17/09/2007: RFT: I compagni solidali con i quattro arrestati in assemblea il 31 luglio 2007


Noi tutti abbiamo detto di tenere una manifestazione il 3 agosto davanti al carcere Moabit [il S. Vittore di Berlino, dove è stata rinchiusa Rosa Luxemburg nel 1914, ndt] in quanto di fronte a questa terza ondata repressiva del BKA (polizia federale) Berlino è rimasta sorprendentemente calma.
Tanti gruppi adesso riflettono su quale primo passo fare. La nostra proposta: innanzitutto, una manifestazione davanti a Moabit, poi vediamo.
Appuntamento il 3 agosto alle 18 a Moabit dove sono rinchiusi i quattro arrestati.
Mercoledì 31 luglio quattro nostri compagni sono stati arrestati mentre venivano perquisite le loro case. In piccoli e grandi gruppi abbiamo discusso sulla valutazione da dare e sul che cosa fare.E' stato subito chiaro: i prigionieri hanno bisogno della nostra solidarietà e deve essere messo in piedi un presidio sotto il carcere, subito. Da qui l'annuncio per sabato 3 agosto.

Perché: siamo tutti 129a [l'art. del codice penale impiegato contro i compagni, corrispettivo del 270bis, ndt]

Questa è la terza ondata di perquisizioni contro la sinistra dopo quelle precedenti realizzate prima e durante il G8, motivate con il paragrafo di gomma dell'articolo 129. Di nuovo il ghiaccio è sottile, di nuovo si costruisce sull'accusa di terrorismo.
Il 31 luglio Axel, Florian, Oliver e Andrei sono stati arrestati e portati a Karlsruhe (sede della procura federale) in elicottero, lì interrogati dal pm e infine riportati a Berlino e chiusi a Moabit.
L'accusa che vuole giustificare il mandato di cattura è: formazione di un'associazione terroristica denominata "gruppi militanti" (gm). Tre degli accusati sarebbero stati presi mentre cercavano di incendiare dei camion della Bundeswehr [BW, esercito della RFT, ndt], parcheggiati nell'area della MAN Spa a Brandeburgo; il quarto arrestato conoscerebbe uno degli altri tre.
Da anni il BKA cerca di mettere le mani sui membri dei gm, i quali dal 2001 suscitano scalpore con una serie di azioni militanti. I temi sui quali vengono determinati gli obiettivi degli attacchi sono i nostri: l'attacco sociale negli anni di Hartz IV, la costruzione dello stato del controllo e della sorveglianza, l'espropriazione neoliberale delle risorse mondiali, tutto ciò strettamente collegato alla guerra e alla militarizzazione. In aggiunta: il dibattito sulla militanza elaborato dai compagni dei gm e riportato sulla rivista Interim, ristagna, e lo stile delle loro affermazioni resta estraneo a tanti. Tuttavia, anche se l'impostazione strategica dei gm viene, per esempio, criticata come avanguardistica, essi sono in ogni caso parte del nostro movimento dei movimenti, che nella discussione non litiga attorno agli scopi e ai mezzi.
Perciò non è soltanto giuridicamente assurdo, ma, al contrario, arroganza politica, la motivazione del mandato di cattura argomentata dalla procura federale, in quanto, dice la procura, il tentativo di incendio "riguardo all'obiettivo (...) mostra una molteplicità di parallelismi con gli attentati dell'associazione terroristica gruppi militanti (...)." Che proprio la procura federale, di conseguenza la politica di guerra della BW, divenga obiettivo dell'attacco, da tanti considerato, come scopo dell'azione, legittimo, viene mostrato da una serie di avvenimenti recenti.
Le giornate di mobilitazione contro guerra e militarizzazione sono state parte importante delle manifestazioni contro il G8 a Heiligendamm. La campagna "Ritirare la Bundeswehr" è diventata popolare, in numerose città essa ha voluto dire "fuori la BundesWehr dagli Uffici del Lavoro", in quanto grande è l'indignazione del fatto che la crescente pressione sociale sia utilizzata per il reclutamento dei soldati.
Per il 15 settembre è in preparazione una grande manifestazione nazionale affinché la BW esca definitivamente dall'Afghanistan.

Guerra alla guerra interna e esterna!
Su questa parola d'ordine non esiste nessun monopolio, e va bene così. L'attacco repressivo attuale mostra piuttosto che noi, con urgenza, dobbiamo diffonderle e farle nostre. Il condurre la guerra all'esterno ha bisogno della mobilitazione interna. Questo vale in particolare in una situazione in cui i tg serali aprono con l'intervento in Afghanistan, con le vittime dei sequestri, ma nulla dicono sui dei danni collaterali immediati. E' un caso che la campagna contro il terrorismo avvenga mentre il governo si trova in difficoltà con la sua politica di guerra?
Un numero crescente di opinioni divergenti (da quelle dominanti) cadono sotto il sospetto di terrorismo. La logica della procura federale è tanto dispiegata quanto assurda e pericolosa: il tema dell'attentato (per il quale sono perseguiti i compagni), cioè la BW, viene occupato da un'associazione terroristica, tanto quanto l'attuazione e il momento dell'azione - e meno male che era notte. Giuridicamente labile, incredibile, l'arresto e il mandato di cattura dei quattro compagni sono un chiaro annuncio di campagna da parte dello stato del terrore: noi ci incontriamo poco, però voi siete tutti pensati.

Anche la seconda linea della motivazione giuridica del mandato di cattura contro i quattro compagni - nella cui estensione sarebbe impiegato il concetto e le espressioni dei gm sugli attentati, comprende un messaggio chiaro: teste critiche, fate attenzione: guardatevi dal produrre altro materiale scientifico. Come criminali, forse anche come pensatori che contestano la militarizzazione, potrebbero cadere sotto tiro, forse anche contro la precarietà, il colonialismo o i centri pensanti neoliberali, contro le catene globali allo stato sociale e l'imperialismo.
Avevamo ancora una proposta sulla quale bisogna con urgenza riflettere e discutere criticamente, contro la guerra interna e esterna. In primo luogo Axel, Florian, Oliver e Andrei, devono uscire. Caratterizzare un tentato incendio come terrorismo, far volare in elicottero gli autori presunti, imporgli il colloquio con gli avvocati dai quali sono separati da un vetro ecc. è manifestamente spietato.

Per un'ampia resistenza antimperialista !
Basta con il paragrafo 129a !
Per una società senza galere, controlli e la follia della sorveglianza !
Libertà per Axel, Florian, Oliver e Andrei !

Presidio davanti a Moabit il 3.8. alle 18

(da Indymedia del 5 agosto 2007)

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In una cronaca del giorno successivo redatta dagli stessi compagni viene espressa una certa soddisfazione, seppure la presenza davanti al carcere non ha superato le 250 persone. Fra i numerosi interventi vengono ricordati quelli di Iniziativa Futura Bethanie, degli Inquilini di Kreuzingstrasse, della Rete per i Prigionieri Politici, di Radio Mediaspree, di TAYAD, dai Comunisti Internazionalisti, dal Partito della Sinistra e da attac. La polizia ha perquisito anche gli zaini, era lì numerosa. Gli striscioni numerosi, è stata espressa solidarietà e rivendicata la libertà per tutti i prigionieri politici. Sintesi del traduttore.

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