16/03/2006: DALLA PARTE DEI LAVORATORI ANTIFASCISTI! FLAVIA LIBERA SUBITO!


Sabato 11 marzo Milano ha subito una grave e inaccettabile provocazione: la sfilata dei neofascisti della Fiamma Tricolore, autorizzati a manifestare inneggiando al duce e sventolando svastiche e croci celtiche.
Per opporsi a questo, per ribadire con forza che i fascisti non possono e non devono sfilare, che non è ammissibile dare agibilità politica a chi propaganda un’ideologia di morte - razzista, xenofoba, maschilista, negazionista - diversi compagni sono scesi in piazza sabato mattina, affermando la necessità della mobilitazione antifascista contro le forze di estrema destra come la Fiamma, ma anche contro il “moderno fascismo” di governo, che, non solo legittima i neofascisti, anche candidandoli nelle proprie liste, ma che, di fatto, con la propria politica antiproletaria e razzista, esprime un’ideologia analoga.
Al fascismo dei neo-nazifascisti e a quello di governo, si è aggiunto, ancora una volta, il “fascismo in divisa” delle forze dell’ordine, che ha represso la manifestazione antifascista, con cariche e pestaggi e attuando un vero e proprio rastrellamento, conclusosi con più di 40 antifascisti arrestati.
Tra questi compagni c’è la nostra compagna Flavia, lavoratrice della Triumph, scesa in piazza per manifestare coerentemente il proprio antifascismo, la propria contrarietà a chi autorizza questi gruppi di estrema destra a sfilare, esibendo i propri simboli di morte e facendo apologia di fascismo, vietata anche dalla Costituzione.
Flavia, sabato, ha espresso, ancora una volta, quella coerenza e quella determinazione nel combattere ogni ingiustizia che, da sempre, la caratterizzano: la stessa coerenza e la stessa determinazione che, negli anni passati, ha dimostrato, per esempio, opponendosi, all’interno della fabbrica, ai licenziamenti e alle ristrutturazioni aziendali, esponendosi in prima persona nelle lotte sindacali.
La campagna mediatica sta deliberatamente distorcendo i fatti accaduti, criminalizzando gli antifascisti, trattati come violenti criminali, mentre tace sulla vera violenza e sui veri crimini, quelli del fascismo, storico e moderno, e quelli delle forze dell’ordine, che hanno dimostrato, per l’ennesima volta, che ci troviamo, di fatto, in uno stato di polizia.
Ora bisogna esprimere in tutti i modi la solidarietà agli antifascisti arrestati e sviluppare controinformazione e mobilitazione ovunque: è necessario affermare con forza che la versione data dai mezzi di comunicazione è falsa, perchè travisa i fatti accaduti e dipinge come criminali i compagni e le compagne, “colpevoli” di aver giustamente cercato di impedire un’ adunata fascista di chi nega l'olocausto e vuole profanare piazzale Loreto, così come è necessario organizzare iniziative di mobilitazione per la scarcerazione degli antifascisti, da sabato ingiustamente rinchiusi nelle carceri, senza possibilità alcuna di comunicare con l’esterno.
Lo Slai Cobas Per Il Sindacato Di Classe esprime solidarietà e sostegno nei confronti di Flavia, ancora sotto sequestro a S.Vittore, così come nei confronti di Massimo, delegato Cobas della Dalmine, pestato selvaggiamente dalla polizia e poi trattenuto per 12 ore in questura senza cure, senza acqua e cibo, e a tutti gli operai, gli studenti, i giovani, coerentemente scesi in piazza sabato, per manifestare contro la “marcia” dei fascisti a Milano, città medaglia d’Oro per la Resistenza.

L’antifascismo non si arresta
Libertà per gli antifascisti arrestati

Slai Cobas per il Sindacato di Classe
Sede provinciale via S. Bernardino, 24
Bergamo 335/5244902

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