13/11/2004: Fuori le truppe francesi dalla Costa d’Avorio! Volantino dell'Unione Locale CNT Besançon


Sabato 6 novembre, la Costa d’Avorio si è ancora infiammata: nove soldati
francesi uccisi, Chirac che ordina alle truppe francesi di distruggere i
"mezzi aerei militari ivoriani", seguito dal ministro della guerra
Michèle Alliot-Marie che avverte che il presidente avoriano Laurent
Gbagbo "sarà considerato personalmente responsabile, dalla comunità
internazionale, del mantenimento dell'ordine pubblico ad Abidjan", il
governo decide di inviare 300 soldati supplementari in Costa d’Avorio
(che si aggiungono ai 4.000 soldati già presenti), e certamente, da
lunedì, l’insieme dei responsabili politici, di destra come di sinistra,
si schierano dietro Chirac.

Ci dicono che la presenza militare francese in Costa d’Avorio avrebbe lo
scopo di assicurare il "mantenimento della pace" ossia "l’instaurazione
della democrazia"!

Dobbiamo ricordare cos'è l’imperialismo francese in Africa? Che è lo
stesso Stato francese che, nel 1994, aveva sostenuto in Ruanda una
dittatura razzista colpevole del più grande genocidio dopo il 1945 (più
di un milione di morti)? Che ancora, recentemente, Chirac diceva
"L'Africa non è matura per la democrazia"?

E se oggi i media denunciano il dittatore Gbagbo, i governi successivi
l’hanno sostenuto appena dopo che è arrivato al potere, gli lasciano ad
esempio mitragliare le manifestazioni del 25 e 26 marzo 2004 (diverse
centinaia di morti).

No! Ciò che difendono le truppe francesi in Costa d’Avorio, non è né la
"pace" né la "democrazia", ma proprio gli interessi dei grandi gruppi
capitalisti francesi come France Télécom che controlla il mercato delle
comunicazioni in questo paese, Air France che ha acquistato la
maggioranza azionaria di Air Ivoire, Bouygues, Bolloré, Total, ecc. Come
in numerosi paesi d’Africa, i grandi gruppi capitalisti francesi
saccheggiano le risorse naturali e controllano i mercati per i profitti
di qualche azionario, sostenendo tale o talaltra dittatura o fazione
armate, a seconda dei loro interessi, e facendo appello, quando il
bisogno si fa sentire, alle truppe francesi, come al tempo delle colonie.

D’altronde, per delle truppe di "mantenimento della pace", è gioco forza
constatare gli abusi sanguinari delle truppe francesi: nella notte fra
sabato e domenica, infatti, degli elicotteri francesi hanno sparato
cannonate, da 20m, contro una folla ostile di migliaia di persone che
cercavano di raggiungere l'aeroporto, una trentina d’Ivoriani sarebbero
stati uccisi e più di 400 feriti. Il 9 novembre, gli spari dell’esercito
francese provocano nuovamente 7 morti ed oltre 200 feriti ivoriani ad
Abidjan.

Fra la fine del 2002 e l'inizio inizio del 2003, noi eravamo centinaia
di migliaia nelle piazze in Francia, milioni nel mondo, a manifestare
contro la guerra in Irak. Rifiutavamo, allora, che il sangue scorresse
per gli interessi di qualche grande gruppo di capitalisti americani. Allo
stesso modo, oggi dobbiamo denunciare le estorsioni dell’imperialismo
francese, rifiutare che il sangue continui a scorrere per gli interessi
degli azionari di Bolloré, Total, Bouygues o France Télécom!

Dobbiamo esigere il ritiro delle truppe francesi dalla Costa d’Avorio!
(e, di più, anche da tutta l’Africa).

Fuori le truppe francesi dalla Costa d’Avorio!


Volantino dell'Unione Locale CNT Besançon, 10 novembre 2004




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