12/10/2004: Lo Slai Cobas a Demel: No alla chiusura di Arese, divisione del lavoro fra tutti gli stabilimenti. Demel : chiudo Arese


Oggi a Torino, presso l'Unione industriali, c'è stato l'atteso incontro tra l'amministratore delegato della Fiat auto Demel e i sindacati.
Fuori della sede si è svolto per tutto il giorno un presidio di lavoratori di Mirafiori (cassintegrati, Sincobas e alcuni delegati Fiom) e di una delegazione di cassintegrati dello Slai Cobas di Arese.
All'incontro, pur se non precedentemente invitati, hanno poi partecipato anche alcuni rappresentanti dello Slai Cobas e dei delegati di Mirafiori.
Demel ha parlato per due ore della riorganizzazione della Fiat che intende operare, dopodichè hanno replicato alle sue dichiarazioni i segretari nazionali di Fim-Fiom-Uilm-Fismic e il rappresentante dello Slai Cobas dell'Alfa Romeo di Arese.
Lo Slai Cobas ha detto a Demel che, per risanare la Fiat ed avere un prodotto di qualità bisogna innanzitutto motivare i lavoratori del gruppo, dando loro salari non da fame ma degni di questo nome, diminuendo i ritmi di lavoro e i turni folli di Melfi, Pomigliano, Pratola Serra, ed eliminando il lavoro al sabato e alla domenica.
E piantarla con lo spostamento di produzioni all'estero, anche perchè la Fiat riceve ingenti finanziamenti dallo Stato.
Questo permetterebbe di evitare la chiusura degli stabilimenti e di suddividere il lavoro fra tutti.
Lo Slai Cobas ha proposto con forza la necessità - per lo stesso sviluppo del marchio Alfa Romeo- di evitare la chiusura della motori ad Arese e di avere una presenza della Fiat nel polo dell'auto ecologico non solo di facciata (solo con il centro di ricerche Fiat sull'importante ma avveniristico idrogeno, col quale centro drenerebbe così altri miliardi allo Stato, alla Regione e all'UE senza portare un solo posto di lavoro) ma anche con produzioni di massa di vetture, possibilmente ecologiche, come del resto si producevano ad Arese fino a due anni fa.
Demel ha risposto che ad Arese non ci sarà più produzione, nè con le vetture nè coi motori.
Demel ha inoltre richiesto per le altre fabbriche Fiat un aumento dello sfruttamento dei lavoratori attraverso la generalizzazione dei turni di notte, l'aumento ulteriore dei ritmi, la massima "flessibilità".
Dopo le parole di Demel non resta che organizzare una dura risposta di lotta alla Fiat.

· A Milano ne discuteremo venerdì sera alle ore 20,30 alla sala della provincia di via Corridoni in una assemblea dei lavoratori dell'Alfa e dell'Atm organizata assieme alle altre situazioni di lotta, ai giovani, ai precari, agli studenti e ai centri sociali.
· Nel gruppo Fiat urge organizzare una risposta nazionale di tutti i lavoratori e delegati che rifiutano l'immobilismo di Cgil-Cisl-Uil.

Torino, 6-10-2004
333 3368603 Slai Cobas

http://www.autprol.org/