10/01/2005: ONORIAMO LA MEMORIA DEGLI OPERAI CADUTI IL 9 GENNAIO 1950 LOTTANDO PER IL COMUNISMO


Il 9 Gennaio 1950 sei operai comunisti furono uccisi a Modena dalla polizia di Scelba durante una mobilitazione contro i numerosi licenziamenti politici e per la difesa della agibilità politica e sindacale conquistata dentro le fabbriche negli anni precedenti. Il ’48 e il ’49 furono anni di grandi scioperi e occupazioni promosse dagli operai comunisti formati dal PCI clandestino nella lotta contro il fascismo e nella resistenza. L’allora regime democristiano, che lavorava per arginare i comunisti e riconsegnare in mano alla borghesia italiana il potere economico e politico, ordinò la strage alle sue bande di celerini. I martiri del 9 Gennaio furono assassinati premeditatamente; la polizia sparò sui manifestanti senza alcuna giustificazione se non l’intento di uccidere. La classe operaia italiana guidata allora dal suo Partito Comunista non si fece né intimidire né si ritrasse dalla lotta, anche nella situazione in cui i padroni ed i democristiani mostravano il loro volto sanguinario con stragi, arresti e brutalità di ogni genere, la volontà della classe operaia di proseguire le sue battaglie non fu piegata. Da questa volontà consapevole si aprì quella stagione di aspre battaglie sociali e di vittorie che portò alla conquista di diritti di civiltà e benessere per le masse popolari italiane. Attraverso dure lotte dal dopo guerra fino alla metà degli anni ’70 la classe operaia italiana ha conquistato quei diritti politici e sindacali che permisero il miglioramento della economica per le masse popolari italiane. Dalla metà degli anni settanta, ed in particolare dagli anni ottanta, la borghesia italiana ha lanciato il suo attacco diretto all’eliminazione di tutte queste conquiste. Guardiamo alla scuola , alla sanità, alla casa, ai trasporti, all’erogazione di energia elettrica e gas nelle abitazioni: la parola d’ordine della borghesia è la privatizzazione, cioè, farli diventare delle merci come tutte le altre, che si vendono e si comprano, che chi ha i soldi per pagarsele bene, altrimenti si arrangia. I gruppi imperialisti italiani, ora tramite un governo, ora tramite un altro, si volgono a far peggiorare ulteriormente le condizioni di vita delle masse popolari. Come sempre è stato, i padroni vogliono risolvere la crisi sulla pelle dei lavoratori, dai salari, alla condizioni di lavoro ai ritmi alle coperture contrattuali. A 55 anni da quel 9 Gennaio in cui sei operai comunisti caddero nella lotta per una società più giusta, ci troviamo a ricordare il loro sacrificio. Onorare la memoria dei martiri del 9 gennaio non è solo il ricordo di un doloroso evento e di un epoca ma vuol dire continuare quella lotta per cui tanti compagni sono caduti. Ogni qual volta la borghesia vuole cancellare un diritto o uno spazio di agibilità politica ricordiamo che quei diritti sono stati conquistati duramente con il sangue di lavoratori. Onorare la memoria dei comunisti uccisi il 9 Gennaio vuol dire raccogliere la bandiera che essi ci hanno lasciato e portarla più avanti; la bandiera della lotta di classe, la bandiera della dignità delle masse popolari, la bandiera del comunismo. Per difendere le conquiste strappate dalla classe operaia con le lotte dei decenni passati, per raccogliere e portare avanti la bandiera del comunismo, è necessaria la presenza negli ambiti della lotta politica borghese di una organizzazione di massa della classe operaia che mobiliti le masse popolari nella difesa dei propri diritti, nella lotta sindacale e organizzi e mobiliti tutti i lavoratori nella consapevolezza della necessità di un sistema alternativo. Tuttavia la storia ci ha dimostrato che non basta che un partito sia forte e radicato tra la classe operaia e le masse popolari perché sia capace di lottare fino in fondo per il socialismo, senza la direzione ideologica rivoluzionaria, senza una strategia adeguata a conquistare il potere, è destinato a naufragare nel riformismo, nelle illusioni parlamentariste allontanandosi progressivamente dagli interessi della classe operaia e delle masse popolari.

ONORE AGLI OPERAI CADUTI IL 9 GENNAIO 1950 A MODENA!
FARE DELL’ITALIA UN PAESE SOCIALISTA!
VIVA IL NUOVO PARTITO COMUNISTA ITALIANO!
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Comitati di Appoggio alla Resistenza – per il Comunismo (CARC)

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