15/11/2005: SGOMBERATO IL BUNKER DI VIA S.PELLICO A PARMA


Stavamo arrivando in Via Pellico un po’ alla spicciolata per la solita assemblea del lunedì, era la prima volta dal giorno dell’occupazione che il posto non era presidiato e puntualmente sono arrivati gli uomini blu.
Si tratta del 6° sgombero poliziesco effettuato in città in un mese e mezzo, partendo dal primo tentativo contro il Mario Lupo passando per gli sgomberi delle case occupate dai migranti.
Ieri, 14/11, siamo arrivati sul posto poco prima delle 21 mentre la D.I.G.O.S. stava cambiando le serrature., orario e modalità del tutto insoliti.
Non tutti i posti si possono difendere allo stesso modo, non tutti i posti si sgomberano allo stesso modo. Di fatto, era stato occupato uno stabile abbandonato da anni e la polizia è intervenuta per richiuderlo, dopo la denuncia del proprietario.
Ma chi è questo proprietario? Sono padroni della sanità privata romana, sono editori di giornali, sono speculatori.
A questi poveri privati cittadini (vedi box pag.2) è stato restituito il “Bunker”, occupato sabato 5 novembre da un gruppo di militanti della sinistra extraparlamentare parmigiana. “La legalità democratica” ha fatto il suo corso e la finanziaria Tosinvest può rientrare in possesso del suo palazzo, ora è libera di tenerlo vuoto per altri 4-5 anni in attesa che il valore del terreno aumenti ulteriormente.
Intanto, i giovani di Parma dovrebbero rassegnarsi al fatto che non esistono luoghi di libera aggregazione, almeno non in questa città, dove non si debba pagare per entrare: vuoi fare teatro, vedere un film con gli amici, scrivere una fanzine? Devi pagare!
Troppo spesso si tende a dimenticare come questa legalità sia creata e finalizzata per proteggere interessi economici di pochi davanti alle istanze di molti.
Palestra gratuita, corsi di informatica gratuiti, cinema gratuito, ristorazione a rimborso spese (attività in corso al “bunker” dopo solo una settimana di occupazione) sono tutte attività “illegali” che non potrebbero esistere in un contesto “legale” con tanto di bilancio d’esercizio. (A meno che non lo si falsifichi, come insegna il buon Cavaliere….)
Ecco perché è tanto importante difendere la legalità, perché altrimenti si minerebbe il meccanismo dell’economia di mercato, la vera causa per cui si fanno le guerre, si sfruttano le persone, si controllano le fonti di informazione.
Assumere immigrati in nero nelle proprie imprese edili e poi sedersi in consiglio comunale reclamando legalità (come fanno alcuni esponenti della destra locale) si può fare, è legittimo perché “fa girare l’economia”.
Occupare palazzi abbandonati da anni NO perché è improduttivo.
Non ci rassegneremo MAI a questa logica, a questa mistificazione della realtà portata avanti con l’ausilio dei mezzi di informazione di massa.
Da oggi torneremo nelle nostre “banlieu”, i quartieri dormitorio senz’anima dell’europea Parma.
Presto ne usciremo di nuovo, poi di nuovo ancora.
La destra in doppiopetto che governa questa città vorrebbe cancellarci, con la complicità di un’opposizione inesistente, ci etichetta come teppisti, ottusa come sempre nel non chiedersi da dove arrivano certi fenomeni e perché, sorda davanti alle esigenze dei cittadini, capace solo di inviare celere e polizia. IL LORO DIALOGO È LA VIOLENZA!
Ci si scandalizza per ciò che avviene in Francia, siete tutti sorpresi che in “democrazia” ci sia qualcuno in grado di rispondere al dialogo con le stesse modalità di chi impone le regole, mentre il monopolio della violenza è il cardine su cui si basa l’arroganza del libero mercato e delle istituzioni che lo difendono.

PUGNO DURO CONTRO
LA NOSTRA ILLEGALITÁ
PUGNO CHIUSO CONTRO
LA VOSTRA LEGALITÁ
ORA E SEMPRE RESISTENZA!

DI CHI È IL “BUNKER”?
Appartiene alla finanziaria Tosinvest, controllata dagli Angelucci, una vera famiglia bipartisan romana, vicina a Massimo D’Alema ma molto amica dei fratelli Fini.
Gli Angelucci hanno forti investimenti nel campo della sanità privata e in quello immobiliare. Inoltre, sono gli editori di Libero, il giornale di Feltri, e del Riformista, il quotidiano di D’Alema. In passato controllavano l’Unità.
Nel 2003 Tosinvest ha ripianato debiti dei DS per almeno 40 milioni di Euro, oggi controlla quote di capitale di Capitalia e Cofiri.
Sempre nel 2003 sono stati al centro di una torbida operazione legata alla compravendita dell’Ospedale S. Raffaele di Roma. L’hanno acquistato soffiandolo al ministero della sanità per 270 miliardi delle vecchie lire, lo hanno rivenduto alla regione Lazio dopo pochi mesi per 315 miliardi (plusvalenza netta 45 mil.)

Il collettivo d’occupazione del Bunker di Via Pellico
collettivo_occupazione_pr@autistici.org

http://www.autprol.org/