01/12/2006: OLTRE LE SBARRE


Su un punto gli organi istituzionali si trovano sempre trasversalmente in perfetto accordo, dalla sinistra alla destra: la repressione e in particolare l’inasprimento dei reati associativi e la materia carceraria. Da sempre usati come mezzo per imprigionare e come deterrente i reati associativi hanno conosciuto negli ultimi anni adeguamenti sempre più volti ad allargare le possibili applicazioni. Il reato di associazione sovversiva (art. 270 c.p.), ha oramai lasciato il posto al 270bis (finalità di eversione e quindi reato di terrorismo) che da poco si è ‘dotato’ di ulteriori commi per colpire il ‘terrorismo internazionale’, e i cosiddetti fiancheggiatori.
Dopo anni nei quali nessun tribunale è riuscito a applicare il 270bis la Corte d’Assise di Pisa ha condannato per questo reato, nel luglio di questo anno, sei compagn*, di cui cinque facenti riferimento alla sede anarchica di Pisa con pene che variano da 6 anni a 3 anni e 6 mesi (processo COR).
Si tratta del naturale sbocco di una politica repressiva che ha trovato, in merito specialmente all’art. 270bis, in Pisanu uno dei massimi sostenitori. D’altronde già di per sé la genericità del bene difeso dall’articolo (l’ordine democratico) e quella delle nozioni di associazione sovversiva e di terrorismo (anch’esse divenute sempre più sfumate nei loro contorni) ne hanno fatto uno strumento estremamente versatile e di sempre più facile applicabilità e di conseguenza una spada di Damocle che pende sulla testa di tutti gli individui che lottano con contenuti radicali contro questo sistema.
Da notare che due compagn* condannati sono stati arrestati nuovamente nel maggio di quest’anno (e quindi nel bel mezzo del processo COR) con la stessa imputazione. Insieme a loro, altri 8 compagn* di Pisa sono in custodia cautelare (di cui oggi 2 in carcere e 6 ai domiciliari) sempre per l’art. 270 bis e due reati specifici. Stavolta l’inchiesta si chiama ‘gruppi di affinità’ che svela ciò che era già da tempo nell’aria e cioè che il 270bis vuole colpire tutte quelle realtà che non hanno necessariamente strutture organizzative definite; è sufficiente la conoscenza e la frequentazione in ambito di lotta per essere definiti una associazione sovversiva con l’aggravante del terrorismo.
E con l’etichetta di terrorista il minimo che può capitare è l’essere inseriti nel circuito EIV (Elevato Indice di Vigilanza) che automaticamente significa isolamento, censura o blocco della corrispondenza, dispersione. Quello dell’EIV è lo scalino appena prima del 41bis, regime nato per colpire i mafiosi e
ben presto applicato ai militanti politici rivoluzionari. Queste forme di regime carcerario (che non sono legate a fatti specifici ma alla dichiarata pericolosità dell’individuo) hanno come scopo quello di annientare la persona o quello di farla ritornare sulla sponda dello Stato, cercando di minare la loro identità politica.

INCONTRO DISCUSSIONE SULL’ART. 270 bis E LA SUA APPLICABILITA’ (con riferimenti al processo COR e alla nuova manovra repressiva a Pisa), ISOLAMENTO, 41BIS E EIV, FORME DI LOTTA.

MILANO, DOMENICA 10 DICEMBRE ORE 16,30 – LIBRERIA CALUSCA, via Conchetta n.18
Interverranno: un compagno di Pisa del Silvestre, AVV.GIUSEPPE PELAZZA (Milano), Collettivo OLGA (Milano), avvocata LETIZIA TONOLETTI (Parma), a seguire Buffet Vegano.

PISA, SABATO 9 DICEMBRE ORE 16 – CIRCOLO “IL SILVESTRE”, via del Cuore n.1
INTERVERRANO COMPAGNI DA PISA, Collettivo OLGA (Milano), AVV.TA LETIZIA TONOLETTI (Parma). A seguire cena Vegana.

Rompere l’isolamento e stare al fianco dei compagni imprigionati solidarizzando con le loro lotte senza indietreggiare è un modo per ribadire la nostra solidarietà e la nostra complicità con chi decide di stare dall’altra parte della barricata.

Anarchiche e anarchici di via del Cuore Pisa, alcune compagne della Villa Occupata-Milano e Senza Gabbie.

http://www.autprol.org/