20/04/2005: Trieste, Parma e Foggia: perquisizioni e denunce per 270 bis


In quanto coinvolto come indagato e perquisito all'interno dell'inchiesta della DIGOS di Trieste e del sostituto procuratore di Trieste G. Milillo, ritengo doveroso far sentire anche la mia voce.

*I fatti [per chi ancora non li sapesse]*

Ieri (13 Aprile 2005) diversi agenti di polizia e della DIGOS si sono recati nelle abitazioni e nei luoghi di lavoro di compagni a Trieste, Parma e Foggia.
L'accusa e' genericamente quella di associazione sovversiva (270 bis) che sempre di piu' colpisce diversi compagni e compagne. Il numero degli indagati, per quanto ci e' dato sapere, e' di 3 compagni che vivono a Trieste e dintorni piu' una compagna di Foggia.
Nel mandato di perquisizione si fa genericamente riferimento a presunto materiale eversivo ritrovato in un paesino sperduto vicino Gorizia e del quale al momento nessuno sa nulla.
L'inchiesta sembrerebbe genericamente rivollta contro alcuni compagni di Rivoluzione e contro il sottoscritto, al fine sia di intimorire ed isolare sia di acquisire ulteriori informazioni sulle persone coinvolte e sulle loro attivita'. Durante le perquisizioni sono state infatti sequestrate diverse riviste, molte delle quali reperibili in diverse librerie, computer, libri e materiale cartaceo di vario genere.

*Cosa e' e a cosa serve il 270 bis* [sempre per chi ancora non lo sapesse... ;-) ]

L'articolo 270 bis venne introdotto alla fine del 1979 con il famoso decreto Cossiga; il testo e' il seguente: "Chiunque promuove, costituisce, organizza o dirige associazioni che si PROPONGONO il compimento di atti di violenza con fini di eversione dell'ordine
democratico è punito con la reclusione da sette a quindici anni. Chiunque partecipa a tali associazioni è punito con la reclusione da quattro a otto anni".

Questo reato venne introdotto per colpire con forza maggiore l'ampio movimento di lotta che si era formato negli anni 70. Con questo articolo vennero non solo aumentati gli anni di carcere, ma venne anche aggiunto il carattere preventivo. In poche parole non e' necessario che gli imputati abbiano fatto qualcosa, basta che lo stato e i suoi apparati repressivi ritengano che gli imputati abbiano intenzione, in base alle loro ideologie politiche, di commettere atti volti a sovvertire il sistema politico ed economico nel
quale viviamo. Questo tipo di reato e' stato poi notevolmente potenziato nel 2001 con una legge approvata a larga maggioranza sia dal centro-destra che dal centro-sinistra. Nella nuova versione questo reato si estende anche a chi sia sospettato di voler sovvertire l'ordinamento di stati esteri (vedi ad esempio il processo contro il campo antimperialista e contro i compagni di un'organizzazione comunista turca che si trovavano in Italia).
E' stata inoltre introdotta la possibilita' di confiscare i beni (economici e materiali) degli imputati.
Il carattere preventivo di questo reato fa si' che la sua applicazione sia molto ampia e che possa colpire chiunque. Negli ultimi anni, grazie anche a personaggi come il senatore dei DS Giovanni Pellegrino e a tutti i vari magistrati stile Giovagnoli di Bologna, e' aumentato notevolmente il ricorso a questo capo di imputazione; cosa che ha portato a centinaia di perquisizioni ogni anno nei confronti degli attivisti del movimento.
Per lottare contro questo tipo di reati (il 270 bis fa parte di tutta una serie di reati associativi) e' in corso da alcuni mesi una campagna nazionale contro i reati associativi; campagna portata avanti da un ampio fronte di soggetti appartenenti a diverse aree politiche. Questo e' sicuramente uno strumento utile in quanto cosi' come queste persecuzioni giudiziarie colpiscono i militanti collettivamente altrettanto collettiva deve essere la risposta.

Per maggiori informazioni sulla campagna nazionale in corso contro i reati associativi: http://www.inventati.org/reati_associativi/

*e adesso?*

Adesso ovviamente ognuno di noi continuera' a portare avanti le proprie attivita' politiche che molti dei destinatari di questa mail ben conoscono.
Non vedo perche' una indagine ridicola come questa debba fermare o rallentare le lotte che porto avanti per migliorare il futuro mio e degli altri: dalle lotte contro il DDL Moratti alle lotte contro la precarieta' in generale, a quelle per i diritti sociali e in difesa della liberta' di movimento.
Sicuramente questo tipo di indagini sono anche un segnale di quanto questo sistema economico sia in crisi (speriamo che crolli il prima possibile...) e di conseguenza devono spingerci ad andare avanti collettivamente in tutte le lotte che vengono portate avanti in questi anni.
Desidero inoltre esprimere solidarieta' nei confronti degli altri imputati e nei confronti di tutti quei compagni che stanno pagando con la galera la loro attivita' contro questo sistema che produce "miseria, terrore e morte".
Vi terro' ovviamente informati sui poco probabili sviluppi di un'inchiesta che non sembra avere ne' capo ne' coda.

Bruno (Trieste)

P.S.: un ringraziamento a tutti quei compagni e compagne di varie citta' di Italia che hanno epresso solidarieta' nei confronti miei e degli altri imputati.

http://www.autprol.org/