26/01/2006: IL 29 GENNAIO ARRIVA A MILANO LA FIACCOLA OLIMPICA ... SPEGNIAMOLA


In molte città, a partire da Roma si sono fatte manifestazioni contro le multinazionali sponsor delle Olimpiadi a partire dalla CocaCola attualmente sotto processo a Miami per la morte di otto sindacalisti.

In allegato il volantino che vi invitiamo a divulgare e che verrà distribuito durante il passaggio della fiaccola per manifestare il netto dissenso verso olimpiadi truccate dai finanziamenti illeciti delle multinazionali che non rispettano i diritti umani, sfruttano i minori, uccidono, armano le guerre, inquinano l'ambiente, ... ma anche contro gli illeciti amministrativi di sperpero delle risorse, creano danni ambientali per fare spazio a gigantesche strutture molte delle quali rimarranno inutilizzate.

IMPRESE SPONSOR OLIMPIADI TORINO 2006

Coca Cola: è sottoposta a una campagna di boicottaggio internazionale. E' accusata dai sindacati colombiani di aver istigato l’assassinio di otto sindacalisti (e quattro loro familiari) e, più in generale, di comportamenti antisindacali. Una commissione d’inchiesta indipendente ha accertato 179 violazioni dei diritti umani commesse in Colombia tra il 1990 ed il 2003.
Nel Kerala (India) Coca Cola è accusata dalle comunità rurali di aver seccato molte sorgenti d’acqua e contaminato quelle rimaste per produrre le sue bibite costringendo i residenti a fare decine di chilometri per procurarsi acqua pulita (www.nococacola.info).

Le grandi aziende dell’abbigliamento sportivo spendono un’enorme quantità di denaro per associare il loro nome e marchio all’ideale olimpico. Operai asiatici e dell’est europeo, che producono per ditte quali Adidas, Asics, Fila, Kappa, Lotto, Nike, Puma, lavorano fino a 16 ore al giorno, con paghe al disotto dei livelli di sussistenza, in ambienti insalubri dove i diritti sindacali sono negati. (www.cleanclothes.org; www.abitipuliti.org).

Mc Donald’s: oggetto di una campagna di boicottaggio internazionale: - per la pessima qualità dei cibi; - i comportamenti lesivi dei diritti dei lavoratori; - la costante violazione dei diritti sindacali; - e per la distribuzione gratuita di gadget prodotti da lavoratori cinesi che prendono salari bassissimi, in ambienti pieni di esalazioni tossiche e in alcuni casi con l’uso di lavoro minorile (www.mcspotlight.org ; www.tmcrew.org/mcd/index.html; www.ecn.org)

Finmeccanica: società italiana a partecipazione pubblica, è l’ottava holding mondiale nel settore della difesa, da cui ricava il 65% dei suoi profitti. Controlla un centinaio di imprese in Italia e all’estero (fra cui Aermacchi, Agusta, Alenia, Oto Melara, Selex) impegnate nella produzione di velivoli da combattimento, sistemi radar, missilistici e di controllo terrestre e navale per la difesa.

General Electric: da mezzo secolo arma la “difesa” americana producendo cannoni e aerei, navi ed elicotteri militari, fornisce energia elettrica alle basi militari USA in Afghanistan e fa affari miliardari in Iraq.

San Paolo Imi: è una delle banche maggiormente coinvolte nel commercio di armi. Fa parte del gruppo di 13 banche (capeggiato dall’americana JP Morgan) che ha ricevuto l’incarico dall’Autorità governativa provvisoria diretta dagli USA di cofinanziare la Trade Bank irachena.

Telecom: 40mila licenziamenti, sfruttamento di lavoro precario, abusi nei confronti dei clienti.

Texaco: attualmente sotto processo per 85 miliardi di rifiuti tossici riversati in 600 pozzi nell’Amazzonia ecuadoriana tra il 1964 e il 1992.

http://www.autprol.org/