14/11/2006: Trenitalia sta boicottando la manifestazione di Roma per la Palestina?


Comunicato stampa urgente
Prima una dichiarazione dell'esponente più oltranzista della comunità ebraica milanese, subito dopo un articolo de "Il Foglio" e poi un articolo de "Il Giornale", hanno dato vita ad un pressing contro Trenitalia perchè, come in tutte le altre manifestazioni nazionali (inclusa la prossima del 2 dicembre di Berlusconi e Fini) aveva adottato delle tariffe agevolate per i treni con cui vari gruppi dalle varie città convergeranno a Roma il 18 novembre per la manifestazione nazionale per la Palestina e la revoca dell'accordo militare tra Italia e Israele.
Le associazioni che avevano già prenotato alcune decine di posti da Torino per venire a Roma, si sono viste disdire l'accordo raggiunto in precedenza e raddoppiare le tariffe creando così serie difficoltà agli organizzatori.
I promotori della manifestazione del 18 novembre a Roma, denunciano con forza questa scorrettezza dovuta al cedimento di Trenitalia di fronte alle pressione della destra e dei gruppi più filo-israeliani, un cedimento che apre una pagina inquietante nelle relazioni democratiche e nel rapporto tra un azienda ancora pubblica (Trenitalia) e gli utenti.
Viene chiesto a Trenitalia di ripristinare gli accordi raggiunti per consentire l'afflusso dei manifestanti a Roma. In caso contrario si aprirebbe una vulnerazione molto grave che non resterebbe senza conseguenze politiche ed economiche.

Comitato promotore "Palestina libera2006"

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Ecco i due articoli de "Il Giornale" e de "Il Folfio" con i quali si "minaccia" Trenitalia per le tariffe agevolate sui treni per la manifestazione di sabato 18 a Roma (solo a quella di Roma. E' la prima volta che succede)

L'articolo de "Il Giornale" del 13 novembre che attacca Trenitalia per la manifestazione di Roma.

Per chi marcia contro Israele ci sarà pure lo sconto sui treni.
di Emanuela Fontana
La manifestazione più istituzionale «per la pace in Medioriente» si svolgerà a Milano, quella «per i diritti storici dei palestinesi» andrà invece in scena a Roma. Stesso giorno, 18 novembre, piazze diverse. La comunità ebraica ha già chiarito di non aver gradito affatto l'intervista di Massimo D'Alema apparsa venerdì sull'Unità in cui il ministro degli Esteri dettava la sua linea filopalestinese sul conflitto mediorientale. E c'è dunque preoccupazione anche per il significato che assumerà il corteo milanese, il più politico, a cui parteciperanno anche Francesco Rutelli e Piero Fassino. Ma l'ala più radicale della sinistra si darà in realtà appuntamento a Roma, e non senza una sfida all'«altro» corteo, quello milanese: «Le due piattaforme di Roma e di Milano sono alternative, lo sono state in questi anni e probabilmente continueranno ad esserlo sui nodi di fondo - ha scritto il Forum Palestina in un intervento sul sito Il pane e le rose -. Indulgere a tentazioni compromissorie, ci pare un esercizio inutile per il movimento e per lo stesso popolo palestinese».
Le adesioni per la manifestazione romana sono arrivate in ogni caso anche da entità istituzionali, come i Comunisti Italiani, per esempio. I manifestanti giungeranno a Roma con treni scontati dopo un accordo raggiunto con Trenitalia. Trentacinque euro andata e ritorno da Milano, dalla Lombardia, dal Piemonte e dalla Liguria, solo quindici euro per chi arriva dal CentroItalia e da Napoli e quaranta (sempre andata e ritorno) per i manifestanti Siciliani. L'accordo, stabilito dagli organizzatori del corteo e la direzione di Trenitalia ricalca quello siglato con i Cobas per la loro manifestazione del 30 settembre e quello che si sta concordando per la manifestazione della Casa delle Libertà del 2 dicembre. L'esigenza di Trenitalia è quella di redigere sempre questi tipi d'intese per tutelare gli altri viaggiatori, soprattutto nel caso di trasferte di tifosi o di ragazzi dei centri sociali, ma anche quella, soprattutto, di assicurare che tutti paghino il biglietto, seppure ridotto. Questa è la filosofia ispiratrice dei viaggi con lo sconto, viaggi che il sito dei no-global Indymedia si è affrettato ad elencare nel dettaglio per chiunque volesse raggiungere Roma il 18 novembre.
Il corteo romano sarà il più intransigente, e a senso unico, contro Israele. Ma secondo il portavoce della comunità ebraica romana, Riccardo Pacifici, l'intervista di D'Alema al quotidiano di riferimento dei ds è stata «unilaterale», dunque anche il corteo milanese potrebbe non essere così equidistante. Pacifici ha inviato il cordoglio della comunità italiana «ai bambini e alle donne innocenti» morte a Beit Hanun «per un errore Ma c'è da rimanere «increduli - spiega - di fronte all'analisi di D'Alema, del tutto priva dell'elemento scatenante di questa legittima offensiva israeliana, ovvero il fatto che la leadership di Hamas ha consentito l'unilaterale aggressione con missili Kassam nel sud di Israele e in particolare a Sderot e ad Asqhelon». Pacifici si dice «preoccupato dell'asse italo-spagnolo tra D'Alema e il suo collega Moratinos». E chiede al governo di «fermare ciò che ha provocato la reazione israeliana: la rampa dei missili collocati appositamente in mezzo alla popolazione civile palestinese».


L'articolo del Foglio dell'11 novembre sulla manifestazione di Roma per la Palestina e quella di Milano.
In mezzo a qualche balla, luoghi comuni e ventilate minacce (ce l'hanno sempre con trenitalia) c'è qualche sprazzo interessante.

La sinistra è divisa su Israele e sfila in due cortei gemelli e diversi.
A Milano si marcia per “la ricostruzione civile e sociale” del medio oriente. A Roma per boicottare Gerusalemme.
Roma. “Se non antagoniste, sono almeno alternative”, le due manifestazioni che sabato 18 novembre sono state organizzate a Roma e a Milano per avvicinare, da due parti opposte, il popolo del centrosinistra alle tematiche mediorientali, al conflitto israelo-palestinese, che si è riacceso con le operazioni del governo di Gerusalemme nella Striscia di Gaza, l’errore a Beit Hanoun e il continuo lancio di razzi Qassam dai Territori contro Israele. Gli eventi degli ultimi giorni hanno stimolato gran parte del centrosinistra “a essere presente sabato prossimo”, come spiegano alcuni parlamentari. Sì, ma dove, e con quale progetto?
L’interrogativo è circolato soprattutto nelle segreterie del Pdci, di Rifondazione e dei Verdi. Negli altri partiti (Ds e Margherita saranno in prima fila) la linea è chiara: “due popoli in due stati”, senza se e senza ma, come si dice tra i promotori dell’evento a Milano, che si mostra più istituzionale, gode di buona stampa e di una fitta rete di partenariato. Rifondazione comunista ha assimilato il concetto – spiegano al Foglio dall’ufficio stampa – dunque “saremo a Milano”, perché “la piattaforma di lavoro della manifestazione di Roma l’abbiamo letta e ci è bastato quello per capire che non faceva più per noi”. Franco Giordano e Fausto Bertinotti, rispettivamente segretario del partito e presidente della Camera, ne sono convinti, ma qualcuno non se la sente ancora di sfilare a fianco di Francesco Rutelli e Piero Fassino in difesa della posizione promossa dal Tavolo per la pace, così anche nel partito della Rifondazione, c’è chi non sarà a Milano, ma a Roma, “con quelli che in passato sfilavano vestiti da kamikaze”, fanno sapere dal partito.
Intanto, dallo staff di Piero Fassino (non ancora rientrato in Italia dal Sud America) non sono in grado di confermare “la presenza fisica”, ma un’adesione “convinta alla piattaforma di lavoro della manifestazione milanese” c’è già stata (com’era successo in passato con la marcia per Israele). Si tratta di un documento nel quale si condividono punti semplici, ma a dir la verità non troppo concreti, come “lo sviluppo di programmi di solidarietà per la ricostruzione civile e sociale” sia in Libano sia in Israele sia in Palestina. I diessini saranno molti, a Milano. Perché, come spiega una delle menti della manifestazione romana, “stavolta non si tratta di un semplice sit in, come quelli che da anni siamo abituati a vedere, ma di un evento che chiede una precisa presa di posizione, che alcuni partiti non hanno il coraggio di sostenere e si rifugiano in iniziative prive di qualsiasi concretezza”. Gli unici sponsor “politici” a non volere abbandonare Roma sono i Comunisti italiani – l’onorevole Marco Rizzo, eurodeputato del Pdci, è stato il primo a rendere nota la sua presenza, visto che “non è più sufficiente nemmeno indignarsi di fronte al silenzio totale della politica e dei mass media” – insieme con altre associazioni e al partito di Marco Ferrando, fuoriuscito da Rifondazione nel maggio scorso. Due manifestazioni gemelle, una fondata sul concetto di pace e fratellanza e senza troppe linee d’azione, un’altra molto visibile in cui si chiederà “la revoca dell’accordo di cooperazione militare Italia-Israele” – siglato a Parigi nel giugno del 2003 e ratificato dal Parlamento italiano nel 2005 con un voto bipartisan.

Un risparmio per il viaggio nella capitale
A realizzare il tam tam pubblicitario, confinato quasi tutto su Internet, è stato il Forum palestina, l’associazione fondata nel 2001 che insiste con il suo “stop al muro dell’apartheid” e chiede l’autodeterminazione per il popolo palestinese e il boicottaggio d’Israele. I membri del Forum rilanciano “la revoca degli accordi economici tra le regioni italiane e le autorità israeliane” e quella “dell’embargo dell’Unione europea contro il popolo palestinese”.
Per cercare di far numero, gli organizzatori dell’evento romano avrebbero chiesto un aiutino anche a Trenitalia che, interpellata dal Foglio, ha preso tempo per verificare, ma dopo accurati controlli ha smentito categoricamente che vi sia un loro coinvolgimento nell’iniziativa. Il Foglio, però, è in possesso di un documento che circola nelle caselle di posta elettronica di alcuni organizzatori: riferimenti di operatori di Trenitalia che, in modo indiretto, promuovono tariffe “con un risparmio tra il 50 e il 60 per cento della spesa per raggiungere Roma”. Per ottenere questo risparmio, però, “è necessario essere un gruppo di almeno cinque o sei persone”. “Perché stavolta non si tratta di un semplice sit in…”.

FONTE: http://www.forumpalestina.org

palestinalibera2006@libero.it 338 1347713

http://www.autprol.org/