19/03/2006: Comunicato del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina sul sequestro del compagno Saadat (15 marzo)


Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina condanna l’arresto del suo Segretario Generale e invita tutti ad assumersi le proprie responsabilità.
Ramallah: Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina condanna tutti coloro che, direttamente o indirettamente, hanno causato l’arresto criminale del suo Segretario Generale, dei suoi compagni, del fratello Fu'ad ash-Shawbaki, e di numerosi altri militanti di varie forze patriottiche ed islamiche, che erano già sottoposti all’arbitrario imprigionamento politico basato su diktat Americano-Sionisti.

Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina dichiara che le forze d’invasione hanno commesso il crimine dell’arresto, l’attacco alla prigione di Jerico e la distruzione dell’edificio della Muqata'ah, con la complicità di Stati Uniti e Regno Unito, mentre i funzionari dell’Autorità Palestinese – loro menti sono dominate dalla paura della reazione israeliana a qualsiasi cosa abbiano intenzione di fare – hanno tremato e tentennato. E’ questa la conseguenza della ingenua fiducia che essi hanno riposto negli accordi [con Israele, NdR], persino in quelli sponsorizzati dagli Usa e da altri paesi del genere. Ehud Olmert, nel frattempo, ha cercato di dimostrare agli israeliani che è il ritratto sputato di Sharon, in modo tale che lui e il suo partito possano avvantaggiarsene politicamente e nelle prossime elezioni.

Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina dichiara di aver precedentemente consegnato, alla presenza delle forze atriottiche e islamiche, un memorandum ufficiale a firma del suo Ufficio Politico, al Comitato Esecutivo dell’OLP e al suo Presidente, nel quale si richiedeva che fosse data effettiva esecuzione all’ordine di scarcerazione del Segretario Generale del Fronte Popolare, emesso dalla Corte Suprema Palestinese, e si affermava che il FPLP si sarebbe assunto tutta la responsabilità della sua vita e della sua sicurezza. Ma questo documento non fu trattato seriamente. Né fu prestata la dovuta attenzione agli avvertimenti britannici e statunitensi, resi noti l’otto marzo scorso, i quali rivelavano che la protezione anglo-americana alla prigione [di Jerico, NdR] stava per essere rimossa.

Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina dichiara di considerare l’occupazione israeliana, la leadership di Israele e le sue agenzie di sicurezza, responsabili per qualsiasi danno possa essere arrecato alla vita del Segretario Generale del Fronte Popolare o ai suoi compagni.
Il Fronte Popolare, inoltre, considera responsabili gli Usa e la Gran Bretagna, che hanno abbandonato i loro impegni di proteggere i prigionieri, confermando in tal modo la collusione e la partecipazione anglo-americana all’esecuzione del crimine.

Il Fonte Popolare per la Liberazione della Palestina dichiara che la battaglia per liberare Ahmad Saadat e i suoi compagni, non è finita e non finirà fino a quando non sarà liberato. Il FPLP, e con esso tutte le forze patriottiche, continuerà a fare pressione sull’Autorità Palestinese affinchè continui a interessarsi del caso, dato che si tratta di un assalto alla sua sovranità e di una violazione di un accordo disgustoso firmato sotto una pioggia di pallottole nella Muqata'ah di Ramallah.

Il Fronte Popolare fa appello alle forze patriottiche ed islamiche, alle organizzazioni della società civile palestinese e a tutte le forze che, nel mondo, sono per la liberà e la giustizia, affinchè continuino ad agire per rifiutare queste azioni piratesche di Israele, supportate dagli americani, e a far pressione per ottennere la liberazione del Segretario Generale dal suo nuovo luogo di detenzione.

Il Fronte Popolare dichiara che questo crimine non scalfirà in alcun modo la sua volontà, che è stata battezzata nel sangue dei martiri e sperimentata nelle pratiche di lotta. La sua risposta al crimine sarà dolorosa. Il FPLP fa appello affinchè si ponga fine alla dipendenza da illusioni connesse ad accordi che vengono violati prima ancora che si sia asciugato l’inchiostro col quale sono scritti. La fragile scusa secondo la quale la continuazione della reclusione del Segretario Generale e dei suoi compagni sarebbe stata finalizzata alla sua protezione, è stata spazzata via dai cingoli dei carriarmati e dei bulldozer.
Proteggerlo fuori dalla prigione sarebbe stato più facile che lasciarlo all’interno dell’edificio dove ad ogni istante poteva essere colpito a morte.

Il Fronte Popolare conclude la sua dichiarazione facendo appello affinchè si smetta di riporre speranze nelle promesse degli Usa e degli altri che non producono nulla, se non accordi temporanei, transitori, che ci riportano indietro nel gorgo di Oslo. L’FPLP fa appello alla prosecuzione del dialogo nazionale palestinese comprensivo [di tutte le forze politiche palestinesi, Ndr], finalizzato a rafforzare l’unità nazionale su quelle basi chiare e profondamente radicate che sostengono la fermezza e la resistenza del nostro popolo. Esso, inoltre, fa appello alla costituzione di una coalizione patriottica di governo e alla ricostruzione dell’OLP, su basi democratiche e con la partecipazione di tutti, dal momento che essa rappresenta la suprema autorità del nostro popolo ed il loro [delle forze politiche palestinesi NdR] unico, legale rappresentante, in qualsiasi luogo esse si trovino.

15 Marzo 2006

Traduzione a cura del Collettivo internazionalista di Napoli (ci scusiamo per eventuali errori o imperfezioni).
La versione in inglese che abbiamo tradotto (reperibile sul sito della rivista marxista: http://mrzine.monthlyreview.org/pflp150306.html).
La versione in arabo è invece disponibile, al momento,su: www.pflp.net

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