15/05/2007: Oltre all'ergastolo....


…oltre all’ergastolo, sono tante altre le storture figlie di tutte quelle leggi emergenziali che, sorte ormai 15 anni fa, sono finite per diventare leggi ordinarie nell’indifferenza generale perché vanno a colpire una categoria di detenuti considerata ormai solo dal punto di vista repressivo, dove in nome della abusata parola “Sicurezza” non trovano posto le garanzie assicurate alla stragrande maggioranza dei detenuti.
Mi riferisco al famigerato 41 bis.
Vi sono sottoposto dal 1992 e non c’è verso di poterne uscire.
Nel 2003, il Tribunale di Sorveglianza de L’Aquila, ne disponeva la revoca ma, dopo soli 10 giorni, con un atto degno delle peggiori dittature, il ministro me lo riapplicava con le stesse motivazioni già censurate dal Tribunale. Il Tribunale aveva stabilito, con delle indagini disposte autonomamente, che non vi erano riscontri oggettivi sui pretesi collegamenti con la criminalità organizzata sostenuti dal ministero.
Faccio ancora ricorso ed ancora una volta il Trib. de L’Aquila mi dà ragione.
Vengo allora trasferito a Voghera in sezione E.I.V. dove, dopo 14 mesi, il ministero torna ancora “alla carica” riapplicandomi il 41 bis nell’agosto 2005. da allora mi trovo qui, dove per competenza giurisdizionale i ricorsi vengono discussi dal Trib. di Sorv. Di Trieste.
Qui i miei ricorsi vengono sistematicamente respinti con tesi che sposano pedissequamente le argomentazioni del ministero.
Nelle motivazioni di rigetto si sostiene, in sostanza, che “solo con un atto di abiura ed una piena collaborazione con lo Stato sarebbe dimostrata”, da parte mia, “la cessazione dei collegamenti”. Questo a dispetto delle varie sentenze della Corte Costituzionale la quale sostiene che l’onere di dimostrare i collegamenti con la criminalità organizzata deve cadere sempre sull’amministrazione e non spetta al detenuto la dimostrazione dell’avvenuta cessazione degli stessi.
Voi saprete cosa vuol dire essere detenuto da 17 anni, 15 dei quali trascorsi al 41 bis, fatta eccezione del periodo trascorso a Voghera. Alla faccia di chi dice (ipocritamente), che con l’ergastolo in Italia si esce dopo pochi anni. L’ergastolo ed il 41 bis sono degli strumenti diabolici usati solo con l’intento di distruggere psicologicamente il condannato.
Quando mai mi sono stati applicati tutti quegli interventi di “trattamento penitenziario”, belli e nobili da leggere sulla carta, ma che di fatto vengono omessi quotidianamente?
Credo che in nessuno Stato europeo, oltre l’Italia, si tolleri e si concepisca una situazione del genere.
Che colpa mai hanno commesso le mie persone care con le quali è vietato abbracciarsi al colloquio, perché divisi da un vetro da quasi 15 anni? Non è forse barbarie, questa, da equiparare a quella che lo Stato condanna con le sue pene?

Paolo Amico
Carcere di Tolmezzo (UD) – 08/05/07

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