10/01/2005: Contro le accuse del primo ministro Dzurinda


Dichiarazione del Partito Comunista della Slovacchia
dicembre 2004
5 gennaio 2005

Il primo ministro della Repubblica Slovacca (RS) ha nuovamente accusato di estremismo il Partito Comunista della Slovacchia, persino in occasione della catastrofe naturale verificatasi nei Monti Tatra. Se l’estremismo è dovuto al fatto che il Partito Comunista della Slovacchia lotta per il mantenimento del carattere sociale dello Stato, che il PCS è contro l’ingresso della RS nella NATO, contro la partecipazione della RS alla guerra contro l’Iraq e l’Afghanistan, contro la povertà e la disoccupazione, contro la privatizzazione dei monopoli naturali, contro la riforma neoliberale del sistema sanitario, contro la riforma neoliberale delle pensioni e del sistema sociale, contro la tassa del 19% uguale per tutti, contro l’istruzione a pagamento, contro l’aumento dei prezzi dei generi di prima necessità, dei medicinali, dell’energia, dei trasporti, ecc., ebbene allora ciascun cittadino che si pronuncia contro tutto ciò dovrà essere considerato un estremista. Secondo le inchieste sociologiche, più del 65% della popolazione è contro. Ma il signor Dzurinda continua ad ignorarlo, dal momento che è più interessato a ciò che succede a Washington piuttosto che nelle città e nei villaggi della Slovacchia.

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