27/05/2007: San Giuliano (MI): vertenza Genia rinviata al 20 giugno, prosegue il presidio permanente


Il 23 maggio si è svolta, presso il tribunale di Lodi, la prima udienza della vertenza promossa dai netturbini interinali di Manpower, licenziati da Genia, durante l’estate del 2006.
A un anno dai licenziamenti, si è affrontato il caso di Paolo Catalano, liquidato prima degli altri in quanto inutilizzabile perché in infortunio dopo il grave incidente sul lavoro e le cui responsabilità ricadono sull’assenza di adeguate misure di sicurezza sui mezzi adottati da Genia per la raccolta rifiuti.
Di fronte alla richiesta del giudice di verificare eventuali possibilità di conciliazione, la Genia ha avanzato una ridicola proposta economica che Catalano ha rifiutato ribadendo che la vertenza punta esclusivamente al posto di lavoro e che l’unica conciliazione possibile riguarda l’entità degli arretrati dovuti.
Di fronte all’impossibilità di raggiungere un qualsiasi accordo, il giudice ha rinviato l’udienza al 20 giugno.
Coerentemente con la decisione di non accettare risarcimenti e di mantenere quindi la prospettiva della lotta per il diritto al lavoro, proseguirà il presidio permanente che si è insediato a S. Giuliano, in piazza Italia, a partire dallo sciopero, proclamato dalla CUB il 7 ottobre 2006.
Una lotta che dura ormai da 8 mesi e che ha comunque già conseguito alcuni risultati; innanzitutto il fatto che l’iniziativa indipendente e autorganizzata dei lavoratori ha dimostrato, rompendo con le regole del gioco, di riuscire a tener testa ad un avversario che gode dell’appoggio di importanti fette del potere politico e dei mass-media. Di tenere testa a un’azienda sbandierata da “Report” come modello funzionante di “azienda capitalista” che in realtà, godendo del nulla osta della giunta comunale di S. Giuliano, si è accaparrata praticamente l’intero patrimonio pubblico (parchi, case, terreni, impianti sportivi, addirittura scuole) oltre alla gestione dei servizi essenziali (acqua, luce, gas, raccolta rifiuti, ecc) e che continua a fare ricorso al lavoro precario.

La posta in gioco quindi continua ad essere alta, aldilà della vicenda dei 5 operai in lotta per il posto di lavoro.
A maggior ragione di fronte a segnali di ripresa delle lotte in diverse parti d’Italia (dagli scioperi contro la riforma delle pensioni alla FIAT, alle vertenze diffuse contro il lavoro precario) il presidio in piazza Italia si dimostra un’esperienza collettiva che, soprattutto nel caso di una prima vittoria, può favorire un collegamento più stretto fra diverse realtà lavorative territoriali mantenendo, allo stesso tempo, un punto stabile di critica pubblica e radicale al sistema di potere politico cittadino, pienamente complice della voracità che i padroni esercitano sugli operai e i cittadini in generale, per perseguire scopi di puro profitto.
Un sistema di potere che va denunciato ma non solo. Perché urge un’alternativa radicale che si costruisce innanzitutto a partire dalla solidarietà e dalla mobilitazione.
Invitiamo pertanto tutte le forze che hanno sostenuto in questi mesi la lotta dei precari di Genia a essere presenti in occasione dell’udienza, probabilmente decisiva, del 20 giugno al Tribunale di Lodi.

Presidio permanente di piazza Italia

http://www.autprol.org/