22/07/2005: L'antifascismo non si arresta!


La Federazione Anarchica Torinese - FAI esprime tutta la sua solidarietā agli antifascisti arrestati il 20 luglio 2005 nell'ambito dell'ennesima operazione repressiva che colpisce l'opposizione sociale nella cittā di Torino.
Il PM Tatangelo, che giā ha applicato i propri teoremi repressivi contro due anarchici fermati il 18 giugno durante le cariche delle forze del disordine in via Po contro il corteo antifascista svoltosi dopo l'accoltellamento la settimana precedente di due compagni del Barocchio, si accanisce con ancor maggiore determinazione repressiva.
Oggi, ad un mese dai fatti, chi si č trovato sotto i colpi dai manganelli dei celerini viene accusato addirittura di devastazione e saccheggio, oltre che di resistenza e lesioni, per giustificare un'incarcerazione decisa come monito ed intimidazione di chi ha fatto dell'antifascismo una scelta di vita e di lotta quotidiana. La decisione di usare come una clava il codice penale emerge nettamente dall'accusa di devastazione per una manifestazione pacifica in cui i soli incidenti sono stati quelli provocati dal panico generato dall'uso di manganelli e lacrimogeni CS tra la folla del sabato pomeriggio in via Po. Gli antifascisti, equiparati ad un esercito di lanzichenecchi calati in cittā per distruggere e saccheggiare, rischiano per questa sola imputazione da 7 a 15 anni di carcere. Si sfiorerebbe il ridicolo se con questa farsa non fossero state chiuse in galera 7 persone, ree di aver tentato di manifestare la propria opposizione alle squadracce che stanno aggredendo in modo brutale immigrati, gay, prostitute, sindacalisti, squatter, comunisti, anarchici in ogni angolo d'Italia. Č di soli due giorni orsono la terribile aggressione che per poco non ha ammazzato due attivisti del centro sociale veronese "La Chimica".
Mentre ben diciassette antifascisti torinesi venivano arrestati o denunciati a piede libero, era posto sotto sequestro il Fenix, centro di documentazione in prima linea da anni nelle lotte sociali torinesi, contro la repressione, le Olimpiadi del cemento e il Treno ad Alta Velocitā, il famigerato TAV che vuole devastare la val di Susa con la benedizione di politici locali e nazionali di destra e di sinistra.
Ancora una volta la magistratura si inserisce nelle lotte sociali con teoremi demenziali: nel mondo che a lor signori piace i giudici fan da ramazza e la galera da pattumiera della societā.
La volontā di intimidire chi non si allinea ai bisogni dei cementificatori di Torino e delle sue valli č palese. La giunta del sindaco Chiamparino, prona di fronte ai poteri forti della cittā, non paga di aver criminalizzato gli antifascisti senza spendere una parola di condanna verso i fascisti che hanno colpito per uccidere, ha invocato a gran voce lo sgombero dei posti occupati e la repressione di polizia. Che puntuale questa mattina ha bussato alle porte di 17 antifascisti torinesi.
Chiamparino, Bresso, Saitta vogliono presentarsi con le carte in regola alle prossime elezioni, dimostrando ai (post) fascisti e leghisti che il manganello lo sanno reggere meglio di loro. Nessuno deve sporcare la loro vetrina olimpica, il loro trampolino di lancio verso il governo del paese: a Torino serviva un pretesto, uno qualunque, per avviare un'opera di normalizzazione del panorama politico e sociale indispensabile ad una sinistra che tenta di battere la destra trasformando le questioni sociali in problemi di ordine pubblico.
Ed ecco il magistrato di turno, il solito ben noto Tatangelo, pronto ad offrirlo su un piatto d'argento.

Respingiamo al mittente l'intimidazione, gli antifascisti continueranno ad andare a testa alta per questa cittā come hanno fatto nella manifestazione del 2 luglio che ci ha visto ripercorrere i luoghi dell'antifascismo e dell'anarchismo torinesi.

Fuori gli antifascisti dalle galere, l'antifascismo non si arresta!
Tobia, Mauro, Andrea, Darco, Manu, Sacha, Fabio liberi subito!

Federazione Anarchica Torinese - FAI
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