28/06/2007: 30 GIUGNO: SCADONO I TERMINI IMPOSTI PER LA DESTINAZIONE DEL TFR


I lavoratori del settore privato, se non faranno alcuna scelta entro il 30 giugno, saranno pri-vati automaticamente del loro TFR, che sarà versato per sempre in un fondo pensione. Questo è possibile per l’illegale meccanismo del “silenzio-assenso”.
A pochi giorni dalla scadenza dei termini la maggioranza dei lavoratori non ha scelto di versare il TFR nei fondi pensione (circa il 70%). I lavoratori si ricordano di Cirio e Parmalat, e hanno sen-tito che già adesso alcuni fondi pensione italiani hanno fatto crack: Comit, Cassa IBI, Carlo Felice.
Scegliere di versare il TFR nei fondi pensione vuol dire giocarlo in Borsa per avere una rendita finanziaria (non una pensione integrativa!) dall’importo incerto, il cui ammontare sarà definito solo al momento della pensione, sperando che la Borsa non abbia flessioni o crolli, anche solo il giorno prima della pensione.
I favoritismi fiscali per chi versa il TFR nei fondi pensione sono promessi oggi per il momento in cui si andrà in pensione, ma non c’è alcuna garanzia che, domani, un governo non ne aumenti la tassazione per coprire qualche buco! Mentre la detrazione dal reddito spetta a chi versa una percentuale del proprio salario nei fondi pensione, ciò non vale per il TFR versato nei fondi.
Se versi il TFR nei fondi pensione non potrai mai più cambiare idea per tutta la tua vita lavorativa! Se scegli di trattenere il tuo TFR in azienda potrai cambiare idea quando vuoi.

NON VERSARE IL TUO TFR NEI FONDI PENSIONE
scegli nel modulo TFR1 (o TFR2 per i neo assunti dall’1/1/2007) l’opzione: “che il proprio trattamento di fine rapporto non venga destinato ad una forma pensionistica complementare e continui dunque ad essere regolato secondo le previsioni dell’articolo 2120 del codice civile”.
Se in passato hai scelto di versare parte del tfr nei fondi conferma solo la percentuale che versi adesso. Puoi anche disdettare il versamento del tfr, se il tuo fondo pensione ha cambiato il proprio statuto!
Il versamento del TFR nei fondi pensione è l’anticamera della privatizzazione di tutta la pensione pubblica.

Governo, padronato, Cgil-Cisl-Uil stanno trattando!
Il governo dopo aver accelerato la parte riguardante il trasferimento dei TFR NEI FONDI PENSIONE vuole un graduale peggioramento dei coefficienti di rendimento e l’aumento dell’età di pensionamento.
Il padronato spinge per l’aumento dell’età di pensionamento a 62 anni per le donne e 67 per gli uomini, e per un immediato peggioramento dei coefficienti di rendimento, diminuendo così le pensioni pubbliche di un altro 6-8%.
CGIL, CISL, UIL, parlano di abolizione dello “scalone” e dell’aumento delle pensioni minime, quale contropartita.
Berlusconi ci ha ridotto i salari, ci ha diminuito le pensioni e alzato l’età per andare in pensione. Prodi sta mettendo mano all’ennesima controriforma delle pensioni.

Tutto ciò è inaccettabile, ci vuole lo Sciopero Generale

NO AL TFR NEI FONDI PENSIONE
per difendere la pensione pubblica, per opporsi all’ennesima controriforma pensionistica, per cominciare a difendere le nostre condizioni durante tutta la vita lavorativa e una volta andati in pensione.

I lavoratori e delegati RSU di numerose aziende milanesi, riuniti in assemblea il 14 giugno col sostegno di: Confederazione Cobas, Coordinamento RSU, Rete 28 Aprile nella CGIL di Milano, SdL intercate-goriale, Slai Cobas.

http://www.autprol.org/