06/04/2007: Il Comitato Permanente Contro la Repressione - Nuoro


Nonostante le numerose proteste che da più parti si sono manifestate contro la carcerazione di IVANO, PAOLO E ANTONELLA, lontanissimi dalle proprie famiglie da più di un anno, durante il quale è stato reso pressoché impossibile un normale contatto umano; nonostante le reiterate richieste di avvicinamento alla propria città (anche in considerazione dell'obiettiva necessità di interloquire con i propri difensori); quando noi tutti (forse illudendoci su un'idea di "giustizia meno barbara") speravamo – con il loro rientro in Sardegna, avvenuto in occasione dell'udienza davanti al GUP del 28 marzo scorso - di vedere tutelati i minimi diritti di garanzia processuale, stante l'avvicinarsi del processo fissato per il 14 maggio, i compagni sono stati nuovamente deportati in tutta fretta nelle carceri di Palermo, Reggio Calabria, Caserta.
Il cinismo e la crudeltà dimostrata nei loro confronti non ha limiti, e si estende chiaramente anche ai familiari: per alcuni di loro è stato impossibile incontrarli, portare loro un normale ricambio di biancheria, cibo e soprattutto conforto. Per gli avvocati si rende oltremodo difficile impostare una linea difensiva proprio per la concreta impossibilità di avere relazioni dirette con i loro clienti.
Convinti come siamo che i diritti civili vadano sempre garantiti, ribadiamo la nostra ferma protesta contro la legislazione speciale ed emergenziale, in particolare contro le varianti apportate all'art.270 del c.p. che aggravano le libertà individuali e prolunga la carcerazione preventiva.
Il Comitato Permanente Contro la Repressione intende intraprendere una dura battaglia contro ogni forma liberticida di negazione dei diritti del cittadino detenuto e per la difesa dei diritti civili e democratici e, partendo dalla drammatica situazione di Ivano, Antonella e Paolo e delle loro famiglie, fa appello a tutti coloro che hanno a cuore la difesa delle libertà fondamentali dei cittadini a unirsi a noi, nella discussione e nel confronto affinché uniti si fermi "l'involuzione democratica".
Il nostro appello è rivolto ai singoli cittadini, alle associazioni, al primo cittadino, che pure in qualche occasione aveva fatto, perché si esiga esplicitamente l'avvicinamento dei tre compagni a Nuoro.

IL COMITATO PERMANENTE CONTRO LA REPRESSIONE

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