02/11/2004: Intervista col Generale Abu al Mu’tassim, un leader del Baath e della Resistenza Irachena


Per via dell’attitudine costruttiva di “al Majd” verso la Resistenza irachena, questo giornale è stato capace di entrare nelle grazie dell’eroica Resistenza irachena, di sapere di più sulle sue attività dirette dal Partito Baath e di informare l’opinione pubblica sugli sviluppi sul campo nello scontro con gli occupanti ed i loro agenti. Al Majd, con l’intenzione di dare un aiuto ed un supporto mediatico agli Eroi della Resistenza Irachena, si è incontrato con un leader della Resistenza che si fa chiamare Abu Mu’tassim. Questi è un Generale sul campo della Guardia Repubblicana. Ci parla del vero stato delle cose della Resistenza che potrebbe raggiungere molto presto la vittoria, se Dio vuole!

Dopo diciotto mesi di Occupazione USA, come reputa lo stato della Resistenza Militare in Iraq?

Abu Mu’tassim. Siamo davvero molto soddisfatti riguardo alla realtà della resistenza e dei suoi risultati sul campo. La Resistenza, infatti, si sta trasformando sempre di più in uno stato popolare che nessuno può ignorare. Noi possiamo parlare della Resistenza in due termini.
Prima di tutto in termini iracheni: la Resistenza ha allargato il suo completo controllo su un gran numero di città irachene. Quello che sta accadendo a Fallujah, Samarra, Qaem, Baaquba, Hawijah, Tallafar, Heet, Saqlawyia, Ramadi, Anah, Rawa, Haditha, Balad, Beiji, Bahraz, Baladruz, e in altre città dell’Iraq, non conferma proprio questa realtà? La Resistenza controlla totalmente anche delle aree di Baghdad e dei suoi sobborghi come Yusufya, Latifya, Abu Ghraib e Mahmudya che mostrano l’empasse politica e di sicurezza in cui si trovano gli Occupanti ed i loro agenti. Dobbiamo qui menzionare il diffuso appoggio popolare di cui gode la Resistenza in queste aree ed altrove, coprendo tutti i combattenti della resistenza irachena nei momenti dello scontro col nemico.

In secondo luogo in termini statunitensi: Infatti l’amministrazione degli Stati Uniti non è più capace nascondere le sue perdite che stanno crescendo ogni giorno. Gli iracheni, invece, conoscono l’ampiezza di queste perdite e sono capaci di incrementarle continuamente.

Dopo questa rapida sintesi riassuntiva della realtà della resistenza irachena, io posso dire, che siamo molto fiduciosi nel futuro. Tutto quello che noi abbiamo pianificato per contrastare l’Occupazione è stato realizzato sul terreno in modo soddisfacente. Questo dimostra la corretta visione a lungo termine della leadership politica e militare irachena, quando pianificò la Resistenza e diede il via ai suoi attacchi.

Molte delle operazioni militari della Resistenza non vengono segnalate dai principali mezzi d’informazione, chi pensi siano i responsabili?

Abu Mu’tassim. Qui dobbiamo fare una distinzione tra la necessità di continuare le azioni di resistenza e quella di pubblicizzare queste azioni. La nostra missione è di trovare metodi e mezzi per proseguire con delle operazioni della Resistenza forti e incisive, poi quanto le riportino i media, non è affare nostro.
Vorrei dirvi una cosa. Nel passato noi abbiamo fatto dei video con alcune delle operazioni della resistenza più importanti e d’impatto e li abbiamo dati ad alcuni canali satellitari arabi, ma loro non li hanno mandati in onda a causa della censura degli Occupanti ed a causa degli oscuri legami di questi mezzi d’informazione con l’amministrazione degli USA e con la sua linea politica.

Il problema dei media riguarda il ramo politico della Resistenza, ed io penso che l’Ufficio per l’Informazione e le Pubblicazioni Politiche del Partito Baath, adempie molto bene al suo compita e contribuisce a pubblicare la visione politica della Resistenza. Il fatto che queste operazioni militari della Resistenza non vengano pubblicizzate non influenza il nostro morale, perché noi possiamo testimoniare le conseguenze di queste operazioni sul comportamento e sugli atteggiamenti delle forze occupanti.

Quanti operazioni militari intraprende la Resistenza ogni giorno?

Abu Mu’tassim. Noi non andiamo matti per i numeri. Nessuno di noi ha il tempo per contarle e calcolarle, ma vorrei sottolineare che i coraggiosi eroi della Resistenza intraprendano delle operazioni in ogni ora, ogni giorno e ogni notte e in tutta l’intera superficie geografica dell’Iraq!
Noi tutti sentiamo dai mezzi d’informazione che queste operazioni sono condotte con una media di cento al giorno, vorrei dire che questo numero non è esattamente preciso. Infatti, il numero è ben lontano e molto più alto.

C’è una qualche cooperazione militare tra le fazioni della Resistenza Irachena?

Abu Mu’tassim. Leggo qualche genere di dubbio nella sua domanda! Ma vorrei spiegare cosa sta avvenendo sul terreno in Iraq, come l’eroica Resistenza non possa essere solo l’atto di poche persone o di un pugno di gruppetti che non hanno nessun collegamento tra loro. [La Resistenza] è il frutto di un’azione forte e molto bene organizzata.
C’è un comando militare unificato che dirige le operazioni in ogni città dell’Iraq. Questo comando include i migliori ufficiali dell’Esercito Iracheno, la Guardia Repubblicana, i Feddayin di Saddam ed i Servizi di Intelligence e Sicurezza. Ciò che sta accadendo nelle Province di al Anbar, Diyala, Mosul e Salah el Din, Babel ed altrove, è un segnale evidente di ciò che sto dicendo.

Il comando del campo Militare è direttamente responsabile di tutte le fazioni della Resistenza e dei loro Mujahiddin nell’area, siano loro Baathisti, Islamici o altri onorevoli patrioti che formano il corpo militare resistente in Iraq.
Non svelo nessun segreto quando dico che c’è un alto comando militare unificato che soprintende la guida della Resistenza in tutto l’Iraq. Questo comando include evidentemente del personale militare qualificato e dell’intelligence dell’Iraq, e con loro c’è un rappresentante dell’ala politica del Partito Baath che collega il comando militare e quello politico.

Sì, c’è coordinamento tra le fazioni della Resistenza. È un coordinamento di alta qualità, estremamente responsabile, professionale che salvaguarda i ranghi della Resistenza dall’essere penetrata dal nemico.

Siamo testimoni ultimamente di una diffusione del rapimento di ostaggi in Iraq, la Resistenza vi è coinvolta? E cosa fa su questo tema?

Abu Mu’tassim. Vorremmo subito confessare che la Resistenza non è responsabile di tutti i rapimenti in Iraq, ma non siamo estranei a tali operazioni.

Abbiamo messo in guardia molte volte gli iracheni, gli arabi e gli stranieri dal cooperare con le forze di occupazione, perché questo li fa diventare un obiettivo. La Resistenza in tutte le sue fazioni fa prigioniere le spie degli occupanti ed i collaboratori. La Resistenza ha un piano molto chiaro in questo campo. Le nostre richieste sono sia politiche che militari, e servono l’interesse dell’Iraq e del suo popolo; alcune di queste richieste in passato sono state soddisfatte come l’abbandono dell’Iraq delle forze filippine.

Vogliamo chiarire all’opinione pubblica che le forze d’occupazione ed i loro agenti in Iraq prendono degli ostaggi per nuocere all’immagine della Resistenza, loro collaborano con bande criminali per la cattura ed il rapimento di ostaggi.
Noi siamo fiduciosi che il nostro popolo in Iraq e nella Nazione Araba è capace distinguere tra ciò che sta facendo la Resistenza e ciò che è fatto dagli agenti degli occupanti. Noi non intraprendiamo mai alcuna azione se non abbiamo informazioni precise, questo riduce al minimo gli errori, e se poi scopriamo che qualcuno è stato catturato per errore, questi viene immediatamente liberato. Inoltre, le varie fazioni della Resistenza hanno liberato diversi ostaggi rapiti da bande criminali e da agenti dell’Occupazione.

In questa occasione vogliamo chiedere alla nostra famiglia in Giordania e nella Nazione Araba, attraverso al Majd, di evitare di cooperare con le forze di occupazione e di limitare la loro cooperazione solamente all’aiuto del popolo iracheno.

Il governo di Allawi e le forze di Occupazione sono state capaci di neutralizzare la corrente di Sadr, tagliandolo fuori dal campo di battaglia. Come può influenzare questo fatto la continuazione e la crescita della resistenza irachena?

Abu Mu’tassim. La nostra Resistenza contro l’occupazione è cominciata molto prima di quella che è chiamata la corrente di Sadr, questo è il motivo per cui non saremo influenzati dalla scomparsa di questa corrente dal campo di battaglia, anche se ci dispiace il loro abbandono in un modo così umiliante.

Ma lasciatemi chiarire una cosa importante che potrebbe essere ignota ai fratelli arabi. Quello che sta accadendo tra Muqtada al Sadr ed il governo fantoccio di Allawi è, prima di tutto, una questione politica che è stata sfruttata dalle forze di occupazione per distruggere la personalità di al Sadr e del suo gruppo e non tutti quelli che hanno riconsegnato le armi sono dei seguaci di Sadr. Tutto il popolo di Sadr non ha accettato questo accordo. Il governo fantoccio di Allawi ed i partiti disonorevoli come il Dawa ed il gruppo di Alhakim hanno mobilitato i loro elementi per consegnare le loro armi in nome del gruppo di Sadr per minare l’immagine di questa corrente nell’opinione pubblica irachena ed araba.

Questo chiaramente non c’impedisce di dire che Muqtada al Sadr e quelli che sono stati autorizzati a parlare in suo nome sono un gruppo di idioti senza consapevolezza politica. Loro sono stati attratti in un’impresa poco chiara, strumentalizzati dall’occupazione! Noi affermiamo che c’è un grande numero di elementi di questa Corrente che non ha niente a che vedere con questo gioco e che continua con il progetto della Resistenza, come scelta patriottica.

Un anno e mezzo dopo l'occupazione, quale sono i punti di forza e quelli deboli dell’occupazione, secondo la sua esperienza?

Abu Mu’tassim. I combattenti della Resistenza sono i padroni delle strade irachene. Questa è una realtà risaputa a tutti quelli che hanno dimestichezza con gli affari dell’Iraq. Io non esagero dicendo che i soldati dell’occupazione sperano di non lasciare mai le loro postazioni fortificate. Loro pensano di esser forti quando usando i loro jet, ma questi jet non possono arrivare dappertutto, e nel confronto diretto noi avvertiamo la codardia dei comportamenti degli occupanti. Questo diventa chiaro quando sparano a casaccio, cosa in cui eccellono, senza ragione. Come i traditori che vengono solo con i carri armati degli occupanti, loro stanno nascosti, e non abbandonano mai i loro cunicoli fortificati.

Si sente fiducioso riguardo alla continuazione della Resistenza?

Abu Mu’tassim. Ognuno deve essere rassicurato sul fatto che noi siamo in grado di condurre la lotta per lunghi anni, ma l’occupazione non vivrà tanto a lungo. Il comando politico e militare ci ha fornito abbastanza armi e munizioni, che comunque possono essere facilmente reperite in tutto l’Iraq.

Avete dato ai cittadini iracheni un programma politico riguardo alla vostra visione del futuro?

Abu Mu’tassim. Questo non è un compito nostro. Il programma politico è un compito del braccio politico della Resistenza, ad esempio della direzione del Partito Baath che ha già lanciato un chiaro programma politico che copre le nostre azioni. Quelli che mettono in dubbio gli obiettivi della Resistenza sono gli stessi che parlano di programmi politici e si coprono gli occhi per non vedere il programma del Partito Baath che è stato accettato da tutte i partiti della Resistenza.

Abu Mu’tassim 01/11/2004

Traduzione di Al-Moharer.
Dal giornale al Majd, 25 ottobre 2004.


http://www.autprol.org/