20/08/2004: Diritto al dissenso


La lettera di espulsioni che la Cgil ha inviato a tutti i compagni e alle tante compagne facenti parte del gruppo della sinistra sindacale alla Piaggio è un vero linciaggio politico, altro che violazioni delle regole. Siamo accusati di esserci opposti negli anni ad accordi che di fatto hanno ridotto l'occupazione e peggiorato le condizioni degli operai e a quelli che hanno precarizzato ulteriormente il mondo del lavoro. Ci siamo opposti, sempre insieme ai lavoratori, anche all'ultimo accordo Piaggio che introduce la legge 30, che lascia un esercito di precari con forme di contratto veramente senza tutele e dignità per i giovani, soprattutto giovani donne. In assenza di un piano industriale è sotto gli occhi di tutti la crisi dell'indotto: altri lavoratori, quindi, pagheranno. E siamo accusati per questo?
Per ripristinare le regole, la prima cosa da fare è riconvocare la platea congressuale come richiesto anche a livello nazionale. O forse l`espulsione mira a facilitare il comportamento di chi ha svolto un congresso con regole inventate al momento, per poter lasciare fuori compagni che hanno espresso il dissenso ma che sono stati votati e che hanno consenso tra tanti lavoratori. È sbagliato politicamente ed è assurda l'espulsione di tanti giovani che hanno deciso di partecipare attivamente alla vita sindacale.
Io, cari compagni, sono iscritta alla Cgil da più di 30 anni, e per quello che ho creduto e per cui mi sono battuta ho pagato già prezzi altissimi. Espellere dal sindacato chi è già tartassato dall`azienda è gravissimo, ed io questo davvero non lo accetto. Noi naturalmente abbiamo fatto ricorso e ci batteremo sempre per rivendicare che l`esercizio del dissenso è un diritto nella Cgil in tutte le sue forme ed è una garanzia di democrazia interna.

Angela Recce, Rsu Piaggio
Lari (Pisa)

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