09/09/2005: Comunicato dalla sez femminile del carcere di Teramo


Noi detenute del reparto femminile del carcere di "Castrogno", non come erroneamente definito "Caienna" ma Spielberg, avendo migliore fortuna del nostro illustre Pellico, (non per il trattamento) ma poichè "generosamente" forniti di penne ad inchiostro, ribadiamo che nonostante le nostre ripetute proteste, la risonanza (se pur minima) data alle stesse da alcuni quotidiani, la conferenza stampa indetta di fronte al carcere, la visita di uno sconosciuto assessore, restiamo in un clima di totale inedia ed isolamento, senza contare che i problemi da tempo lamentati permangono, anzi, la visita dell'assessore sopra citato, ci ha illuse visto che con la stessa non abbiamo potuto avere nessun tipo di contatto, neppure le detenute non in cella, che aspettavano nell'aria lager, hanno potuto dialogare poichè gli era stato precedentemente vietato.
Nei giorni precedenti, pur non potendo ribaltare strutturalmente questo luogo, sono state riviste nelle celle le misere suppellettili, sostituiti arredi fatiscenti, ripuliti locali inutilizzati per anni (vedi la palestra) ed altri che erano nell'abbandono e nello sfascio totale, compresa la pulizia del quadrilatero di cemento dove le detenute sono costrette a sostare sotto il sole cocente o sotto la pioggia battente pur di respirare un po' d'aria. Il sopra citato "luogo d'aria" è sempre lurido, sfornito di un bagno funzionante con in uso un misero lavandino costantemente otturato.
Inoltre, visto il periodo feriale e la carenza di agenti di custodia, le cosiddette ore d'aria sono spesso dimezzate.
Quindi, il regime al quale siamo sottoposte è più duro di un carcere punitivo di massima sicurezza.
Siamo praticamente sempre chiuse in cella (cosa che ormai è superata nel 70% delle carceri italiane) e niente del poco che ci era stato permesso è stato attuato.
Alle detenute sfornite di mezzi propri continua a mancare lo stretto necessario per una sopravvivenza almeno dignitosa: carta igienica, disinfettante, assorbenti e, da alcuni giorni anche i sacchetti per la spazzatura.
Le condizioni di alcune detenute con gravi problemi di salute permangono.
Denunciamo inoltre la presenza di una detenuta, in particolare, che mostra gravi turbe psichiche, turbando giorno e notte la già flebile serenità della sezione.
Non speriamo in nulla poichè siamo certe che questa nostra ennesima richiesta di aiuto e solidarietà si perderà nei meandri della burocrazia e sarà fonte di ricatti e ritorsioni.
Inoltre abbiamo letto su un articolo del "Centro", che esiste una fantomatica associazione di volontariato (Verso il futuro) che sarebbe presente spesso all'interno del carcere e curerebbe le nostre problematiche.
Teniamo a far apere, gridandolo a viva voce che non abbiamo la più pallida idea di chi possano essere questi sedicenti "missionari" e ribadiamo che possiamo esclusivamente contare sulla "notoria" solidarietà carceraria aiutandoci l'una con l'altra.
Grazie comunque di non averci ignorate almeno verbalmente.

Le sezioni nord e centrale dell' inferno di "Castrogno" al femminile

http://www.autprol.org/