25/07/2007: Lettera dal carcere di Secondigliano


Cari compagni,
vi scrivo dalla mia nuova sistemazione presso il carcere di Secondigliano dove mi trovo dal 27 Giugno in provenienza da Milano S. Vittore. Vi scrivo perchè prima di partire ho avuto modo di vedere, approfittando del "tempo libero", un "question time" alla camera dei deputati, risposte a tempo di un rappresentate del governo a interrogazioni. Durante, questa un "radicale" di cui non ho notato il nome, ha rivolto la sua indignazione verso la manifestazione tenutasi all'Aquila contro il "41 bis". L'interrogante chiedeva al ministro come mai era stata acconsentita questa manifestazione e come mai i partecipanti non fossero stati identificati e arrestati.
Il ministro Mastella ha risposto che se ne stava occupando la procura.
Negli stessi giorni era in corso da parte degli stessi "radicali", Panella e soci, una campagna contro la pena di morte nel mondo.
Evidentemente il fatto di essere sepolti vivi e di fatto torturati quotidianamente, non suscita particolari attenzione a questi novelli benpensanti. D'altra parte gli stessi hanno elaborato una raffinata strategia per ottenere posti di potere e ampia visibilità a prescindere da chiunque sia al potere. Sempre sotto la stella polare del filo-americanismo più spinto, fino all'ossimoro vivente della Bonino, bombardiera di pace, non violenta-sanguinaria ecc..
E anche in questo caso, non può apparire che l'ennesima manifestazione di visibilità auto-referenziale questa campagna contro la pena di morte. Tanto più che ignora, la lettera di più di trecento condannati all'ergastolo in questo paese, che drammaticamente dichiarano di preferire una sorte del genere, piuttosto che l'attuale condizione. Ed appunto per questa condizione non si può non capire una così estrema presa di posizione sulla quale è calato rapidamente il silenzio, per la sua vera radicalità nell'affrontare problema del "carcere duro" di come esiste personale a stipendio statale adibita alla pratica di un sadismo istituzionalizzato sui propri simili.
Nella sezione di Secondigliano, ove mi trovo, ci sono parecchie persone che hanno passato più di dieci anni in questa situazione, e come sappiamo, questo riguarda ora anche alcuni compagni e una compagna. Li, davanti silenziosa la sezioncina del 41 bis con i suoi passaggi cubicolari, come nelle altre analoghe in giro per l'Italia, costruito al bisogno la dove non esistevano.
Nel resto del carcere si vedono campi di calcio e calcetto, basket bocce e palestre, sempre desolatamente vuoti, non solo per i ristretti al "41 bis" o noi della sezione "EIV", ma anche per i detenuti a regime normale. Utile magari a rifare gli occhi a qualche politico di passaggio, magari "radicale ".
Questo è frutto dell'irrigidimento del sistema carcerario su pratiche punitive che toccano tutti i prigionieri.
Per questo sono utili e importanti le iniziative contro il "41 bis" e la logica che questi rappresenta, come il dominio estremo di una classe dirigente del livello di violenza che è pronta a esprimere per mantenere e rafforzare il suo domino.

Saluti comunisti.

Bruno
09/07/2007

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