04/08/2006: Appello per una mobilitazione nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori dei call center


In quest’ultimo anno le lotte delle lavoratrici e dei lavoratori hanno imposto all’attenzione di tutti il mondo dei call center.
Mass media, politici e istituzioni ne hanno esaltato lo sviluppo occupazionale e la flessibilità produttiva per contrapporlo alle denunce dei lavoratori sulle condizioni di lavoro che in tali luoghi si è costretti a subire in cambio di retribuzioni bassissime.
Ma le lotte esplose nei call center più importanti del panorama nazionale, unitamente ad alcuni isolati interventi dei servizi ispettivi di ASL e ispettorati del lavoro, hanno in parte imposto la vera realtà produttiva, mettendo in luce:

• il sistematico utilizzo di ogni forma di contratto precario, anche quelle palesemente illegittime, il lavoro a progetto, la somministrazione, il tempo determinato, l’apprendistato, il lavoro nero, tutte, quasi sempre, in versione part-time;
• i turni massacranti e gli orari di lavoro totalmente flessibili, la struttura fortemente gerarchizzata e le indebite pressioni esercitate sugli addetti al fine di aumentare i livelli di vendita di prodotti e servizi, la totale assenza di autonomia professionale e di possibilità di carriera, gli insostenibili ritmi e tempi di risposta, le pesanti condizioni di stress lavorativo, le gravi carenze dei percorsi formativi;
• l’abuso del contratto di lavoro a part-time (tanto da costituire la tipologia contrattuale prevalente sia nelle grandi aziende, come Telecontact center spa ed Atesia spa, che nei call center a “conduzione familiare”), quasi mai determinato dalla libera scelta della lavoratrice o del lavoratore ma individuato dal datore di lavoro quale strumento di ulteriore flessibilità attraverso il quale ottimizzare il rapporto tra riduzione del costo del lavoro e copertura delle fantomatiche “curve di traffico”;
• l’uso dei call center quale volano di esternalizzazione delle attività e di precarizzazione dei rapporti di lavoro, sia da parte della pubblica amministrazione che delle grandi aziende private.

Il call center, quindi, non solo luogo fisico ma anche precisa modalità organizzativa che, a seguito delle regole di flessibilità e precarietà vigenti, sta determinando un insostenibile disagio sociale e gravi ripercussioni sullo stato psico-fisico della stragrande maggioranza degli addetti, siano essi operatori con contratto a tempo indeterminato piuttosto che con contratti precari.
Contro tali condizioni, noi, lavoratrici e lavoratori dei call center e delegati RSU delle aziende del settore, riteniamo oramai irrinunciabile la costruzione di un percorso unitario di lotta di tutti gli addetti dei call center che realizzi, entro il mese di settembre p.v., una prima manifestazione nazionale.

In tal senso proponiamo di incontrarci in una ASSEMBLEA NAZIONALE, a ROMA, il 9 SETTEMBRE, dove elaborare la piattaforma rivendicativa comune e stabilire tempi e modalità delle iniziative di lotta.

luglio 2006.
Per info e adesioni: http://icc2006.oltreover.org email: iniziativecc2006@yahoo.it

Prime adesioni: Collettivo Precari Atesia (Roma), Collettivo Precari Telegate (Livorno), Marina Biggiero (Rsu COBAS del lavoro Privato - Telecom Italia 119 – Roma), Elisa Puddu (portavoce Zona deprecarizzata – movimento sindacale sardo), Mariano Cardili (Slai Cobas Cosmed – Catania), Riccardo De Angelis (Rsu FLMU-CUB Telecom Italia – Roma), Domenico Teramo (RSU COBAS del Lavoro Privato Telecom Italia – Roma), Manuela Giovanetti (Rsu FLMU-CUB Telecom Italia - Bologna), Pina R. (Slai Cobas Action – Arese), Luigi Glave (Rsu COBAS del Lavoro Privato H3G – Roma), Nicoletta Frabboni (Rsu FLMU-CUB MPF azienda esternalizzata Telecom – Bologna), Maxim Santelia (Rsu COBAS del Lavoro Privato Telecontct Center – Roma), Stefano Masala (FLMU-CUB Telecom Italia 119 Bologna), Giancarlo D’Amato (Cobas del Lavoro Privato Telecom Italia 187 – Roma), Nicoletta Salsini (FLMU-CUB Telecom Italia 191 – Bologna), Marco Vitelli (Cobas del Lavoro Privato Telecom Italia 191 – Roma), Alessandro Pullara (Rsu Cobas del Lavoro Privato Telecom Italia – Roma), Fulvio Macchi (Rsu SNATER Telecom Italia – Trieste), Giorgio Ziantona (Rsu FLMU-CUB Telecom Italia – Roma), Mauro Cittadini (Rsu SNATER Telecom Italia – Roma, Roberto Piazza (Rsu Cobas del Lavoro Privato Telecom Italia – Roma), MIkaela Petrocchi Rsa CUB Trasporti Call Center Alitalia, COBAS Sepa – Roma, COBAS Precari Call Center ex B2win/Acea - Roma

iniziativecc2006@yahoo.it
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