30/01/2006: La forza operaia era in movimento, è stata bloccata con 59 euro al mese lordi, per 30 mesi


A gennaio gli operai entrano in scena, con forza. Dopo tanti scioperi diluiti e stanche processioni 13 mesi di trattativa inconcludente su un contratto nazionale partito già al ribasso, sono bloccate autostrade e stazioni, a Milano è sotto pressione della piazza la solida ed intoccabile sede dell’Assolombarda.
Gli operai sono tornati, minacciosi, hanno preso la mano a quattro funzionari burocrati e decidono dove e come far sentire la loro forza.
Solo a questo punto tutti convengono che il contratto vada firmato, in poche ore, chiudere è l’ordine che arriva da Confindustria, dal governo, dall’opposizione:
gli operai devono tornare al lavoro calmi e buoni.
100 euro è la cifra che gira, dalla richiesta di 105 non è distante, così deve apparire mentre la verità è tutt’altra.

86 euro di vacanza contrattuale = 86 euro
“Una tantum” per i 13 mesi arretrati = 320 euro
60 euro dal 1° gennaio 2006 per 9 mesi = 540 euro
85 euro dal 1° ottobre 2006 per 5 mesi = 425 euro
100 euro dal 1° marzo 2007 per 4 mesi = 400 euro

Totale 1.771 : 30 mesi = 59 euro al mese lordi per il 5° livello

In 30 mesi di vigenza contrattuale il risultato è 59 euro al mese per il 5° livello, senza contare le ore di sciopero, ma quelle non hanno prezzo, sono la nostra lotta. E pensare che l’aumento è riparametrato e gli operai del 3° livello, quelli delle linee, prenderanno ancora meno.
130 euro all’anno per chi ha solo i minimi contrattuali sono un offesa, 10 euro al mese lordi e dovranno aspettare fino al giugno 2007. La richiesta era di 300 euro all’anno per chi non aveva la contrattazione aziendale
Se questo, ed è questo il risultato economico del contratto nazionale, la risposta degli operai che hanno lottato è NO, non và bene.
La settimana elastica viene allargata a tutta l’industria metalmeccanica. E questa non è flessibilità? Mente chi dice che ci vuole il consenso della RSU. L’articolo 5 recita “ le parti si danno atto che la contrattazione aziendale non ha carattere ostativo”... e cioè le RSU potranno solo concordarne l’applicazione, non osteggiarla.
Sull’apprendistato si è definito un percorso che è un lungo periodo di prove e ricatti, arriva fino a 60 mesi a salari di fame per poi avere nemmeno garantita l’assunzione a tempo indeterminato.
La delegazione che ha trattato, Fim Fiom, Uilm, può nascondersi dietro mille giustificazioni, raccontare tutto quello che vuole sulla rigidità della controparte, sullo scambio parzialmente evitato fra salario e produttività, il giudizio sul suo operato è negativo. La forza operaia è stata imbrigliata per 13 mesi e quando si è manifestata è stata liquidata, il braccio di ferro vero è iniziato solo in questi giorni. Ancora una volta s’è dimostrato che un nuovo sindacalismo operaio deve emergere altrimenti briciole, solo briciole e flessibilità, ci chiederanno nel referendum cosa pensiamo dell’accordo?
Non và bene e votiamo NO!

RSU INNSE PRESSE MILANO
Milano 20 gennaio 200

dario.comotti@aliceposta.it

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