18/06/2007: Comunicato sulla manifestazione dell'Aquila contro l'art. 41 bis e in solidarietà ai rivoluzionari prigionieri


NON SIAMO TERRORISTI, SIAMO PER LA RIVOLUZIONE PROLETERIA!
Ci sembra necessario prendere la parola sulle considerazioni menzognere e infamanti che i mass-media della borghesia hanno costruito e detto in merito alla manifestazione dell'Aquila in solidarietà con i rivoluzionari prigionieri e contro l'art. 41 bis dell'attuale ordinamento carcerario.
Iniziamo col dire e affermare con forza chi sono i terroristi e con questo termine che interpretazione si può dare a secondo degli interessi che un istituzione o una qualsiasi organizzazione, stato o ente pubblico, o un qualsiasi quotidiano difende e tutela. Con il termine terrorista riteniamo che si intende un individuo o un organizzazione che fa terrore a chi etichetta con questo termine la stessa.
Quindi in base a ciò noi affermiamo senza ombra di dubbio che lo stato italiano, rappresentato, oggi, dal governo Prodi, in perfetta continuità con il precedente governo Berlusconi, è terrorista in quanto sul fronte interno rapina il TFR ai lavoratori, riduce il potere d'acquisto dei salari e delle pensioni e privatizza i servizi sociali essenziali per i proletari, quali la sanità e i trasporti. Sul fronte esterno aumenta le spese per le proprie truppe in Afghanistan, conferma la presenza delle stesse in Iraq, contribuendo insieme agli altri imperialisti con alla testa gli Stati Uniti d'America allo sfruttamento della forza lavoro del proletariato arabo, e delle risorse naturali, in primis il petrolio, che è legittimamente di proprietà di quei stessi popoli. Possiamo affermare ciò poiché siamo proletari da un lato e dall'altro vogliamo contribuire a mettere fine a questo sistema di rapporti sociali, che si chiama capitalismo, e che è basato sullo sfruttamento dell'uomo sull'uomo.
Quindi TERRORISTA E' LO STATO BORGHESE E CHI APPOGGIA LE SUE POLITICHE DI SFRUTTAMENTO E DI GUERRA.

I rivoluzionari che sono rinchiusi in carcere, i comunisti e i militanti sindacali arrestati il 12 febbraio, gli anarchici arrestati nel corso degli ultimi anni e sottoposti anche loro all'art. 41 bis, così come anche gli antifascisti arrestati nel 2005, non possono essere per noi dei terroristi, poiché anche loro come noi, vogliono mettere fine allo sfruttamento e ai massacri dei popoli, per costruire una società senza padroni ove tutti possono usufruire della ricchezza materiale e sociale prodotta, ove si proceda all'abolizione della proprietà privata, seppellendo per sempre la classe borghese che ormai è il vecchio di una nuova società.
Se terrorista per quegli organi dei mass-media (quotidiani e televisioni) si intende che i compagni e le compagne rinchiusi nelle galere, mettono paura e fanno terrore chi sfrutta gli operai, chi fa le guerre ai popoli, allora SIAMO TUTTI TERRORISTI. Nessuno è più disposto a subire lo sfruttamento e le rapine delle proprie risorse naturali, nessuno è più disposto a subire le guerre, lo si evince dalle lotte operaie e proletarie che prendono piega negli ultimi anni in Italia, vedi le lotte dei lavoratori dei trasporti in tutto il paese e in particolare a Milano, le lotte dei metalmeccanici per il rinnovo del contratto, le lotte popolari contro la devastazione dell'ambiente in particolare in Val di Susa contro la TAV e in Campania contro la speculazione politica e economica sullo smaltimento dei rifiuti, le lotte degli operai della FIAT di Melfi degli ultimi anni, e altre innumerevoli ancora.
Ma ancora lo si evince dalla eroica resistenza del popolo iracheno e afgano contro l'occupazione politica e militare della coalizione imperialista con alla testa gli USA.
Per dirla con i compagni e le compagne dell'"Associazione Solidarietà Parenti e Amici degli arrestati del 12 febbraio 2007": "...lo Stato si mette l'elmetto e lo indossa non solo per le missioni all'estero ma anche all'interno, cercando di azzittire e terrorizzare tutti coloro che si oppongono e non vogliono subire le ingiustizie che esso prevede... Non accettiamo passivamente di omologarci a questa situazione per paura di essere etichettati come 'terroristi' e ci sentiamo di dire: 'Chi tace acconsente'".

La solidarietà è un'arma, esercitarla, organizzarla ed estenderla è una necessità

Napoli, 09/06/07
Compagni/e contro la persecuzione dei rivoluzionari

http://www.autprol.org/