30/11/2006: Una struttura per i parlamentari europei amici di Israele, Yossi Lempkowicz


Bruxelles, European Jewish Press (EJP) --- Un'organizzazione pro-israeliana pan-europea, mirante all'approfondimento delle relazioni tra l'UE e Israele sta per essere varata formalmente questa settimana a Bruxelles. La nuova organizzazione, denominata "Amici europei di Israele" (AEI European Friends of Israel), giunge ad un tempo in cui le relazioni tra Israele e gli europei sono state piuttosto agitate nel contesto della recente guerra tra Israele e Hezbollah. L'organizzazione coinvolge parlamentari dei 25 stati membri dell'UE e dei due futuri membri, Bulgaria e Romania.

La EJP ha intervistato Dimitri Dombret, direttore dell'AEI, riguardo gli obiettivi di questo nuovo gruppo.


EJP: Perché l'Organizzazione "Amici europei di Israele" proprio adesso?

Dimitri Dombret: Siamo giunti alla conclusione che in Europa ci sono vari gruppi di amicizia con Israele, coordinati però solo a livello nazionale. Ci sono anche molti parlamentari europei che simpatizzano con Israele. Ma manca una struttura unitaria europea che possa unire tutte le organizzazioni di sostegno a Israele. L'AEI apporterà un valore aggiunto a tutti questi parlamentari, sia a livello della UE, sia a livello nazionale, che li aiuterà e li accompagnerà nel loro lavoro quotidiano, fornendo loro informazioni e organizzando missioni in Israele.

EJP: É questo l'unico obiettivo?

Dimitri Dombret: Niente affatto. Noi puntiamo anche a migliorare le relazioni tra l'UE e Israele. Israele gode già oggi di una stretta cooperazione con l'UE. Tuttavia Israele merita un riconoscimento più forte e migliore dei suoi legami privilegiati con l'Europa, a livello economico, culturale e democratico. Vogliamo allargare il sostegno europeo a Israele.

EJP: Ma non ci sono già delle lobby pro-israeliane in Europa?

Dimitri Dombret: Si, ma l'AEI è la prima iniziativa transnazionale. Siamo in contatto con tutti i gruppi parlamentari di amici di Israele esistenti in quelli che saranno prossimamente i 27 stati membri dell'UE.

EJP: L'organizzazione sarà ristretta alla sola Europa?

Dimitri Dombret: Si, certamente.

EJP: Il vostro modello è forse l'AIPAC (American Israel Public Affairs Committee)?

Dimitri Dombret: Non vogliamo essere paragonati all'AIPAC. Nel nostro caso, si tratta di un'iniziativa presa da parlamentari europei che sostengono Israele e che riconoscono la necessità di una simile struttura. Ci siamo anche resi conto che essi non si conoscevano tra di loro e che avevano bisogno di una piattaforma politica che li aiutasse nel loro lavoro. Il comitato di commando dell'AEI è composto di 11 deputati europei provenienti da diversi partiti politici e da vari paesi, come il Belgio, la Finlandia, la Francia, la Germania, l'Ungheria, i Paesi Bassi, la Polonia, la Slovacchia, la Svezia e il Regno Unito.

EJP: E quali saranno le attività dell'AEI?

Dimitri Dombret: Saranno molteplici ma prima di tutto noi rafforzeremo la rete che abbiamo tessuto tra tutti i gruppi di amicizia con Israele nei vari parlamenti. Abbiamo la necessità di identificare i loro bisogni e fornire loro assistenza tramite la nostra segreteria. Saranno informati sia tramite un sito web che entrerà in funzione nelle prossime settimane, sia tramite una newsletter. Tra le altre attività previst,e l'AEI organizzerà anche conferenze e missioni parlamentari in Israele.

EJP: Le relazioni tra l'UE e Israele sono state agitate in seguito al recente conflitto tra Israele e Hezbollah. Lei pensa che questo è il momento appropriato di lanciare una simile iniziativa?

Dimitri Dombret: Assolutamente. Non solo Israele ha inviato un messaggio contro il terrorismo ed Hezbollah ma sta anche tendendo la mano al Libano. Israele vuole solo una cosa, la pace. Il coinvolgimento europeo nel Medio Oriente sta crescendo con la partecipazione notevole degli europei all'UNIFIL, la forza per il mantenimento della pace in Libano, il controllo della frontiera a Rafah e il contributo al regolamento pacifico del conflitto. Per questo abbiamo bisogno di migliorare le relazioni tra l'UE e Israele.

EJP: Ma Israele non è maggiormente interessato alle sue relazioni con gli Stati Uniti?

Dimitri Dombret: I legami tra Israele e l'UE sono molto forti. Specialmente a livello commerciale, l'UE è il partner privilegiato di Israele. Israele possiede contemporaneamente una cultura europea e una specie di stile di vita americano.

EJP: A livello politico, la voce dell'America domina la politica israeliana?

Dimitri Dombret: Si, certo, ma non intendiamo cambiare ciò. Non vogliamo interferire nelle relazioni privilegiate tra Israele e gli Stati Uniti d'America. Vogliamo solo dare all'Europa una struttura per rafforzare le sue relazioni con Israele. Durante i recenti avvenimenti nella regione, l'Unione Europea ha dimostrato che poteva parlare con una sola voce. Gli europei sono fortemente impegnati nelle forze dell'UNIFIL e il governo israeliano e consapevole di questo fatto. L'AEI fornirà alla dirigenza eletta dell'UE quella piattaforma che le permetterà di far sentire la sua voce in Israele. Israele è un partner assolutamente credibile che può contribuire a portare la pace nella regione.

EJP: Che succede invece con tutti quei parlamentari europei che sono meno pro-israeliani o apertamente contrari?

Dimitri Dombret: Già lavoriamo con un gruppo iniziale di 150 parlamentari di varia provenienza politica. Ora cominciamo con un gruppo amichevole ma contiamo presto di allargarlo ad altri. La nostra speranza è che i parlamentari nostri amici riferiranno il messaggio ai loro colleghi a livello nazionale ed europeo.


Originale da GlobalResearch

Tradotto dall'inglese all'italiano da Mauro Manno e revisionato da Mary Rizzo, membri di Tlaxcala, rete di traduttori per la diversità linguistica. Questa traduzione è in Copyleft: è liberamente riproducibile, a condizione di rispettarne l'integrità e di menzionarne l'autore e la fonte.


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