16/03/2006: APPELLO PER LA MOBILITAZIONE UNITARIA E DI MASSA SU SALARIO, PRECARIETA', PENSIONI, DEMOCRAZIA NEI POSTI DI LAVORO E CONTRO LA REPRESSIONE PADRONALE


a tutti i lavoratori, a tutti i sindacati di base,
a tutti gli organismi di resistenza e di lotta nei posti di lavoro e nel territorio.
Il licenziamento politico di otto operai dell'Alfasud "rei" di avere "capeggiato" la contestazione ai sindacati confederali e la solenne bocciatura nelle assemblee del 14 febbraio del contratto-bidone dei metalmeccanici, rappresenta innanzitutto il tentativo del padronato e dei collegati sindacati confederali di impedire con una illecita repressione da "regime" il collegamento e l'organizzazione della diffusa volontà di opposizione operaia alle politiche in atto di concertazione e strutturale precarizzazione dell'intero mondo del lavoro dipendente. Una pratica che tra l'altro non è della sola Fiat ma che si accentua di pari passo all'aumento dello sfruttamento e della precarizzazione lavorativa per colpire i protagonisti delle lotte che "osano" rompere la cappa di controllo di CGIL-CISL-UIL, come quelle degli autoferrotramvieri o dei lavoratori Alitalia.
Il permanere della crisi e l'esigenza padronale di recuperare margini di profitto agendo sulla costante riduzione del costo del lavoro prospetta nel prossimo futuro post elezioni politiche - a prescindere che a vincere sia il centrodestra o il centrosinistra - il rilancio della concertazione sindacale ed il rinnovato e devastante attacco alle condizioni lavorative e sociali dei lavoratori.
La portata dell'attacco cui i lavoratori saranno soggetti nell'immediato impone a "tutti" la costruzione di una forte risposta unitaria che sia all'altezza dello scontro e prefiguri la ricostruzione di un nuovo movimento di massa dei lavoratori in grado di rompere i confini delle specifiche categorie su temi e obiettivi anticonsociativi ed intercategoriali.

Come lavoratori abbiamo ragioni da vendere, ma sappiamo di dover contare innanzitutto sulle nostre forze e sulla nostra unità di classe. Per questo proponiamo a tutti i lavoratori, a tutti i sindacati di base, a tutti gli organismi di resistenza e di lotta nei luoghi di lavoro e sul territorio, un'assemblea nazionale a Napoli per sabato 25 marzo, ore 9.00, nell'Aula Magna del Politecnico (Facoltà di Ingegneria), Piazzale Tecchio (nei pressi stazione M/M Campi Flegrei).

Vogliamo partire da Napoli non solo per dare un'adeguata risposta ai licenziamenti in Fiat - commissionati all'azienda dai sindacati confederali - ma anche per costruire, organizzare e rilanciare, insieme, la diffusa volontà di opposizione dei lavoratori alle devastanti politiche di concertazione sindacale e contratti-bidone, che condannano alla precarietà a vita e in fascia di povertà (a sotto-diritti e sotto-salario) milioni di lavoratori con le loro famiglie.

Richiediamo non un'adesione formale a questa assemblea, ma di esserne "copromotori e compartecipi" per farne momento di avvio per una manifestazione unitaria e nazionale da tenersi a Roma dopo le prossime elezioni politiche, per "rimettere al centro" la difesa reale degli interessi politici e materiali dei lavoratori su obiettivi unificanti quali: forti aumenti salariali egualitari e meccanismi automatici di recupero dell'inflazione, abolizione del pacchetto Treu e della legge 30, difesa e rilancio delle pensioni pubbliche per abolire i fondi pensione privati e contro l'annunciato scippo del TFR, rottura del monopolio della rappresentanza confederale per una vera democrazia nei posti di lavoro con diritti sindacali esigibili innanzitutto dai lavoratori (assemblea, eliminazione dell'appannaggio del 33% garantito a CGIL-CISL-UIL, diritto di partecipazione alle trattative dei delegati RSU, obbligatorietà di verifica di contratti ed accordi con referendum controllati dai lavoratori e non dai sindacati "interessati" stipulanti gli accordi-bidone).

SLAI COBAS NAZIONALE

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