01/12/2006: OCCUPAZIONE COMUNE DEL PRIMO ARRONDISSEMENT DI PARIGI CONTRO ESTRADIZIONE MAJ, CZEPPEL E D'ARCANGELI


OCCUPAZIONE COMUNE DEL PRIMO ARRONDISSEMENT DI PARIGI CONTRO ESTRADIZIONE MAJ, CZEPPEL E D'ARCANGELI

Giriamo un comunicato che abbiamo appena ricevuto, riguardante l'occupazione della Mairie (Comune) del primo arrondissement di Parigi, organizzata da alcuni compagni e compagne per protestare contro l’estradizione dei compagni G.Maj, G.Czeppel. A. D’Arcangeli.
La Mairie è a due passi dal Ministero della Giustizia francese, dove lavora Mogini, il Magistrato italiano di collegamento presso il Ministero di Giustizia francese. La bandiera francese esposta al secondo piano è stata sostituita da una bandiera rossa e alla finestra è stato esposto uno striscione con scritto "no all'estradizione dei militanti rivoluzionari".
Il tutto è visibile anche dal Museo del Louvre.
L'occupazione è iniziata alle 15 ed è ancora in corso.
Per il momento non abbiamo altre informazioni.
Di seguito il comunicato dei compagni francesi.
No all’estradizione di Angelo D’Arcangeli, Giuseppe Maj e Giuseppe Czeppel
Venerdì 1 dicembre inizia il processo
Oggi 29 novembre 06, abbiamo deciso di fare un occupazione simbolica del Comune della prima circoscrizione di Parigi per denunciare la collaborazione delle autorità francesi con le autorità italiane nell’ambito della persecuzione dei militanti del (nuovo)Partito Comunista Italiano.
Vi invio un comunicato ricevuto oggi molto importante.

Tre militanti di questo partito sono in pratica in pericolo di estradizione verso l’Italia: Angelo D’Arcangeli, Giuseppe Maj e Giuseppe Czeppel.
Nel 2003, il giudice Gilbert Thiel ha aperto, alla richiesta del governo Berlusconi, un’inchiesta per “associazione di malfattori a fini terroristici” contro Angelo D’Arcangeli, Giuseppe Maj e Giuseppe Czeppel. Dopo tre anni d’inchiesta, il giudice G Thiel ha, l’otto settembre scorso, pronunciato il non luogo a procedere per questo capo d’imputazione. Per tentare di “salvarsi la faccia” e giustificare i mesi di privazioni della libertà alla quale sono stati sottomessi i tre militanti (in totale 56 mesi di detenzione, 47 mesi di libertà sorvegliata, 37 perquisizioni e 13 fermi), egli li ha dunque rinviati avanti al tribunale con una nuova accusa: “associazione di malfattori per la fabbricazione di documenti falsi”.
Il processo inizierà venerdì 1° dicembre. L’udienza è stata fissata alle 13.30 al Tribunale Correzionale di Parigi (M° Cité), Aula 16/2. Il Processo si concluderà certamente per l’assoluzione di D’Arcangeli e la condanna di G. Maj e G. Czeppel a pene inferiori a quelle che hanno già scontate.
Allo stesso tempo, un giudice italiano, Paolo Giovagnoli della Procura di Bologna, sta per montare un nuovo processo per “associazione sovversiva” contro il (n) PCI. Egli presenterà subito la richiesta di estradizione per D’Arcangeli, G. Maj, G. Czeppel. Anche questo processo si concluderà con un non luogo a procedere, dopo aver fatto subire due anni di carcerazione preventiva ai tre militanti e ad una trentina di altri simpatizzanti del (n)PCI che vivono in Italia.
Noi siamo sicuri che la richiesta di estradizione sarà fatta. Tutti gli elementi portano in questa direzione: il giudice G. Thiel ha in effetti deciso di non pronunciare il non luogo per “terrorismo” dal momento che il giudice Paolo Giovagnoli ha fatto sapere che è pronto a montare un nuovo processo per “terrorismo”. Fin tanto che la procedura giudiziaria francese sarà in corso, l’estradizione non sarà possibile.
È per questo motivo che Thiel ha pronunciato il non luogo a procedere. Il processo che inizierà venerdì 1° dicembre è soltanto un modo per salvarsi la faccia e lasciare campo libero ai persecutori italiani.
Noi chiediamo la fine di questo accanimento politico e giudiziario che viola i diritti politici più elementari!
No alla collaborazione delle autorità francesi e le autorità italiane No all’estradizione di A. D’Arcangeli, G. Maj e G. Czeppel!
Chiusura immediata dell’inchiesta avviata dal giudice P. Giovagnoli!


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