23/02/2006: Materiali e azioni solidali per Ruben e Ignasi


1 - Volantino + conto corrente bancario solidale
2 - Azioni internazioanli di solidarietà
3 - Azioni di solidarietà in Spagna

1- VOLANTINO SOLIDALE

UN MIGLIAIO DI RAGIONI PER CONTINUARE LA LOTTA
Libertà per Ruben e Ignasi, per i 3 di Sant pere mes Baix, per gli anarchici arrestati nel settembre del 2003, per i prigionieri politici e sociali ...

La mattina del 9 febbraio i compagni Ruben e Ignasi sono stati sequestrati in seguito ad un'indagine condotta dai "mossos d'esquadra" (la polizia autonoma catalana) e dalla tredicesima sezione del tribunale di Barcellona. Sono accusati di due sabotaggi, uno contro il CIRE (una società pubblica che sfrutta il lavoro dei carcerati) e l'altro contro una filiale della Banca di Sabadell (accusa particolare rivolta a Sergio L.D., unico imputato per i disordini avvenuti a Barcellona durante il meeting dell'unione Europea del 2002) e di appartenere a gruppi anticarcerari e di supporto ai prigionieri. Anche la solidarietà e l'attivismo politico a margine del sistema democratico sono sottoposti a leggi di carattere repressivo come la “tolleranza zero”.

E' necessaria la solidarietà tutte quelle persone che sentono con urgenza il bisogno di affrontare questa società repressiva che ci porta a situazioni estreme e di emergenza.
Pensando ai nostri compagni rapiti non possiamo dimenticare gli abusi a cui tutta la società è sottoposta.
Il giudice, collaborazionista e disumano, è considerato una persona degna d'onore e di rispetto che svolge un'importante funzione sociale. La Polizia, provocatrice ed educatamente violenta, è vista come baluardo di sicurezza e libertà. Gli abusi ai danni dei migranti sono considerati necessari al mantenimento della pace sociale. La distruzione della terra, delle periferie, dell'ambiente in cui viviamo e degli spazi di libertà, sono giustificati in nome del progresso e del benessere sociale.

Nel frattempo i profitti economici delle banche, delle società immobiliari e dei politicanti parassiti si accrescono. La “regolamentazione del lavoro” e il continuo assottigliarsi dei diritti dei lavoratori gettano nella precarietà tutti coloro che per sopravvivere sono costretti a farsi costantemente sfruttare. Grazie a questo sfruttamento e al forte indebitamento a cui conduce una società basata sul consumismo e sulla proprietà privata, le banche superano i loro profitti. Le ordinanze civiche presentate come modello ideale di condotta sociale sono in realtà mezzi di controllo, repressione e isolamento contro quei settori che, a causa della loro vulnerabilità, sono facilmente presi di mira e sottoposti ad abusi da parte delle istituzioni statali; lo stesso avviene contro la dissidenza politica che non ha accesso (o non si vuole che ce l'abbia) alle “vetrine” di questa città modellata sulle multe amministrative.
L'incremento del numero delle forze poliziesche è una risposta al distacco dei politicanti da tutto il resto della società; essi sanno che quanto compiono è assolutamente ingiusto, ma sanno anche di avere molti buoni motivi per farlo: il loro benessere e i loro privilegi vanno mantenuti ad ogni costo. Essi lo sanno.

Ruben and Ignasi non sono soli in prigione, noi non siamo soli nella marginalità, gli arrestati durante gli scontri in via Sant Pere Mes Baix non sono soli, non lo sono nemmeno gli anarchici arrestati nel settembre del 2003 che rischiano una lunga condanna, né le persone isolate in una stazione di polizia, i migranti, gli abitanti di un qualsiasi ghetto... perché noi ci siamo e abbiamo un migliaio di ragioni per continuare a combattere.

RISPONDIAMO A QUALUNQUE IMPOSIZIONE!

Conto corrente bancario di solidarietà con Ruben e Ignasi:
IBAN ES33 0182-4209-47-0201518073
SWIFT or BIC: BBVAESMM

2 - AZIONI INTERNAZIONALI DI SOLIDARIETA'

a) Il 15 febbraio, intorno alle 11.30, un ufficio del Consolato spagnolo di Marsiglia, in via Eduardo Delanglade 28, è stato occupato. Mentre avveniva l'occupazione sono stati inviati molti fax all'Ufficio centrale e ai giornali e inoltre sono state effettuate molte numerose telefonate..

Il testo del fax:
In Spagna si tortura come nella Cina del medioevo
Il 31 gennaio il procuratore chiede dai 5 ai 13 d'anni di carcere per 6 anarchici detenuti dal giugno 2003, a Barcellona, e tuttora in carcerazione preventiva.
Il 2 febbraio 7 giovani vengono arrestati dopo un ingiustificato intervento della polizia in una festa privata, in cui un agente municipale viene ferito dalla situazione di violenza provocata dagli stessi guardiani della legge.
Altri 2 giovani vengono arbitrariamente arrestati in ospedale, dove si erano recati in seguito ad un incidente in bici. Ancor più assurdo il fatto che accusino 2 degli arrestati di tentato omicidio, cioè accusano altri per i propri atti di smisurata violenza.
Il 9 febbraio viene effettuata una retata che porta all'arresto di 3 giovani, accusandoli di attentato incendiario. Dopo una verifica, il 10 viene liberato uno di essi e gli altri 2 risultano detenuti presso il carcere Modelo, forse anch'essi resteranno 2 anni in attesa di processo e senza alcuna prova.
Un poliziotto in coma per colpa della sua stessa brutalità è solo una conseguenza di quanto accade quando si applica una legge che tratta le persone come spazzatura da pulire dalle strade.
Ci chiedete civismo mentre voi applicate la tolleranza zero? No.
Anche noi vogliamo la nostra parte, chiediamo l'immediata liberazione di tutti gli arrestati e, basandoci sulla stessa legge della tolleranza zero, chiediamo la condanna a morte di tutti i “mossos d'esquadra” e che si facciano delle scarpe con i loro primogeniti, in modo che possiamo camminare sui geni atrofici di quegli esseri mutanti che costituiscono la schifosa forza della polizia catalana.
Se abbiamo qualcosa in comune, è la capacità di divenire intolleranti!

b) Azione a Lisbona
Su quanto accaduto la settimana scorsa a Barcellona
Solidarietà attiva agli arrestati del 4 e 9 febbraio. Contro lo stato terrorista e le multinazionali che lo dirigono.
Abbiamo deciso di attaccare i simboli del sistema capitalista spagnolo che tenta di venderci la propria uniformità.
In questo caso, abbiamo lasciato alcune informazioni e fatto alcuni danni ad un negozio Zara (catena di negozi di moda).
Chiediamo l'immediata liberazionedei prigionieri e la fine delle violenze e delle persecuzioni.

3 - AZIONI DI SOLIDARIETA' IN SPAGNA

a) Campagna di solidarietà in Andalusia
Dopo avere saputo quanto è accaduto a Barcellona, affermiamo ancora una volta che la solidarietà è necessaria, per distruggere muri e confini.
In Andalusia abbiamo aperto una campagna di solidarietà con i compagni colpiti dalla repressione e così le nostre grida di sostegno sono apparse tanto vigorose quanto il nostro rifiuto dei cani da guardia dello stato. E' da un po' di tempo che lo stato attacca in modo sistematico il movimento anarchico, questo significa che i fiori piantati dai nostri compagni stanno crescendo e sbocciando.
Lo stato ci teme, sa che noi abbiamo ragione e pensa persino di poterci reprimere nei modi che più gli aggradano, le nostri urla di libertà prevarranno.
I nostri compagni non sono soli! Solidarietà attiva! Abbattiamo i muri, mentali o materiali!

b) Manifestazione a Bilbao

c) Distribuzione di volantini a Madrid

d) Proposta di azione coordinata in solidarietà con Ruben e Ignasi
Come saprete, il 9 febbraio tre compagni sono stati arrestati (uno è stato rilasciato il giorno seguente ed è indagato) con l'accusa di avere compiuto un paio di sabotaggi. A oggi, stanno scontando il carcere preventivo senza prove evidenti. Pensiamo sia necessario rispondere in modo duro e unitario. Il movimento libertario, frammentato e in alcuni casi privo di direzione e un poco disorientato (dobbiamo ricnoscerlo) ha parecchie difficoltà a organizzare campagne concrete e forti per dare visibilità a questi casi.
Riteniamo sia necessario spazzare via le differenze interne e iniziare a lavorare insieme sulle tematiche che ci accomunano: la solidarietà ai prigionieri è una di queste tematiche, fondamentale e prioritaria.
Pensiamo che per rispondere alla repressione sia necessario condividere la lotta e la denuncia della situazione dei nostri compagni, del sistema carcerario generale e delle tecniche di controllo attraverso azioni visibili.
Per questo proponiamo che venerdì 24 febbraio (e durante il fine settimana) siano organizzate azioni di protesta e attacchi per dare visibilità al caso di Rube e Ignasi e solidarizzare con gli altri prigionieri anarchici. Dovunque sia possibile realizzare incontri informativi presso le scuole, le università o nei vostri quartieri, proteste in piazza e presso i tribunali di ogni stato, poster. striscioni, blocchi del traffico ... possiamo tutti offrire il nostro supporto in modi diversi in base al contesto e alle nostre capacità.
E' tempo di auto organizzarsi!

e) 2 azioni di blocco del traffico lunedì 20 febbraio
Questa mattina alcune persone hanno bloccato il traffico in via Sants (angolo Orzinelles) per protestare contro l'arresto di Rubene Ignasi. Durante l'azione, che ha provocato parrecchi problemi di traffico (durati un'ora), sono stati distesi due striscioni "Libertà per Ignasi e Ruben, arrestati e imprigionati il 9 febbraio" e sono stati distribuiti dei volantini ai passanti.
Un altra azione di blocco della circolazione si è svolta all'incrocio di Pau Claris e via Diputacio, nel centro cittadino.

f) E' stato realizzato un poster in catalano, spagnolo e inglese che contiene un testo analogo a quello del volantino "Un migliaio di ragioni per continuare la lotta".

Se qualcuno volesse riceverne una versione per la stampa, contattateci a questa email marssmith2003@riseup.nete e chiedeteci un .pdf (in formato A3 pesa circa 6 Mb), pronto per la stampa!

http://www.autprol.org/