04/07/2005: la nuova gladio


GENOVA - Dipartimento Studi Strategici Antiterrorismo. Si chiamava così la 'polizia' parallela nel settore della lotta al terrorismo creata per riceve fondi da organizzazioni nazionali e internazionali. La Digos della Questura di Genova, nelle prime ore di stamani, ha compiuto oltre 25 perquisizioni in nove regioni italiane (Liguria, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Molise, Sicilia e Sardegna). Decine sono gli indagati tra gli appartenenti alla stessa Polizia di Stato, ai Carabinieri, alla Guardia di Finanza ed alla Polizia penitenziaria. Due persone, non appartenenti alle forze dell'ordine ma già note alle cronache, sono state finora arrestate.
Si chiamano Gaetano Saya e Roberto Sindoca, ambedue noti già alle cronache per aver guidato l'organizzazione "Destra Nazionale", che ereditò la sigla da Almirante. Saya, ex massone, fu anche teste d'accusa al processo Andreotti. Considerato vicino ai servizi segreti deviati, ha spesso millantato i suoi rapporti con il Sismi.
Il reato contestato è quello di associazione per delinquere finalizzata all'usurpazione di funzioni pubbliche in materia di prevenzione e repressione dei reati. In sostanza, gli inquirenti ritengono che lo scopo dei capi dell'organizzazione fosse quello di usufruire di finanziamenti da parte di organismi nazionali e internazionali. Molti degli appartenenti alle forze dell'ordine coinvolti avrebbero aderito in buonafede a questa sorta di servizio segreto truffaldino.
Il sedicente Dipartimento avrebbe anche effettuato controlli negli aeroporti, senza particolari effetti. Alcuni suoi componenti avevano accesso diretto al centro di elaborazione dati del Ministero dell'Interno. Il settimanale "News" ha recentemente scritto che a questa organizzazione apparteneva anche Fabrizio Quattrocchi, la guardia del corpo uccisa in Iraq. La notizia non è stata confermata dagli inquirenti.

E' inutile cercare il sito www.dssa-antiterrorismo.it al momento non si apre.


Ma per sapere qualcosa di più sul Dipartimento di Studi Strategici Antiterrorismo - la polizia parallela che il quotidiano "Libero" e il TGCOM usavano come fonte per le proprie veline informative - potete leggere alcune delle notizie che abbiamo trovato.

Chi è Gaetano Saya?


Gaetano Saya nasce a Messina nel 1956, cresciuto dal nonno Matteo Francesco Gesuino, che aveva servito nel Regio Esercito ed era stato presente alla marcia su Roma, il quale gli aveva inculcato l'amore per la Patria; fin da giovanissimo simpatizza per il Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale e nel 1970 appena quattordicenne partecipa alle giornate di Reggio Calabria (rivolta per il capoluogo), a diciotto anni si arruola nel disciolto Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza, dopo l'addestramento e una breve permanenza, viene ingaggiato dai Servizi Segreti della N.A.T.O. esperto in ISPEG (Informazioni, Sabotaggio, Propaganda e Guerriglia), controspionaggio e antiterrorismo. Raggiunti i massimi livelli si congeda nel 1997. Cooptato nel 1975 dal Generale Giuseppe Santovito, allora Capo del SISMI, viene iniziato in una Loggia Massonica riservata; da Apprendista di primo grado in breve diviene Maestro Venerabile della Loggia "Divulgazione 1" a carattere internazionale. Nel Novembre 1997, viene citato come principale teste d'accusa della Procura della Repubblica di Palermo, nel processo contro Giulio Andreotti dove Gaetano Saya accusa Andreotti di essere il mandante dell'omicidio del Generale dei Carabinieri Carlo Alberto dalla Chiesa; verità rivelatagli dal Generale ed amico fraterno Giuseppe Santovito. Congedatosi dai Servizi, e messosi in "sonno" Massonico, decide insieme ad un gruppo di provata fedeltà di dar vita al movimento politico, voluto da Almirante ed iniquamente soppresso, "Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale". Gaetano Saya diviene così il capo assoluto di questa formazione politica. Laureato in Legge e Scienze Politiche, Cavaliere dell'Ordre International de la Paix. Il primo Dicembre 2002 in Milano è stato nominato Presidente onorario dell' U.N.F.P. (Unione Nazionale Forze di Polizia), il primo sindacato di Polizia interforze. Di recente ha assunto la Direzione Generale dell'Ente denominato: Dipartimento Studi Strategici Antiterrorismo - Interforze di Polizia in funzione Antiterrorismo Islamico.

Altre notizie sul sig. Saya e il sig. Sindoca.

IL FONDATORE DEL NUOVO MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO




Gaetano Saya
Presidente
M.S.I. - Destra Nazionale Molti ci chiamano Fascisti, noi non siamo Fascisti; noi siamo la Destra, dura, pura e conservatore, Istituzionale e Costituzionale, Repubblicana e Democratica. In quest'ottica ci siamo schierati senza esitazioni ed incondizionatamente accanto agli Stati Uniti d'America e ad Israele ed insieme ai fratelli Americani e ai fratelli Ebrei ci siamo eretti a baluardo contro il male: il Terrorismo Islamico. (clicca sul nome per accedere al link)

Riccardo Sindoca
Capo di Gabinetto
della Presidenza
M.S.I. - Destra Nazionale
Riccardo Sindoca Brillante docente, spigliato scrittore, esperto in criminalistica iscritto al Collegio Periti Italiani di Roma, ultimamente anche consulente tecnico di parte nel "delicatissimo" caso GLADIO. Ha coordinato con delega dell'Autorità Giudiziaria i Servizi Interforze di Polizia congedandosi da tale mansione con Encomio Solenne, ufficiale in cgd. insignito di copiose ed importanti benemerenze e decorazioni. Portavoce Nazionale dell' Unione Nazionale Forze di Polizia. (clicca sul nome per accedere al link). Di recente ha assunto la Vice Direzione Generale dell'Ente denominato: Dipartimento Studi Strategici Antiterrorismo - Interforze di Polizia in funzione Antiterrorismo Islamico.

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Ricordate Quattrocchi, quello di "Vi faccio vedere come muore un italiano"?

(ANSA) - ROMA, 19 MAG - Fabrizio Quattrocchi,l'italiano ucciso il 14 aprile dello scorso anno a Baghdad, non era nè un mercenario nè una bodyguard, ma un agente contractor impegnato a tempo pieno nella lotta contro il terrorismo insieme ad altre persone che sarebbero poi entrate nel Dssa, una nuova organizzazione di intelligence nata dopo l'attentato di Atocha dell'11
marzo 2004. Lo rivela News Settimanale in edicola da domani (oggi, nda).
Quattrocchi alloggiava all'hotel Rashid, una sorta di quartier generale americano, utilizzava armi convenzionali e si esercitava al tiro tutti i giorni. Lo dimostrerebbero le immagini che News pubblica in esclusiva tratte da un filmato inedito di quasi un'ora. Nel filmato si raccontano gli ultimi giorni di vita di Fabrizio Quattrocchi. Si vede il contractor genovese che gira per Baghdad in macchina indicando obiettivi sensibili come il ministero degli Esteri, il palazzo di Saddam
Hussein, la stazione. È ripreso in volto anche l'autista irakeno: colui il quale, secondo gli investigatori italiani - sottolinea una nota del settimanale - potrebbe aver consegnato Quattrocchi, Agliana, Cupertino e Stefio ai sequestratori. Quattrocchi è poi ripreso in albergo, nella sua stanza, seduto sul letto vicino al suo fucile, un Fal 762. In altri frame si vede l'agente contractor mentre si esercita al tiro, con il Fal e con un fucile M16, contro un obiettivo posto a circa 100 metri, colpendolo sempre al centro. News pubblica anche una serie di foto inedite di un'operazione antiterrorismo condotta a Baghdad da altri contractot il 16 giugno 2004. I contractor fotografati in azione, feriti, uccisi, sono tutti consulenti tecnici e operativi di un nuovo servizio di intelligence antiterrorismo, il Dssa (Dipartimento studi strategici antiterrosimo).
Si tratta di un'organizzazione organizzata in 6 divisioni - spiega News - la cui sede legale è in Italia e quelle operative in diversi paesi del mondo. News rivela che ne fanno parte tecnici ed esperti italiani, americani, israeliani, spagnoli, francesi, tedeschi, inglesi, russi e pakistani. Il responsabile e il suo vice sono italiani: Gaetano Saya e Riccardo Sindoca. Ambedue, secondo News, provengono dalla struttura della Nato Otan Stay Behind net e non smentiscono i loro collegamenti diretti con la Cia.(ANSA).
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TGCOM e Libero del 10/12/2004 costruiscono un allarme antiterrorismo usando come fonte il DSSA

Linate nel mirino di Al Qaeda
Lo rivela rapporto antiterrorismo (del DSSA appunto, NdR)
L'aeroporto di Linate è nel mirino dei terroristi di matrice islamica. E' l'allarme lanciato dal quotidiano Libero che cita come fonte "un dossier del Dipartimento studi strategici antiterrorismo che ha inviato un fascicolo riservato ai servizi segreti". Dal fascicolo si apprende che "l'Idroscalo, area confinante con Linate è stato attenzionato da un gruppo di terroristi, in quanto luogo particolarmente adatto alla pianificazione di un attentato".


La stessa fonte ha evidenziato preoccupanti carenze di sicurezza dell'area che potrebbero essere sfruttate per compiere atti terroristici al confinante aeroporto. Secondo il rapporto, infatti, il parco dell'Idroscalo ha delle falle nel sistema di sicurezza, che possono facilmente diventare dei passepartout per colpire deposito merci, deposito carburanti, torre di controllo e pista. Ad aggravare la situazione anche la presenza nel parco di numerosi locali notturni, difficilmente controllabili e di una strada d'accesso allo scalo presidiata da personale civile, non armato.

La relazione è stata trasmessa, oltre che al Cesis, al Sismi, al Sisde, anche al quartier generale Shape di Bruxelles e ai comandi generali dei carabinieri e della Guardia di Finanza. Per questo motivo per tutta la giornata di giovedì, numerosi e capillari sono stati i controlli nei due scali milanesi. Alcuni passeggeri hanno dovuto attendere ore prima di passare sotto il metal detector.

Nello stesso rapporto si svela l'esistenza di moschee clandestine nascoste nei sotterranei dei negozi gestiti da islamici nell'hinterld milanese, dove si riuniscono le cellule fondamentaliste. L'incartamento spiega inoltre come i musulmani abbiano ricavato nel sottosuolo dei punti di incontro insopettabili che costituiscono un "crocevia privilegiato di contatti per le cellule fondamentaliste islamiche". Oltre a riunirsi, lì gli extracomuniatri raccolgono fondi sulle cui finalità sono ora concentrate le indagini. Uno di questi si trova lungo i Navigli, all'altezza di Abbiategrasso, a una ventina di chilometri dal capoluogo, nel sottosuolo di una pizzeria. Una vera e propria moschea documentata con fotografie e verbali dei carabinieri.

Per questo motivo il messaggio contenuto nel faldone è chiaro: il prossimo attacco terroristico potrebbe essere a Milano.

Rete dei Comunisti





http://www.contropiano.org


http://www.autprol.org/