciosi; i ragazzi non hanno documenti hanno paura Sanno bene cosa li aspetta e scappano dividendosi. I carabinieri inseguono Marin che corre in direzione dell’autostrada. E così che avviene l’incidente mortale.
Ulteriore particolare inquietante è il fatto che la pattuglia, dopo l’incidente, risale in macchina e si allontana.
Questa la cronaca dei fatti secondo gli amici di Marin.
Ma ci sono anche altre considerazioni da fare.
Per non correre troppo indietro nel tempo ci limitiamo a ricordare le settimane immediatamente precedenti lo sgombero di via Adda quando, in tre occasioni ravvicinate, diversi bambini sono stati prelevati dalle forze dell’ordine e spediti direttamene in una comunità, nonostante frequentassero le scuole di Milano e i genitori fossero regolarmente presenti.
In un altro caso c’è stata una vera e propria aggressione fisica terminata con l’esplosione di due colpi da parte dei poliziotti.
Il caso più recente è quello della sottrazione di tre minori dalle braccia della madre (e per questo verrà addirittura denunciata per maltrattamento ai propri figli) a cui viene spezzata una gamba, durante lo sgombero di un appartamento occupato in zona S.Siro.
In nessuno dei casi citati la verità ha trovato spazio sui mass-media né, tantomeno, nelle aule di giustizia. Facile immaginare quindi che anche in questo caso, qualora questa verità trapelasse, si cercherà di far scomparire la macchina dei carabinieri o comunque emergerà la solita formula della caccia al ladro; tanto si sa, tutti i rom rubano.
Non è forse così che la vede il benpensante milanese medio?
Noi invece non rinunciamo alla ricerca della verità.
La morte di Marin, in realtà, è dovuta alla sua stessa paura.
Quella paura che ti prende in ogni momento della tua vita, se sei zingaro a Milano.
Paura di essere sgomberati, espulsi, picchiati, rinchiusi. Questo è il vero terrore che agisce quotidianamente per ridurre al silenzio e all’emarginazione totale i rom, i diversi.
La Milano che comincia ad aprire gli occhi saprà da che parte stare.

Campagna “via Adda non si cancella”
Milano 22 giugno 2004

http://www.autprol.org/