31/08/2007: NO ALLO SCIPPO DELLE PENSIONI! PER UNA MOBILITAZIONE UNITARIA DEL MOVIMENTO DEI LAVORATORI CONTRO IL PROTOCOLLO DI LUGLIO!


Dopo aver tentato di scippare il TFR ma la risposta delle lavoratrici e dei lavoratori ha bocciato i fondi pensioni come dimostra la bassa adesione, ora il governo Prodi – con l’accordo dei vertici sindacali di CGIL, CISL e UIL – prova a toglierci definitivamente anche le pensioni.
Questo è il significato del “Protocollo su previdenza, lavoro, competitività” siglato da Governo e sindacati confederali il 23 luglio 2007, oltretutto, senza nessun mandato e senza nemmeno avere consultato i lavoratori.
L’obiettivo del padronato (Confindustria, FMI, Banca Centrale Europea…) era quello di alzare l’età pensionabile. Detto… fatto… Al posto del famigerato “scalone”, previsto dalla Legge Maroni (che dal 1/1/2008 prevedeva il passaggio da 57 a 60 anni per accedere alla pensione di anzianità), si introduce un accordo addirittura peggiore con 4 “scalini” che innalzano l’età pensionabile fino a 61 anni a partire dal 2013.
Non solo. Le facilitazioni promesse per i lavori usuranti sono una vera presa in giro, dal momento che riguarderanno solo 5.000 lavoratori all’anno, come se il numero dei lavoratori usuranti e/o in linea e alla catena fosse di soli 150.000!
Ben lungi dal cancellarla, questo “Protocollo d’intesa” riconferma gran parte delle figure contrattuali precarie della Legge 30 (apprendistato, contratti a termine, lavoro a tempo parziale, a progetto, occasionale…) con insignificanti correttivi e risibili “raccomandazioni”.
Con lo stesso accordo, ancora una volta, si regalano i soldi dei lavoratori ai padroni utilizzando la cassa dell’INPS per “gli sgravi del costo del lavoro” e si regala a Confindustria la detassazione dei premi e degli straordinari! Anche la riduzione della spesa pubblica passerà attraverso l’accorpamento degli enti previdenziali (INPS-INAIL) che produrrà tagli di posti di lavoro e un probabile aumento dei contributi che gravano sulle busta paga.
Altro che “separazione” delle casse di assistenza e previdenza! Il protocollo prevede la consegna della cassa previdenziale dei lavoratori dipendenti al Ministero del Tesoro che, da ora, deciderà del suo uso in totale autonomia… saccheggiandola a piacere per le spese di assistenza e decidendo poi di quanto il coefficiente di calcolo delle pensioni deve essere abbassato per “liberare” le risorse necessarie.
E tutto questo “automaticamente”, cioè senza nemmeno più nessun obbligo di discussione con le parti sociali. In questo modo, il Fondo Pensioni dei lavoratori dipendenti viene tolto da ogni controllo di coloro che versano materialmente i contributi per finanziarlo.
Infatti, i lavoratori e le lavoratrici continueranno a versare i contributi per un fondo che servirà “anche” a pagare pensioni sempre più esigue, ma sulla cui destinazione effettiva non avranno più voce in capitolo.
Il rafforzamento del suo “equilibrio di bilancio” passa attraverso una netta separazione tra “assistenza” e “previdenza”, l’eliminazione delle evasioni contributive e l’individuazione di nuove forme di finanziamento del sistema previdenziale pubblico agganciate al fatturato delle aziende. Ma questo disturberebbe i mandanti della contro-riforma: il grande capitalismo italiano ed europeo più interessato a finanziare le proprie politiche di potenza economico-militari che sostenere le esigenze immediate dei lavoratori!
Per impedire lo scippo delle pensioni e l’attacco al potere d’acquisto dei salari.
Per un controllo del Fondo Lavoratori Dipendenti da parte dei lavoratori contrattando con le RSU i coefficienti pensionistici da cui dipenderanno le pensioni di domani.
Costruiamo in ogni posto di lavoro e sul territorio “comitati unitari contro lo scippo delle pensioni” indipendentemente dalla sigla sindacale d’appartenenza.
Costruiamo un’opposizione di classe al governo Prodi e alle sue politiche di guerra, precarietà e sfruttamento.
Su queste basi il coordinamento nazionale per l’unità dei comunisti sosterrà un appello di delegati e delegate per invitare tutti i lavoratori, le RSU, le correnti sindacali e le organizzazioni del sindacalismo di base alla costruzione di mobilitazioni e scioperi unitari.

i compagni e le compagne del "coordinamento per l’unità dei comunisti"

cuclavoro@yahoo.it

http://www.autprol.org/