07/04/2006: Resoconto del Convegno cittadino contro l’isolamento carcerario, contro il 41 bis, tenutosi il 30 marzo presso l’azienda ospedaliera V. Monaldi di Napoli


Sono intervenuti:
- Avv. Carla Serra. Difensore dei prigionieri BR-PCC, Lioce e Morandi.
- Il docente universitario, prof. Enrico De Notaris, dell'Università Federico ll di Napoli.
- Massimo Amore, presidente dell' Associazione Solidarietà Proletaria, nonchè dirigente dello Slai-Cobas A.O. Monaldi.
- Carlo Gherenzé,dirigente dello Slai-Cobas A.O.Monaldi.
- dott. Paolo Fierro, responsabile di Medicina Democratica di Napoli.
- dott.Gerardo Ciannella, responsabile della Medicina Preventiva dell'A.O.Monaldi.
- Raffaele Salinas, segretario del circolo di Rifondazione Comunista dell’AO Monaldi.
- Una studentessa universitaria membro del Collettivo Anticarcere di Napoli.
- Antonio Fucile, componente dei Corsisti SLL di Napoli.

Nel corso del Convegno è stato dimostrato scientificamente, da parte dello psichiatra Enrico De Notaris, la tesi che l'isolamento carcerario è una tortura perché determina una "distorsione della personalità". Di fatto l’isolamento altera in modo patologico l'equilibrio psico-fisico della persona detenuta.
Questa tesi è stata inoltre dimostrata statisticamente dal dott. Paolo Fierro, che ha sottolineato come i dati di incidenza per patologie fisiche e mentali in carcere sono molto superiori a quelle esterne. Il dott. Fierro si è soffermato anche sulla mancata applicazione della direttiva europea di inserimento del reato di tortura nel codice penale italiano.
Il dott. Ciannella, che per molti anni ha lavorato come medico nel carcere di Poggioreale, ha confermato la giustezza delle dimostrazioni dei dottori De Notaris e Fierro sul carattere di tortura dell'isolamento e per parte sua, ha auspicato il rilancio di una nuova cultura (anche giuridica) che rimetta la dignità dell'uomo al centro dei valori della società.
L'avv. Serra Carla ha dimostrato l'infondatezza giuridica di applicazione del 41 bis ai prigionieri politici BR-Pcc in quanto il loro vincolo è politico e non prevedendo utilizzo dei familiari per comunicazioni organizzative il 41 bis non può essere applicato giuridicamente.
Il sig. Amore ha sottolineato come la tortura dell’isolamento sui prigionieri politici è praticata in Italia e in tutti i paesi occidentali sedicenti democratici; che sempre più in Europa le carceri vanno riempiendosi di prigionieri politici a cause delle lotte sociali e politiche; che il convegno promosso è parte di una campagna nazionale per l’abolizione del 41 bis e che già sono state intraprese varie mobilitazioni per rompere il silenzio che lo Stato italiano cerca di mantenere intorno alla questione.
Il sig Salinas, riportando una esperienza personale, ha confermato la tesi dell'isolamento carcerario come causa dello squilibrio psico-fisico.
Paola per il Collettivo anticarcere, ha riportato alcune testimonianze di detenuti/e che descrivono le condizioni carcerarie e ha avanzato la proposta di costruire una rete di collaborazioni e un sito web per rafforzare la lotta contro le carceri e il 41 bis.
Il Sig Fucile e il sig Gherenzé hanno sottolineato come l’applicazione del 41 bis ai prigionieri politici è una risposta dello Stato borghese contro il proletariato come deterrente alla giusta ribellione. Ribellarsi è giusto.

Tutti hanno concordato quanto segue:
1) La necessità di coinvolgere tutte le associazioni, i sindacati, i lavoratori e tutti i democratici, affinché venga abolito il 41 bis ai prigionieri politici.
2) La necessità di continuare a sviluppare una campagna larga e di massa con tutti i mezzi possibili fino al raggiungimento dell'obiettivo.
SLAI-Cobas aziendale dell’O. Monaldi e l’ASP condividono la necessità della costituzione di un Comitato cittadino, che si colleghi a livello nazionale con tutte le associazioni per un Comitato Nazionale per l'abolizione del 41 bis

I promotori di un Comitato per l’abolizione del 41 bis

http://www.autprol.org/