16/03/2007: Lettera dal centro di sterminio di Aachen (Germania)


La Società-Tecnologica e gli Alberi Millenari.
In qualche posto ho letto di alberi che vivono mille anni... alberi come gli Ulivi, i Baobab, o quelli che crescono in Canada, tanto alti e larghi come gli edifici costruiti dagli esseri umani.....
Ma mentre le costruzioni degli uomini vengono poco a poco erose e divorate dal Tempo, necessitando di continui restauri e riadattamenti, o semplicemente verranno demoliti per dare spazio ad altre costruzioni, i nostri alberi Millenari vivono "alieni" alle nostre arroganti ed effimere prospettive di vita...
Dunque, indifferenti al freddo e al caldo, alla Cultura e alla Civilizzazione di turno, essi portano, su se stessi impavidi, Mille anni, fissi nello stesso luogo in cui in origine il seme germinò e crebbe, crebbe fino a generare questi colossi, che, se potessero parlare, ci racconterebbero molte più cose rispetto alle pietre delle sette Meraviglie, quelle di cui certi esperti ci parlano...
Di tutte le società Civilizzate che si sono succedute sulla faccia della terra da quando l'Uomo è Uomo, è in particolare questa, la nostra, che chiamiamo "Società Tecnologica", quella che riuscirà non solo ad autodistrugersi a livello di "rapporti sociali" (cosa che non sarebbe tanto strana in quanto andrebbe "solo" a confermare quanto incapaci e poco disposti siamo noi esseri umani a vivere in società ed armonia), bensì (e grazie alla somma di conoscenze tecniche, scientifiche e matematiche accumulate) distruggerà anche la nostra meravigliosa Madre Terra....
Che noi ci uccidiamo e sterminiamo gli uni con gli altri, non è un fatto nuovo nè strano (drammatico)... le pagine della Storia o le cronache che leggiamo qua e là, ci dimostrano che la Terra è stata, ed è, scenario in cui l'egoismo, la falsità, la cupidigia, e tutte queste cose, ci spingono gli/le uni/e contro gli/le altri/e a derubarci, assasinarci e dichiararci guerra per questioni che se gli alberi millenari potessero parlare e dire la loro, difficilmente comprenderebbero tutto ciò.
Logicamente nemmeno io faccio eccezione, nonostante le circostanze di vita mi abbiano "permesso" di vedere e valorizzare le cose da una distanza che ti obbliga ad essere uno "spettatore della vita" che ha vissuto al margine di tutta la "società"...
Chissà se è stato questo "vivere" al margine della società che mi ha convertito in una specie di "pseudo intelletuale nichilista" che vede la necessità di contribuire alla distruzione di questa "Società-Tecnologica" per preservare la nostra Madre Terra e tentare la costruzione di un Mondo veramente libero, sociale e giusto... Un Mondo in cui la vita in società abbia come basi il mutuo appoggio, la solidarietà, il rispetto, la dignità e tutti quei valori universali che l'essere umano ["di buono"] porta in sè.....
Distruggere ciò che ci impedisce di essere liberi non è solo una necessità logica e naturale, bensì un obbligo morale. Ed è ovvio che non sto parlando di una morale religiosa (anche se certe religioni, tipo il Buddismo, sembra siano più rispettose di qualsiasi ideologia politica nei confronti della Madre Terra e della vita tutta), ma di una etica apartitica, atea, universale... che ci "obbliga" ad andare oltre il nostro "orticello" e ci insegna a considerarci parte del problema (dei problemi) o una parte della soluzione (delle soluzioni) e, in questo senso, ci spinge a prendere partito... Nessuno è neutrale in questo conflitto diffuso poichè la Terra non è proprietà di nessun governo, così come le risorse naturali non sono proprietà delle multinazionali che avvelenano l'aria, le acque e la terra...
Non si può costruire un Mondo Nuovo con i rottami e i resti contaminati da una civilizazione come la nostra, e nemmeno si può sperare nella riforma dei governi, che usano tutti i mezzi a loro disposizione (stampa, televisione, radio, economia, cultura, scienza, etc, e tutte le loro istituzioni: senza distinzioni!) per costruire questa enorme prigione nella quale tutti/e, senza eccezioni, a diversi livelli siamo prigionieri...
Quando sento parlare di carceri "più umane" non posso evitare di pensare a quelli che parlano anche di "governi più umani"... Cosa intende ora per "umano" che di fatto è un carceriere e vive amministrando la sofferenza dei più?
Non c'è nessun carcere che sia umano o più umano, e lo stesso succede con i governi, che non sono niente di più che filiali del grande capitalismo finanziario... Non saranno gli schiavi con l'anima da schiavi, o carcerieri "più umani", nè le varie riforme degli uni o degli altri che ci porteranno alla libertà... perchè la libertà non si mendica, nè si accorda, ma si conquista mano a mano, giorno per giorno, e con tutti i mezzi a nostra disposizione....
Non saranno una dittatura, e nemmeno una di queste pseudo-democrazie capitaliste a renderci liberi e salvare la nostra Madre Terra dallo sterminio...
Non sarà di una determinata ideologia o di un solo paese questo grande incarico che riguarda invece tutti noi esseri umani, come specie animale e umana allo stesso tempo, come cultura e civiltà che abbia la pretesa di continuare perlomeno ad offrire la possibilità di un futuro alla Terra, alle generazioni che verranno e ai nostri alberi millenari....
Solo gli uomini e le donne libere, che già oggi lottano qui e altrove per distruggere ciò che ci opprime, ciò che ci classifica e controlla, ciò che ci mercifica e prostituisce, hannno compreso l'enorme compromesso d'amore e coscienza che dobbiamo affrontare se vorremo essere un giorno una società "civilizzata" con ogni possibilità di futuro...

(...)

Gabriel Pomo da Silva
8 febbraio del 2007
Centro di sterminio di Aachen. Germania.

cassa anarchica di solidarietà anticarceraria via dei messapi 51 04100 latina

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