07/02/2005: Inizia il processo contro le organizzazioni giovanili di Euskal Herria.


Inizia il processo contro le organizzazioni giovanili di Euskal Herria. I compagni baschi chiedono gesti concreti di solidarietà.

Un saluto a tutt*:

Sono passati sette anni da quando lo Stato spagnolo ha fatto un passo avanti nella repressione contro Euskal Herria e ha iniziato gli attacchi ad organizzazioni e mezzi di comunicazione baschi. Sono fin troppo conosciute, nella società basca, le conseguenze della maxiinchiesta 18/98 e di quelle che l’hanno seguita: oltre 200 persone sotto processo, la maggioranza delle quali arrestata ed incarcerata; criminalizzazione e messa fuori legge di numerose organizzazioni e mezzi di comunicazione; denunce di torture… Quest’anno, inizierà la seconda fase di questi ingiustificabili attacchi, con l’inizio dei processi.

La maxiinchiesta 18/01 è quella riguardante le organizzazioni giovanili JARRAI, HAIKA e SEGI e da quando è iniziata, nel marzo 2001, 42 giovani sono stati inquisiti, la maggior parte incarcerati e tre sono le organizzazioni messe fuori legge; è una maxiinchiesta basata su menzogne ed irregolarità giuridiche: si applica la tesi secondo la quale “Tutto è ETA” senza alcuna prova, non si specificano i comportamenti illeciti e l’unica accusa è essere membri di queste organizzazioni. Ora, la Audiencia Nacional (Tribunale Speciale, N.d.T.) ha accelerato il processo, per una ragione molto chiara: impedire la scarcerazione di nove dei giovani incarcerati, dato che a marzo scadrà il massimo periodo di carcerazione preventiva consentito dalla legge, quattro anni. Inoltre, in seguito a questo spropositato utilizzo della carcerazione preventiva, altri quindici giovani avranno trascorso circa tre anni in prigione, Il Procuratore della Aufiencia Nacional ha chiesto complessivamente 654 anni di carcere per questi 42 giovani.

654 anni di prigione per gli imputati di JARRAI, HAIKA e SEG, per avere lavorato per Euskal Herria; per avere difeso la gioventù basca ed i suoi diritti; per avere lottato per un progetto politico totalmente legittimo. Vogliono imporci una pena di 654 anni di carcere per avere messo in pratica il diritto ad organizzarci e lottare; è uno degli attacchi contro i diritti civili e politici più gravi dell’era moderna.

Come già saprete, lunedì 7 febbraio inizia questo processo, quello denominato “Inchiesta Jarrai-Haika-Segi”. Qualche tempo fa, un nostro compagno vi ha scritto a questo proposito, per informarvi e chiedere il vostro impegno; questo compagno è stato recentemente arrestato dalla polizia e si trova attualmente in carcere. Per questo, non sappiamo a che punto fossero le relazioni.

Mediante questo messaggio desideriamo chiedervi due cose:
diffondere informazione su questo processo-farsa contro la gioventù basca e, per quanto vi è possibile, costruire mobilitazioni di protesta (manifestazioni, concentramenti, invio di lettere, telegrammi o e-mail ad ambasciate ed istituzioni spagnole come la Audiencia Nacional…) contro queste azioni repressive.

Per mettervi in contatto con noi potete scriverci all’indirizzo:


segi-international@euskalerria.org

Ci dispiace per la fretta, ma speriamo comprendiate la nostra situazione.

Vi lasciamo con un forte abbraccio rivoluzionario e, per qualsiasi dubbio, non esitate a scriverci.

Besarkada bat, agur. (Un abbraccio, ciao)

SEGI, Organizzazione giovanile basca patriottica rivoluzionaria

Euskal Herria, 5 febbraio 2005


segi-international@euskalerria.org

http://www.autprol.org/