24/09/2004: Ostaggi, Disincanto e Disillusione attiva


"Perché a dio i martiri non hanno fatto mai cambiar giudizio" (Giorgio Gaber)
"Lodate di cuore la corta memoria del cielo!" (Bertolt Brecht)

Quanti abitanti ha l'Iraq? Togliete i soddisfatti, gli abbattitori di statue, i collaboratori e i confidenti. Rifate i conti. Otterrete il numero reale degli ostaggi oggi presenti in quel Paese. Ostaggi che (forse) non rischiano la decapitazione, ma che - suddivisi tra le strade, i mercati e i vari Abu Ghraib disseminati sul territorio - sono già condannati alla democratica sottomissione e alla repubblicana morte (in una vasta gamma di soluzioni) dalle truppe d'occupazione.
Dalla loro sorte bisogna partire per giungere alle due Simone. Non viceversa. Senza pretendere la loro liberazione dal giogo degli eserciti occupanti, non ha granché senso invocare la liberazione delle nostre connazionali. Senza una scelta radicale sulla parte da occupare in questo conflitto, non si fa altro che consegnarsi - con malcelato fatalismo - al prossimo sequestro. Così che i nostri pacifisti potranno scendere in piazza imbandierati. E fingere di contare ancora.
È chiaro: se Bruno Vespa è il vero spartiacque, chi spara a favore di Vespa è un liberatore, un eroe, un Quattrocchi. Chi spara contro è un terrorista. Accettiamo questa logica? Avanti così: impaliamoci con le nostre mani! Quando Baldoni fu rapito - o ucciso senza rapimento - Feltri disse che era un perdigiorno e ne derise pubblicamente le scelte. Normale: un free-lance che non accetta di ripetere ossequiosamente la miriade di castronerie confezionata dai vari ministeri competenti per la Colonia irachena, è un nemico e come tale va trattato. La "nostra" sinistra non ebbe neppure il coraggio - per un inspiegabile nazionalismo funzionale alla "guerra preventiva" - di dire che i tre buttafuori sequestrati in maggio erano dei mercenari. Un giorno non lontano non avremo altro da difendere che il buon gusto.
Se permettete c'è una bella differenza tra le due Simone e tre sbirri in funzione di ronda. Vogliamo dirlo? E i frullatori mediatici non possono controvertire questo dato di fatto.
Se dobbiamo dirla tutta, ci intristiscono alquanto le figure dei nuovi patrioti, quelli che pure quando devono scegliere una velina intonano l'inno nazionale e pretendono che lo si canti a squarciagola!
La nascita resta una casualità. Le scelte di ognuno sono già meno casuali. E di quelle si può rispondere. Noi siamo con le due Simone, perché parteggiamo per chi ha deciso volontariamente di sporcarsi le mani per riparare ciò che i B-52 hanno distrutto e continuano a distruggere; siamo contro coloro che hanno fatto la scelta volontaria e inversa di partecipare alla rapina e alla distruzione di un Paese altrimenti sovrano. Contro sempre, anche in caso di fortuita loro morte. Le attenuanti per costoro non ci hanno mai convinto. Non avremmo avuto lacrime da versare in caso d'esecuzione dei tre prodi e - non possiamo negarlo - abbiamo provato una certa frustrazione nel rivederli "tra noi". Problemi nostri, in tutti i sensi.
Da quello che possiamo apprendere, i decapitatori non hanno granché a che spartire con i nuclei storici e politici della Resistenza irachena. E noi, è risaputo, parteggiamo per i resistenti e non riteniamo granché utile l'operato dei macellai d'uomini. Ma - permettete - troviamo egualmente arrogante, ipocrita ed eurocentrico anche l'atteggiamento di chi rade al suolo interi quartieri (di Baghdad come di Belgrado), organizza giri di prostitute-bambine, lega corde al collo dei prigionieri e poi pretende dal nemico una grazia ed un'etica inflessibile. Guerrieri in doppio petto. Che gioco è? Quando sulla banchina di un porto (anche se di un porto televisivo) si applaude l'esercito in partenza, si plaude alla barbarie e ci si appresta a vivere l'orrore. E vista la prontezza con cui il nostro amato popolo ha deciso di riscoprirsi identitario e sciovinista, bisognerebbe avere il buon gusto di non lamentarsi dell'altrui sciovinismo oltranzista. A meno che non si voglia ammettere d'essere stati presi per i fondelli - come bambini inconsapevoli. Ma ugualmente colpevoli.

RIAPPROPRIAMOCI DELLA COMUNICAZIONE e RIDICOLIZZIAMO I PROPAGANDISTI DI STATO. PRETENDIAMO IL RITIRO DELLE TRUPPE o AFFERMIAMO IL DIRITTO DI NON PIANGERNE LA DIPARTITA. NON RASSEGNAMOCI AL FATALISMO e RIGETTIAMO IL NAZIONALISMO.

AGITPROP DALLA PARTE DELLA RESISTENZA IRACHENA

PLEBE NUMERO SPECIALE - 24 SETTEMBRE 2004
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